Pensieri e parole...
Riflessioni, emozioni, musica, idee e sogni di un internauta alle prese con la vita... Porto con me sempre il mio quaderno degli appunti, mi fermo, scrivo, riprendo il cammino... verso la Luce
NON SONO GLI EVENTI A PORTARE LA FELICITA', MA E' LA FELICITA' A PORTARE EVENTI POSITIVI.
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CI SONO DIVERSI TIPI DI SORRISO. SI PUO' DECIDERE DI SORRIDERE CON GLI OCCHI, CON LA BOCCA O CON IL CUORE. E POI C'E' QUEL SORRISO CHE LI CONTIENE TUTTI.
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Messaggi del 01/10/2023
Il gioco delle strategie USA nella guerra in Ucraina spiegato dal reporter Hersh che per una vita si è occupato di segreti militari, servizi e intelligence
La guerra in Ucraina appare sempre di più una guerra economica degli USA contro l’Europa. Questa è in soldoni l’analisi dell’ex premio Pulitzer e giornalista americano Seymour Hersh che vede nella strategia distruttiva della CIA e degli USA, guidati da Joe Biden, una possibile fine anche della NATO. La distruzione dei gasdotti è stata autorizzata il 26 settembre 2022, gli avrebbe confidato una fonte dell’Intelligence USA e come in un film di spionaggio anni ‘70 del secolo i documenti che provano gli atti e le mosse degli organismi USA, tutti assolutamente cartacei e dattiloscritti, sono stati distrutti. Nei fatti i gasdotti Nord Stream 1 e 2 sono stati colpiti un anno fa da un commando di sommozzatori della CIA, con l’aiuto della marina norvegese. Dopo una digressione ironica sulle critiche piovutegli addosso visto che le sue fonti sono “coperte”, Hersh racconta che tante altre volte in carriera ha lavorato in questo modo, senza ricevere alcuna critica. D’altronde le mosse della CIA non vengono annunciate nei telegiornali della sera. E le smentite della Casa Bianca sta nel gioco delle parti. Ha poco senso l’enfasi che i giornali mainstream mettono su tali smentite: cosa vi aspettate? Che ammettano? Seymour Hersh, una carriera ricca di premi e riconoscimenti, racconta anche tecnicamente come i due gasdotti, che fornivano energia alla Germania e all’Europa, siano saltati per un timore e in parte per una ritorsione. L’operazione serviva per tenere i tedeschi lontani dai russi e partecipi della guerra in Ucraina. “Quindi il presidente ha sferrato un duro colpo all’economia della Germania e dell’Europa occidentale”, gli ha riferito il funzionario dell’Intelligence USA. Bloccare la Germania da un possibile riavvicinamento a Putin era prioritario. La disastrosa condizione economica di Berlino, la Germania è in recessione tecnica, avrebbe potuto far fare marcia indietro ad Olaf Scholz e tradire le promesse di abbandono dell’energia russa, una volta Putin avesse attaccato l’Ucraina. Cosa che Putin ha poi realmente fatto. Così gli USA hanno fatto saltare tutto, fine dei giochi. Inizialmente, spiega Hersh, “la politica della Casa Bianca era quella di dissuadere la Russia da un attacco”, proprio con la minaccia di far saltare i gasdotti, ha spiegato sempre a Hersh la fonte. L’economia tedesca è fortemente dipendente da quell’energia. Ma il piano non ha funzionato così le bombe, già piazzate in precedenza dai sommozzatori, sono state attivate a settembre. In quel momento il flusso di gas russo verso la Germania, attraverso il Nord Stream 1, era già stato rallentato dalla Russia in risposta alle sanzioni Occidentali. Con la distruzione dei gasdotti i tedeschi non possono avere ripensamenti. “L’amministrazione Biden ha fatto saltare in aria gli oleodotti”, racconta Hersh, “ma l’azione ha avuto poco a che fare con la vittoria o la fine della guerra in Ucraina. È il risultato dei timori alla Casa Bianca che la Germania vacilli e accenda il flusso del gas russo e che la Germania e poi la NATO, per ragioni economiche, cadano sotto l’influenza della Russia e delle sue vaste ed economiche risorse naturali. E così seguì il timore finale: che l’America perdesse il suo primato di lunga data nell’Europa occidentale” L’amministrazione Biden ovviamente non ha riconosciuto né la propria responsabilità per l’attentato all’oleodotto né lo scopo del sabotaggio. Ma non l’ha mai fatto in nessun altra guerra passata. Perché dovrebbe farlo ora? A cosa servirebbe allora la propaganda unilaterale dei media mainstream Occidentali? FONTE: |
