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TRUMP SI ESPRIME SU ISRAELE, TUTTAVIA IN MANIERA POCO CHIARA!

Post n°1799 pubblicato il 07 Aprile 2024 da scricciolo68lbr

PRIMA PARTE.

 

In una intervista radiofonica, l’ex presidente Trump ha affermato che Israele "sta perdendo la guerra di comunicazione" a Gaza, e per questo, dovrebbe terminarla "in fretta". L'ex presidente degli Stati Uniti ha anche criticato Israele per aver diffuso video "atroci" degli attacchi aerei a Gaza. 

Stanno sollevando polemiche le parole di Donald Trump rilasciate nell’ultima intervista al conduttore radiofonico Hugh Hewitt. Da una parte i sostenitori di Trump che vedono nelle sue parole, una esplicita "critica" al sionismo; dall’altra i suoi detrattori hanno interpretato maliziosamente le sue parole come un "consiglio amichevole" nei confronti di Netanyahu, ad arrivare ad una soluzione finale in un tempo ragionevolmente breve, per non perdere ulteriori consensi. 

Entrambe le fazioni sostenitrici, potrebbero essersi fermate ai titoli rilanciati dalle varie agenzie di stampa, pro e contro il Tycoon, senza approfondire più di tanto. Che fare? Fondamentale diviene a questo punto, leggere quello che Trump ha realmente pronunciato, senza restare alla mercè di chi “aizza” i propri followers, dicendo loro proprio quello che vogliono sentirsi dire. 

I fatti hanno dimostrato incontrovertibilmente, che Donald J. Trump, al pari di tutti gli altri Presidenti USA, è sempre stato un sostenitore di Israele, al punto di riconoscere “ufficialmente” Gerusalemme come sua capitale, con un atto unilaterale contrario a quello che il diritto internazionale dal 1967 aveva sancito. Ricordo infatti che la Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, è sotto controllo israeliano dal 1967: sono universalmente considerati territori occupati in cui è applicabile il diritto internazionale umanitario. L’illegale annessione di Gerusalemme Est da parte di Israele è stata formalizzata dalla legislazione nazionale nel 1980 ed è stata ripetutamente condannata dalla comunità internazionale attraverso varie risoluzioni del Consiglio di sicurezza.

D'altronde gli USA hanno sempre perseguito i propri interessi, sempre e comunque. Fanno sorridere e lasciano il tempo che trovano, i numerosi influencers che vedono nelle quasi certa elezione prossima di Trump, la soluzione di tutti i problemi del pianeta. Specialmente qui da noi, credo in molti immaginino un Trump che viene in Italia e risolve con uno schiocco di dita, tutte le problematiche crete in questi ultimi quarant'anni, da una classe politica, inetta, incapace, spesso e volentieri collusa coi poteri forti espressi dalle grandi famiglie kazhariane-sioniste-askenazite, che in lungo ed in largo, governano il Paese, soprattutto controllando la carta stampata, Tv e mezzi di comunicazione.

Ritirnando a Trump e le sue parole su Israele, dopo molti mesi di bombardamenti ed aggressioni feroci che hanno portato la "Corte Internazionale" a trattare l’attacco di Israele come ipotesi di “genocidio”, Trump ha espresso un concetto esclusivamente a seguito dell’attacco dell’IDF al convoglio umanitario della World Central Kitchen, attacco che ha causato la morte di sette operatori. Ha parlato di “guerra delle pubbliche relazioni” che Israele sta perdendo; questo lo si legge compiutamente nell’intervista.

Proteste veementi a supporto del Popolo Palestinese, divampano ormai in tutto il mondo, Stati Uniti compresi. Trump è in piena campagna elettorale, e si trova a barcamenarsi tra due fuochi, da una parte la potentissima lobby ebraica e dall’altra tra chi rigetta la sua propaganda. In gioco ci sono: da una parte milioni di finanziamenti, dall’altra milioni di voti. 

Sarà stato forse questo il motivo, per cui a domanda specifica di Hewitt se sostiene al 100% Israele, Trump ha cercato di rispondere in maniera  diplomatica, ma non sufficientemente chiara.

