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del sito web
http://digilander.libero.it/
alfredofiorani/


 
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Adelfina Cardarelli

Post n°24 pubblicato il 14 Gennaio 2008 da alfredofiorani
 
Foto di alfredofiorani

L'ora delle ombre

PREFAZIONE

Presentare un poeta esordiente comporta di per sé qualche responsabilità.
Ma se partiamo dal presupposto che qualsiasi forma espressiva, maggiore o minore che sia, è sempre il frutto di una condizione interiore sostenuta dall’ansia di “ricercare” o di “ricercarsi”, cioè di intrattenere con l’esistenza un rapporto di conoscenza, allora, sentiamo di assumerci, senza la benché minima titubanza, ogni responsabilità nell’introdurre Adelfina Cardarelli nella “società delle lettere” a beneficio della stessa, perché è nostra convinzione che chiunque ne entri a far parte, al di là del posto assegnato (più o meno adeguato), apporterà il suo contributo di intelligenza, di spiritualità, di esperienza che si andrà a sommare all’intelligenza, alla spiritualità, all’esperienza dei partecipanti, componendo l’inequivocabile corpus dell’arte.
Elisabetta Rasy, nel suo Le donne e la letteratura, annota: «C’è, nell’immagine stessa della donna che scrive, qualcosa in più, di diverso dal solito, di anomalo (il corsivo è nostro), di sfuggente, di ambiguo».
L’anomalia risiede nel fatto che tutte le donne “scrivono”, includendo per scrittura non necessariamente l’atto, l’esercizio in sé, bensì la frequentazione di un universo intimo, per pudore non sempre palesato a causa della mancanza o inesattezza dei mezzi espressivi oppure per una mancata vocazione alla scrittura.
Ad ogni buon conto, per quello che ci riguarda, esiste una folta letteratura diaristica, epistolare o autobiografica da molte donne prodotta – non sempre o solo tardivamente venuta alla luce.
Oggi non meno che in passato (abbiamo ragione di ritenere).
Ma non è questo il punto.

Torniamo a dire: le donne scrivono anche quando non scrivono, poiché il loro mondo interiore, come un’enciclopedia, accoglie dentro di sé, elaborandolo, l’universo “esterno” in tutta la sua complessità; nulla viene ritenuto di secondaria importanza, nulla sottovalutato.
Per converso, tutto quanto collocato, disposto, sistemato, riflettuto, sorvegliato: i sentimenti e gli oggetti, le persone e gli animali, l’etica e l’estetica, il bene e il male, il presente e il passato, le afflizioni e le gioie, le parole e i silenzi, il superfluo e il necessario con l’amorevole, assidua cura che solo una donna sa dedicare nell’arredo delle sue “stanze”.
Adelfina Cardarelli per anni si è occupata della sistemazione delle sue stanze, ma solo ora si è decisa ad aprirle alla curiosità “anglosassone” del visitatore.
Così, su suo invito, ci siamo introdotti in esse liberi da preconcetti di modo che dalla nostra visita potessimo riportare le giuste impressioni, le più aderenti possibili alla definizione dell’intimo carattere della nostra ospite.
Ebbene, a visita ultimata, una volta fuori, l’idea che si è conformata in noi, le sensazioni infuseci da quegli “interni”, la cui essenzialità dell’arredo, la solitudine di soprammobili impolverati, la delicatezza di parature scolorite, la leggerezza dei panneggi lisi, la sobrietà dello stile, l’ultima fragranza di fiori appassiti, l’assenza di recessi, nicchie o ricettacoli, la presenza di una luce vesperale, promanano da una donna che intrattiene con l’esistenza un legame essenzialmente tenuto in vita da lontane gioie (resti di gioie mutate, Crepuscolo), dal rimpianto di ciò che era (anch’io ero un fiore un tempo, Io sono), dall’amore per i figli (Tu raggio di sole che illumini il mio cammino, A Michele), e dalla speranza riposta in Dio (Padre se io mi nascondo dietro le nuvole bianche portami tu dove il sole splende e rallegra i miei giorni che noiosi se ne vanno, Pensiero a Dio).

Pur tuttavia, appena fuori, abbiamo avvertito un senso d’insoddisfazione, perché non tutto era stato da noi compreso a pieno, perché qualcosa d’altro era presente in quelle stanze: una presenza impalpabile ma diffusa, inafferrabile ma reale, fantomatica ma sovrastante l’intero insieme.
Alla fine, l’enigma si è rivelato di soluzione più facile di quanto pensassimo.
E cos’era se non l’impercettibile, persistente soffio del Tempo: questo respiro ampio, questo alito costante che rode, deteriora, impolvera, scolorisce, che tende a desertificare, a scarnificare, a radere, insomma, a ridurre tutto prima in pietra e poi in polvere.
L’inesorabile azione del Tempo, «che vorrei poter fermare» (Rimpianti) scrive.
L’Autore la constata su di sé, la sua immagine la riflette: «Neri capelli che i quarantacinque anni vanno sbiancando» (Quarantacinque anni), oppure «di anzianità l’omero ricurvi ed io di mia età lo stesso al tuo passo fatale mi accingo» (Vecchio), o ancora «L’autunno vive in me ed è in me che vive facendomi soffrire» (Autunno).
Ciò nonostante, Adelfina Cardarelli sa cogliere quei motivi che la portano al salvifico, necessario distacco.
Il segreto risiede, forse, talvolta nel lasciarsi andare «come naviglio nell’alta marea» (Alta marea), talaltra nel non opporre resistenze, nel trovare anche nei momenti di sconforto, di amarezza, di oscurità, un’apretura, un motivo di fuga, nel carpire un’accensione improvvisa di speranza foss’anche rinvenuta nelle “zolle d’erba gentile”, in “virgole di luce”, in una “fonte zampillante”, nella “dolce quiete” o nelle persone a lei più care: «Sei l’insormontabile canto divino che echeggia nell’universo» (Massimo), «Come monili serbo nello scrigno del cuore il tuo ricordo» (Madre).

