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SPOT NAPOLI PULITA: UNA FURBATA!

Da qualche giorno in tv gira una pubblicità che ricorda a tutti gli italiani che il governo ha ripulito Napoli e che invita gli stessi a tenerla pulita.

E' chiaro: trattasi di una furbata! Una furbata perchè Napoli non è mai stata ripulita, in quanto mentre hanno provveduto a togliere la sporcizia dal centro, hanno lasciato la periferia invasa dall'immondizia. Una furbata anche perchè mettere questa pubblixcità a poco più di due mesi dalle europee equivale a farsi pubblicità (che come abbiamo detto prima è inveritiera.

Nella prima parte del video sottostante c'è la pubblicità in questione interpretata dall'attrice Elena Russo (raccomandata da Berlusconi come le intercettazioni ci hanno fatto scoprire); poi segue una breve spiegazione della vera situazione del napoletano.

 

3193 280409 BIGNARDI - BRUNETTA

Francamente credevo che con quello che avevo scritto qualche post fa sulla sesta puntata di L'Era glaciale ci chiudere l'argomento. Mi riferisco all'intervista che la Bignardi ha fatto a Brunetta. Ma mi accorgo, invece, che in questi giorni non si fa altro che parlare di questo sia sui giornali, che in internet.

Io la mia l'ho già detta e francamente ho trovato Brunetta molto arrogante e non mi sento di rimproverare alla Bignardi di essere sbottata in più di un occasione. Perchè tutto ciò è umano. Noto invece che mentre chi è a favore della Bignardi argomenta (leggere ad esempio il mio pensiero nei commenti del post in questione); chi è favorevole a Brunetta lo fa d'ufficio in quanto elettore del centro destra. E ci capisce da quello che scrive. Ma l'apice l'ha toccato un signore che evidentemente oltre ad essere elettore del centrodestra è anche fan della Bignardi che ha argomentato che i toni devono essere sveleniti da entrambe le parti e che comunque la Bignardi da un anno a questa parte non è più la stessa. 

Che tristezza! Ecco dove va a finire la libera informazione...

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L'ultima tappa del mio tour

Post n°2552 pubblicato il 10 Ottobre 2007 da lo_snorki
 
Foto di lo_snorki

È ora di smettere perché ho bisogno di vivere in un posto che non sia un pullman o un hotel

Sono a Praga. È ora di smettere di scrivere sul cibo. C'è una bancarella che vende pasta di pane dolce avvolta intorno a un cilindro di metallo, cotta al forno e poi ricoperta di zucchero.

Il vapore sale su dal cilindro come fumo da un camino ottomano. Sono nella piazza principale, vicino all'orologio astrologico. È sul lato di una chiesa, in uno strano miscuglio di superstizione e religione. Ci sono quindici persone in coda per i camini dolci, quando il venditore annuncia che sta per chiudere. Ha finito la pasta. La delusione si diffonde lungo la fila come un domino e raggiunge due ragazzine inglesi con la faccia rosea e gli zaini pesanti.

È troppo per loro. Si spingono fino al banco, dove vengono consegnati gli ultimi camini. Hanno il tipico senso di fiducia di chi viene da una scuola privata. La ragazza numero uno fissa il venditore con il naso rivolto all'insù e uno sguardo da maestrina. Abbaia come la moglie di un vicario.
"Lei non può chiudere! Partiamo domani!".
Il venditore le lancia un'occhiata.
"Ho detto che partiamo domani!".

La ragazza numero due fa una faccia affamata che sembra dire "per favore" come un cane che aspetta sotto la tavola. "Mi dispiace, non ne abbiamo più", dice il venditore.

"Dio mio, non riesco proprio a capire queste persone", sbuffa la ragazza numero uno, mentre volta le spalle ai camini. Su questo ha proprio ragione. Non so quante volte Praga sia stata invasa, ma stasera sembra invasa da idioti: idioti britannici, idioti tedeschi, idioti nordafricani e idioti americani. Un turista sui vent'anni sta spiegando a un'altra turista sui vent'anni che lui non è un turista: è un "viaggiatore".

Hanno una cartina aperta sul tavolino davanti a loro, accanto alla traduzione in inglese del menù. Lui sta dicendo che la sua esperienza è più profonda. Ma parla, odora e agisce come un turista. Non capisco. Solo perché sta in un ostello anziché in un hotel, allora la realtà è più reale? O è solo un idiota? Io sono un turista.

Faccio un tour del mondo come turista. Non sento di dovermi scusare. L'aspetto del viaggio non mi piace. Nella mia mente si tratta di stare intorno ai nastri trasportatori dei bagagli, sperando che la mia valigia non si sia persa di nuovo. Ovviamente sono solo un turista. Non godo della prospettiva interna. Mi sento uno straniero ovunque io vada.

