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SPOT NAPOLI PULITA: UNA FURBATA!

Da qualche giorno in tv gira una pubblicità che ricorda a tutti gli italiani che il governo ha ripulito Napoli e che invita gli stessi a tenerla pulita.

E' chiaro: trattasi di una furbata! Una furbata perchè Napoli non è mai stata ripulita, in quanto mentre hanno provveduto a togliere la sporcizia dal centro, hanno lasciato la periferia invasa dall'immondizia. Una furbata anche perchè mettere questa pubblixcità a poco più di due mesi dalle europee equivale a farsi pubblicità (che come abbiamo detto prima è inveritiera.

Nella prima parte del video sottostante c'è la pubblicità in questione interpretata dall'attrice Elena Russo (raccomandata da Berlusconi come le intercettazioni ci hanno fatto scoprire); poi segue una breve spiegazione della vera situazione del napoletano.

 

3193 280409 BIGNARDI - BRUNETTA

Francamente credevo che con quello che avevo scritto qualche post fa sulla sesta puntata di L'Era glaciale ci chiudere l'argomento. Mi riferisco all'intervista che la Bignardi ha fatto a Brunetta. Ma mi accorgo, invece, che in questi giorni non si fa altro che parlare di questo sia sui giornali, che in internet.

Io la mia l'ho già detta e francamente ho trovato Brunetta molto arrogante e non mi sento di rimproverare alla Bignardi di essere sbottata in più di un occasione. Perchè tutto ciò è umano. Noto invece che mentre chi è a favore della Bignardi argomenta (leggere ad esempio il mio pensiero nei commenti del post in questione); chi è favorevole a Brunetta lo fa d'ufficio in quanto elettore del centro destra. E ci capisce da quello che scrive. Ma l'apice l'ha toccato un signore che evidentemente oltre ad essere elettore del centrodestra è anche fan della Bignardi che ha argomentato che i toni devono essere sveleniti da entrambe le parti e che comunque la Bignardi da un anno a questa parte non è più la stessa. 

Che tristezza! Ecco dove va a finire la libera informazione...

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Le agitazioni in Brasile e Turchia

Post n°4663 pubblicato il 14 Luglio 2013 da lo_snorki
 

Le agitazioni in Brasile e Turchia
Il mondo vive un periodo di fuoco. Rivolte su rivolte, uno dopo l’altro i paesi stanno bruciando. Ma, al di là delle guerre imperialiste made in Usa in quel del medioriente e zone limitrofe, la notizia interessante è l’implosione dei paesi emergenti. Il Brasile, fino a poche settimane fa era celebre per calcio, caffè e donne – certo – ma in ambito economico per la sua appartenenza ai BRICS, ossia al gruppo di Stati caratterizzati da forte crescita economica: Brasile (appunto), Russia, India, Cina e Sudafrica. La Turchia che, pur non trovando posto in questo acronimo, si era conquistata comunque un posto di rispetto nel panorama economico internazionale, tanto che la Istanbul che oggi conosciamo è importante crocevia internazionale, nonchè meta lavorativa prediletta per moltissimi giovani europei.

Da una parte emergono strane coincidenze. Continuando ad escludere Iran, Siria & co., Brasile e Turchia sono infatti accomunati da un altro aspetto: il processo di allontanamento dagli Stati Uniti. Il primo infatti, come spiega anche De Benoist nel libro “Sull’orlo del baratro”, ha avviato un processo di conquista di indipendenza dalla moneta di scambio per eccellenza, il dollaro, dirottando verso accordi bilaterali per gli scambi commerciali internazionali, specialmente con la Cina. Il secondo, con il premier Erdogan si era fatto notare per un cambio di posizioni, passando da un atteggiamento di servitù alla Nato ad un riavvicinamento ai lidi islamici, ma anche per strizzatine d’occhio alla Cina in tema di alleanze economiche. Questione non di poco conto per gli Usa, basati su una bilancia commerciale forte del monopolio di cui gode la sua moneta, ora però progressivamente abbandonata. Insomma, ce ne sarebbe per alimentare rivolte in stile arabo…

