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SPOT NAPOLI PULITA: UNA FURBATA!

Da qualche giorno in tv gira una pubblicità che ricorda a tutti gli italiani che il governo ha ripulito Napoli e che invita gli stessi a tenerla pulita.

E' chiaro: trattasi di una furbata! Una furbata perchè Napoli non è mai stata ripulita, in quanto mentre hanno provveduto a togliere la sporcizia dal centro, hanno lasciato la periferia invasa dall'immondizia. Una furbata anche perchè mettere questa pubblixcità a poco più di due mesi dalle europee equivale a farsi pubblicità (che come abbiamo detto prima è inveritiera.

Nella prima parte del video sottostante c'è la pubblicità in questione interpretata dall'attrice Elena Russo (raccomandata da Berlusconi come le intercettazioni ci hanno fatto scoprire); poi segue una breve spiegazione della vera situazione del napoletano.

 

3193 280409 BIGNARDI - BRUNETTA

Francamente credevo che con quello che avevo scritto qualche post fa sulla sesta puntata di L'Era glaciale ci chiudere l'argomento. Mi riferisco all'intervista che la Bignardi ha fatto a Brunetta. Ma mi accorgo, invece, che in questi giorni non si fa altro che parlare di questo sia sui giornali, che in internet.

Io la mia l'ho già detta e francamente ho trovato Brunetta molto arrogante e non mi sento di rimproverare alla Bignardi di essere sbottata in più di un occasione. Perchè tutto ciò è umano. Noto invece che mentre chi è a favore della Bignardi argomenta (leggere ad esempio il mio pensiero nei commenti del post in questione); chi è favorevole a Brunetta lo fa d'ufficio in quanto elettore del centro destra. E ci capisce da quello che scrive. Ma l'apice l'ha toccato un signore che evidentemente oltre ad essere elettore del centrodestra è anche fan della Bignardi che ha argomentato che i toni devono essere sveleniti da entrambe le parti e che comunque la Bignardi da un anno a questa parte non è più la stessa. 

Che tristezza! Ecco dove va a finire la libera informazione...

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Pelù: Italia dalla lotta alla lotteria

Post n°2941 pubblicato il 18 Aprile 2008 da lo_snorki
 
Tag: musica
Foto di lo_snorki

Diretto, asciutto, determinato. Senza fronzoli, perché, dice, «questa è la mia nuova libertà». Dall’ultima prova discografica Fenomeni esce un Piero Pelù nuovo. Disco concepito, scritto, registrato in un battibaleno. Il disco di un uomo adulto (al rapporto difficile con la figlia quasi diciottenne ha dedicato una nuova canzone, Ti troverai) che finalmente si scrolla di dosso l’ingombrante ed anacronistica iconografia del rocker sopra le righe (via definitivamente i celeberrimi gorgheggi così imitati e parodiati), ma anche le tortuosità del «med-rock», quel genere musicale a cui aveva dedicato tanti sforzi dai suoi esordi solisti perdendo un po’ la bussola. 
Così oggi Pelù è più rock e meno gigionesco, ma anche più intimo e folk in alcune belle ballad. È indignato, come lo conosciamo da sempre, ma la sua nuova indignazione è capace di consegnarci uno spietato ritratto in musica di un’Italia allo sbando in maniera più sottile e meno gridata. Non è sorpreso ad esempio dall’incontrare sempre più gente che è passata «dalla lotta alla lotteria» come riassume brillantemente nella canzone che da il titolo al disco. Né, tanto meno, è sorpreso dall’esito elettorale: «È stata una sberla tremenda ed è gravissimo che parte importante del Paese non abbia rappresentanza in parlamento: parlo sia della destra che della sinistra. È un giudizio a caldo, a due giorni dall’esito delle elezioni, ma credo che certe istanze non rappresentate possano scappare di mano». Già, ma il motivo di tutto questo? «La situazione in cui ci troviamo è la conseguenza di tanti sbagli fatti dalla sinistra dalla caduta del muro di Berlino ad oggi. Nel 1989 il Pci ha cominciato a manifestare uno strano senso di colpa, un’insistente vergogna che da un lato ha dimostrato quanto effettivamente fosse ancora legato all’Unione Sovietica. Dal canto mio ho sempre espresso le mie critiche nei confronti delle applicazioni del comunismo nel mondo: da quello che accadeva e accade a Cuba all’Unione Sovietica. Anzi, spesso sono stato duramente criticato per la mia vicinanza con gli esuli cubani. Ma rimango di sinistra, anzi, credo tuttora che teoricamente il comunismo sia un principio valido, sulla carta». La politica comunque a Pelù interessa ogni giorno meno: «È dal Primo Maggio del 2001 che ho detto chiaramente che non voglio caricarmi nessuna croce, non ho da insegnare niente a nessuno, mi baso solo sulle mie piccole esperienze. Faccio sempre meno politica non perché sia antipolitico, ma perché la politica ormai è totalmente a servizio dell’economia. Oggi contano solo gli amministratori delegati e come ho già detto Berlusconi è l’amministratore delegato per eccellenza».
Eppure la maggior parte di queste nuove canzoni, anche quando disegnano un universo personale, trasudano impegno, senso civico, in una parola, politica. Zombies, ad esempio, è un piccolo viaggio nella storia della famiglia di Pelù, ma anche un’amara riflessione sull’orrore dei conflitti di ieri ed oggi. Dalla storia del nonno diciottenne tornato miracolosamente salvo dalla prima guerra mondiale, al padre in fuga dai fascisti. 
«Credevamo che il Novecento fosse stato un secolo da mettere nel museo degli orrori, a monito: quanto è accaduto non si deve più ripetere. Invece, con grande sorpresa, è stato solo l’incubatrice di altri orrori, che l’inizio del nuovo secolo ha dimostrato. Per la prima volta parlo di mio nonno, che tornò vivo dalla battaglia della Marna. Mi raccontava sempre dei suoi compagni squartati e quelle storie mi colpirono profondamente. Da ragazzo fui tra i primi a diventare obiettore di coscienza e ricordo che c’era gente che mi dava del frocio per quella scelta». 
La guerra (titolo del primo singolo del Litfiba nel lontano 1982) è sempre stata un’ossessione per Pelù, che in questo disco rispolvera anche una versione punk di Il mio nome è mai più, canzone pacifista sulla drammatica situazione nella ex Yugoslavia nel 1999 al tempo cantata assieme a Jovanotti e Ligabue. «Perché ritiro fuori quella canzone? Bisognerebbe chiedersi piuttosto perché proprio il Kosovo sta per ri-esplodere in questi giorni! Quella zona è senza pace. E nessuno dice che è anche una zona di passaggio cruciale della droga. Qualcuno lo ha detto in campagna elettorale? Io non ho sentito niente. Qualcuno ha detto che i nostri Sert sono pieni di famiglie disperate con figli 15enni tossicomani? Nessuno dice che il problema droga si è inasprito moltissimo, sembra di essere tornati negli anni Settanta». 
Poi ci sono battaglie solo in apparenza «locali». Come nella canzone Ufo su Firenze, monito agli amministratori della sua città, autori, anzi autore l’assessore Cioni, della famigerata ordinanza comunale per lo sgombero immediato dei lavavetri: «Nel 1954 furono avvistati degli ufo a Firenze e la partita Pistoiese-Fiorentina fu sospesa sullo zero a zero. Erano tutti terrorizzati. Terrorizzati del diverso». Chiaro.