L’animo della poetessa, per quante tristezze l’abbiano potuto offendere, segnare, conserva la soavità delle aurore, la leggerezza del volo di gabbiano, la tenerezza di una foglia, perché esso vive una sorta di difensivo sacrale “bozzolo poetico”, raggiunto attraverso il filo dell’estraneazione, dell’estasi, della contemplazione: sembra che lì dentro la giostra del quotidiano si arresti e in quella sosta trovi la tanto sospirata pace, la forza rigeneratrice, le ragioni stesse dell’esistenza, il silenzio necessario per riflettere e ricostruire l’indispensabile volontà per riportarsi nel mondo, in una parola, il raggiungimento della catarsi.


Alfredo Fiorani

 
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Fondamenti di luministica

Post n°23 pubblicato il 14 Gennaio 2008 da alfredofiorani
 
Tag: Libri

Fondamenti di luministica è un testo per chi intende approfondire la conoscenza di tecniche ed apparecchi di illuminazione di derivazione teatrale.  Tale conoscenza e applicabile sia nell’ambito dello spettacolo che in applicazioni diverse, come ad esempio l’illuminazione paesaggistica, architetturale, espositiva e, in genere, al design della luce.

Corrado Rea

Diplomato in elettronica sperimentale, Corrado Rea, Light Designer, opera nel campo dell’illuminazione dal 1988.
In linea con la sua concezione di disegnatore luci segue continui aggiornamenti su materiali e tecniche di illuminazione attraverso testi e riviste estere specializzati e collaborazioni con produttori e altri operatori del settore.
Sta portando avanti una campagna di sensibilizzazione volta all’utilizzo appropriato della “luce” nei vari settori di applicazione collaborando con progettisti e installatori e per mezzo di pubblicazioni sia cartacee che in rete, su portali specifici.
Alle istituzioni scolastiche propone costantemente corsi specializzati che sono oggetto di notevole interesse perché orientati allo sviluppo di nuove e creative professionalità.
Tramite l’insegnamento si è impegnato a divulgare l’utilizzo creativo della luce.


http://www.archilumen.it/


 
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La Virginia Woolf d'Abruzzo

Post n°22 pubblicato il 13 Gennaio 2008 da alfredofiorani
 

MONTALE DISSE DI LEI: "UNA DONNA CHE MERITA DI ESSERE TOLTA DALL'OMBRA"
Riscoprire la "Virginia Woolf" d'Abruzzo
Cent'anni fa nasceva Laudomia Bonanni: aperte a L'Aquila le celebrazioni dedicate all'autrice


Fu definita erede del realismo verghiano.
La colmarono di premi.
La accostarono perfino a Virginia Woolf.
Poi, di colpo, l’oblio.
Oggi Laudomia Bonanni è una sconosciuta.
Ma un gruppo di tenaci ammiratori della scrittrice, capeggiati da Pietro Zullino, considera assurda e ingiusta questa damnatio memoriae.
Si sono messi a ripubblicare le sue opere.
E l'altro giorno, a L'Aquila, dove la Bonanni vide la luce nel 1907, hanno aperto le celebrazioni per il centenario della nascita di questa autrice che sviluppò temi sorprendentemente moderni e auspicò la liberazione femminile con decenni di anticipo rispetto a Betty Friedan.
In effetti, già in epoca fascista, Laudomia descriveva l’ambito femminile con incredulo stupore. Osservava le bambine della classe elementare dove insegnava e già le vedeva avviarsi a diventare uguali alle madri, con gli stessi sogni ingenui e ripetitivi di generazione in generazione, con la stessa prospettiva di vita, sposarsi, avere figli, preparare il cibo per il marito, lavorare fino a sfiancarsi, in omaggio alla retorica mussoliniana che celebrava la mamma come angelo del focolare. Scriveva pagine aspre su queste donnine senz’anima e sui loro scialbi uomini.
Irrompe sulla scena letteraria nel dopoguerra: fa centro con "Il fosso", uscito da Mondadori.
Ammirati, i rigorosi intellettuali del Bagutta nel 1950 assegnano a lei il premio, che per la prima volta va a una donna, meritevole, secondo Eugenio Montale, di "essere tolta dall’ombra".
Nel 1960 si aggiudica il Viareggio con il romanzo "L'imputata" e nel ‘64 riceve il premio Selezione Campiello per "L'adultera", un’impietosa raffigurazione della realtà umana.
Laudomia non è mai tenera.
Concepisce il libro "come un sasso".
Duro, in grado di provocare uno shock.
Denuncia lo squallore della piccola borghesia, mette a nudo il mondo allucinante della delinquenza minorile, con “Vietato ai minori”, finalista allo Strega nel ‘75.
Ma subisce le rampogne del mondo cattolico, che non apprezza la sua lettura del sociale.

