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Messaggi di Ottobre 2014

Frequentazioni sbagliate

Post n°403 pubblicato il 08 Ottobre 2014 da viburnorosso
 

Il tramonto visto dalla mia terrazza.
I fiori della mia terrazza.
Il nostro nuovo cucciolo di labrador.
Il cucciolo di labrador che annusa i fiori della mia terrazza.
Foto del tramonto all'alba. Foto del tramonto a merenda. Foto del tramonto al tramonto.
Oggi mi sento pensierosa. Selfie con labbruccio corrucciato.
Domenica pranzo con gli amici.
Salsicce alla brace e vino rosso. Yummy! (faccina golosa e/o dolcetto)
Foto della vacanza in Toscana.
Spiagge assolate e acque cristalline ai Caraibi.
Spiagge assolate e acque cristalline anche a Torvaianica.
Citazione di Coelho sul sogno che è il nutrimento dell’anima.
Oggi sono serena (faccina sorridente).
Foto della mia bambina al suo primo giorno di scuola.
Foto della mia bambina al suo secondo giorno di scuola.
Foto del cucciolo di labrador che annusa i piedini della bambina al suo terzo giorno di scuola.
Sono  vegetariana. Sono buddista. Sono … (segue una qualsiasi altra dichiarazione programmatica che delinea una stile di vita sano e un atteggiamento costruttivo).
Oggi mi sento felice (cuore pulsante).

Visti attraverso la finestra di facebook, i miei amici vivono tutti delle vite fantastiche.
E sono persone splendide e positive.
Mica come me, che tengo la mia vita insieme con lo scotch, e la cosa più positiva che mi è riuscito di fare è stato il test dell’etilometro dopo mezza bottiglia di rosso.
Per non dire del fatto che non ho una terrazza, ma solo un balconcino, su cui non crescono fiori, ma sopravvivono piante grasse. O gramigne invasive seminate dal vento.
Il palazzo di fronte mi leva la visuale del tramonto, e comunque a quell’ora sono quasi sempre in fila sulla Tiburtina.
Non ho un cane. Anche perché non avrei tempo di pisciarlo.
Sono agnostica praticante, onnivora, con una predilezione per gli insaccati e i grassi insaturi, seppur non disdegno i coloranti, e il primo giorno di scuola di mio figlio ho dimenticato la macchinetta fotografica a casa.
Non ho mai imparato a fare un selfie, perché se tengo un braccio disteso per riprendermi, e uno in posa sul fianco per snellire la figura, me ne servirebbe un terzo per immortalare la scena.
Inoltre Coelho mi fa venire l’orchite, e il buonismo le bolle.
E certe volte sono così acida, che ci potresti scrostare il calcare dai rubinetti.
Insomma sono uno pessima persona.

Sarà forse  perché passo poco tempo su Facebook, e troppo sulla Metro B?

 
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Pratiche di rimozione consapevole. E sue prospettive di sviluppo.

Post n°402 pubblicato il 06 Ottobre 2014 da viburnorosso
 

Oramai è da un pezzo che pratico con successo la rimozione consapevole, ovvero cerco di cancellare dal mio orizzonte mentale il pensiero di impegni o appuntamenti ad elevata componente stressogena. 

La pratica comporta un vantaggio immediato, in quanto evita che nell’attesa dell’evento si accumuli ansia performativa.
Se infatti non posso evitare l’incombenza che mi aspetta, almeno posso evitare di passare i giorni che mi separano da questa in trepidante attesa.
Se poi la rimozione consapevole viene eseguita con abilità, posso addirittura evitare di pensarci del tutto, perché quando i nodi arriveranno al pettine, sarò troppo impegnata a cercare di scioglierli per avere il tempo di preoccuparmene

Per non dire poi del fatto che spesso il temuto evento non si verifica, quindi, a conti fatti, rimuoverlo dalla propria agenda mentale equivale a risparmiare un sacco di adrenalina, o quella roba chimica lì, che altrimenti verrebbe secreta invano, con conseguente alternazione degli equilibri fisici e psichici.

Insomma, da quando ho imparato a praticare la rimozione consapevole, vivo senz’altro meglio.

L’altra settimana, ad esempio, mi è balenato per la mente che oggi avrei dovuto iniziare i miei corsi, ma si è trattato di un brevissimo attimo di consapevolezza, che ho subito provveduto a spegnere spostando la data nel futuro remoto.
Peraltro c'era una parte di me che sperava addirittura in una definitiva cancellazione dell'evento dal calendario di ottobre.

E invece stamattina mi è toccato costatare che nonostante l'abilità raggiunta nell'arte di rimuovere il problema, nessuno si è preso la briga di depennare le mie lezioni dall’orario generale.
Ho controllato, e stanno ancora lì, nero su bianco, pixel su monitor: Dott.ssa Viburna, ore 12-14, aula 9.
Ovviamente potrei cominciare a preoccuparmene adesso.
Ma penso sia preferibile posticipare il problema a mezzogiorno, quando in aula scoprirò che il proiettore è rotto, il computer non si accende e tutto il mio sapere sta dentro ad una pennetta che senza adeguati supporti è utile quanto  una saponetta quando manca l’acqua.
Sempre poi che mi ricordi di salvare il file sulla pennetta.

È chiaro che la pratica della rimozione consapevole richiede di essere ulteriormente perfezionata, in modo da poterne estendere gli effetti dal piano dei desideri a quello della realtà.
Il mio prossimo obiettivo sarà quello di riuscire a cancellare una scadenza dall’agenda semplicemente allontanandone il pensiero dalla testa.

Intanto, però, se qualcuno sapesse dirmi dove cavolo è finita 'sta pennetta ... 

 
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Per una ridefinizione del concetto di femminismo

Post n°401 pubblicato il 02 Ottobre 2014 da viburnorosso
 

- Gufetto, hai visto  come si è fatta carina Orsetta?
- Dici? Non ci ho fatto caso.
- Come non ci hai fatto caso? È diventata più alta di te, le gambe lunghe lunghe, e ha dei capelli bellissimi.
- Bah, sarà … è che non mi occupo molto di FEMMINISMO io!

 

A quanto pare anche l’impegno politico – come una serie di altre cose - è direttamente subordinato allo sviluppo ormonale.
Forse sarebbe opportuno riscrivere le teorie femministe alla luce di questa considerazione. 
E riparlarne tra qualche anno. 

 
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