 
 
 
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BERLUSCONI SU TELEVISIONI E SCUOLE SUPERIORI

Guardate un pò cosa riesce a dire il Berlusconi davanti a un D'Alema e un Rutelli increduli. Per Berlusconi infatti scuole superiori e televisioni (ma non solo) sono in mano alla sinistra ...

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DEBORA SERRACCHIANI, IL VOLTO NUOVO DEL PD

Debora Serracchiani: trentotto anni, avvocato. E' la giovane che all'assemblea dei circoli del Pd ha scosso con un discorso infuocato i tremila delegati del cosiddetto 'territorio'. 

“Chiedo al mio segretario di dirci convintamente che il cambiamento che abbiamo avvertito da quando ha dato le dimissioni Veltroni non è la paura perché abbiamo toccato il fondo, ma è una strategia, che abbiamo la linea di sintesi”. Altri applausi. “Fino ad ora mai una linea netta, mai una linea unica”, incalza. E le mani dei delegati battono più intensamente.

“E' un errore assoluto quello di aver indicato come capogruppo della commissione Sanità chi non rappresenta l'opinione prevalente del partito”. Franceschini sorride. Non sembra affatto preoccupato. Lei prosegue: “Ne ho per tutti”. “E' intollerabile che dopo aver dato mandato all'allora vice segreterio di chiudere l’accordo sulla legge per le Europee, escano il giorno dopo critiche sul giornale”.

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2138 11.02.07 IO DI.CO. DI SI!

Dico Pacs. Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi. Il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto legislativo sulle coppie di fatto: non più pacs ma dico. Appena sentita la notizia ho pensato: finalmente il governo di centrocentrocentrocentrosinistra ha fatto qualcosa per i diritti civili. Poi mi sono soffermato sulla prima dichiarazione di RutelliRuini: "e' stata una scelta alta di riconciliazione". E mi sono preoccupato.

Di quale alta riconciliazione si tratta?. Via la dichiarazione congiunta. Una dichiarazione disgiunta che neppure il 730...Il convivente ha l'onere di dare comunicazione all'ignaro convivente numero due con raccomandata con ricevuta di ritorno. Il postino vestito in livrea?.

Alta riconciliazione. Successione: 9 anni. Quanto dura un matrimonio moderno?

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