Marco Nese
08 dicembre 2007

 
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Il plurale delle voci

Post n°19 pubblicato il 12 Gennaio 2008 da alfredofiorani
 
Tag: Libri

Vito Moretti

Il plurale delle voci

La letteratura abruzzese tra Sette e Novecento.

Roma, Bulzoni, 1996, pp. 359

(Coll. Biblioteca di Cultura/ 522)


I saggi raccolti in questo libro, benchè scaturiti da circostanze diverse, si prefiggono concordemente di illustrare alcune modalità espressive della letteratura abruzzese fra Sette e Novecento, in rapporto sia alle ragioni storico-culturali di ciascuna età sia alle scelte e ai percorsi dei singoli autori. Sono scritti, dunque, che attengono in prevalenza ai territori concreti dell’invenzione e ai linguaggi, ai temi, ai materiali specifici con i quali l’intellettualità regionale ha inteso partecipare alla ventura civile e letteraria di questi ultimi secoli. Queste ricerche ambiscono anche a verificare la validità di un metodo d’indagine che, attraverso i generi e le forme della testualità letteraria, si propone di rintracciare la complessa rete delle intersezioni e degli scambi che ha sorretto e disciplinato le varie voci della storia regionale, a completamento o a corredo delle più conosciute e studiate realtà estetiche nazionali.


“Il plurale delle voci” non è il solito fritto misto di scritti e saggi appiccicati l’uno all’altro: al contrario, vanta una struttura che si articola in cinque parti, fedele ad un’architettura che rivela una progettualità e conferma che «questo libro risponde ad interessi piuttosto omogenei e ad un quadro problematico sufficientemente unitario». Il centro di gravità è indicato dal sottotitolo, “La letteratura abruzzese fra Sette e Novecento”: trecentosessanta pagine che riuniscono vari contributi «già pubblicati in riviste, volumi di convegni» e «altri luoghi».


http://www.abruzzocultura.it/abruzzo/vito-moretti-%E2%80%9Cil-plurale-delle-voci-la-letteratura-abruzzese-fra-sette-e-novecento%E2%80%9D


Vito Moretti, è docente di Teoria e storia dei generi letterari presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università "G. D'Annunzio di Chieti. Si interessa di poesia e cultura letteraria, sia in lingua che in dialetto, ed ha già dedicato vari studi alla letteratura dei primi secoli e a quella dal Sette al Novecento.

 
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CENTO? NON LI DIMOSTRA

Post n°18 pubblicato il 12 Gennaio 2008 da alfredofiorani
 
Foto di alfredofiorani

di Patrizia Tocci
Studiosa e ricercatrice aquilana
Domenica 25 novembre 2007

L'AQUILA - Laudomia Bonanni nacque a L’Aquila, in via Garibaldi 75, l’8 dicembre 1907 - e proprio sulle mura di questo palazzo, finalmente, l’8 dicembre 2007 verrà posta una targa per ricordarla. Con la partecipazione al concorso di racconti inediti bandito da ‘Gli amici della Domenica’, nella cui giuria figuravano nomi del calibro di: Golfredo e Maria Bellonci, Emilio Cecchi, Vitaliano Brancati, Aldo Palazzeschi, Alberto Moravia, la Bonanni vinse - nel 1948, con i racconti de Il fosso, il primo premio. Seguirono numerose le pubblicazioni di romanzi e racconti, quasi tutti pubblicati con Bompiani. La guerra e la presenza di figure femminili sono dominanti nell'opera della scrittrice; ma altrettanto importante fu la sua attività da giornalista - scrisse più di mille articoli per varie testate - e la sua esperienza di giudice laico nel tribunale minorile dell’Aquila. Ci fu però nella sua produzione una lunga battuta d’arresto, legata anche a situazioni personali problematiche e difficili che la portò a vivere la seconda parte della sua vita a Roma, dove si era trasferita dal 1969, in un isolamento e in una solitudine che si andò solidificando sempre più negli ultimi anni.


Patrizia Tocci

Assistiamo invece, finalmente, a rinnovati segnali di interesse nei suoi confronti: sicuramente il Premio Internazionale di Poesia Città dell’Aquila-Carispaq, giunto ormai alla sua sesta edizione e a lei intitolato, ha avuto il grande merito di riportare, per primo, l'attenzione sul nome della scrittrice con una giuria di nomi eccellenti e premiati di fama internazionale. L'Associazione Internazionale di Cultura “Laudomia Bonanni”, fondata nel 2006 da Gianfranco Colacito, Pietro Zullino, Gianfranco Giustizieri e Giuliano Tomassi, ha lo scopo di promuove lo studio e la conoscenza delle opere di Laudomia. Sono stati attivati numerosi circoli all'estero e in varie città italiane: il circolo aquilano dell’Associazione, intitolato ‘L’Imputata’, ha già proposto la presentazione dell’Epistolario di Laudomia Bonanni, curato da Fausta Samaritani (Carabba, Lanciano 2006) che ha rintracciato lettere preziose, le copie della Bonanni in molti casi sono andate distrutte. Vorrei almeno citare i corrispondenti a noi più vicini: Ottaviano Giannangeli, Bruno Sabatini e Antonio Cordeschi. Sempre nella sede della Carispaq, che sostiene tante nostre iniziative, il circolo L’IMPUTATA ha proposto ‘Immagini e parole per Laudomia Bonanni’ in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila e la proiezione del video ‘Come se il fiore nascesse dalla pietra: omaggio a Laudomia Bonanni’ di Patrizia Tocci e Carlo Nannicola. È possibile rivedere il video www.archive.org./details/comeseilfiorenascessedallapietra, ma anche su Aquilatv.it e ilcapoluogo.it.