Tuttavia, il fattore ribellione non è riducibile ad un ‘semplice’ intrigo internazionale. La questione di fondo, da tutti trascurata, è un’altra. La gente, in Brasile come in Turchia, è scesa in piazza incazzata nera. Ci siano o meno (e certamente ci sono, basti pensare agli hashtag veicolati da Bbc e Cnn) influenze straniere ex post sulle folle, resta il fatto che le rivolte sono partite dal basso e da due casus belli semplici e un pò banali: l’aumento delle tariffe dei trasporti pubblici da un lato, l’abbattimento di alberi dall’altro. Motivati dagli investimenti in strutture per mondiali e olimpiadi da un lato, per costruzioni di centri commerciali dall’altro. Quanto basta per ricordarci che il miracolo economico non è tutto rosa e fiori, ma mantiene criticità sociali grosse come una casa. Al di là dei centri urbani e dei video promozionali, emerge il forte contrasto tra la crescita a Pil sfrenato e la mancanza di connessione tra questa e lo sviluppo del tessuto sociale. Il boom economico improvviso ha giocato, ai brasiliani e ai turchi, lo stesso scherzetto di cui anche noi in passato siamo stati vittime: credere il Pil come una tachipirina, capace di cancellare ogni problema. Finchè ci si rende conto che gli stadi non sfamano e non istruiscono la popolazione, così come i centri commerciali al posto di alberi cancellano le culture e le tradizioni. E’ lo scontro tra turbocapitalismo ed equità sociale, tra ipermodernizzazione e cultura tradizionale.

Ma Brasile e Turchia si ribellano. Perchè il boom economico da loro è stato talmente rapido da non permettere che la popolazione venisse abituata, anestetizzata e assuefatta da consumismo e benessere; non riuscendo dunque a sedare il vitalismo (dato anche da una presenza giovanile da far invidia a noi vecchi eruopei) che li porta in questi giorni a ribaltare le strade. Le piccole cause scatenanti quei moti di rivolta, sono gli stessi che noi viviamo ogni giorno nelle nostre città: cementificazione, aumento dei prezzi, prelevamento di risorse dai ceti inferiori per alimentare la giostra di quelli superiori. Ma noi, vecchi e rimambiti, siamo troppo abituati e drogati di I-Phone, I-Pad e happy hour per ricordarci che abbiamo il potere e il diritto di ribellarci e sovvertire. Mentre in altre parti del mondo le mele morse e i suoi surrogati sono sì giunti, ma la dipendenza conseguente non si è ancora prodotta. E i potenti, chiunque essi siano, ne pagano lo scotto.

 
 
 
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BERLUSCONI SU TELEVISIONI E SCUOLE SUPERIORI

Guardate un pò cosa riesce a dire il Berlusconi davanti a un D'Alema e un Rutelli increduli. Per Berlusconi infatti scuole superiori e televisioni (ma non solo) sono in mano alla sinistra ...

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DEBORA SERRACCHIANI, IL VOLTO NUOVO DEL PD

Debora Serracchiani: trentotto anni, avvocato. E' la giovane che all'assemblea dei circoli del Pd ha scosso con un discorso infuocato i tremila delegati del cosiddetto 'territorio'. 

“Chiedo al mio segretario di dirci convintamente che il cambiamento che abbiamo avvertito da quando ha dato le dimissioni Veltroni non è la paura perché abbiamo toccato il fondo, ma è una strategia, che abbiamo la linea di sintesi”. Altri applausi. “Fino ad ora mai una linea netta, mai una linea unica”, incalza. E le mani dei delegati battono più intensamente.

“E' un errore assoluto quello di aver indicato come capogruppo della commissione Sanità chi non rappresenta l'opinione prevalente del partito”. Franceschini sorride. Non sembra affatto preoccupato. Lei prosegue: “Ne ho per tutti”. “E' intollerabile che dopo aver dato mandato all'allora vice segreterio di chiudere l’accordo sulla legge per le Europee, escano il giorno dopo critiche sul giornale”.

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2138 11.02.07 IO DI.CO. DI SI!

Dico Pacs. Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi. Il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto legislativo sulle coppie di fatto: non più pacs ma dico. Appena sentita la notizia ho pensato: finalmente il governo di centrocentrocentrocentrosinistra ha fatto qualcosa per i diritti civili. Poi mi sono soffermato sulla prima dichiarazione di RutelliRuini: "e' stata una scelta alta di riconciliazione". E mi sono preoccupato.

Di quale alta riconciliazione si tratta?. Via la dichiarazione congiunta. Una dichiarazione disgiunta che neppure il 730...Il convivente ha l'onere di dare comunicazione all'ignaro convivente numero due con raccomandata con ricevuta di ritorno. Il postino vestito in livrea?.

Alta riconciliazione. Successione: 9 anni. Quanto dura un matrimonio moderno?

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