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ANDREA BOCELLI, LA MADRE, LA LEGGE CHE NON C'ERA

 

SPOT NAPOLI PULITA: UNA FURBATA!

Da qualche giorno in tv gira una pubblicità che ricorda a tutti gli italiani che il governo ha ripulito Napoli e che invita gli stessi a tenerla pulita.

E' chiaro: trattasi di una furbata! Una furbata perchè Napoli non è mai stata ripulita, in quanto mentre hanno provveduto a togliere la sporcizia dal centro, hanno lasciato la periferia invasa dall'immondizia. Una furbata anche perchè mettere questa pubblixcità a poco più di due mesi dalle europee equivale a farsi pubblicità (che come abbiamo detto prima è inveritiera.

Nella prima parte del video sottostante c'è la pubblicità in questione interpretata dall'attrice Elena Russo (raccomandata da Berlusconi come le intercettazioni ci hanno fatto scoprire); poi segue una breve spiegazione della vera situazione del napoletano.

 

3193 280409 BIGNARDI - BRUNETTA

Francamente credevo che con quello che avevo scritto qualche post fa sulla sesta puntata di L'Era glaciale ci chiudere l'argomento. Mi riferisco all'intervista che la Bignardi ha fatto a Brunetta. Ma mi accorgo, invece, che in questi giorni non si fa altro che parlare di questo sia sui giornali, che in internet.

Io la mia l'ho già detta e francamente ho trovato Brunetta molto arrogante e non mi sento di rimproverare alla Bignardi di essere sbottata in più di un occasione. Perchè tutto ciò è umano. Noto invece che mentre chi è a favore della Bignardi argomenta (leggere ad esempio il mio pensiero nei commenti del post in questione); chi è favorevole a Brunetta lo fa d'ufficio in quanto elettore del centro destra. E ci capisce da quello che scrive. Ma l'apice l'ha toccato un signore che evidentemente oltre ad essere elettore del centrodestra è anche fan della Bignardi che ha argomentato che i toni devono essere sveleniti da entrambe le parti e che comunque la Bignardi da un anno a questa parte non è più la stessa. 

Che tristezza! Ecco dove va a finire la libera informazione...

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Aborto, il «sì» torna all’attacco in Portogallo

Post n°2135 pubblicato il 09 Febbraio 2007 da lo_snorki
 
Foto di lo_snorki

La frase «No, obrigada» in portoghese ha un doppio significato: può volere dire «no, grazie», ma anche «non costretta». Ed è su questo duplice significato che domenica il Portogallo è chiamato a decidere con un referendum se depenalizzare o no l'aborto. Infatti, nel cattolicissimo paese iberico la legge sull'interruzione volontaria della gravidanza è assieme all'Irlanda la più severa d'Europa. È permesso abortire soltanto in tre casi: quando la gravidanza è frutto di una violenza sessuale e per gravi malformazioni del feto (fino alla 24a settimana) o se la madre corre un grave rischio fisico o psicologico (fino alla 12a settimana). Se l'aborto non rientra in questi tre casi, ci pensa il codice penale: sono previsti fino a tre anni di carcere (fino al 1984 erano otto) per chi ricorre all'aborto clandestino, sia per la donna che si sottopone all'interruzione di gravidanza che per il medico che lo esegue.
Non è la prima volta che il Portogallo è chiamato alle urne su questo tema così spinoso. Già nel 1998 fu presentata una riforma che permetteva alle madri che lo volevano di abortire entro le prime dieci settimane. La legge fu sottoposta all'esame dell'opinione pubblica che al referendum disse «no» con il 50,9%. Ma il quorum non venne raggiunto, poiché solo il 32% degli aventi diritto aveva votato. Tuttavia l'alta percentuale dei «no» e la forte astensione costrinsero i promotori della legge a ritirarsi.
Ora, a distanza di nove anni, nel secondo anno del governo socialista di José Socrates, il partito del «sì» è tornato all'attacco, riaccendendo il dibattito politico. Poche sere fa in Tv Aníbal António Cavaco Silva, presidente della Repubblica, si è espresso a favore del referendum: «È un problema che alimenta da sempre un dibattito molto animato nella nostra società proprio per le importanti questioni morali che racchiude. Deve decidere la gente».
A dare manforte ai promotori del referendum è il numero degli aborti clandestini: 30 mila ogni anno. Ma i movimenti contrari all'aborto contestano queste cifre e accusano il governo di volere prendere come modello d'esempio la Spagna delle riforme zapateriane dove esiste una liberalizzazione quasi totale. Nel Paese confinante, infatti, con assoluta facilità e senza troppe domande, si tirano in ballo i rischi per la saluta della madre come valida ragione per interrompere una gravidanza.
Il partito a favore della riforma, però, assieme al premier Socrates contesta l'eccessiva severità della legge e punta il dito sulla delicata questione della prigione per le donne. Il codice penale la prevede, anche se è dal 1987 che nessuna donna finisce dietro alle sbarre per questo reato.
Di altro parere sono i movimenti «pro vita». Ammettono di essere contrari al carcere per le donne, ma rimangono favorevoli a mantenere l'aborto un crimine. Questi movimenti hanno creato associazioni che danno assistenza economica, medica e psicologica alle madri. Due settimane fa sono scesi per le strade di Lisbona in quindicimila per manifestare per il «no».

 
 
 
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BERLUSCONI SU TELEVISIONI E SCUOLE SUPERIORI

Guardate un pò cosa riesce a dire il Berlusconi davanti a un D'Alema e un Rutelli increduli. Per Berlusconi infatti scuole superiori e televisioni (ma non solo) sono in mano alla sinistra ...

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DEBORA SERRACCHIANI, IL VOLTO NUOVO DEL PD

Debora Serracchiani: trentotto anni, avvocato. E' la giovane che all'assemblea dei circoli del Pd ha scosso con un discorso infuocato i tremila delegati del cosiddetto 'territorio'. 

“Chiedo al mio segretario di dirci convintamente che il cambiamento che abbiamo avvertito da quando ha dato le dimissioni Veltroni non è la paura perché abbiamo toccato il fondo, ma è una strategia, che abbiamo la linea di sintesi”. Altri applausi. “Fino ad ora mai una linea netta, mai una linea unica”, incalza. E le mani dei delegati battono più intensamente.

“E' un errore assoluto quello di aver indicato come capogruppo della commissione Sanità chi non rappresenta l'opinione prevalente del partito”. Franceschini sorride. Non sembra affatto preoccupato. Lei prosegue: “Ne ho per tutti”. “E' intollerabile che dopo aver dato mandato all'allora vice segreterio di chiudere l’accordo sulla legge per le Europee, escano il giorno dopo critiche sul giornale”.

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2138 11.02.07 IO DI.CO. DI SI!

Dico Pacs. Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi. Il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto legislativo sulle coppie di fatto: non più pacs ma dico. Appena sentita la notizia ho pensato: finalmente il governo di centrocentrocentrocentrosinistra ha fatto qualcosa per i diritti civili. Poi mi sono soffermato sulla prima dichiarazione di RutelliRuini: "e' stata una scelta alta di riconciliazione". E mi sono preoccupato.

Di quale alta riconciliazione si tratta?. Via la dichiarazione congiunta. Una dichiarazione disgiunta che neppure il 730...Il convivente ha l'onere di dare comunicazione all'ignaro convivente numero due con raccomandata con ricevuta di ritorno. Il postino vestito in livrea?.

Alta riconciliazione. Successione: 9 anni. Quanto dura un matrimonio moderno?

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