D’intesa con il Provveditorato Regionale, il circolo “L’Imputata” organizzerà conferenze e incontri nelle scuole: ha già aderito il Liceo Classico dell’Aquila, con alcune classi del Liceo pedagogico, guidate dalle professoresse Loretta Bonifaci Di Marzio e Elisabetta di Stefano. Maria Luisa Iori, torinese, ha curato la riedizione Noterelle di cronaca scolastica (Aragno, Torino 2006). Il piccolo libro della Bonanni venne stampato nel 1932 all'Aquila dalla tipografia Vecchioni in poche copie, quasi tutte perdute. Importanti le pubblicazioni della Editrice Textus, sia la ristampa de Il fosso (L’Aquila. Textus 2006) che la stampa del romanzo inedito La Rappresaglia (L’Aquila, Textus 2003). Entrambe con l’introduzione di Carlo de Matteis. Manca ancora una monografia esaustiva ma Gianfranco Giustizieri sta preparando la catalogazione di tutti gli scritti - opere inedite, lettere, articoli, racconti, elzeviri della scrittrice; spesso infatti la Bonanni scriveva utilizzando un materiale che veniva di volta in volta riadattato e poter seguire la tematica delle varianti sarebbe davvero importante per comprenderne la tecnica e la poetica. Freschi di stampa: Laudomia Bonanni: Elzeviri, a cura di Annamaria Giancarli (Tracce, Pescara 2007) che mette a disposizione un numero cospicuo di articoli della Bonanni giornalista e il libro dello scrittore Alfredo Fiorani “Laudomia Bonanni e il solipsismo di genere femminile” (Noubs Chieti 2007), un indagine a tutto tondo sulla poetica di Laudomia Bonanni. L’Associazione, d’intesa con la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università dell’Aquila, sta organizzando per Aprile 2008 un convegno internazionale; con giusto orgoglio l’Associazione annuncia che la professoressa Maria Paynter di New York sta curando la traduzione in inglese de Il fosso. Anche la RAI (Rai Educational)  si è già interessata all’opera di Laudomia con una puntata della serie “Vuoti di memoria” trasmessa il 6 aprile 2007. L’intera trasmissione, che ha per titolo: “Io che ero una donna di domani”, verrà proiettata, sempre nella sala delle assemblee CARISPAQ (Corso Vittorio Emanuele II, 48) il 6 dicembre 2007 alle ore 17, alla presenza delle autrici: Loredana Rotondo, Luciana Luconi e Tiziana Toglia. La manifestazione è promossa dall’Associazione Internazionale Laudomia Bonanni, dal Comune e dalla Provincia dell’Aquila, dall’Università degli Studi dell’Aquila, dal comitato aquilano della Società Dante Alighieri e vuole celebrare il centenario con una serata nutrita e alla presenza di numerose autorità: prevede l’introduzione ai lavori del Magnifico Rettore Ferdinando di Orio, una videolettura dell’attrice Ludovica Modugno, la relazione su la “Nuova Imputata” di Liliana Biondi. I lavori saranno coordinati da Carlo de Matteis.
Numerosi segni di un interesse che sta convergendo attorno a Laudomia Bonanni, comprese la trasmissione in diretta da parte dell’emittente TVUNO del premio Laudomia Bonanni e altre varie trasmissioni che la riguardano. Anche la stampa si è occupata di Laudomia Bonanni, con alcuni articoli di Patrizia Tocci. Le atmosfere scaturite dalla penna di Laudomia Bonanni sono ancora sotto i nostri occhi e per fortuna conservano una parte di quella bellezza: il chiassetto del Campanaro, gli archi a sesto acuto che si affacciano sui vicoli a schiena d’asino, le bifore e i portali con gli stemmi, la luce riflessa e conservata dalla pietra e quella che ogni sera si spegne sul Gran Sasso, il colore rugginoso dei tetti, i trafori dei rosoni. I romanzi e i racconti della Bonanni non sono però solo questo: cercano di indagare a fondo i sentimenti, i moventi delle azioni negli uomini e soprattutto delle donne, dai personaggi de Il Fosso fino agli ultimi de La Rappresaglia, nella quale possiamo leggere in un certo senso le sue ultime volontà: “Io scomparirò, ma che restino le carte. Voglio salvarle. Dopo morti si è accettati. E magari meditati.”
Almeno questo dobbiamo alla ‘penna dell’Aquila’, così la definì scherzosamente Golfredo Bellonci, che la sua dedizione alla scrittura e il suo ‘mestiere di vivere’ non vengano cancellati dall’incuria e dalla dimenticanza. Ci piacerebbe anche che in questo fervore di iniziative e di attività, si possa annoverare, grazie anche all’interesse degli enti culturali, provinciali o regionali, una riedizione e ristampa completa delle opere della scrittrice, in gran parte rare o introvabili. Laudomia ne sarebbe davvero contenta.



