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IGNORANZA IMPERA.

Post n°1230 pubblicato il 28 Aprile 2022 da scricciolo68lbr

Internazionali d'Italia, Malagò: "Russi esclusi? Non so cosa accadrà". Seguo il CIO.

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Il presidente del Coni, al termine della Giunta Nazionale al Foro Italico, ha parlato degli atleti provenienti dai paesi coinvolti nel conflitto con l'Ucraina.
Al momento gli atleti russi e bielorussi sono iscritti agli Internazionali d'Italia. Noi non abbiamo nulla contro nessuno, evidenziamo soltanto l'invito rivolto dal Cio alle federazioni internazionali di non far partecipare russi e bielorussi. Del resto la Russia non ha rispettato la tregua olimpica durante Pechino 2022: cosa avrebbe dovuto fare il Comitato olimpico internazionale? E vi sembra giusto che si adeguino tutti tranne il sindacato dei tennisti, per quanto sia nel loro diritto?". Lo ha dichiarato il presidente del Coni Giovanni Malagò al termine della Giunta Nazionale al Foro Italico. "Cosa farebbe cambiare la situazione? O cambiano opinione Atp Wta oppure con una presa di posizione del Governo italiano. Il presidente Draghi ha tante cose alle quali pensare: non so cosa succederà, non mi sento di escludere nulla", ha aggiunto Malagò. "Russi esclusi da Parigi 2024? Non posso dire nulla oggi ma la direzione è quella", ha concluso il presidente del Coni.
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E qui sta tutta l’ignoranza degli italici uomini di governo. Basterebbe riprendere in mano qualche vecchio (o nuovo) libro di storia per riscoprire come le Olimpiadi, così come le conosciamo oggi, hanno delle radici molto più antiche e affascinanti: ad inventarle furono i greci, ben 2700 anni fa.
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È complicato trovare una data precisa per l’inizio di questa manifestazione, perché molte sono le leggende legate ad essa. Le prime competizioni di cui si hanno notizie, sono quelle della civiltà minoica (la popolazione dell’Isola di Creta, a sud della Grecia), dove si organizzavano gare di ‘Taurocatapsia’, ovvero volteggiare con un bastone e fare capriole sopra i tori. Anche in un grande poema come l’Iliade si parla di eventi sportivi, nell’opera di Omero* vengono descritte otto gare, tra cui il tiro con l’arco.
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Il 776 a.C. è probabilmente l’anno della prima Olimpiade riconosciuta da tutti i territori dell’Antica Grecia. A differenza di oggi, nelle Olimpiadi antiche non si sfidavano le diverse nazioni del mondo, ma le gare si svolgevano tra atleti provenienti dalle varie città-stato (città indipendenti da qualsiasi stato) della zona, e le più famose erano Atene, Corinto, Sparta e soprattutto quella ospitante: Olimpia. Queste città-stato erano spesso in guerra tra di loro, ma durante il periodo delle Olimpiadi vivevano un momento di pace. Proprio come ai nostri tempi, la manifestazione si svolgeva ogni quattro anni, la prima gara di cui si ha traccia è lo ‘Stadion’, una corsa di circa 200 metri. Piano piano vennero inserite le altre discipline: il ‘Diaulos’ (corsa di 370 metri), il Dolichos (corsa di 4800 metri), la Lotta libera, il Pentathlon (che comprendeva salto in lungo, tiro del giavellotto, lancio del disco, corsa e lotta), il pugilato, la corsa dei carri, la corsa con le armi e il salto in alto.
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I campioni dell’epoca erano famosi proprio come oggi lo sono quelli attuali, ai vincitori veniva spesso costruita una statua nella loro città. Tra questi ricordiamo Corebo di Edile, che fu il primo campione olimpico (vinse lo Stadion del 776 a.C) e Cinisca, atleta donna che trionfò nella corsa dei carri, unico sport a cui le ragazze potevano partecipare. Nel momento di massimo splendore dell’evento, parteciparono anche atleti dei popoli dei Romani, Fenici e Galli. Purtroppo, nel 393 d.C, l’Imperatore Teodosio I interruppe i giochi per un violento terremoto che aveva colpito Olimpia, ma anche perché molti partecipanti falsavano le gare in cambio di denaro. Fu l’ultima volta prima delle Olimpiadi moderne, che ripartirono solo nel 1896.
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Giochi della I Olimpiade si tennero ad Atene, dal 6 al 15 aprile 1896.

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I Giochi Olimpici moderni nacquero alla fine dell’Ottocento per iniziativa del barone francese Pierre de Coubertin, sull’onda del rinnovato interesse per l’età classica portato dalle straordinarie scoperte archeologiche di quei decenni. Il suo progetto fu presentato a un congresso alla Sorbona, nel giugno del 1984, al termine del quale fu fondato il CIO e fu deciso che la prima sede delle Olimpiadi moderne sarebbe stata Atene. 

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Nonostante le difficoltà nell’organizzazione (anche all’epoca la Grecia era in crisi economica), alle 15.30 del 6 aprile 1986 allo stadio Panathinaiko di Atene il re Giorgio I dichiarò aperte le prime Olimpiadi moderne: 14 le nazioni in gara - Australia, Austria, Bulgaria, Cile, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Italia, Stati Uniti, Svezia, Svizzera e Ungheria - benché con enormi differenze tra una delegazione e l’altra (dai 169 atleti greci all’unico atleta presentato da Australia, Svezia, Cile, Bulgaria e Italia), 9 gli sport in programma (atletica, ciclismo, ginnastica, lotta, nuoto, tennis, tiro, scherma e sollevamento pesi) e nessun partecipante di sesso femminile, in ottemperanza alla tradizione antica e soprattutto alla visione vittoriana del ruolo della donna. 

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Il primo campione olimpico fu James Connolly, che vinse nel salto triplo, gara di apertura dei Giochi: gli americani vinsero ben 11 medaglie d’oro contro le 10 della Grecia, ma l’atleta più premiato fu il tedesco Carl Schuhmann, che vinse tre ori nella ginnastica e uno nella lotta. La gara più memorabile, in ogni caso, fu vinta da un greco: Spiridon Louis, pastore e portatore d’acqua, che trionfò nella maratona, la gara che prendeva il nome dalla leggendaria impresa di Fidippide. Curiosità: si parla di medaglie d’oro, argento e bronzo solo per chiarezza, visto che nella prima edizione dei Giochi moderni i vincitori venivano premiati con una corona di ulivo e una medaglia di argento, i secondi classificati con una medaglia di rame e un ramo d’alloro, mentre addirittura non era previsto alcun premio per i terzi.

 

 
 
 
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