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L’AUDIZIONE DI FAUCI CONSULENTE SCIENTIFICO DI BIDEN (CORRISPONDENTE AL CTS ITALIANO) AL CONGRESSO USA SUL COVID.

Post n°1724 pubblicato il 12 Gennaio 2024 da scricciolo68lbr
 

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Troppi (sono 100) i «non ricordo» di Fauci sul Covid:

«Il distanziamento? Non avevamo prove».

Il consigliere responsabile per le misure anticovid di Biden ascoltato a Capitol Hill sulla pandemia. «La teoria sul laboratorio di Wuhan non era complottismo».

Il reticente Fauci messo alle strette: «Il distanziamento? Fatto a caso»

 

di MADDALENA LOY

 

«Forgetful Fauci»: dopo quello di bugiardo, l’ex Mister Covid americano, consulente scientifico del presidente Usa Joe Biden durante la pandemia, si è guadagnato sul campo anche l’epiteto di «smemorato».

Anthony Fauci è stato ascoltato dalla sottocommissione Covid del Congresso per due giorni e un totale di

14 ore di testimonianza e, ha riferito il presidente Brad Wenstrup, avrebbe pronunciato la frase «non ricordo» almeno 100 volte. Non è una novità per FaucI che, audito anche nell’ambito del processo sulla disinformazione istituzionale Missouri vs Biden a novembre 2022, pronunciò la stessa frase 174

volte. Ma, ha dichiarato Wenstrup, «è preoccupante che il volto pubblico della risposta della nostra nazione alla peggiore crisi sanitaria del mondo “non ricordi” i dettagli

chiave sulle origini del Covid e sulle politiche pandemiche». La trascrizione dell’audizione, che si è svolta a porte chiuse, potrebbe forse essere

diffusa nei prossimi giorni, ma Wenstrup ha voluto avvisare, al termine delle audizioni, che «mentre siamo scoraggiati dall’incapacità del dottor Fauci di raccogliere informazioni sul Covid importanti per la nostra inchiesta,

altre persone con cui abbiamo parlato ricordano i fatti».

Il presidente ha inoltre anticipato che Fauci sarà nuovamente messo sotto torchio dalla commissione, stavolta pubblicamente: «Apprezzo la disponibilità del dottor Fauci nel testimoniare in privato davanti alla sottocommissione ristretta e non vedo l’ora di parlare nuovamente con lui in un’udienza pubblica quest’anno. Ci sono molte occasioni per fare meglio in futuro». In effetti si potrà decisamente far meglio, in Italia come in America. Soprattutto adesso che è lo stesso Fauci -

che si è recato al Congresso accompagnato da quattro avvocati, due suoi e due del governo - ad aver riconosciuto gli errori commessi.

In mezzo ai 100 «non ricordo», l’ex capo del Niaid ha fatto importanti ammissioni. Innanzitutto ha dichiarato che il distanziamento sociale di due metri («six-foot rule») imposto ai cittadini non si basava su evidenze scientifiche e dunque è stato imposto senza motivo. In secondo luogo ha finalmente confessato che la teoria della fuga del virus dal laboratorio cinese di

Wuhan (da lui finanziato, n d r) non era «una teoria del

complotto». L’inversione a U di Fauci è significativa perché era stato lui a sollecitare e seguire da vicino la stesura dello studio «The proximal origin of Sars Cov-2», pubblicato su Nature il 17 marzo 2020, con cui gli scienziati americani sotto il controllo di Fauci (Kristian G. Andersen, Andrew Rambaut, W. Ian Lipkin , Edward C. Holmes e Robert F. Garry) negavano l’incidente di laboratorio, che avrebbe comportato la fine della sua carriera. Quei cinque scienziati comunicarono al mondo che l’ipotesi più probabile era che il virus si fosse diffuso attraverso il salto di specie dal pangolino all’uomo, etichettando chiunque ipotizzasse l’ipotesi dell’incidente a Wuhan come « complottista». Non contento, dopo aver

ammesso che la teoria Wuhan non era così remota, Fauci ha sfacciatamente negato in televisione di aver manifestato propensione per quella opposta: «Mi viene

quasi da ridere: non ho mai preso posizione in una direzione piuttosto che nell’altra», ha dichiarato. Molte testate americane lo hanno tuttavia smentito, diffondendo in queste ore decine di vecchie interviste del 2020 e del 2021 in cui Fauci difendeva fortemente («strongly») l’ipotesi del salto di specie, opponendola a quella della fuga da laboratorio.

«La testimonianza di Fauci ha sollevato il velo sui fallimenti drastici e sistemici del sistema sanitario pubblico americano», ha dichiarato Wenstrup : «Mentre influenzava le narrazioni pubbliche, contemporaneamente non aveva idea di cosa stesse accadendo sotto la sua giurisdizione al Niaid. Fauci ha firmato tutte le sovvenzioni di ricerca nazionali e internazionali senza rivedere le proposte e ha ammesso di non sapere se il Niaid supervisionasse i laboratori che finanziava», tra cui appunto quello di Wuhan da cui il virus sarebbe sfuggito (accidentalmente? È ora di porsi anche questa domanda). Non è tutto: in audizione Fauci ha anche dichiarato che, quando le università americane lo hanno contattato a proposito dei vaccini, è stato lui a consigliare di imporre l’obbligo di vaccinazione agli studenti. Infine, ha ammesso che gli obblighi vaccinali da lui imposti potrebbero aumentare l’esitazione vaccinale in futuro: «Ma non era lui ad aver sostenuto il pugno duro, dicendo che “se rendiamo la vita difficile ai no vax, questi rinunceranno alle loro stronzate ideologiche e si vaccineranno”?», si è chiesto Wenstrup. La conclusione del presidente della commissione Covid Usa è desolante: «Quasi 1,2 milioni di americani hanno perso la vita a causa di una pandemia potenzialmente prevenibile. Fauci deve rispondere degli obblighi vaccinali, del suo ruolo nel promuovere la pubblicazione di “Proximal Origin” e delle sue posizioni politiche sulle mascherine e sui lockdown».

«Non possiamo permettere ad Anthony Fauci di sfuggire

alle sue responsabilità», gli ha fatto eco Ron De Santis, governatore della Florida, in un post su X. «Sono l’unico candidato che chiederà la resa dei conti per ciò che i tiranni come Fauci hanno fatto al nostro Paese durante la pandemia».

 

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