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« Il principio di galleggi...L’obsolescenza programma... »

Cose intrinsecamente dimenticabili. Anche se talvolta capita di fermarsi al piano giusto

Post n°341 pubblicato il 20 Novembre 2013 da viburnorosso

Ti è mai capitato che vai a casa di qualcuno  
e non ricordi bene a che piano abita
e citofoni per dirgli di scendere
e quello ti risponde di salire un attimo,
ti è mai capitato, dicevo, che ti viene l’imbarazzo, per quanto stupido, di farti dire nuovamente il piano, perché lì ci sei già stato altre volte e pensi che dovresti ricordatelo?
E allora dici, adesso lo trovo da solo, il piano,
e così prendi l’ascensore,
e spingi un numero a caso,
ecco, hai mai fatto caso, che se vai direttamente al terzo, è quasi certo che quello abiti proprio lì?
e se non sta al terzo, allora sta al quarto?
Ma mai che stia al primo o al secondo, e men che meno al quinto?
Come mai?

Io questo fatto qui proprio non riesco a spiegarmelo. 
Anche perché teoricamente in un palazzo abitato di 5 piani, la probabilità che l’inquilino si trovi al terzo è esattamente la stessa che abiti su ciascuno degli altri piani, eppure tutte le persone di cui non ricordo il piano stanno al terzo, o massimo, al quarto. 

Che sia una qualità intrinseca del terzo piano, quella di essere facilmente dimenticabile?
Un po’ come nelle storie, che ci si ricorda bene l’inizio e la fine, mentre di tutto quello che sta in mezzo rimane solo un’indefinita corsa di ascensore tra il primo e il quinto piano. 
Talvolta con qualche fermata casuale al piano giusto. 

 
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Rispondi al commento:
viburnorosso
viburnorosso il 22/11/13 alle 11:10 via WEB
Ci ho riflettuto, in effetti, non posso sprecare il mio genio creativo per teorie che non abbiano una portata men che meno universalistica.
Se uno vuole una teoria adatta al suo palazzo, che se la facesse, io adesso ho da teorizzare su cose più importanti. Per esempio, perché nessuno in Italia pensa a fare i calzini col dito così uno può mettere le infradito pure di inverno?
 
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