Creato da viburnorosso il 02/06/2011
speculazioni non edilizie

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 27
 

Ultime visite al Blog

cassetta2gianbytePRONTALFREDOLaFormaDellAnimaarianna680maristella750natalydgl7cerebrale_62vladimiromajakovskijlucille.nelventodaunfioremauriziocamagnaJabel.Rmoonatikaiaje_est_un_autre
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
 

 

« Assolutamente sìPrefissi inaffidabili »

Meteorologia prenatale

Post n°410 pubblicato il 06 Novembre 2014 da viburnorosso

Quando ero incinta del Gufetto la mia ginecologa, per sostenere l’inattendibilità di esami prenatali probabilistici, tipo il tritest, era solita ripetermi che per lei valevano come le previsioni del tempo. 
E siccome le previsioni del tempo in effetti non ci prendono mai, decisi di affidarmi ad esami diagnostici.

Questo avveniva dodici anni fa.
Nel frattempo le tecniche di diagnosi prenatale sono migliorate, mentre le previsioni del tempo sono rimaste inattendibili.

E questo un prefetto dovrebbe saperlo.

Pertanto quando decide di chiudermi le scuole di ogni ordine e grado in previsione di temporali, bufere e allagamenti, se non vuole attirarsi i miei strali di madre lavoratrice costretta a casa con prole preadolescente e malmostosa, deve garantirmi come minimo un diluvio di proporzioni bibliche. 

Un nubifragio degno di Noè!  
O almeno l’esondazione dell’Aniene e l’allagamento della Collatina.
Non il solito temporale autunnale che provoca la consueta chiusura di alcune stazioni della Metro o rinforza le quotidiane file sul raccordo. 
Questa infatti è normale amministrazione, non roba da scomodarci né meteorologi né prefetti.
E manco da chiuderci le scuole.

In compenso, probabilmente per placare la mia delusione, le previsioni del meteo preannunciano per le due e mezza l’arrivo di una bomba d’acqua. 
Peraltro giusto in tempo per quella visita medica che ho prenotato circa tre mesi fa e che mi è stata rimandata già una volta.

Ma ci sarà da fidarsi? 
Forse è il caso che senta cosa dice la mia ginecologa.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/Viburnorosso/trackback.php?msg=13009641

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
viburnorosso
viburnorosso il 07/11/14 alle 15:45 via WEB
Gentile Colonello Mercalli, leggo e rileggo la sua spiegazione sul punto-punto dei ponti radio, e non ci capisco un tubo.
Questo è per me sicuro indizio del suo sconfinato sapere in ambito meteoprobabilistico.
Sulle questioni linguistiche in effetti mi oriento meglio: che la lingua manchi di parole per designare cose che esistono, e ne inventi di nuove per indicare cose che non esistono, è in effetti motivo di onanismo per molti.
Tra cui anche quelli che si ammazzano di psicopippe!
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
DeMauroForPresident il 07/11/14 alle 15:59 via WEB
Il fatto è che quei fenomeni sono individuati da termini precisi e che già esistono da tempo: rovescio, rovescio intenso, e sono financo ben codificati in termini di diametro goccia e mm/h. bomba d'acqua è sensazionalistica e morta lì [come peraltro utiliizzare morta lì come device retorico]. non dice e non aggiunge nulla di preciso sul reale impatto e risvolto meteorologico.
che poi la necessità sensazionalistica sia il segno dei tempi, dove pretese verità si acclarano a colpi di slogan via twitter, e che la lingua plasticamente permetta di forgiare termini nuovi, occhei, allora concordiamo.
da par mio, preferisco continuare a fidarmi del beneficio del dubbio, ragionato, critico, psicopipponico. ci sarà poca socialità. diminuisce però sensibilmente la probabilità di essere presi per il culo. non è cosa da poco.
(Rispondi)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
s.giovanni decollato il 09/11/14 alle 09:53 via WEB
Precipitazione breve e intensa, scrosci riferiti a un intervallo di tempo in uso (per esempio 1 ora, 6 ore ecc). Bomba d'acqua è il termine che ha originariamente preso piede alla prima metà degli anni 90, allorquando personale tecnico preposto si domandava circa le conseguenze della gestione dissennata del territorio. Termine che però non indicava la pioggia, ma il tempo di corrivazione, cioè i deflussi, cioè l'acqua che scorre sulla superficie delle terre emerse. I giornalisti, che notoriamente sono fra i più ignoranti, si sono appropriati del suo uso distorto.
(Rispondi)
 
 
viburnorosso
viburnorosso il 09/11/14 alle 22:27 via WEB
In effetti bomba d'acqua è una figura retorica, della famiglia "metafore".
Il termine bomba ovviamente associa al fenomeno meteorologico concetti propri del campo semantico bellico, così da trasformare un rovescio in un'aggressione.
Mi sfugge invece il nesso sillogistico tra la scarsa socialità e il ridotto rischio perculistico.
Forse se me lo illustri con una metafora, lo capirei meglio!
(Rispondi)
 