http://www.ilcapoluogo.it/content.php?article.1912

 
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MAESTRALE

Post n°17 pubblicato il 12 Gennaio 2008 da alfredofiorani
 

Premio Letterario Internazionale “Maestrale – San Marco”

- Settima edizione - 1° giugno 2003 -

SESTRI LEVANTE

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VERBALE DELLA GIURIA

 

La giuria composta da: Graziella Corsinovi (Presidente) Francesca Affaticati, Danila Olivieri, Giovanni Giosuè Chiusura e Alberto Dell’Aquila, si è riunita collegialmente il giorno 16 Maggio 2003, alle ore 16.00, per assegnare i premi. Con un lavoro non facile per l’alto livello di qualità di gran parte delle opere, la giuria dopo attente valutazioni è arrivata a deliberare quanto segue:

 

RICONOSCIMENTI

 

Medaglia d’Oro a GIUSEPPE BENELLI dell’Università di Genova

Targa Presidenza della Repubblica al  Sacerdote GIOVANNI MAURILIO RAYNA, Savigliano CN

Medaglia Presidenza del Senato a LUIGI DE ROSA, Rapallo GE 

Medaglia Presidenza della Camera di Deputati a ROSA ANGELA DEVITO, Grumo Appula BA

Coppa Presidenza della Regione Liguria a ROBERTO DI PIETRO, Torino

Targa Presidenza della Provincia di Genova a NICOLETTA SANTINI, Faenza RA

Targa CARIGE a MARCO dei FERRARI, Genova

 

1° PREMIO ASSOLUTO assegnato a CESARE DE MARCHI di Stoccarda (Germania)

SEZ. B – Cat. B 1 - NARRATIVA: ROMANZO

 

1° Premio a ALESSANDRO ZIGNANI, Pesaro – volume: Il canto sospeso (2001, Zecchini Editore, Varese)

2° Premio a ENICO BONINO, Albissola Marina SV – volume: I premessi del cielo (2000, Bastogi, Foggia)

3° Premio a MARINA ELETTRA MARANETTO, Alessandria – volume: L’importante è l’incontro (2002, Ed. Solinum, Castellazzo AL)

Finalisti con medagila d’argento:

ANNA MARIA ARTINI, Roma – volume: La storia di Nemea (2001, Editoriale Sette, Firenze)

ALFREDO FIORANI, l’Aquila – volume: La memoria impura (2001, Edizioni Noubs, Chieti)

CLAUDIO FIORENTINI, Roma – volume: Ovvero, le porte del Mare (2002, Pagine, Roma)

ROSSANA GIORGI CONSORTI, Lucca – volume: Delitto in maschera (2001, Titivillus Editore, Corazzano PI)

PAOLA GRANDI, Torino – volume: Cronaca di un contagio (2002, l’Autore Libri, Firenze)


http://www.maestralesestrilevante.com/vincitori02.htm

 
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Cesare De Lollis - 2004

Post n°16 pubblicato il 12 Gennaio 2008 da alfredofiorani
 

Concorso Letterario Nazionale Cesare De Lollis (15/12/2004)

