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Post n°92 pubblicato il 05 Giugno 2012 da lontradelbosc
"Quando tornammo a casa per la collina Nessuna foglia era caduta dagli alberi; Le dita gentili della brezza non avevano Strappato nessuna ragnatela tremolante.
La siepe era ancora coperta di fiori, Nessun petalo avvizzito copriva la terra; Ma le rose selvatiche della tua ghirlanda Erano sbiadite, e le foglie abbrunate." (T. S. Eliot)
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da una copertina mi fissava
Hemingway,
come fosse l'unico a capire
" - Dobbiamo andare e non fermarci finchè non siamo arrivati.
- Dove andiamo?
- Non lo so, ma dobbiamo andare. "
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Il bambino gridò: - ALABURIAN! -
La mamma gli chiese: - Che cosa vuol dire? -
- Tutto quello che invento per sentirmi felice -
rispose il bambino.
Care stelle, siete molto belle
quando luccicate nel cielo.
Spero che un giorno veniate sulla terra,
cosi' potrò vedervi meglio
e prendervi per mano.
Care stelle, vi voglio tanto bene,
gli uomini non vi scrivono nessuna lettera
perchè hanno troppi impegni.
Voi stelle servite molto ai marinai:
quando vi vedono sanno dove andare.
Matteo
I miei links preferiti:
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Sto leggendo:
Orwelll: La fattoria degli animali
Orwell: 1984
I miei libri sono qui:
www.anobii.com/theanguana/books
"...Io volerò a te...sulle ali invisibili
della Poesia...Tenera è la notte e
felicemente la Luna Regina è sul suo
trono...ma qui non c'è luce..."
(dall' Ode all'usignolo di John Keats)
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- LOca Nera farsi prendere per la gola...
non ancor colte
come fanno le amiche
il più delle volte
han sospiri enormi
per un vento grande
perchè le trasformi
in nuove ghirlande
quel colore sbiadito
i petali dell'abbandono
sono amore vissuto
e restano un dono
Perturbabile
sono un dono tutte le cose che abbiamo avuto,
tutto ciò che è venuto a farci ridere o piangere.
Se tornassi indietro
mi terrei tutte le cose belle...
e le "brutte e laide lasserei altrui"...
Ma dai, scherzo, no? :-))
Grazie del TUO dono che apprezzo molto!
Farsi rapire istintivamente, sempre,anche dai sorrisi contagiosi come i tuoi!
prendemmo le bici, scendemmo in città
Delle rose raccolte, dei fiori sul cesrino davanti
Il pendio s'involava, la luce allargandosi tremava
e noi scivolavamo in mezzo chinando la testa sopra il manubrio
In fondo, vicino al ponte ci fermanno al suo albero
I fiori sotto la foto erano avizziti e ci mettemmo le rose
Poco piu avanti, andando poi via, vicino al ponte
camminando piano, con la bici tenuta alla mano
un ragazzo seduto, con i gomiti sulle ginocchia
Uno mai visto, forse un No Tav arrivato fin la
cantava una canzone malinconica, di foglie morte
"Les feuilles mortes se ramassent à la pelle,
Les souvenirs et les regrets aussi
Et le vent du nord les emporte"
Mi colpì come souvenir si traducesse in ricordo
Come una conchiglia che avevo di un posto dove non ero mai stata
Una cartolina dalla Grecia, un sciarpetta africana
Il ragazzo sembrava un ragazzo ma era molto piu vecchio
Mi fermai sul ponte a guardar l'acqua tra i sassi correre via
"Erano sbiadite, le foglie abbrunate. quelle dei fiori sull'albero
Ci passavo meno adesso, di una volta. Il tempo che passa
L'uomo ragazzo cantava:"Toi qui m’aimais, moi qui t’aimais
Mais la vie sépare ceux qui s’aiment
Tout doucement, sans faire de bruit
Et la mer efface sur le sable
Les pas des amants désunis.
E proprio cosi che vanno le cose pensai: pian piano ci si allontana
Come ragnatele tremolanti ci lasciano poi cadere
Pensavo al mio uomo schiantato allora addosso quel palo
Era solo un souvenir, solo un souvenir.
Foglie morte che cadono giu
"Oh! je voudrais tant que tu te souviennes
Des jours heureux où nous étions amis
Sei solo una foglia morta, una foglia caduta giu
Ovviamente l'uomo che sembrava un ragazzo, che cantava sul ponte, era Iggy Pop e la donna con la bicicletta mica poteva saperlo
Lo sai che Eliot, almeno da quanto dimostra un autorevole critico musicale, è l'autore che ha maggiormente influenzato i rocker inglesi. Forse perchè il piu studiato nelle scuole anglosassoni. Ruffiano iggy pop ad omaggiare la francia con prevert, visto che suonava là. Stupenda interpretazione. Non l'avevo mai sentita. Saluto a tutti.
Fumava appoggiato al davanzale della mia finestra.
Poi si sedeva proprio così: coi gomiti sulle ginocchia.
Intanto,
dentro,
io riordinavo la cucina.
Lui stava là senza dir niente
e pareva assente.
Ma io so che seguiva i rumori
di piatti e bicchieri
giocava
a indovinare le mie mani come le vedesse,
anche voltato di schiena sapeva
che gli osservavo la pelle
di velluto
e avrei voluto ogni volta
smettere piatti e bicchieri
e posargli carezze
e baci sui capelli.
C'era un ragazzo, tempo fa
e si fermò là.
Lo sai che non so quasi un cavolo di niente e che tutto quello che vengo a sapere lo prendo come un regalo.
Il tuo, che mi hai appena fatto, ho impiegato un bel po' a scartarlo, tanto è grande.
Grazie, anche da qui ti salutiamo tutti, e io ti mando pure un bacino!