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« Cose intrinsecamente dim...Racconti vongole e pomodorini »

L’obsolescenza programmata, ovvero quando il fashion diventa un affare squisitamente politico

Post n°342 pubblicato il 22 Novembre 2013 da viburnorosso
 

“Ci  rivediamo presto!”
L’ aveva promesso l’anno scorso, prima di salutarci,  e così è stato.
Serge Latouche, il  teorico della decrescita felice, è tornato a raccontarci della sua idea di mondo. 
Così utopistica e visionaria da sembrare ragionevole e possibile. 

Stavolta ha parlato di obsolescenza programmata, che è il termine con cui in economia si indica il fatto che le merci siano progettate per durare un tempo decisamente inferiore a quanto il progresso tecnologico oggi consentirebbe loro di sopravvivere.
Si tratta di una pratica introdotta nel secolo scorso per sostenere il mercato in epoca di recessione e poi utilizzata in maniera sistematica per incentivare il consumo di beni oltre alle reali necessità dei consumatori.

Cosa sia l’obsolescenza programmata lo sa bene l’economista e il pubblicitario, ma lo intuisce anche il povero consumatore, la cui lavatrice esala il suo ultimo giro di centrifuga esattamente il giorno dopo della data di scadenza della garanzia.
Del resto questa storia di regolare artificiosamente  l’usura delle merci non è che sia ‘sta gran trovata: se ci pensiamo la moda pratica lo stesso meccanismo da che esiste l’uomo, anzi, la donna, inducendola a disfarsi di oggetti ancora perfettamente funzionali in nome di un’obsolescenza non reale, ma solo percepita.  
Con tutto quello che poi ne consegue in termini di sprechi e produzione di rifiuti.

Insomma, a me questi ragionamenti mi trovano perfettamente d’accordo.
Anche perché mi restituiscono allargata una visione della realtà che coincide perfettamente con quello che pure io vedo passare dietro alla piccola finestrella da cui osservo il mondo, io, che non sono teorica di decrescite e non ho certo un’alta formazione economica.

E poi, lo ammetto, questi ragionamenti mi convincono anche per una motivazione squisitamente privata.
E qui abbasserei il tono della voce, se non foste veramente in due gatti a leggermi, perché sto per confessare qualcosa di cui mi vergogno un po’.  
Dicevo che questi ragionamenti  mi convincono perché rivestono di un significato profondamente ideologico la mia insana passione per la moda e l’abbigliamento vintage.
L’accessoristica e le scarpe (col cinturino).
Le borse e i cappelli anni '30.
Le sciarpe di seta e i foulard.
Secondo un gusto che se ne frega delle mode, trascura l’utile e punta dritto ad una sua personale idea di bello.

Ecco, dopo aver sentito parlare di obsolescenza programmata, posso finalmente smetterla di vergognarmi quando mi aggiro come una tossica tra i banchi del mercato, scavando alla ricerca del foulard da abbinare al vestitino a fiori. 
Grazie a questa nuova visione,  non mi sento più affetta da schizofrenia ideologica: posso agevolmente conciliare il mio animo fashionista con il mio credo marxista leninista.
Perché io non consumo, ma riciclo. 

E perché è più bello percorrere la strada della decrescita felice con una borsa intonata alle scarpe. 

 
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Commenti al Post:
partiellement_Vu
partiellement_Vu il 22/11/13 alle 14:04 via WEB
a me, sopra ogni altra cosa, di quest'epoca qui piacciono le contraddizioni. quelle insite nelle libere scelte pilotate, quelle dei fautori dell'anticonsumismo con lo smartphone di ultima generazione in tasca, quelle di chi vede il proprio stipendio accreditato il ventotto di ogni mese, risucchiato dalle finanziare già il cinque di quello successivo.
a me, più di ogni altra cosa, di quest'epoca qui piace la facoltà di poterselo far mettere riccamente inderxxxx senza creare scalpore e... che dovremmo chiamare "democrazia"!
(Rispondi)
 
viburnorosso
viburnorosso il 23/11/13 alle 11:41 via WEB
Mi piace Vi quando tiri fuori il tuo positivismo!
Per quanto anche noi nel nostro piccolo minimi gesti di resistenza decrescente li possiamo sempre fare. Come ad esempio smettere di correre appresso a mode assurde, e diventare consumatori consapevoli.
A Latouche quantomeno bisogna riconoscere coerenza di comportamenti: a Roma è venuto in treno invece che in aereo, e non ha manco il cellulare (anche se come faceva osservare, dovrà finire per farselo perché oggi la vita è diventata quasi impossibile per chi non ne ha uno).
(Rispondi)
 
 
zerorez
zerorez il 23/11/13 alle 12:09 via WEB
A piedi e scalzo la prossima volta
(Rispondi)
 