Cesare Ruffato per la poesia, Melania Mazzucco per la narrativa e Francesco Erbani per la saggistica sono i vincitori della seconda edizione del Premio Nazionale “Cesare de Lollis” organizzata dal Comune di Casalincontrada (Chieti) con il patrocinio della Regione Abruzzo, della Provincia di Chieti, della Fondazione Carichieti, dell’Università “G.D’Annunzio”. Cesare Ruffato, padovano, nato nel 1924, uno dei più grandi poeti italiani, con oltre venti raccolte in lingua e in dialetto molte delle quali tradotte all’estero in inglese, croato, portoghese, spagnolo, svedese, francese, tedesco, si è imposto davanti a Umberto Cerio di Larino, secondo, e a Alfredo Fiorani di La Spezia, terzo.
La sezione per la narrativa edita che l’anno scorso era stata appannaggio di Barbara Alberti con “Gelosa di Majakovskji” (Marsilio) è stata vinta da Melania Mazzucco per il romanzo “Vita” (Rizzoli). Il romanzo, già vincitore del premio Strega, racconta le peripezie di due bambini che emigrano negli Stati Uniti d’America agli inizi del Novecento inseguendone la splendida, poetica e drammatica storia d’amore che si svolge sullo sfondo della miserevole condizione degli italiani in America, tra le malefatte della Mano Nera, la famosa organizzazione criminale e mafiosa, e la difficile rincorsa alla sopravvivenza in un Paese diverso, ostile. Dal romanzo sarà tratto un film di Paolo Virzì. L’Autrice, nata a Roma nel 1966, ha esordito trentenne con “Il bacio della Medusa”, finalista allo Strega e al Viareggio, tradotto in numerosi paesi. Nel 1998 è uscito “La camera di Baltus”, nel 2000 “Lei così amata”, Premio Napoli e Premio Vittorini.
Il primo premio per la saggistica che l’anno scorso era andato a Sergio Zavoli per “Il dolore inutile” (Garzanti) è stato vinto da Francesco Erbani per “L’Italia maltrattata” (Laterza), al secondo posto il libro “Ilaria Alpi” di Barbara Carazzolo, Alberto Chiara e Luciano Scalettari (Baldini & Castoldi).
Francesco Erbani, giornalista culturale di “Repubblica”, insignito del Premio di Giornalismo civile nel 2003, autore di “La questione meridionale” (1990), “La vita culturale” (2000), “Uno strano italiano. Antonio Iannello e lo scempio dell’ambiente“ (2002), in “L’Italia maltrattata” compie una ricognizione su alcuni casi di speculazione edilizia in Italia, tracciando l’offesa che viene fatta alla storia e alla cultura di un popolo quando si realizzano opere che brutalizzano il territorio.
Vincitori del secondo premio Barbara Carazzolo, Alberto Chiara, Luciano Scalettari con “Ilaria Alpi” hanno analizzato la storia dell’omicidio della giornalista RAI, che avvenne in Somalia dieci anni fa, caso ancora irrisolto, in cui si mescolano storie di traffici internazionali di armi e dello smaltimento delle scorie radioattive. Barbara Carazzolo, giornalista di “Famiglia Cristiana”, si occupa di questioni ambientali e di criminalità organizzata. Ha vinto il “Premio Bolsena Ambiente” e il “Premio Borsellino Informazione e lotta alla mafia”. Alberto Chiara, giornalista di “Famiglia Cristiana”, esperto di problematiche militari e di questioni sociali, segue il lavoro dell’ONU e della Croce Rossa. Luciano Scalettari, giornalista di “Famiglia Cristiana”, segue questioni africane e temi sociali internazionali. Tutti e tre sono stati insigniti del premio “Saint Vincent” di giornalismo.
Il premio speciale della giuria è stato assegnato, per la saggistica, a Fausto De Sanctis per l’opera “Cesare de Lollis e la cultura del suo tempo”, in cui si analizzano le opere e la vita dell’illustre Casalese. La cerimonia di premiazione si svolgerà il giorno 1 maggio a Casalincontrada nella Chiesa Parrocchiale di Santo Stefano Protomartire, in Piazza de Lollis, a partire dalle ore 10 e 30.
Come è di consuetudine, i vincitori saranno accolti dalla Banda di Casalincontrada.
Saranno presenti i membri della giuria: Vito Moretti, Daniele Cavicchia, Giuseppe de Tiberiis, Giampiero Perrotti, Dante Marianacci, Massimo Pamio, Francesco Di Rocco e gli eredi di Cesare de Lollis, tra cui il noto chirurgo Ottavio de Lollis. Partecipano: Giovanni Pace, Presidente della Regione Abruzzo, Bruno Sabatini, Assessore alla Cultura della Regione, Mario Di Nisio, Presidente della Fondazione Carichieti, Filippo Andreacola, Assessore alla Cultura della Provincia di Chieti, Concetta Di Luzio, Vicesindaco del Comune di Casalincontrada. Venerdì 30 aprile presso la Chiesa di Santo Stefano Protomartire in Casalincontrada alle ore 9 si svolgerà la cerimonia del concorso “Caro de Lollis” riservato ai bambini delle scuole elementari e medie. Hanno partecipato: la scuola media “de Lollis” di Chieti, con la classe dell’insegnante Teresa Carmenini, la scuola media “Verdi” di Casalincontrada (annessa all’”Ortiz” di Chieti) con le classi degli insegnanti Carmelina Franchetta, Lorella Di Renzo, Luigi Santurbano, Lia Giammaria; le scuole elementari di Casalincontrada con le classi delle insegnanti Nilde Colalongo e Maria Cristina Di Santo.

 
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Pazientemente

Post n°15 pubblicato il 12 Gennaio 2008 da alfredofiorani
 

SULMONA – Prosegue il progetto “Pazientemente”, l’iniziativa benefica partita da un gruppo di giovani volontari e dai degenti del San Raffaele di Sulmona. Nei prossimi sei mesi il piano prevede serate di musica, teatro e letteratura organizzate per rendere gradevole il soggiorno dei pazienti dell’Unità Spinale e raccogliere fondi per la ricerca medullolesi. A tale manifestazione, il Nuovo Coro Lirico Sinfonico Romano ha offerto il proprio contributo attraverso l’evento che si è tenuto il 15 novembre 2007 alle ore 18.30  presso la sala congressi della clinica: il reading letterario tratto dal romanzo All’amore il tempo di Alfredo Fiorani, oltre alla voce recitante Eva Martelli, vede difatti protagonista Incantando, ossia le voci di Elisa Maiorano e Antonio Faieta, accompagnate al pianoforte da Antonino Armagno. Per l’occasione, il pubblico ha goduto di un ampio programma musicale, con opere di Cremieux, Verdi, De Falla, Obradors, D’Esposito, Valente, Tagliaferro.

B.D.M.


