LUCE CHE FILTRA.....
seppur debole, il suo chiarore può illuminare le notti...
Post n°435 pubblicato il 31 Agosto 2018 da labirintidelcuore
Ti do me stessa, Ti do me stessa, Ti do me stessa, E tu accogli la mia meraviglia
Antonia Pozzi 4 dicembre 1934
Teresa Salgueiro - Horizonte |
Post n°434 pubblicato il 01 Novembre 2017 da labirintidelcuore
Il vecchio ed il nuovo... così in noi convivono tracce di chi ci ha generato assieme a quelle che ci sono proprie, in una misteriosa ed affascinante tessitura.
Eriks Esenvalds - In Paradisum Mario Brunello e la cantoria Sine Nomine Monastero di Bose |
Post n°433 pubblicato il 26 Marzo 2017 da labirintidelcuore
Essere liutaio significa cercare la voce di cò che è appartenuto alla segreta mutezza della pianta nell'inganno dello stormire, la vana tentazione del vento. Voce che si dà solo nelle forme di sinuose concavità matrici e custodi della vita. Giancarlo Consonni
J.Veermer - La ragazza alla spinetta
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Mischa Maisky suona Bach |
Post n°432 pubblicato il 05 Marzo 2017 da labirintidelcuore
TANCREDI
viso pulito, sguardo che andava oltre, come la sua pittura, avanguardia per i suoi tempi. Veniva dal limes, da un luogo nell'entroterra fra i monti, pittore sconosciuto eppur inaspettatamente innovativo ed ammaliante. Nelle sue tele ci si imbatte in turbinii di colore, fitte teorie di punti e piccoli accenti, o in ampie campate di trasparenze come nebbie lagunari, nelle ossessive regolarità delle griglie di colore o, viceversa, nell'apparente caos di linee e macchie. Forse era come la sua pittura, fragile e coraggioso assieme. Narrano di lui le foto del suo soggiorno veneziano a Palazzo Venier dei Leoni, con Peggy Guggheneim, sua estimatrice e mecenate. Solo una piccola targa, in Via Mezzaterra a Feltre, ricorda il luogo dove nacque, l'acqua del Tevere ha accolto la sua giovane vita...
LA MIA ARMA CONTRO L'ATOMICA E' UN FILO D'ERBA... e forse l'atomica era per lui anche un male di vivere, contro il quale un esile filo d'erba poteva fare ben poco.
Una mattina - Lavinia Meijer |
Post n°431 pubblicato il 08 Gennaio 2017 da labirintidelcuore
QUANTO MENO UN'OMBRA RACCONTA DI UNA LUCE
Gianmaria Testa
Ferdinando Scianna
. Madredeus - O Paraiso |
Post n°430 pubblicato il 07 Gennaio 2017 da labirintidelcuore
Comunque sia, niente, assolutamente niente, può prendere il posto di quei primi momenti, l'improvvisa passione dei corpi che si congiungono insieme la prima volta... E' impetuoso e naturale quanto l'incontro di due fiumi. I corpi parlano come avessero atteso questo momento per tutta una vita, e ogni cosa sulla terra ascolta in silenzio. Solitudini dimenticate, ferite curate; un essere pieno di paura che cerca di restare vivo in questo pericoloso, contorto, assurdo mondo si rifugia in un altro essere, in una sicurezza effimera, conquista un paradiso artificiale. Avverte improvvisamente la musica della strardinaria bellezza della vita. La musica era sempre stata là, ma quello non si era mai fermato a prestarvi orecchio. Asli Erdogan da "il mandarino meraviglioso"
