Ti è mai capitato che vai a casa di qualcuno
e non ricordi bene a che piano abita
e citofoni per dirgli di scendere
e quello ti risponde di salire un attimo,
ti è mai capitato, dicevo, che ti viene l’imbarazzo, per quanto stupido, di farti dire nuovamente il piano, perché lì ci sei già stato altre volte e pensi che dovresti ricordatelo?
E allora dici, adesso lo trovo da solo, il piano,
e così prendi l’ascensore,
e spingi un numero a caso,
ecco, hai mai fatto caso, che se vai direttamente al terzo, è quasi certo che quello abiti proprio lì?
e se non sta al terzo, allora sta al quarto?
Ma mai che stia al primo o al secondo, e men che meno al quinto?
Come mai?
Io questo fatto qui proprio non riesco a spiegarmelo.
Anche perché teoricamente in un palazzo abitato di 5 piani, la probabilità che l’inquilino si trovi al terzo è esattamente la stessa che abiti su ciascuno degli altri piani, eppure tutte le persone di cui non ricordo il piano stanno al terzo, o massimo, al quarto.
Che sia una qualità intrinseca del terzo piano, quella di essere facilmente dimenticabile?
Un po’ come nelle storie, che ci si ricorda bene l’inizio e la fine, mentre di tutto quello che sta in mezzo rimane solo un’indefinita corsa di ascensore tra il primo e il quinto piano.
Talvolta con qualche fermata casuale al piano giusto.
Inviato da: cassetta2
il 10/09/2023 alle 12:56
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