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Strategie omeopatiche di comunicazione

Post n°359 pubblicato il 04 Febbraio 2014 da viburnorosso
 

Rimedi omeopatici.
Curano il simile con il simile. A patto che il rimedio che provoca i sintomi del disturbo venga assunto in forma diluita.
È questo il principio a cui deve essersi ispirato il responsabile della comunicazione del noto Movimento, quando ha deciso di respingere l’accusa di provocazioni sessiste con un'ulteriore provocazione sessista. 

Il tono goliardico da gita di terza media con cui ha dato forma alla sua replica gli sarà sembrata un’adeguata diluzione del rimedio.
Una spiritosata, insomma!
Come anche quell’implicito accenno alla scarsa appetibilità della sua interlocutrice a scongiurare il rischio di un’eventuale aggressione sessuale:
Cara Laura, anche se noi fossimo dei potenziali stupratori … tu non corri nessun rischio!
Una di quelle battute da pullman scolastico a cui è lecito rispondere, fintanto che si è nell’età puberale:
Perché tu ti sei mai guardato allo specchio?

Diritto di replica a cui ovviamente rinuncia chiunque sia oramai sceso da quel pullman, se non altro per superati limiti di età.
E decenza.

Un’uscita infelice, che, vestita dei lievi abiti dell’ironia, rimanda al più maschilista dei luoghi comuni, quello abitato da un’idea di donna che non solo è consenziente, ma financo riconoscente, di venire abusata.
Perché è una donna che ha bisogno di riconoscersi come oggetto di interesse sessuale per dare un senso alla sua "femminilità".
Pertanto nel rovesciamento di riferimenti praticato dal paradosso umoristico, il “rischio scampato” diventa il “piacere negato”, giacché il disprezzo del grande comunicatore verso la sua interlocutrice prende la forma del rifiuto sessuale.
“Ti piacerebbe eh?” recita il sottotesto dell’arguta battuta.

Oltre ad essere inappropriato sul piano del contenuto, il ricorso all’ironia lo è anche sul piano della forma, perché viola una delle principali regole della comunicazione pubblica.
Ovvero quella dell’appropriatezza del ruolo, dal momento che l’autore di questa raffinata interlocuzione agisce non nelle vesti di privato cittadino, ma nel suo ruolo istituzionale di addetto alla comunicazione del Movimento.

Si tratta di un grossolano errore comunicativo, che autorizza il destinatario finale di questo messaggio – le donne tutte, e chiunque abbia caro il tema della violenza contro di loro ad attribuire all’intero Movimento la responsabilità delle affermazioni sessiste implicite nel sottotesto. 

Pertanto, prima di tacciare di pregiudizio ideologico chi raccoglie questo messaggio, sarebbe opportuno che all’interno del Movimento stesso ci si chiedesse come viene gestito il potere comunicativo e soprattutto, nelle mani di chi viene affidato. 
Questione che apre a considerazioni più generali sulla gestione dell'informazione sulla rete, canale che per sua stessa natura è afflitto da un'incurabile presunzione di democraticità.

Ma forse che proprio l’addetto alla comunicazione mostri evidenti carenze sul piano comunicativo rientra in quella strategia omeopatica di cui sopra. 

Del resto similia cum similibus curantur

 
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cerebrale_62
cerebrale_62 il 14/02/14 alle 12:11 via WEB
mah...se vuoi che passino solo le urla di un pazzo è una visione parziale di una realtà che non comprende solo le urla di un pazzo. se mi parli di comunicazione, e volendo fare un'analisi obiettiva, bisogna che prendi in considerazione tutti i mezzi, non solo le informazioni mediate dalla rete (di gran lunga inferiori per mole). come ben sai quel canale non è così utilizzato da maggior parte degli italiani Invece vuoi mettere i milioni di persone che leggono un giornale o guardano un telegiornale o abboccano ai vari talk show? e se quell'informazione è pilotata, e pagata da noi, permetti che un vago giramento di coglioni sia lecito? rispetto alla presunta misoginia t'ho risposto dandoti ragione. quel tipo di scadimento è da condannare. sono portato a pensare in positivo, a non focalizzare solo un aspetto...e così come ritengo che nessun leghista brucerebbe sul rogo la kyenge (e infatti tra l'esprimere un dissenso riprovevole, e bruciarla sul serio ce ne corre...per fortuna), così sono portato a pensare che il tratto misogino (termine forte, che si identifica con l'odio)non sia che una reazione fuori misura dettata da un clima particolare. non giustificabile ma nemmeno rappresentante di un intero movimento politico che mai si è espresso in tal senso. Non a caso sono state presentate (dal m5s) proposte di legge proprio ad evitare i fenomeni come il femminicidio. Hai detto bene: il regazzino scemo, e l'assecondarlo sono il primo io a condannarlo e a riconoscere che è stata una gran cazzata. Sono eccessivamente garantista e vedo problemi ben più gravi di quelli suscitati? la mia visione è a prescindere dal credo politico e spero maggiormente in tema con il tuo post.
 
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