. Foto mrGiòTarantini - Brent&nude
Armand Amar - Human |
Post n°429 pubblicato il 26 Dicembre 2016 da labirintidelcuore
Dichiara pace con il tuo respiro. Inspira uomini d'arme e d'attrito, espira edifici interi e stormi di merli dalle ali rosse. inspira terroristi ed espira bambini che dormono, e campi appena falciati. Inspira confusione ed espira alberi di acero. Inspira quanto è caduto ed espira amicizie di tutta una vita ancora intatte. Dichiara pace con il tuo ascolto: quando senti sirene, prega ad alta voce. Ricorda quali sono i tuoi strumenti: semi di fiori, spilli di vestiti, fiumi puliti. Prepara una minestra. Fai musica, impara come si dice grazie in tre diverse lingue. Impara a fare la maglia, e fai un cappello. Pensa al caos come mirtilli che danzano, immagina il dolore come l'espirazione della bellezza o il gesto del pesce. Nuota per andare dall'altra parte. Dichiara pace. Il mondo non è mai apparso così nuovo e prezioso. Bevi una tazza di tè e rallegrati Agisci come se l'armistizio fosse già arrivato. Non aspettare un altro minuto. Mary Oliver e prima di tutto, fai pace con te stesso... . Roots Ezio Bosso - Mario Brunello |
Post n°428 pubblicato il 13 Maggio 2016 da labirintidelcuore
Il cielo in me
Io non devo scordare
Antonia Pozzi
Erik Friedlander Dream song
immagine Francesca Della Toffola |
Lee Jeffries
Pilar - Il colore delle vene |
Post n°425 pubblicato il 23 Aprile 2016 da labirintidelcuore
XLIII Quando ho gli occhi chiusi essi vedon meglio,
Anouar Brahem Le Pas du chat noir De tout ton coeur |
Rogerio Silva - Edifice |
Post n°423 pubblicato il 25 Marzo 2016 da labirintidelcuore
25 MARZO 2016
ANNUNCIAZIONE
AGONIA E MORTE
Quest'anno lo stesso giorno fa memoria di due eventi strettamente connessi, quasi due facce della stessa medaglia, l'inizio e la fine dell'esperienza terrena del Figlio di Dio, il Nazareno. L'inizio, grazie al fidarsi di Maria che fece spazio in sè all'Ineffabile, perchè la Parola si facesse carne ed abitasse in mezzo a noi. La fine, sul Golgota, Uomo dei dolori che ben conosce il patire... Anche la nostra esperienza si intreccia fra vita e morte, dal nascere grazie all'amore di chi ci ha chiamato alla vita, fino a quando i nostri giorni giungeranno al termine. MEMENTO MORI in attesa del mattino di Pasqua
Annunciazione - Jan Van Eyck dal Polittico dell'Agnello Mistico 1426 ca Crocifissione - Antonello da Messina - particolare - 1457
J.S.Bach Befiehl Du Deine Wege - BWV 270 The Hilliard Ensemble |
Post n°422 pubblicato il 20 Marzo 2016 da labirintidelcuore
tronco sradicato e trasportato dalle acque a volte irruenti de 'la Piave', sei rimasto lì, giorni e giorni, bloccato dai sassi e dai detriti, inspiegabilmente impotente, come a ricordarci che anche noi possiamo esser travolti dagli eventi, portati lontano dai nostri luoghi, fisici o dello spirito, esposti alle ingiurie del tempo e delle persone.
povero Cristo... attendi la domenica di Resurrezione e noi con Te.
