Creato da namy0000 il 04/04/2010

Un mondo nuovo

Come creare un mondo nuovo

 

 

« Sfiorando l'eternitàSpigliata e sorridente »

Cara mamma

Post n°2944 pubblicato il 26 Febbraio 2019 da namy0000
 

Cara mamma, non ci conosciamo, ma sento il dovere di scriverti perché il tuo dolore è il mio.

In questi giorni, tanti commenti che ho sentito mi hanno trafitto come spade il cuore. Abbiamo tante cose in comune, entrambe isolane e con un amore che qualcuno definirebbe “esotico”.

Ho un bambino di 5 mesi, che ho tenuto in grembo per 9… quasi 10 mesi, si è sviluppato in me, è nato da me e vive per me. È mio figlio, proprio come il tuo Alessandro (Alessandro Mahmood ha vinto alcune settimane fa il Festival della canzone italiana di Sanremo ndr). Mio marito è indiano, anzi sikh per la precisione. Come capirai, immedesimarmi in te era fin troppo semplice.

David, mio figlio, è già un piccolo dittatore, che sembra amare la musica. Spesso gli canto “Sciccareddu di lu me cori”, lui impazzisce e ride a non finire. Ha il mio sangue e, come me, sente nelle viscere la mia amata lingua madre. Per onestà, devo dire che ha la stessa reazione con la filastrocca in punjabi del papà! Mio figlio è siciliano, è sikh, è nato a Roma e per la legge è italiano, come il tuo giovane Alessandro.

Ho sentito commenti strazianti, che sarebbe riduttivo definire frutto di pochi frustrati ignoranti. La verità è che i nostri figli saranno sempre considerati degli stranieri in patria. E questo l’ho capito solo adesso, grazie a questa vostra brutta esperienza.

Ho sempre vissuto in un contesto protetto, circondata da gente che mi voleva bene o che viveva la diversità come valore. Ho avuto il primo trauma trasferendomi a Roma; la grande metropoli mi ha serbato un razzismo che non potevo immaginare. Tanti, troppi episodi su autobus e tram, che mi avevano fatto intravedere le porte dell’autocommiserazione. Il primo episodio dalla nascita di David, sul tram. Sale mio marito con la carrozzina con dentro un bimbo di appena 10 giorni, io ero di poco avanti, una vecchia ad alta voce esclama: ‹‹Ormai sui mezzi salgono cani e porci››. Io rispondo: ‹‹I porci sarebbero mio marito e mio figlio?››, ma un’altra passeggera mi placa e mi dice: ‹‹Tranquilla, ti difendiamo noi››. Scendiamo alla fermata successiva, amareggiati, ma con la forza di quell’insurrezione generale che quelle parole avevano provocato.

Da qualche tempo, “si sono aperte le gabbie”. Troppa gente parla, scrive, posta, pensa in modo razzista come se fosse normale, addirittura “di buon senso”. La cosa che mi ferisce di più è quando queste persone sono donne e madri. Forse non hanno mai pensato che Alessandro potrebbe essere figlio loro.

Ho sempre messo la speranza davanti, la tenacia di chi era sempre disposto a prendere le mie difese. Non perché non sapessi difendermi da me, ma perché mi dava l’illusione di un mondo che lotta per restare giusto. Per lo stesso motivo ti scrivo. Non ti conosco, ma so già che sei una donna forte; la mia unica intenzione è farti sapere che siamo in tante e dobbiamo sostenerci tra di noi.

Ogni parola, ogni insinuazione su Mahmood come artista e ragazzo mi devasta. Vorrei poter gridare a gran voce: ‹‹Lasciate stare il mio bambino››. Un bambino che è mio, che la cultura araba ha solo arricchito. Un figlio cresciuto a Milano, ma con sangue sardo. Milano ha ospitato, spero bene, una famiglia e un talento, ma il sangue isolano non si dimentica e non ti lascia anche dopo generazioni.

Non voglio lasciare a mio figlio questo mondo, mi chiedo spesso: ‹‹Dov’è quel mondo in cui sono cresciuta? Perché a mio figlio è toccato questo schifo?››.  Vorrei fare qualcosa per restituirgli il sogno degli anni ’80 e ’90, quando ero bambina io, di We are the world, delle pubblicità di Oliviero Toscani, della caduta del muro di Berlino, della prima Miss Italia nera! Vorrei ricostruirgli un mondo che vada verso la pace, la comunione dei popoli e la bontà, senza che questa venga etichettata come qualcosa di negativo.

Mio figlio non può e non deve essere straniero in casa sua. Mio figlio rappresenta l’evoluzione delle culture e il tassello di pace che ci salverà.

Ti lascio con questa frase, io non sono una grande scrittrice e ho scritto di getto così come mi suggeriva l’enfasi del momento, magari tu sarai molto più razionale e abituata di me a questi episodi e magari io ho ancora qualche ormone in subbuglio… ma ci terrei lo stesso tanto a contribuire a far nascere un barlume di speranza nelle mamme come te e me, figlie di un’altra Italia – Valeria (Lettera pubblicata da FC n. 8 del 24 Febbr. 2019)

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/Unmondonuovo/trackback.php?msg=14277599

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
Nessun commento
 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 3
 

ULTIME VISITE AL BLOG

namy0000cassetta2lcacremaprefazione09annamatrigianonoctis_imagoacer.250karen_71m12ps12Penna_Magicanonnoinpensione0donmarco.baroncinilisa.dagli_occhi_bluoranginellaninettodgl19
 

ULTIMI COMMENTI

Grazie per aver condiviso questa esperienza così intensa e...
Inviato da: Penna_Magica
il 08/02/2024 alle 11:19
 
RIP
Inviato da: cassetta2
il 27/12/2023 alle 17:41
 
Siete pronti ad ascoltare il 26 settembre le dichiarazioni...
Inviato da: cassetta2
il 11/09/2022 alle 12:06
 
C'è chi per stare bene ha bisogno che stiano bene...
Inviato da: cassetta2
il 31/08/2022 alle 18:17
 
Ottimo articolo da leggere sul divano sorseggiando gin...
Inviato da: cassetta2
il 09/05/2022 alle 07:28
 
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963