Sei serate per beneficenza
p r o g r a m m a

Giovedì, 15 novembre 2007, ore 18,30
Reasing letterario: “All’amore il tempo” con Eva Martelli
(voce recitante) Elisa Maiorano e Antonio Faieta (canto)
Antonino Armagno (pianoforte)

Giovedì, 29 novembre 2007
, ore 21
Gruppo teatrale “Ass. Culturale Classe Mista” - Presenterà
Sulle tracce di Celestino regia di Mario Fracassi
con Candida D’Abate, Santo Cicco, Martina Di Genova,
Giulio Votta - Musiche di Germana Rossi
Elementi scenografici dei detenuti Istituto Penitenziario di
Sulmona

Giovedì, 20 dicembre 2007
, ore 18,30
Incontro teatrale con Bartolomeo Giusti in Gli insopportabili
Natali di Charles Manson di Alfredo Fiorani - Regia di
Bartolomeo Giusti contributo musicale di Sandro Sereno

Giovedì, 10 gennaio 2008
, ore 18,30
Reasing letterario: Paris legge Paris - “Mare nero” - di Gianni
Paris

Giovedì, 31 gennaio 2008
, ore 21
Serata musicale con Lindita Hisku (canto)
Sabrina Cardone (pianoforte)

http://www.rete5.tv/index.php?option=com_content&task=view&id=8762&Itemid=109


 
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Il Guerriero di Capestrano

Post n°14 pubblicato il 12 Gennaio 2008 da alfredofiorani
 

Premio Internazionale di Archeologia e Cultura a Capestrano (AQ)

Si è tenuta il 5 agosto 2007, alle ore 21.00, nel Castello Piccolomini di Capestrano, la cerimonia di premiazione della seconda edizione del Premio Internazionale di archeologia e cultura "Guerriero di Capestrano”, in una sala sovraffollata da un pubblico partecipe e attento.
Erano presenti, il Sindaco di Capestrano, Antonio D’Alfonso; il Presidente della Giuria di Archeologia, Vincenzo D’Ercole; i membri della giuria della sezione Cultura, Anna Ventura, Alfredo Fiorani, Iva Polcina, presidente dell’Associazione Culturale "Guerriero
di Capestrano", che ha promosso la manifestazione, con il patrocinio della Regione Abruzzo, della Presidenza del Consiglio Regionale, della Provincia dell’Aquila, della Comunità Montana Navelli-Campo Imperatore, del Comune di Capestrano, della Carispaq.
La manifestazione ha un valore straordinario, costituendo l’unico premio di archeologia esistente in Italia. Si tiene a Capestrano, non a caso terra ricchissima e ambita per gli scavi, in cui sono stati riportati alla luce importantissimi reperti, tra cui appunto quello che può essere considerato il simbolo della Regione Abruzzo, il Guerriero
.


http://www.abruzzo24ore.tv/abruzzo24ore/Default.asp?p=25&m=2&grp1=1&grp2=7&idse=180&nome=CULTURE

 
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Nuove dimensioni - 2000

Post n°13 pubblicato il 12 Gennaio 2008 da alfredofiorani
 

Festival Internazionale di Poesia "Nuove Dimensioni" - anno 2000

Si è inaugurato sabato 29 luglio 2000 alle ore 20.30 presso la tenuta Querce Grosse di Francavilla (CH) il II° Festival Internazionale di Poesia "Nuove Dimensioni (la ricerca poetica dalla voce a Internet)" organizzato dall'Istituto di Ricerche e Attività Culturali con il patrocinio dell'Assessorato alla Promozione Culturale della Regione Abruzzo e della Provincia di Chieti e la collaborazione delle Edizioni Tracce di Pescara e dell'Eremo Dannunziano - Associazione di amici dei luoghi dannunziani. Sono intervenuti all'iniziativa del II° Festival Internazionale di Poesia “Nuove Dimensioni” alcuni poeti italiani e stranieri di valore, tra i più noti nel campo della ricerca poetica contemporanea, insieme ad alcuni poeti italiani emergenti, in iniziative pubbliche organizzate a Pescara e a Chieti, a cura di Nicoletta Di Gregorio e Ubaldo Giacomucci, e a L'Aquila, a cura di Anna Maria Giancarli e Alessandra Di Vincenzo. In particolare a Francavilla sabato 29 luglio 2000 si è tenuta una lettura di poesia con Kikuo Takano (il noto poeta giapponese candidato al Nobel, che è venuto appositamente dal Giappone per l’occasione), con concerti tenuti dal mezzosoprano giapponese Yasuko Matsumoto e dalla pianista e soprano Maria Teresa Giammarino, che hanno tenuto rispettivamente un breve concerto di canzoni del poeta giapponese e un concerto di arie di Tosti e D'Annunzio. L'introduzione critica è stata curata dal noto poeta e critico romano Plinio Perilli. Ha coordinato l’iniziativa Nicoletta Di Gregorio, che ha letto anche la traduzione in italiano delle poesie di Kikuo Takano.


