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IL RITMO SCAZONTE DEL BLUES
Post n°26 pubblicato il 19 Luglio 2011 da lontradelbosc
U - U - / U - U - / U - - U trimetro giambico zoppo" o scazonte
Questo sarebbe lo schema del verso della poesia greca e latina chiamato trimetro giambico "zoppo" o scazonte.
Ho incontrato questa parola in un aforisma di Charles Simic volto a definire il blues. Dapprima ho pensato ad un errore, e scusate la mia ignoranza, ma credo che neppure voi incontriate lo scazonte tutti i giorni, per strada, in tangenziale o al supermercato, che sono i posti che frequento maggiormente, oltre la rete, naturalmente, dalla quale mi è venuta la risposta, come spesso accade. Ma veniamo al punto. E' stato illuminante leggere questo:
"Il blues è l'unica consolazione delle disillusioni e sofferenze su cui contare, perchè consola anche dal bisogno di essere rincuorati, consolati. Ha un ritmo coinvolgente, scazonte, come il passo di uno zoppo che si muove a passo di danza, che parte da un motivo semplice, una rima incatenata, alternante, potenzialmente all'infinito, come le terzine di un poema dantesco, e alla fine si cade sempre in piedi sul primo accordo, come un gatto che cade dal tetto, che poi si trasforma in un altro tetto per un altro giro..." (Charles Simic)
Devo dire che lo scazonte mi ha sorpreso, inserito nella vita permetterebbe di cadere in piedi, essere un gatto, andare sui tetti, buttarsi, tornare su ogni volta come se niente fosse e ripartire senza subire danni. Non potendo disporne nella vita, mi accontento di trovarlo nella musica di Mr John Lee Hooker:
Il blues di Mr John Lee Hooker
Un altro aforisma spiegava che "Il motivo per cui la gente compone poesie liriche e canzoni blues sta nel fatto che la vita è breve, dolce e sfuggente. Il blues dà prova delle stranezze di ogni destino individuale". (Charles Simic)
Mi ha incuriosito Charles Simic di cui ho letto qualche poesia trovata in rete, ed ho scelto questa per la sua originalità e quel po' di bizzarria che a me piace, perchè all'improvviso mi dirotta il pensiero in più posti contemporaneamente.
Gli amici di Eraclito, Charles Simic
Il tuo amico è morto, quello con cui giravi per le strade a tutte le ore, parlando di filosofia. Perciò, oggi sei andato solo, fermandoti spesso per scambiarti di posto con il tuo compagno immaginario, e ribattere a te stesso sul tema delle apparenze: il mondo che vediamo nella testa e il mondo che vediamo ogni giorno, cosi' difficili da distinguere quando dolore e sofferenza ci piegano. Voi due spesso vi siete fatti trascinare tanto da trovarvi in quartieri strani persi tra gente ostile, costretti a chiedere informazioni proprio sul ciglio di una suprema rivelazione, a ripetere la domanda a una vecchia o a un bambino che potrebbero essere entrambi sordi e muti. Qual era il frammento di Eraclito che stavi cercando di ricordare quando sei inciampato nel gatto del macellaio? Nel frattempo, tu stesso ti eri perso fra una scarpa nera di qualcuno abbandonata sul marciapiedi e il terrore improvviso e l'ilarità alla vista di una ragazza abbigliata per una notte da ballo che sfreccia sui pattini.
Charles Simic
Charles Lloyd
"Lilian distolse lo sguardo e ascoltò il jazz. Il jazz è la musica del corpo. Il respiro usciva dai tubi di alluminio e di rame, era il respiro del corpo, e i gemiti e i lamenti delle corde erano echi della musica del corpo. Erano le vibrazioni del corpo che si increspavano dalle dita. E il mistero del tema nascosto, noto solo ai musicisti, era come il mistero della nostra vita segeta..." (Anais Nin, Seduzione del Minotauro)
Grazie a gypsy claudia.sogno
Cannonball Adderley
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da una copertina mi fissava
Hemingway,
come fosse l'unico a capire
" - Dobbiamo andare e non fermarci finchè non siamo arrivati.
- Dove andiamo?
- Non lo so, ma dobbiamo andare. "
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rispose il bambino.
Care stelle, siete molto belle
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Spero che un giorno veniate sulla terra,
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Care stelle, vi voglio tanto bene,
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Voi stelle servite molto ai marinai:
quando vi vedono sanno dove andare.
Matteo
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