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IL GOVERNO MELONI SI PIEGA AGLI ASHKENAZITI: SI ALLE FARINE DI INSETTI E ALLE LARVE!

Post n°1721 pubblicato il 10 Gennaio 2024 da scricciolo68lbr
 

Nonostante i proclami, il governo Meloni finisce per piegarsi supinamente al volere ashkenazita dell'Ue, riguardo le farine e le larve di insetti per uso alimemtare umano!

Come volevasi dimostrare questo governo sovranista e populista e ancor meno nazionalista, dimostra di esserlo solo in campagna elettorale, quindi lo è nei fatti solo a parole, poi nella realtà concreta della cose, è schiavo e succube dei poteri sionisti d'oltreoceano e di quelli ashkenaziti dell'UE!

La carne coltivata assolutamente no, ma la farina di insetti destinata alla produzione di alimenti per il consumo umano, sì.

Lo scorso 29 dicembre 2023 ( a dimostrazione del livello altissimo di ipocrisia, e vigliaccheria del governo Meloni, che approva certe norme così importanti mentre gli italiani fanno festa e si preparano per salutare il nuovo anno) sono stati pubblicati inGazzetta Ufficiale i decreti che regolano la commercializzazione di quattro diversi ingredienti a base di insetti, tre larve e un tipo di locusta, per la produzione di prodotti alimentari.

 

Un’immagine della Gazzetta Ufficiale con i riferimenti ai decreti

I decreti erano stati presentati lo scorso aprile ma sono stati pubblicati e quindi resi ufficialmente operativi solo il 29 dicembre, durante le festività e senza nessun particolare clamore mediatico.

Che cosa dicono i decreti?

I testi fanno riferimento a:

  • Alimenti e preparati, destinati al consumo umano, ottenuti mediante l’utilizzo della polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus ovvero di Acheta domesticus congelato, essiccatoe in polvere. (23A07040)
  • Alimenti e preparati, destinati al consumo umano, ottenuti mediante l’utilizzo della larva gialla della farina (larva di Tenebrio molitor) congelata, essiccata o in polvere. (23A07041)
  • Alimenti e preparati, destinati al consumo umano, ottenuti mediante l’utilizzo della Locusta migratoria, congelata, essiccata e in polvere. (23A07042)
  • Alimenti e preparati, destinati al consumo umano, ottenuti mediante l’utilizzo delle larve di Alphitobius diaperinus (verme della farina minore) congelata, in pasta, essiccate e in polvere. (23A07043).

Con questa legge ora in Italia sarà possibile produrre e mettere in vendita prodotti che contengono questi ingredienti ma sarà chiaramente evidente la loro presenza in etichetta. Si tratta di una necessità anche dovuta al fatto che alcuni di questi insetti possono essere allergeni, come i crostacei: la loro segnalazione in etichetta si rende quindi ancora più necessaria e controllata.

Mangeremo insetti “senza saperlo”?

Chiaramente no. La presenza di queste farine che hanno alte concentrazioni proteiche e che, va ricordato, sono sempre il frutto della sfruttamento e dell’uccisioni di animali, sarà decisamente limitata, almeno nei primi tempi. Si tratta di ingredienti che non hanno un’ampia diffusione e il cui costo impatterà sui prodotti finali. Sarò quindi ben evidente, anche per una questione di marketing dei prodotti e non solo legislativa, la presenza di questi ingredienti animali nei prodotti.

E la tradizione?

Appare strana l’assenza di commenti o levate di scudi da parte di Coldiretti e dello stesso Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che tanto si è battuto pubblicamente e politicamente contro il cibo che allontana dalla tradizione italiana e contro quello costoso, adatto solo ai ricchi, come la carne coltivata, bannata dall’Italia. Questo metro di misura, infatti, sembra essere valido solo per la carne coltivata (sempre ricordando che, per il sistema della libera circolazione delle merci europea, l’Italia non potrà vietare la vendita di carne creata in laboratorio nel caso in cui arrivi da altri Paesi).

Appare chiaro infatti come né i grilli, né le larve gialle facciano parte del “patrimonio culturale enogastronomico italiano” e che, altrettanto chiaramente, non saranno un cibo economico e adatto “ai poveri”. Forse, però, in questo caso il rischio di ledere un comparto non esiste: la farina d’insetti non rappresenta una vera alternativa alle proteine animali, non al momento almeno, e l’opinione pubblica italiana è sembrata piuttosto lontana dall’idea di accettare questo tipo di ingredienti nella propria dieta.

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