 
 
viburnorosso
viburnorosso il 09/11/14 alle 22:34 via WEB
Caro S. Giovanni decollato, finirà che non il tempo di corrivazione la testa ce la perdo anche io.
Peraltro che l'acqua scorra sulle superfici emerse, riesco solo ad intenderlo in senso pleonastico, perché mi riesce difficile pensare ad un acqua che scorre sulle terre sommerse. A meno che non ti riferisca a mari ed oceani.
Ma quindi la bomba d'acqua avrebbe a che fare con gli effetti delle piogge intense sul territorio?
(Rispondi) (Vedi gli altri 10 commenti )
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
S.Giovanni il 10/11/14 alle 09:48 via WEB
Per quanto ti sia difficile pensarlo, l’acqua scorre con trasporto di solido anche sulle superfici sommerse. Ma nel caso non interessa, infatti ho specificato. Il termine “bomba d’acqua” è un iperbole dei giornalisti (più che una metafora), corrispondente a un gavettone. Quello a cui io mi riferivo invece era l’aumento di velocità di scorrimento delle acque superficiali, da imputare all’eccesso di cementificazione. Il termine comunque fa abbastanza schifo, è privo di costrutto, anche logico. La comunicazione iperbolica si allontana dalla verità tanto quanto si avvicina allo spot pubblicitario.
(Rispondi)
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
ops il 10/11/14 alle 09:58 via WEB
Il termine iperbole era già stato usato, peraltro in un discorso che approvo in toto, chiedo scusa.
(Rispondi)
 
 
 
viburnorosso
viburnorosso il 11/11/14 alle 08:45 via WEB
In realtà tecnicamente è entrambe le cose. Una metafora ed un'iperbole. Potremmo dire una metafora iperbolica, perché opera un paragone tra due entità (la bomba e la pioggia), esagerandone la portata.
Molti attribuiscono a metafora un significato che non le è proprio, trasformandola in sinonimo di morale, parabola o volo pindarico.
In realtà la metafora altro non è che una forma implicita di confronto realizzata sostituendo uno degli elementi della costruzione con una parola appartenente al campo semantico con cui si vuole stabilire una relazione logica.
L'esempio tipico riportato su tutti i manuali di retorica è "il tempo scorre", dove la sostituzione di "passa" con "scorre" produce un'immediata associazione tra il tempo e un fiume.
Nel caso in questione, l'uso di "bomba" al posto di "rovescio" produce un raffronto tra la manifestazione meteorologica e un attacco bellico che ha indubbiamente dell'iperbolico.
Per inciso, la metafora è il processo fondante su cui si basa la cognizione umana, l'iperbole è più banalmente una figura retorica, di cui si potrebbe fare tranquillamente a meno.
Fine dello spiegone retorico-semantico.
Ora però vorrei che mi spiegassi tu una cosa: ma oltre ad un peggiore assorbimento dell'acqua da parte del terreno, dovuto alla cementificazione (se ho capito bene), c'è questo effettivo inasprimento delle precipitazioni meteorologiche rispetto al passato o è anche questa un'iperbole giornalistica?
(Rispondi)
 
 
 
viburnorosso
viburnorosso il 11/11/14 alle 08:46 via WEB
Maròòòòòò, che controcommento lungo che mi è uscito!
Che cacacaxxi che so quando me se tocca la semantica!
(Rispondi)
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Pico della Mirandola il 11/11/14 alle 13:28 via WEB
Prendo nota delle tue spiegazioni iperboliche s.l.! Invece per quanto riguarda le precipitazioni bisogna distinguere fra quelle totali annuali e quelle brevi intense. Nel primo caso pare non ci sia differenza (al netto della precisione delle stazioni di misure, al cui proposito si aprirebbe un capitolo smisurato, visto che sono cambiate nel tempo strumenti, localizzazione e metodi, vanificando così la validità delle serie storiche); per esempio negli anni '70 in totale è piovuto di più ("pare"). Quelle brevi intense, invece, "pare" siano più frequenti, anche se certi picchi del passato non sono stati toccati proprio nelle stazioni di misura nei pressi delle quali recentemente si sono verificati eventi catastrofici. Morale è molto difficile dare quella risposta che ogni giornalista fornisce come scontata. Un esempio? I vecchi strumenti di misura, usati fino agli anni '90, avevano una precisione di più o meno 10-20% sia sul totale, sia per i rovesci (ne avrò verificati un centinaio). Gli attuali sono più precisi, ma sono di diverso tipo e in molti casi hanno una scarsa manutenzione.
(Rispondi)
 
 
 
viburnorosso
viburnorosso il 16/11/14 alle 14:26 via WEB
A questo punto direi che è comunque saggio tenere l'ombrello in macchina.
(Rispondi)
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Gianni il 17/11/14 alle 20:48 via WEB
“Piuttosto che” tenere l’ombrello in macchina è meglio portarselo appresso.
(Rispondi)
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Giovannino il 11/11/14 alle 14:02 via WEB
Già, però ho scritto "iperbole più che metafora", espressione dal valore disgiuntivo e non avversativo. Mi sono salvato in corner? Oppure ho detto una eresia?
(Rispondi)
 
 
 
viburnorosso
viburnorosso il 16/11/14 alle 14:32 via WEB
Semmai è esattamente il contrario: "iperbole piu(ttosto) che metafora" è un'espressione avversativa e non disgiuntiva ("iperbole o metafora").
(Rispondi)
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Gianni il 17/11/14 alle 20:47 via WEB
“Più che” in questo caso introduce la comparazione di maggioranza, non ha valore avversativo. Sono d’accordo sul “piuttosto che”, ma quello l’hai scritto tu.
(Rispondi)
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963