 
 
viburnorosso
viburnorosso il 23/11/13 alle 13:13 via WEB
Io suggerirei quantomeno un sandalo col cinturino! se mi intrometto, eh, però la moda è moda!
(Rispondi)
 
 
partiellement_Vu
partiellement_Vu il 24/11/13 alle 16:00 via WEB
non sono positivista ma possibilista... al limite del qualunquista!
(Rispondi)
 
 
 
viburnorosso
viburnorosso il 26/11/13 alle 09:07 via WEB
scusa, è stata una svista, ho sbagliato lista. Per quanto un poco nichilista ...
(Rispondi)
oltre.lo.specchio
oltre.lo.specchio il 22/11/13 alle 16:05 via WEB
abbasso la voce pur'io allora e ammetto che mi trovi concorde in questa obolescenza senza tempo, potrei usare ad oltranza un paio di stivali che adoro da morire, così come quel foulard così "stranito"ma che si sposa meravigliosamente con quel golfino, perché fa rigorosamente a pugni;))
(Rispondi)
 
viburnorosso
viburnorosso il 23/11/13 alle 11:43 via WEB
Io o miei stivali del cuore li ho fatti risuolare due volte, prima di seppellirli definitivamente. Mi affeziono alle cose e le butto solo quando sono affettivamente da buttare, oppure le regalo, perché mi piace che possano continuare a vivere un'altra vita.
(Rispondi)
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 22/11/13 alle 19:29 via WEB
Il mio maglione detto, a seconda di chi incrocio "maglione di sacco" o "maglione comunista", compie vent'anni. E resta il mio preferito. Questo per dirti quanto sono in sintonia con l'idea della decrescita felice.
Nota a margine: passare sul tuo blog e leggerti è sempre come prendere una boccata d'aria fresca.
(Rispondi)
 
viburnorosso
viburnorosso il 23/11/13 alle 11:47 via WEB
Io ho ancora la felpa verde col cappuccio dell'epoca dei centri sociali, nonché diversi capi feticcio originali anni '70 passati direttamente dall'armadio di mia madre al mio.
Inoltre ho anche un Nokia 1100 del modello precedente al tuo che è diventato il telefono del Gufetto.
(Rispondi)
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 22/11/13 alle 23:02 via WEB
Ma sì, descresciamo pure!
Ricominciamo a spedirci le cartoline.
(Rispondi)
 
viburnorosso
viburnorosso il 23/11/13 alle 11:48 via WEB
E perché gli auguri di Natale sul cartoncino dorato?
(Rispondi)
odisseando
odisseando il 23/11/13 alle 00:25 via WEB
credo che la questione stia nel cinturino delle scarpe.
perché il dettaglio porta sempre appresso un sacco di informazioni.
credo che la decrescita, sarebbe meno felice, senza il cinturino. e la macchina ideale a moto perpetuo accessoristica e abbigliamentistica che istanzi sarebbe decisamente meno fescion.
(Rispondi)
 
viburnorosso
viburnorosso il 23/11/13 alle 11:53 via WEB
Tu sì che sai cogliere i dettagli. E' racchiusa là dentro l'essenza delle cose. Come un piatto quadrato, o un soffitto con degli stucchi edipici. O chiudere il pugno con il pollice dentro.
(Rispondi)
zerorez
zerorez il 23/11/13 alle 12:08 via WEB
Non farti prendere in giro! Latouche parla solo per interesse personale! Non hai notato che negli ultimi tempi è notevolmente rimpicciolito?
(Rispondi)
 
viburnorosso
viburnorosso il 23/11/13 alle 13:12 via WEB
Ti dirò, io trovo che come ultrasettantenne sia in splendida forma! Poi quando si mette il cappellino alla Corto Maltese e la sciarpetta da marinaio lo trovo così decrescentemente fashion!
Però Maiale, secondo te sta cosa della decrescita ha a che fare solo con le dimensioni, o pure con l'età? perché nel qual caso la questione si fa molto interessante!
(Rispondi)
 
 
zerorez
zerorez il 23/11/13 alle 14:53 via WEB
Sai che non lo so? Visto e considerato che sono un pischello non bado a certe cose.
(Rispondi)
zerorez
zerorez il 23/11/13 alle 12:17 via WEB
Secondo un altro punto di vista l’obsolescenza è una bella opportunità per l’obnubilato, infatti come farebbe a giustificare un nuovo acquisto in modo tanto efficace? Inoltre crea un mercato dell’usato a prezzi stracciati in modo direttamente proporzionale al successo della casa produttrice. E quindi? E quindi il problema non è quello.
(Rispondi)
 
viburnorosso
viburnorosso il 23/11/13 alle 13:18 via WEB
Giusto! Però, vabbè, 'ste scarpe col cinturino me le posso comprare?
(Rispondi)
 
