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Post n°146 pubblicato il 11 Luglio 2013 da lontradelbosc
C'erano le forbici sul tavolo ...che oggi non so come ma volendo potrei perfino spiegare perchè ho ripreso a tagliare stoffa ragionando sulla scelta di un modello da realizzare. Voglio farmi un vestito nuovo perchè ritengo d'aver troppo a lungo rinunciato all'idea di sembrare un'altra me.
Lo so che l'abito non fa il monaco. Se vedo uno con il saio tuttavia, l'idea che sia un monaco ce l'ho. Ora, non è che io voglia cucirmi un saio, nè tantomeno somigliare a un monaco. Semplicemente voglio un vestito nuovo che esalti di me quel che c'è - nel bene e nel male - qualunque cosa sia.
E chi mi vede col vestito nuovo dica d'istinto: ecco, quella è lei, la riconosco dal vestito nuovo.
C'erano le forbici sul tavolo e un po' più in là il ditale, il filo, l'ago, il metro, e sul mio naso gli occhiali che permettono di vedere da vicino e che mi stancano un casino - lo so - non è un gran termine, ma esprime l'entità del disturbo che mi danno.
Di tanto in tanto mi toglievo gli occhiali per posarli accanto alle forbici - sul tavolo - poi mi avvicinavo alla finestra a ragionare sui benefici degli alberi là fuori, specie i tigli, che saziano l'aria di dolcezza, come la vista gli oleandri di mediterranea bellezza.
E' così che da lontano mi è saltata agli occhi la lavanda nel fulgore della piena fioritura - che troppo poco dura - ha bofonchiato il gatto - così mi è parso.
Ho scacciato di brutto il gatto, e dalla mente quel che forse aveva detto - e io capito - - anzi - lì per lì ho deciso che era ora di darci un taglio alla lavanda, riprendendo a ragionare seriamente sui benefici di un bel vestito nuovo.
la stoffa del vestito
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da una copertina mi fissava
Hemingway,
come fosse l'unico a capire
" - Dobbiamo andare e non fermarci finchè non siamo arrivati.
- Dove andiamo?
- Non lo so, ma dobbiamo andare. "
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Il bambino gridò: - ALABURIAN! -
La mamma gli chiese: - Che cosa vuol dire? -
- Tutto quello che invento per sentirmi felice -
rispose il bambino.
Care stelle, siete molto belle
quando luccicate nel cielo.
Spero che un giorno veniate sulla terra,
cosi' potrò vedervi meglio
e prendervi per mano.
Care stelle, vi voglio tanto bene,
gli uomini non vi scrivono nessuna lettera
perchè hanno troppi impegni.
Voi stelle servite molto ai marinai:
quando vi vedono sanno dove andare.
Matteo
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"...Io volerò a te...sulle ali invisibili
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felicemente la Luna Regina è sul suo
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(dall' Ode all'usignolo di John Keats)
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chè non è un bel termine, ma colma l'll quanto di quel colore mescoli la bellezza nei suoni alla stoffa
http://it.wikipedia.org/wiki/Jacaranda
Per questa jacaranda
la testa mi sbanda
parto sull'onda
che mi sprofonda
nel blu caraibico
il gatto mi fissa
con sguardo atipico.
Un tempo ormai lontano le amichette amavano farsi cucire dalla sarta due vestiti uguali per sottolineare l'amicizia e l'affetto che le univano. Anche la mamma e la bambina, a volte, andavano a messa la domenica vestite uguali.
E così ora mi sono commossa, ti voglio bene Amina!
l'una a mantenere il suo cuore e tu-jacaranda di nuovi colori
Proprio come succede a noi, che per mantenerlo vivo non ci dimentichiamo di inventarci nuovi giochi non smettendo di amare mai!
Siccome troppo poco dura, bisogna cercare di conservarla in tutti i modi. Sarà così?
Grazie frabonvi, un saluto serale! :-)
Ma non l'ho tagliata tutta, per la gioia delle api...ciao!!!!!