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Terra , Aria di Giovanni Sollima Grandi del violoncello per una musica che, vorticosamente, scava |
Se la terra è prigioniera dell'odio, solo dal Cielo si può attendere il futuro
Non t'importa che moriamo? Non t'importa che sulle strade della miseria umana l'innocenza sia offesa e sacrificata sull'altare del profitto, che innalza barriere fra diverse culture? Non ti tormenta che in Nome tuo si pianifichino guerre preventive e si armino le mani di folli interpreti dei sacri testi? da Sottosopra" Gennaro Matino
. F.J.Haydn Le ultime sette parole di Gesù sulla croce Terremoto |
Post n°420 pubblicato il 08 Marzo 2016 da labirintidelcuore
8 marzo, una festa sbiadita
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Ezio Bosso - Sweet and bitter |
Post n°419 pubblicato il 06 Marzo 2016 da labirintidelcuore
Pedro Cano
Anche tu sei l'amore. Sei di sangue e di terra come gli altri. Cammini come chi non si stacca dalla porta di casa. Guardi come chi attende e non vede. Sei terra che dolora e che tace. Hai sussulti e stanchezze, hai parole - cammini in attesa. L'amore è il tuo sangue - non altro. Cesare Pavese 1946
Fazil Say - Cleopatra per violino solo op 34 |
Post n°418 pubblicato il 28 Febbraio 2016 da labirintidelcuore
Frozen Shoulder Un gelo è entrato nelle spalle ed è colato fino al cuore, ha irrigidito gli arti di soppiatto, senza alcun clamore. Ed ora annodata dentro un muro di dolore, e grido a chi mi tocca di lasciarmi stare; il male irradia fino ad impazzire, un fulmine che scocca dentro i nervi, un sibilo che stride e arriva nella bocca...
Sintomi Cemento rappreso, tronco pietrificato nella foresta fossile di cui non trovo
l'uscita. Gli unici sentieri sono i rami caduti, perduti all'abbraccio col cielo
Itaca L'amore sorprende come pioggia nel buio - e siamo fradici, senza riparo, ancora lontani dall'alba.
poesie da Unità di Risveglio di Giovanna Rosadini immagini di Ben Hopper
Lang Lang interpreta Rachmaninoff Preludio op.23 n.5 |
Post n°417 pubblicato il 14 Febbraio 2016 da labirintidelcuore
Sarà per questo che la mia cassetta della posta è vuota?
Altri, per fortuna, hanno lasciato alla carta le tracce del loro amore, di relazioni che hanno coinvolto tutto il loro essere, pensante ed amante. da Rainer Maria Rilke a Lou Salomé - Epifania 1913 ...Ieri mi è arrivata la tua buona lettera....se solo potessimo vederci, cara Lou, ora è questa la mia grande speranza, il mio sostegno, il mio tutto, come sempre. Spesso mi dico che solo attraverso te io resto in contatto con l'umano, in te esso mi si rivolge, avverte la mia presenza, mi respira accanto; altrimenti mi rimane sempre alle spalle e non riesco a farmi riconoscere. Salutami tanto Beer Hofmann e consolami nel tuo cuore, Tu il tuo Rainer * da Lou a Rainer 13 gennaio 1913 Caro Rainer, la tua lettera, che mi è stata appena recapitata, è qui davanti a me e mi sembra faccia parte di questa prima neve d'inverno che si stende a perdita d'occhio davanti alle finestre e sui giardini circostanti, tale è l'intensità con cui mi parla della lontananza da te, la lontananza di cui scrivi,che non dovrebbe esistere. Io l'avverto fortemente, Rainer, è una lontananza puramente spaziale, e vivo come assurdo il fatto che risulti insormontabile. Salvo poi ricorrere al treno e a tutti i possibili dispendi di energia per improvvisare un incontro a data da destinare. E invece noi dovremmo esser vicini l'uno all'altra attraverso vie impercettibili, spontaneamente, in profondo silenzio. (...) Lou * da Eloisa ad Abelardo ...Ascolta ti prego quello che ti chiedo, è una cosa da nulla e per te sarà facilissimo accontentarmi. Finchè mi sarà negata la gioia della tua presenza, fammi avere almeno la dolce tua immagine attraverso le parole