 
zerorez
zerorez il 23/11/13 alle 14:54 via WEB
Certo che ti puoi comprare le scarpe col cinturino! Se no come fanno le case di moda ad avere dei riferimenti decenti?
(Rispondi)
sciarconazzi
sciarconazzi il 23/11/13 alle 12:24 via WEB
Trovo eticamente più corretta l'obsolescenza programmata che il rincorrere le minchiate modaiole.
La prima permette alle fabbriche di lavorare e dare stipendi ai dipendenti, la seconda alimenta il mercato del nulla.
Detesto la superficialità e i superficiali, complici (più o meno) inconsapevoli del male.
(Rispondi)
 
viburnorosso
viburnorosso il 23/11/13 alle 13:17 via WEB
In realtà anche la prima non è così innocua come sembra! chi paga lo smaltimento dei rifiuti prodotti dall'obsolescenza programmata? chi paga,oltre al Congo, il prezzo del Coltan con cui sono prodotti i cellulari?
(Rispondi)
 
 
zerorez
zerorez il 23/11/13 alle 14:57 via WEB
Ecco. L’obsolescenza è frutto della minchiata modaiola e dei suoi sottoinsiemi più o meno criptati. Nessuno più dell’acquirente è in grado di controllare la produzione, finché comprare non sarà obbligatorio. Il problema è dentro di noi, non fuori di noi. O forse dentro di loro, visto che indosso la polo che usai all’esame di maturità, peraltro di una nota marca isolana (28 anni compiuti).
(Rispondi)
 
 
 
viburnorosso
viburnorosso il 26/11/13 alle 09:09 via WEB
Quanto hai preso all'esame di maturità? no dico, per valutare le qualità scaramantiche della polo!
(Rispondi)
esperiMente
esperiMente il 24/11/13 alle 22:27 via WEB
Se becco chi ha programmato l'obsolescenza della mia lavatrice gli faccio un oblò così.
(Rispondi)
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 25/11/13 alle 15:20 via WEB
Le vecchie lavatrici erano semplici e fatte per durare e chi ce l'ha è bene che se la tenga stretta, perché si possono sempre riparare con pochissima spesa (le riparo io, è il mio lavoro).
Quelle di nuova generazione, invece, hanno tutte la scheda elettronica.
Ed ho forti dubbi che sia programmata per disinserirsi dopo un certo numero di lavaggi, quelli calcolati approssivativamente per i due anni di garanzia.
Peccato che tu non sia di Vibo Valencia, Espe, sennò magari ce lo avrei fatto pure un salto per dare un'occhiata alla tua lavatrice...
(Rispondi)
 
 
esperiMente
esperiMente il 25/11/13 alle 16:30 via WEB
Se vuoi mio suocero ha una Radiomarelli che comincia a zoppicare un po', in provincia di Savona.
(Rispondi)
 
 
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 25/11/13 alle 18:57 via WEB
Capisco.
La lavatrice che zoppica è un bel problema perché quando fa la centrifuga se ne a spasso per casa.
Dì pure a tuo suocero, che se i piedini non sono più regolabili per via della ruggine, basta inserire una tavoletta di legno del giusto spessore sotto il piedino che non tocca terra.
Solo cinque euri, grazie.
(Rispondi)
 
 
 
viburnorosso
viburnorosso il 26/11/13 alle 09:13 via WEB
Espe, non ti fidare, solo per il diritto di chiamata vuole 80 euro, e poi ti dirà che sulla strada per Savona ha trovato traffico!
(Rispondi)
 
 
viburnorosso
viburnorosso il 26/11/13 alle 09:12 via WEB
Ma infatti sono aggiustabilissime, peccato che per una guarnizione, pezzo di gomma suppongo ad elevatissima tecnologia chiedano 40 euro!
(Rispondi)
kallida
kallida il 25/11/13 alle 11:35 via WEB
Uhm...non mi convince molto...cioè grazie, ci siamo arrivati pure noi che non sprecare è meglio...e poi ora è diventata virtù...ma non è possibile che ogni volta che questo simpaticone parla gli altri reagiscano come se avesse detto cose incredibili...sarà perché noi, qua al sud, siamo già in decrescita da sempre...
(Rispondi)
 
viburnorosso
viburnorosso il 26/11/13 alle 09:16 via WEB
Amica, io l'ho visto due volte, e ti assicuro che è veramente simpatico e brillante.
Comunque la prossima volta proverò a chiedergli del cake-design, se lo possiamo inserire tra le pratiche di decrescita come sistema per riciclare la cioccolata dell'uovo di Pasqua.
(Rispondi)
gamberarancione
gamberarancione il 26/11/13 alle 12:52 via WEB
a me viene in mente solo la ricrescita infelice, ma quello era Shatush e non Latouche.
(Rispondi)
 
viburnorosso
viburnorosso il 26/11/13 alle 14:26 via WEB
Le lingue straniere hanno un potere eufemistico come null'altro! In effetti dire "ho 20 cm di ricrescita" non fa lo stesso effetto che dire "mi sono fatta lo shatush"!
(Rispondi)
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