Pensieri e parole...
Riflessioni, emozioni, musica, idee e sogni di un internauta alle prese con la vita... Porto con me sempre il mio quaderno degli appunti, mi fermo, scrivo, riprendo il cammino... verso la Luce
NON SONO GLI EVENTI A PORTARE LA FELICITA', MA E' LA FELICITA' A PORTARE EVENTI POSITIVI.
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CI SONO DIVERSI TIPI DI SORRISO. SI PUO' DECIDERE DI SORRIDERE CON GLI OCCHI, CON LA BOCCA O CON IL CUORE. E POI C'E' QUEL SORRISO CHE LI CONTIENE TUTTI.
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LA SINISTRA DEGLI SCANDALI DA LEZIONI SULLA COSTITUZIONE.
Post n°1451 pubblicato il 14 Gennaio 2023 da scricciolo68lbr
Premetto di essere ormai equidistante dalla politica italiana, oramai il carrozzone dei nostri politici è diventato solo qualcosa dicostoso, inutile, dove chi si fa eleggere non lo fa per impegno sociale e di rappresentanza di esigenze del popolo, ma solo per il proprio tornaconto. Tuttavia, detto questo, mi appassiono da anni alle vicende della sinistra italiana, nata come partito della classe operaia e contadina, sino a transitare negli ultimi trent’anni, dalla parte degli industriali prima, e dei ricchi finanzieridelle élite globaliste, nell’ultimo decennio. In particolare, se pensiamo a come il Prof. Prodi abbia sconfessato le sue parole, le sue promesse e tradito la fiducia degli elettori della sinistra e non. Ricordate ielle parole non è vero? Siete tutti più o meno consapevoli, di come l’ingresso dell’italia nell’Ue non ci abbia giovato sotto nessun punto di vista. Eppure la sinistra non perde occasione per smentire le sue posizioni, quando è al governo, per poi sposare la posizione mantenuta dalle opposizioni (divenute maggioranza di governo), quando l’opposiozne la fa la sinistra. Enrico Letta ad esempio, ha chiuso l’ultima campagna elettorale impegnandosi a difendere la Costituzione. Si avete sentito bene, difendere la Costituzione. Quella stessa Carta fondamentale che in questi ultimi tre anni hanno sistematicamente vessato in tutti modi, scavalcandola ed interpretandola a proprio piacimento. Ecco, qua,che giorno fa, Letta così ha detto: “Non permetteremo che venga stravolta da questa destra”. Nell’occasione ha aggiunto anche che la destra non sarebbe riuscita a cambiarla perché gli italiani avrebbero dato “una direzione di marcia completamente differente”. Le urne però hanno indicato una direzione di marcia diversa dai desiderata di Letta & Co, Pazienza, in campagna elettorale vale tutto, ostentare ottimismo e parlare a sproposito, rientra nel rituale. Lo fanno quasi tutti i partiti. Però alla propaganda ad un certo punto, per decenza, dovrebbero porsi dei limiti. Pronunciare frasi contenenti Costituzione, Resistenza ed antifascismo, andrebbero evitate. Bisognerebbe farne a meno, soprattutto se si hanno così tanti anni di esperienza in campo politicio. Purtroppo Pierluigi Bersani non sente né il peso degli anni e neppure quello delle parole. “Siamo un Paese che ha fatto la resistenza con armi e politica. In nome di questo, si è dato una Costituzione che piace agli italiani e che è dichiaratamente antifascista”. Comunque sia, “la vacca in corridoio” resiste tranquillamente all’inesorabile trascorrere del tempo. Questa metafora della mucca nel corridoio è stata coniata appunto da Bersani nel 2015 circa, ma molti all’epoca, non ne compresero il significato e per primo non la capì neppure Renzi, che disse, non so a cosa si riferisca Bersani, ma anche gente comune mi ha spesso domandato “ma che vuol dire… vedere la mucca nel corridoio?”. Molto semplice, la mucca è un animale di così grandi dimensioni, che è impossibile non accorgersi della sua presenza in un corridoio, ma la mucca è la destra (che avanzava anni fa), ora è al governo, e anche il PD alla fine, si è accorto che il Paese avrebbe subito una svolta a destra. Impossibile schiodare comunque la metafora della vacca dall’analisi di Bersani se, a suo parere, la principale preoccupazione degli italiani innamorati della Costituzione consiste nell’avere al Governo Giorgia Meloni. Nonostante venga data in quasi tutti i sondaggi, oltre il 30 per cento, il popolo non gradirebbe “una destra fuori da questa storia che spesso e volentieri non la riconosce e da dell’antifascismo una chiave di lettura passionale”. Prendiamo per buona questa affermazione. Ma al contempo, sempre a proposito del tempo, proviamo ad immaginare cosa direbbero della sinistra di oggi i compagni del tempo che fu. Mi riferisco a quei politici sinceramente antifascisti, in grado di fare la storia della sinistra italiana, un tantino di più di Letta e di Bersani. Ad esempio all Congressi del Pci del 1966, il primo dopo l’improvvisa scomparsa di Palmiro Togliatti: Pietro Ingrao si smarca dall’ortodossia stalinista e guida la componente di sinistra nella battaglia congressuale. Si fronteggia apertamente con la destra di Giorgio Amendola su aspetti di portata epocale. Pur avendo entrambi il neocapitalismo quale comune nemico, propongono visioni e strategie alternative per combatterlo. L’oggetto del contendere occupava il mutamento socio economico e il posizionamento del partito in Italia e nel contesto internazionale. insomma volavano decisamente alto. Adesso il Pd prepara il congresso ponendo al centro del dibattito politico questioni del tipo voto on line si o no... è Bersani insiste con la storia della vacca nel corridoio? Bersani si tolga la storia della vacca dalla testa e lasci la Resistenza a chi la fece. Se proprio non ci riesce, provi ad immaginarsi un paio di partigiani in un faccia a faccia con Antonio Panzeri, che spiega loro il Qatargate!
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