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Post n°3367 pubblicato il 01 Luglio 2020 da namy0000
“Io non ho molti ricordi della mia infanzia”, racconta Caterina, “ma in quelli che ho c’è spesso nonno Emilio. Mi rivedo con lui nel suo pescheto a raccogliere le pesche, o staccare un’arancia dall’albero, con lui al mare che mi dice di aspettare tre ore dopo mangiato prima di fare il bagno. Lui si alzava presto per andare nel frutteto e anche io volevo saltare giù dal letto, alle cinque del mattino. Abitava in un paesino, Trentola, a due chilometri da Aversa, e a 10 anni andavo a trovarlo da sola in bicicletta. Una libertà che oggi mai darei a mio figlio. E poi mi piaceva quando mi raccontava i suoi ricordi di guerra, quando, prigioniero per anni dei polacchi, in una giornata riusciva a racimolare solo una patata da mangiare”. (FC n. 26 del 28 giugno 2020) |
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