Creato da namy0000 il 04/04/2010

Un mondo nuovo

Come creare un mondo nuovo

 

Messaggi del 29/10/2021

Futura

 

2021, FC n. 43 del 24 ottobre

Se lo chiedeva anche Lucio Dalla nel 1980, nella sua canzone Futura: «Chissà, chissà domani. Su che cosa metteremo le mani, se si potrà ancora contare le onde del mare». 3 cineasti: Pietro Marcello, Francesco Munzi e Alice Rohrwacher, seguendo l’esempio di Mario Soldati e Luigi Comencini, delineano il ritratto desolante di un Paese, l’Italia, che sembra non curarsi delle nuove generazioni: il cambiamento, l’incertezza, il senso di responsabilità che cresce insieme agli anni. Lo sguardo è più sugli adolescenti, sulla difficoltà di rapportarsi con un universo costruito senza di loro. «Avevamo voglia di stare insieme, di condividere un’esperienza lavorativa. Spesso la nostra professione ci porta a isolarci nelle storie che costruiamo. Qui abbiamo dato vita a un progetto condiviso. Ci siamo avvicinati alla realtà dei giovani. Il desiderio era di parlare con loro, per capire come immaginano il domani. È solo così che si può capire l’oggi, lo stato di salute di una società», spiegano. «Dovevamo uscire dagli schemi. Per me un riferimento è stato il sociologo Stefano L. Quando accendiamo la televisione, sentiamo parlare solo gli adulti. Noi abbiamo dato la parola a chi fa più fatica a emergere. È un’inchiesta a campione, dove ci siamo messi al servizio del reportage. Abbiamo stilato una specie di questionario per capire quali argomenti affrontare. Poi ci siamo resi conto che la parte più interessante è quella che riguarda il futuro, perché contiene già tutto. Intercetta lo slancio, la progettualità, la speranza».

Che cosa significa essere giovani oggi in Italia?

«È impossibile fare la sintesi di una generazione. Quello che abbiamo colto è una difficoltà ad ampliare i propri orizzonti. Esiste un mondo solo, non se ne concepiscono altri, ed è complesso trovare la propria strada. Non si riesce a delineare qualcosa di diverso». «I giovani fanno fatica a capire per che cosa lottare, così il vero nemico diventano loro stessi. Scatta una sorta di autocensura. Sono condizionati da Internet, dai social. Abbiamo realizzato questo film in un momento difficile, durante la pandemia. Quindi anche i sogni di ognuno di noi hanno subito una battuta d’arresto. Era impossibile andare oltre l’immediato. Si è persa un po’ di spontaneità, ci siamo scontrati con le regole che venivano imposte». «Non abbiamo inserito il Covid, anche se non è stato facile. Ci si allontanava sempre di più. Questa distanza si vede dove non si può ignorare il cambio di immaginario rispetto a quando eravamo ragazzi noi».

Qual è la vostra idea di futuro?

«Razionalmente tendiamo a essere pessimisti. Però bisogna credere nel cuore, nella volontà, quindi è nostro compito guardare all’avvenire con fiducia». «L’incontro tra noi adulti e i ragazzi è stato un risveglio, mettersi in relazione è servito a tutti. È necessaria una solidarietà comune. Mi ha colpito molto sentirli fare riferimento alla fine del mondo. Noi non ci pensavamo, loro invece la avvertono». «Anche io sono pessimista. Ma i giovani sono più forti di noi. Hanno lo slancio della crescita. In un momento storico assurdo, loro sono la chiave per ripartire».

L’Italia è un Paese per giovani?

«Non lo è per i giovani, non lo è per i vecchi. Non so effettivamente per chi sia. È un luogo bellissimo, però gli italiani stanno perdendo la dolcezza, la spontaneità, la generosità, l’altruismo. C’è un clima meno ospitale per tutti, più violento, feroce verso chi è socialmente debole. Non sappiamo più donare, si pensa solo all’accumulo». «Un conto è l’Italia, un conto sono gli italiani. Non si deve più pensare ai confini, sono solo qualcosa di imposto». «La percezione è quella legata al partire. Tanti ragazzi si domandano: “Perché devo stare qui?”. Ed è su questo che bisogna riflettere. Per cambiare la prospettiva, dobbiamo imparare ad ascoltarli».

