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« 43Zen periferico »

Un paio di considerazioni postprandiali. Che alcuni pranzi vengon fuori più indigesti di altri

Post n°365 pubblicato il 19 Febbraio 2014 da viburnorosso

1)
La parola “consultazione” presuppone un atto comunicativo di tipo dialogico. Uno scambio di opinioni, insomma!
Uno dovrebbe saperlo, tanto più se si è “consultato” con i suoi sostenitori per sapere se era il caso di prendere parte alle “consultazioni”.

 

2)
Ci sono due avversari politici del nuovo premier incaricato che siedono entrambi fuori dal Parlamento.

Il primo si scapicolla in macchina per 650 chilometri, per presentarsi scarmigliato e veemente ad una diretta streaming che ha la sola funzione fargli fare la figura del cretino, sancendo la superiorità dialettica del suo avversario*.

Il secondo, invece, senza spostarsi dal suo salotto, con tono affabile e paterno dichiara stima e appoggio al suo avversario.
Col risultato di levargli ogni volta qualche milione di voti.

Senza entrare nel merito dei contenuti (se mai ve ne fossero da qualche parte), c’è ancora bisogno di domandarsi chi sia il vero genio della comunicazione?

 

* Che io personalmente trovo gradevole quanto un attacco di colite mentre sei bloccato sulla tangenziale in mezzo al traffico.
Ma a cui va riconosciuta quantomeno un'ottima padronanza del mezzo comico.
La battuta "Esci dal blog" ha del geniale.

 
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Rispondi al commento:
viburnorosso
viburnorosso il 21/02/14 alle 22:56 via WEB
Io capisco perfettamente il tuo sfogo, ed è il motivo per cui non mi disburbano i toni alterati dell’incazzato. Della serie che quanno ce vo, ce vo, perché come ti dicevo nel mio commento scherzoso, anche la forma scomposta veicola un suo preciso contenuto.
Peraltro non mi devi convincere di nulla. Come bene sai io non voto Berlusconi, e manco Renzi. Anzi, in uno scambio privato che avemmo circa un anno fa, fosti proprio tu a dire che come ex elettore PD ti sentivi molto deluso dal modo in cui erano state gestite le primarie per far fuori Renzi. Suppongo che all’epoca lo percepissi come un’opportunità sfumata. Ed eravamo ancora nella fase Bersani. Roba che a dirlo sembra un’era fa, e in effetti lo è, se non fosse che è cambiato nulla.
Ma non devo farti la cronistoria di come sono andati gli eventi. Lo sappiano entrambi.
Il punto è un altro. Che nulla è cambiato anche per la volontà del tuo leader di non scendere a nessuna forma di compromesso con i suoi avversari.
La sua posizione sarebbe sensata se avesse il 51% di voti a cui faceva ironicamente riferimento l’amico O., cosa che io mi auguro di cuore posa verificarsi alle prossime elezioni, ma di fatto oggi non è così.
Rimanere nella comoda e facile posizione di chi non si confronta (bada bene, ho detto confronta, non scontra) con nessuno e dall’alto delle torre dorata si limita a lanciare i suoi strali, costringendo di fatto il paese all’immobilismo, è un atteggiamento che per gravità ed irresponsabilità andrebbe assimilato all’omissione di soccorso.
Del resto non è evitando sporcarsi le mani che si spazza la merda dal pavimento!
Ma torniamo a noi, e a ciò che probabilmente ti irrita quando passi di qui e leggi le cose che scrivo: premesso che questo è un blogghe militante, e che io scrivo di politica solo in maniera molto marginale rispetto ad altri argomenti (il che ovviamente non vuol dire che non ci siano cause che a cui mi appassiono con la testa, col cuore o con quel poco che resta di entrambi), vuoi sapere perché ironizzo più spesso sul capo del tuo movimento che sul pregiudicato (cosa che spesso ho fatto) o sul nuovo amico?
Perché mi ha deluso. Profondamente deluso. Perché ha tradito le istanze del movimento stesso, gettando al cesso l’enorme possibilità di cambiamento che gli elettori gli avevano messo in mano. E come me (che non l’ho votato), ha deluso tantissimi dei miei amici che invece gli avevano creduto.
Io se fossi in te, mi sentirei molto più incazzata di quanto già non sei!
Oltre a lasciare sfogare la propria rabbia - attività di per sé molto sana, che a reprimerla si sa che viene la colite, la stipsi e i brufoli, oppure tutti e tre insieme – perché non convogliarla in qualcosa di costruttivo?
Perché il movimento non prende in mano se stesso, non si libera di questo vecchio dall’ego ipertrofico (che non se ne può più di leader che alimentano il culto della personalità!!!) e dai modi imbarazzanti, e non prova con le forze che ha a ribaltare il sistema?
Ma da dentro, perché da fuori l’avete visto che non è possibile!
O forse alla fine è più comodo starsene seduti sul divano a urlare la propria rabbia, duri e puri con le mani pulite pulite, mentre qualcun intanto trasforma il nostro dissenso nel suo one man show?
 
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