di una lettera (...) Se tu fossi meno sicuro del mio amore, carissimo, forse ti preoccuperesti di più e saresti più sollecito. Ma ho fatto tanto per renderti sicuro del mio amore, ed ora ti sento indifferente e lontano. Ricordati però, ti scongiuro, di tutto quello che ho fatto per te, e pensa un po' anche a quello che mi devi. (...) In nome di colui al quale ti sei consacrato, in nome di Dio, ti supplico: fammi il dono della tua presenza, nell'unico modo che ti è possibile, cioè scrivendomi qualche parola di conforto (...) Termino questa lunga lettera con poche parole : addio, mio unico bene. Abelardo risponde alle suppliche di Eloisa con una serie di citazioni della Scrittura , portando il rapporto su un piano diverso, più universale e spirituale, mentre per lei era ancora forte e vivo nella carne il tormento dell'amore di un tempo. * Lettera mai spedita da Frida Kalo al marito Diego Rivera La mia notte è senza luna. La mia notte ha grandi occhi che guardano fissi una luce grigia che filtra dalle finestre. La mia notte piange e il cuscino diventa umido e freddo. La mia notte è lunga e sembra tesa verso una fine incerta. La mia notte mi precipita nella tua assenza. Ti cerco, cerco il tuo corpo immenso vicino al mio, il tuo respiro, il tuo odore. La mia notte mi risponde: vuoto; la mia notte mi dà freddo e solitudine. Cerco un punto di contatto: la tua pelle. Dove sei? Dove sei? Mi giro da tutte le parti, il cuscino umido, la mia guancia vi si appiccica, i capelli bagnati contro le tempie. Non è possibile che tu non sia qui. La mie mente vaga, i miei pensieri vanno, vengono e si affollano, il mio corpo non può comprendere. Il mio corpo ti vorrebbe. Il mio corpo, quest’area mutilata, vorrebbe per un attimo dimenticarsi nel tuo calore, il mio corpo reclama qualche ora di serenità. La mia notte è un cuore ridotto a uno straccio. La mia notte sa che mi piacerebbe guardarti, seguire con le mani ogni curva del tuo corpo riconoscere il tuo viso ed accarezzarlo.La mia notte mi soffoca per la tua mancanza. La mia notte palpita d'amore, quello che cerco di arginare ma che palpita nella penombra, in ogni mia fibra . La mia notte vorrebbe chiamarti ma non ha voce. Eppure vorrebbe chiamarti e trovarti e stringersi a te per un attimo e dimenticare questo tempo che massacra. Il mio corpo non può comprendere...(...)
Letters - Abel Korzeniowski |
Il tuo nome è una rondine nella mano. Il tuo nome è un ghiacciolo sulla lingua. Un solo unico movimento delle labbra. Il tuo nome sono cinque lettere. Una pallina afferrata al volo, un sonaglio d'argento nella bocca.
Un sasso gettato nel quieto stagno singhiozza come il tuo nome suona. Nel leggere schiocco degli zoccoli notturni il tuo nome rumoroso rimbomba. E ce lo nomina lo scatto sonoro del grilletto contro la tempia.
Il tuo nome - ah, non si può! - il tuo nome è un bacio sugli occhi, sul tenero freddo delle palpebre immobili. Il tuo nome è un bacio dato alla neve. Un sorso di fonte, gelato, turchino. Con il tuo nome il sonno è profondo.
Marina I.Cvetaeva
Sting - Whenever I Say Your Name |
Kizette al balcone - Tamara del Lempicka
Tamara ritrae Kizette, la giovane figlia; le pennellate, nella loro gamma di grigi luminosi , quasi di lacca argentea, determinano volumi, evidenziano rotondità e, spezzando, suggeriscono spazi. Seguendo le pieghe della veste accarezziamo con gli occhi la sua giovane bellezza per poi andare oltre la ringhiera, verso la città. Non vi scorgo lo sguardo amoroso di madre... Kizette ha quell'età di freschezza e gioia, qui sembra triste o forse solo impaziente di potersi alzare e porre fine alla seduta di posa. Difficile a volte essere madre, ancor più esser figlia...
Mather, where are you Tigram Hamasyan |
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