Nonostante la stampa mondiale mainstream, controllata dalle elite finanziarie e da BIG PHARMA prosegua incessantemente a compiere un lavaggio del cervello, raccontando ai quattro venti che ci saranno nuove pandemie (nemmeno fosse il mago Otelma) e che occorre essere preparati con nuovi vaccini (che vaccini non sono, bensì comuni farmaci, perlopiù dannosi) oramai il giochino non funziona più, il giocattolino si è rotto, si può restare buggerati una volta, se la seconda permetti ancora che ciò avvenga, la colpa è di chi si fa buggerare, non del delinquente truffatore! "Non dobbiamo ripetere gli errori del passato quando la prossima pandemia colpirà”, ha sentenziato per l'ennesima volta il segretario generale dell’ONU António Guterres: “sappiamo che emergeranno altre minacce per la salute”. L’OMS è un’agenzia dell’ONU. Per i motivi appena indicati dal segretario Guterres l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) ha proposto ai 194 Paesi aderenti di condividere tutti i dati dei pazienti, le analisi, gli studi, le elaborazioni e i vaccini messi in campo in caso di una nuova pandemia, ergo concentrare le strategie da mettere in campo da parte dell'OMS, potendo essa contare su di un prospetto "mondiale" della situazione, avendo cioè in teoria, una visione complessiva del fenomeno. Bellissimo! Sembra una bella favola, nevvero? Peccato che, come è noto, l’OMS non sia un organismo super partes. Gran parte dei fondi dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, ma anche quelli di EMA, l’agenzia del farmaco europea e della FDA, l’agenzia del farmaco americana, provengono dall'industria farmaceutica. Senza dimenticare le ricerche scientifiche, gli studi, le sperimentazioni e le analisi del settore sanitario che sono finanziata dalle case farmaceutiche, ovvero dall’industria del farmaco, creando un mostruoso conflitto di interessi che solo i cechi non vedono. Se è vero che l’OMS è finanziato dai 194 Paesi membri dell’ONU, con contributi fissi in base al PIL è altrettanto vero che la parte più cospicua dei finanziamenti reali arriva tramite contributi volontari da parte di privati tramite donazioni, di media più dell’80% del budget annuale annuale. Tra tutte spicca la Melinda and Bill foundation, i coniugi Gates per intenderci. Altro colossale conflitto di interessi, visto che sono proprietari di aziende produttrici di farmaci e vaccini. Così il 18 settembre scorso (A. D 2023) 11 Paesi, Russia, Bielorussia, Bolivia, Cuba, Corea del Nord, Eritrea, Iran, Nicaragua, Siria, Venezuela, Zimbabwe, si sono opposti formalmente alla proposta con una lettera, cassando la proposta. “Come sapete, la questione dell'impatto negativo della coercizione unilaterale”, scrivono gli 11 Paesi, “è una questione essenziale per i nostri popoli. Un terzo della popolazione mondiale è colpita da queste misure illegali. Ci sono ampie prove, anche da fonti ONU, del pesante tributo causato dalle misure coercitive unilaterali mirate alla capacità dei paesi di raggiungere uno sviluppo sostenibile e di compiere ulteriori progressi nella tutela del diritto alla salute delle rispettive popolazioni”. Stanno dicendo, in sostanza, che le misure coercitive centralizzate da calare sui loro Paesi, in molti casi in via di sviluppo, hanno dimostrato di creare più danni che benefici. E accusano che non ci sia stata una reale volontà da parte “di un piccolo gruppo di Paesi sviluppati di impegnarsi in negoziati significativi per trovare compromessi, imponendo pratiche sleali che pretendono di imporre una sorta di ‘veto’ su determinate questioni, e fingono addirittura di farlo, impedendo la discussione nel quadro dei negoziati intergovernativi”. Proposta rifiutata. L’ONU chiude la seduta parlando di accordo storico sulla Sanità mondiale. In realtà il quadro prospettato non ha raccolto l’appoggio di tutti i paesi membri ed è stato "cassato".
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