 
 
 

Solo con l'educazione

2021, Domenico Battaglia, arcivescovo di Napoli, FC n. 43 del 24 ottobre

Solo con l’educazione vinceremo la criminalità

La mia diocesi fa da argine al potere di morte dei clan, ma occorre un percorso comune in tutt’Italia

Nella mia esperienza più volte ho toccato gli effetti mortiferi delle mafie, di qualsiasi denominazione e provenienza geografica. L’accompagnamento di tanti giovani feriti dalla tossicodipendenza e la vicinanza a tanti adolescenti ammaliati dalla criminalità ha dato forma al mio ministero di prete: non sono forse questi i giovani a cui, come Chiesa, siamo inviati a portare l’annuncio di liberazione del Vangelo, diventando profeti di senso e di significato? Se l’uomo è la via della Chiesa, come ha affermato san Giovanni Paolo II, lo è ancor di più l’uomo ferito, il giovane in difficoltà, il bambino a cui il malaffare mafioso offusca il presente e ruba il futuro.

Quando papa Francesco mi ha inviato a Napoli avevo consapevolezza che era una terra molto simile alla mia: non solo per la grande capacità di accoglienza e per la semplicità gioiosa del suo popolo, ma anche perché accomunata alla terra ferita dalla piaga mafiosa. Fin da subito ho però gioito del fatto che il tessuto ecclesiale non era per niente assuefatto alla convivenza con la cultura camorristica e con il potere di morte dei clan: numerosi preti, insieme a tanti laici e consacrate, in diverse aree della città metropolitana, da Scampia ad Afragola, passando per Ercolano e arrivando alla Sanità, sono per la nostra città un baluardo di resistenza, una profezia di vita e di giustizia, un simbolo che il male, per quanto forte, non può prevalere.

Dagli oratori ai dopo scuola, passando per le attività sportive e di impresa sociale, questi sacerdoti rappresentano per me e per l’intera città motivo di gioia! Tuttavia, proprio in questi giorni l’escalation di violenza nella zona orientale della città ci ha messo a dura prova e non bastano più le esperienze dei singoli e l’impegno di tanti, perché occorre creare una vera e propria rete, un sistema educativo capace di generare vita, opposto al sistema mortifero della camorra. Come Chiesa partenopea abbiamo deciso di impegnarci in prima linea partendo dalla ricchezza di queste esperienze, guardando a chi al di fuori dei confini ecclesiali opera per il bene e la giustizia, nel tentativo di dare una nuova direzione: solo insieme, partendo dall’educazione, possiamo sconfiggere la piaga cancerogena della criminalità organizzata! E l’appello che ho rivolto ai cittadini, alle associazioni, alle istituzioni locali e regionali, al Governo nazionale per ritrovarci tutti insieme intorno a un Tavolo condiviso volto a creare un percorso comune capace di generare proposte concrete, è solo il primo passo di un itinerario ecclesiale che nell’ambito del cammino sinodale dovrà impegnarsi su due fronti: camminare insieme nella Chiesa, puntando sul confronto, sul reciproco ascolto e sulla parresia come elementi imprescindibili dell’essere popolo di Dio, ma anche camminare insieme con gli uomini e le donne di buona volontà che hanno a cuore il bene dei piccoli, la tutela dei minori, la lotta alla disuguaglianza e l’educazione alla legalità e alla giustizia.

È importante che nel cammino sinodale della Chiesa italiana questi temi vengano accolti e affrontati non come appendici secondarie ma per ciò che sono: delle conseguenze dirette del Vangelo, capaci di dare forza alla nostra testimonianza ecclesiale e di facilitare il dialogo con l’uomo del nostro tempo. A Napoli stanno muovendo i primi passi due itinerari: il Patto Educativo e il XXXI Sinodo Diocesano, inscritto nel più ampio percorso sinodale della Chiesa italiana. Si tratta di due facce della stessa medaglia: l’ascolto di Dio e l’ascolto dell’uomo, il servizio a Dio e il servizio all’uomo, il camminare della Chiesa con l’umanità che è chiamata ad amare e servire.

 
 
 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Ottobre 2021 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 3
 

ULTIME VISITE AL BLOG

namy0000cassetta2lcacremaprefazione09annamatrigianonoctis_imagoacer.250karen_71m12ps12Penna_Magicanonnoinpensione0donmarco.baroncinilisa.dagli_occhi_bluoranginellaninettodgl19
 

ULTIMI COMMENTI

Grazie per aver condiviso questa esperienza così intensa e...
Inviato da: Penna_Magica
il 08/02/2024 alle 11:19
 
RIP
Inviato da: cassetta2
il 27/12/2023 alle 17:41
 
Siete pronti ad ascoltare il 26 settembre le dichiarazioni...
Inviato da: cassetta2
il 11/09/2022 alle 12:06
 
C'è chi per stare bene ha bisogno che stiano bene...
Inviato da: cassetta2
il 31/08/2022 alle 18:17
 
Ottimo articolo da leggere sul divano sorseggiando gin...
Inviato da: cassetta2
il 09/05/2022 alle 07:28
 
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963