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Post N° 11

Post n°11 pubblicato il 30 Gennaio 2008 da topolinolaringoiatra

 




DETENUTO IN ATTESA DI GIUDIZIO



                                        PARTE V

                                    Il processo


..Sentii la chiave insersi nella toppa,Ammaturo ,con la faccia sempre piu' scazzata

mi porse qualcosa in mano “Cos'e' ?“-chiesi io- “e' un cellulare” mi rispose, porgendomi un Motorola etacs del 1994 del peso di 2 kg “c'e' qualcuno che ti cerca...”.Avvicinai perplesso l'orecchio alla cornetta..” Pronto”-dissi io -”chi mi cerca?”.

Sei il topo,il famoso Topo?” ,” beh famoso...cmq si...sono io! E lei chi e'?”, “ Ciao Topo...io sono Fabrizio,Fabrizio Corona”,”Piacere di conoscerti”-sussurrai visibilmente emozionato-”Come mai mi cerchi?” “Topo...fuori non si fa altro che parlare di te...tu come me,come mille altri,vittima della giustizia, del solito complotto delle toghe rosse!”.Feci mente locale cercando di dare un senso al termine...le toghe rosse..Che sia diventato vittima di una congrega cardinalizia?.” Topo”-prosegui' Fabrizio-” Ho un'offerta da farti:30.000euro per scrivere le tue memorie,altrettanti per lanciare una linea di moda a tuo nome!Piu' eventuali serate in discoteca..Uhm...vediamo, potremo presentarti,onde garantirti un lauto cachet,come “Topo del Grande fratello”. Beh...tralasciai tristi pensieri del tipo “la madre del grande fratello e' sempre incinta” e mi soffermai sull'eventualita' di diventare una sorta di Versace de noantri.In effetti l'idea di una linea di perizomi griffati “Topo's” m'intrigava non poco,specie se indossati da depresse casalinghe grasse e cellulitiche in cerca di una sorta di brivido regalato loro dall'alta moda.”Fabrizio..” -dissi-”La cosa si puo' fare!”,”bene...ti contattero' quanto prima!”..e riattacco'.Lo confesso,passai la notte a rifletterci su:riflettevo a quanto poco mi fosse giovato,in passato ,l'essere stato missionario laico in Uganda,l'aver assistito l'umanita' derelitta come volontario,l'aver fatto beneficienza.No...non mi era servito a nulla:signor nessuno ero e signor nessuno ero rimasto.Mentre adesso mi vedevo assurgere a nuova e imperitura gloria...il genio del male che era in me mi aveva fatto diventare finalmente famoso.Mi vedevo alle prese con torme di ragazzine vocianti implorare un mio autografo,una mia stretta di mano, novello Azouz in un mondo che finalmente era mio, gli occhi mi brillarono:era questa l'Italia che avevo sognato!Mi addormentai felice...Nulla sembrava turbarmi piu',ne' l'ennesima crisi di governo,ne' l'aumento della pressione fiscale, e neanche il pensiero di un euro ormai prossimo ell'equiparazione al lek albanese...io ero il Topo,ero qualcuno,ed ero felice di esserlo!Anche compare Turiddu era cambiato nei miei confronti,non mi vedeva piu' come un pulcino da proteggere,ma quasi come un prossimo socio in affari:” Faro' di te un “pilastro “ della sicilianita'”, mi disse.Certo il termine “pilastro” in bocca a compare Turiddu suonava un attimino sinistro, forse perche' aggiunto a una frase come “cementeremo la nostra amicizia”, ma tant'e'....

I giorni passavano...ed ero sempre in attesa di qualcosa che definisse la mia situazione,nulla potevo fare per allegerirla,ne' potevo sperare in una legge “ad personam”che mi aiutasse.Poi un giorno qualcosa sembro' muoversi:Ammaturo mi chiamo' e mi ammanetto',notai qualcosa di diverso anche perche' non era solo,assieme a lui molti altri suoi colleghi.”Topo vestiti elegante, oggi e' arrivato il giorno del processo”-bofonchio' -sputando orrendi catarri variegati verde-giallognolo.Lo seguii docile,in manette, assieme a me il drappello di secondini delle grandi occasioni.Entrai nel furgone blindato e ci dirigemmo verso il luogo del processo.Giungemmo alfine nel palazzo di giustizia, e mi fu fatto cenno di scendere.Una ressa di fotografi si approssimo' a me e fui accecato dai flash.Istintivo il cenno di nascondere la mia faccia,come si conviene a un condannato sui generis.ad attendermi una folla enorme..fui subito oggetto del lancio di monetine,mi sentivo come Craxi all'hotel Raphael.Una vecchietta si avvicino' minacciosa brandendo un ombrello dalla punta acuminata, nella mia fantasia perversa la vidi come sicaria dei servizi segreti bulgari: ero diventato anch'io una vittima del comunismo!Altri vecchietti ancora mi gridavano terribili improperi ,una mi colpi' anche con il sacchetto della spesa procurandomi una ferita lacero-contusa da gambo di sedano.”Non farci caso”-mi disse Ammaturo-” Questi fanno sempre cosi',sono pensionati e passano il loro tempo qui nel modo in cui vedi”.Per un attimo rimpiansi i pensionati di una volta,quando il vecchietto ,con cappellino e paletta d'ordinanza,era un rassicurante rappresentante dell'ordine davanti alle scuole materne.Ma adesso no, questi in preda ai fumi del gerovital erano delle minacciose bestie feroci e attentavano alla mia incolumita'. Lasciai ,dunque , queste prefiche del giustizialismo alle mie spalle e mi approssimai all'aula.....

 
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