Ma mi piace quella prospettiva. Nei ristoranti adoro sedermi con la schiena rivolta al muro per poter osservare gli altri clienti. Vedo in tempo reale quello che gli autori e i registi cercano di catturare. Ma il fatto di essere turisti non significa che ci si debba comportare in modo maleducato. Se mai, bisognerebbe comportarsi meglio del solito.

Due grandi cliché britannici sono: 1) la presunzione che quando ti trovi in un paese straniero puoi fare quello che cavolo ti pare; 2) l'idea che se si fa parte di una band sia obbligatorio comportarsi come un criminale maleducato. Il posto in cui si svolge il festival somiglia a un centro vacanze per austronauti abbandonato. Alcune tegole smosse cadono nella piscina per bambini. La sedia arrugginita dell'arbitro è caduta sul campo da tennis coperto di vegetazione.

Nell'oscurità del bosco circostante ci sono ombre di edifici che avrebbero potuto essere dormitori o stanze per i test sulla forza centrifuga. Alcuni altoparlanti trasmettono le versioni dell'ex blocco sovietico di classici della musica pop, cantati da morbide voci ceche. Ci sono un enorme spiedo saldato a mano e un braciere.

Il fuoco si è ridotto a braci regolari e due uomini grugniscono mentre sollevano un enorme spiedo coperto di carne su un sistema di ruote collegato a un vecchio motore. La carne deve pesare più di loro due messi insieme. Sembra incredibile, come un banchetto medievale organizzato a metà del ventesimo secolo. I Ministry si stanno preparando sul palco numero uno. Un tecnico monta l'asta del microfono decorato con un teschio.

I Pet Shop Boys stanno allestendo il palco numero due. Stanno studiando il modo in cui far sbucare i ballerini dal cubo di luce bianca al neon. Noi siamo da qualche parte nel mezzo. Tra due settimane suoneremo al festival di Reading e Leeds: l'apice di un anno e mezzo di tournée. È stata un'avventura intensa: trascinarsi per il pianeta, esibirsi davanti a milioni di persone. Ogni sera, quando salgo sul palco buio, le luci bianche stroboscopiche e il rumore bianco della folla mi pompano l'adrenalina fino al cuore, provocando un'esplosione vascolare che potrebbe quasi uccidermi.

Il sangue sembra esplodere dalla punta delle dita. Prima che il plettro scorra sulle corde, i piedi mi hanno già lanciato in aria, facendomi librare sul palco in uno scatto d'emozione. È ora di smettere. Si può suonare la stessa canzone solo un certo numero di volte prima di stufarsi.

È ora di smettere perché ho bisogno di vivere in un posto che non sia un pullman o un hotel. È ora di smettere di viaggiare, per cui è ora di smettere di scrivere sul cibo. Quello che mangio a casa non è interessante. Sono le stesse cose che mangiano tutti.

 
 
 
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BERLUSCONI SU TELEVISIONI E SCUOLE SUPERIORI

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DEBORA SERRACCHIANI, IL VOLTO NUOVO DEL PD

Debora Serracchiani: trentotto anni, avvocato. E' la giovane che all'assemblea dei circoli del Pd ha scosso con un discorso infuocato i tremila delegati del cosiddetto 'territorio'. 

“Chiedo al mio segretario di dirci convintamente che il cambiamento che abbiamo avvertito da quando ha dato le dimissioni Veltroni non è la paura perché abbiamo toccato il fondo, ma è una strategia, che abbiamo la linea di sintesi”. Altri applausi. “Fino ad ora mai una linea netta, mai una linea unica”, incalza. E le mani dei delegati battono più intensamente.

“E' un errore assoluto quello di aver indicato come capogruppo della commissione Sanità chi non rappresenta l'opinione prevalente del partito”. Franceschini sorride. Non sembra affatto preoccupato. Lei prosegue: “Ne ho per tutti”. “E' intollerabile che dopo aver dato mandato all'allora vice segreterio di chiudere l’accordo sulla legge per le Europee, escano il giorno dopo critiche sul giornale”.

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2138 11.02.07 IO DI.CO. DI SI!

Dico Pacs. Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi. Il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto legislativo sulle coppie di fatto: non più pacs ma dico. Appena sentita la notizia ho pensato: finalmente il governo di centrocentrocentrocentrosinistra ha fatto qualcosa per i diritti civili. Poi mi sono soffermato sulla prima dichiarazione di RutelliRuini: "e' stata una scelta alta di riconciliazione". E mi sono preoccupato.

Di quale alta riconciliazione si tratta?. Via la dichiarazione congiunta. Una dichiarazione disgiunta che neppure il 730...Il convivente ha l'onere di dare comunicazione all'ignaro convivente numero due con raccomandata con ricevuta di ritorno. Il postino vestito in livrea?.

Alta riconciliazione. Successione: 9 anni. Quanto dura un matrimonio moderno?

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