Il mio punto di vista è che dobbiamo sempre imparare a leggere ed ascoltare, osservare e ragionare personalmente le parole pronunciate effettivamente dai diretti interessati, evitando qualsiasi tipo di strumentalizzazione, propaganda e/o “fanatismo”.

Per questo motivo pubblico la trascrizione integrale dell’intervista, tradotta in italiano, ed invito chiunque fosse interessato a formarsi una opinione in completa autonomia, a verificare personalmente le parole dette, e a trarne la propria opinione. 

Resta sempre questo, alla fine, l’unico modo che ciascuno ha a propria disposizione, per evitare di cadere nelle trappole tese dalla propaganda, dalla cattiva informazione fatta a volte degli influencers,  e da una visione volutamente maliziosa esercitata dagli “operatori mediatici”, che siano in buona o in cattiva fede.

L’intervista è purtroppo lunga, la lettura idem, però a mio avviso, è necessaria. 

Ecco la trascrizione integrale dell'intervista rilasciata da Trump a Hugh Hewitt. 

*****

HH: Con il nostro ospite molto speciale, l'ex Presidente Donald Trump. Signor Presidente, bentornato. È sempre un piacere averla in trasmissione.

DJT: Beh, grazie mille.

HH: Vorrei iniziare con Israele, signor Presidente, perché domenica sono passati sei mesi dal 7 ottobre. Di recente lei ha rilasciato un'intervista a Israel Hayom, che è stata definita da molti a sinistra come critica nei confronti di Israele. Stamattina Jonathan Tobin ha scritto: "Aspettate un attimo, non è così". Trump è stato il presidente più amichevole di sempre per Israele. È stato descritto male nei suoi consigli a Israele?

DJT: Beh, con le fake news non si sa mai a cosa si va incontro. Puoi dire qualcosa di molto chiaro e loro lo rigirano. Ribaltano tutto. Ecco perché sono false. Ed è per questo che sono stati scoperti. Ecco perché si è scoperto che sono così, sapete, se guardate gli indici di gradimento, sono più bassi di quelli del Congresso ora, dei telegiornali. Erano negli anni '90 quando ho iniziato, e ora sono più bassi del Congresso. Quindi sono molto orgoglioso di questo fatto. Sono una cattiva notizia. Sentite, Israele non sarebbe mai dovuto accadere. Se fossi stato presidente, non sarebbe successo. L'Iran era al verde. Non avevano soldi. Non avevano nulla. E avremmo lavorato, un accordo con l'Iran sarebbe già stato fatto. Nel frattempo, avranno un'arma nucleare probabilmente entro 45 o 60 giorni. E allora sarà un po' più difficile parlare con loro. Ma il 7 ottobre non sarebbe mai successo. Non sarebbero mai e poi mai stati attaccati. Ma è quello che è, e questa cosa orribile è accaduta. E quello che ho detto molto chiaramente è di farla finita, di tornare alla pace e di smettere di uccidere le persone. È un'affermazione molto semplice. Farla finita. Devono finire quello che hanno finito. Devono portarlo a termine. Farla finita, e farla finita in fretta, perché dobbiamo, dovete tornare alla normalità e alla pace. Il mondo intero sta esplodendo con questo presidente idiota che abbiamo. È un idiota. È il presidente più stupido che abbiamo mai avuto. È il più corrotto e il più incompetente. È il peggior presidente che abbiamo mai avuto per un fattore... Lo sapete, dico io, e voi ne avete ascoltati parecchi. Se si sommano i dieci peggiori presidenti della storia, non hanno fatto i danni che ha fatto quest'uomo al nostro Paese. Quello che ha fatto alla frontiera, permettendo a 15 milioni di persone di entrare nel nostro Paese e ad altre in arrivo, è semplicemente folle. Quello che hanno fatto al nostro Paese in tre anni e mezzo è incredibile.

HH: Ma lei è ancora al 100% con Israele? Avete raggiunto gli Accordi di Abramo, che sono stati il primo accordo di pace dopo Sadat.

DJT: Esatto.

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