Dopo una pausa è proseguito a L'Aquila, il mercoledì 27 e il giovedì 28 settembre 2000 alle ore 18.00, presso l'Auditorium S. Caterina d'Alessandria in Piazza S. Biagio, il II° Festival Internazionale di Poesia “Nuove Dimensioni (la ricerca poetica dalla voce a Internet)”. In particolare il mercoledì 27 settembre si è tenuta la manifestazione "POETI IN SCENA" con una performance di Pierre-André Arcand (il noto poeta canadese famoso per le sperimentazioni interdisciplinari), e i notissimi poeti italiani Tomaso Binga, Franco Cavallo, Tommaso Ottonieri, Felice Piemontese. L'introduzione critica è stata curata dal critico letterario e poeta Plinio Perilli. Era presente Stefania Pezzopane, Vice-Presidente del Consiglio Regionale d'Abruzzo. Ha coordinato l’incontro la poetessa Anna Maria Giancarli. Giovedì 28 settembre si è tenuta una lettura pubblica con i poeti portoricani del "Nuyorican Poets' Café": Miguel Algarin, Piri Thomas, Pedro Pietri, Tato La Viera, Carlton Spiller. Ha coordinato Alessandra Di Vincenzo. A Pescara si sono tenuti anche altri due appuntamenti di grande prestigio. Il venerdì 6 ottobre 2000 alle ore 17.00, presso la Sala Convegni della Fondazione CARIPE, si è tenuta la lettura pubblica di poesia introdotta da un intervento critico di Plinio Perilli. Sono intervenuti i notissimi poeti Nanni Balestrini e Davide Rondoni, e i poeti Gladys Basagoitia Dazza (peruviana), Liana De Luca, Mario Lunetta, e Marcello Marciani. Ha coordinato l’incontro Nicoletta Di Gregorio. L'iniziativa si è chiusa il sabato 7 ottobre alle ore 17.30 presso la Sala Convegni del Centro Servizi Culturali di Pescara, in Viale Regina Margherita 6 (angolo Piazza della Rinascita) con la lettura pubblica di poesia introdotta da Plinio Perilli, e la partecipazione dei poeti Alfredo Fiorani (le cui poesie sono state lette dall'attrice Patrizia Bellezza), Umberto Piersanti, Giovanna Sicari, e Anna Ventura. Coordinatore dell’incontro è stato Ubaldo Giacomucci. Il Festival Internazionale di Poesia "Nuove Dimensioni" ha per obiettivo la diffusione e la divulgazione della poesia, attraverso il confronto con le ricerche interdisciplinari e i nuovi mezzi di comunicazione di massa, in particolare Internet.


http://www.tracce.org/festival2.html

 
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Premio Cimitile 1998

Post n°12 pubblicato il 12 Gennaio 2008 da alfredofiorani
 
Foto di alfredofiorani

Il Premio Cimitile è una rassegna letteraria degli autori inediti e delle novità librarie. E' stato creato nel 1996 dall'Associazione Obiettivo III Millennio, negli anni si è costituita la Fondazione Premio Cimitile di cui sono soci fondatori la Regione Campania, la Provincia di Napoli, il Comune di Cimitile, l'Associazione Obiettivo III Millennio, la Famiglia dei Principi Albertini di Cimitile, Felice Napolitano.

Vincitori 1998 

OPERA INEDITA: Alfredo Fiorani “L’orizzonte di Cheope” Alfredo Guida Editore

OPERE EDITE: Luciano De Cresenzo “Il tempo e la felicità” Mondadori

Michele Santoro “Michele chi?” Edizioni Baldini & Castoldi

Sergio Zavoli “Ma quale giustizia?” Edizioni ERI-RAI Piemme

Federico Guidobaldi “San Clemente, gli edifici romani, la basilica paleocristiana e le fasi altomedievali” Edizioni Collegio di S. Clemente

PREMIO SPECIALE: Padre Arturo D’Onofrio

 
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La Spezia

Post n°11 pubblicato il 11 Gennaio 2008 da alfredofiorani
 

Personalità legate alla Spezia

L'elenco che segue riporta una lista di personaggi noti, ognuno nel proprio campo, che hanno in comune il fatto di essere legati alla città della Spezia e che hanno operato in modo particolarmente significativo nella città, escludendo le persone che hanno invece un'attinenza con la Provincia della Spezia e non con il capoluogo.

Artisti
  • il pittore Luigi Agretti 
  • la cantante Alexia 
  • il doppiatore Nicola Bartolini Carrassi 
  • il cantante Emilio Bione 
  • il musicista Stefano Buschini 
  • il pittore e scultore Ferdinando Carotenuto 
  • il musicista Domenico Cortopassi 
  • il cantante Franco Fanigliulo 
  • il musicista Ettore Gracis 
  • il musicista Giulio De Micheli 
  • l'attore Giancarlo Giannini 
  • il musicista Ferdinando Maberini 
  • il musicista Carlo Alfredo Mussinelli 
  • il comico Stefano Nosei 
  • l'attore Eros Pagni 
  • il regista Enrico Oldoini 
  • l'attore Antonio Salines 
  • il musicista Enrico Salines 
  • il musicista Giacinto Scelsi 
  • il comico Dario Vergassola 
  • il pittore Giovanni Battista Valle 
Giornalisti
  • Enzo Millepiedi 
  • Donatella Bianchi 
  • Maurizio Mannoni 
  • Roberto Napoletano 
  • Paolo Paganini 
Intellettuali
  • il geologo Giovanni Capellini 
  • il poeta Lorenzo Costa 
  • lo scrittore Alfredo Fiorani 
  • lo scrittore Giancarlo Fusco 
  • il matematico Francesco Gerbaldi 
  • il poeta Ubaldo Mazzini 
  • lo scrittore Gino Patroni 
Altri
  • il generale Domenico Chiodo 
  • l'eroe Alberto Picco 
Sportivi
  • il cestista Alessandro Bencaster 
  • la scacchista Rita Gramignani 
  • il calciatore Andrea Mazzantini 
  • il fondista Stefano Mei 
  • il ciclista Alessandro Petacchi 
  • il ciclista Massimo Podenzana 
  • il pugile Alberto Serti 
  • il calciatore Simone Vergassola 
  • il calciatore Sauro Tomà 
  • il motociclista Doriano Romboni 
  • il pugile Bruno Visintin 
  • il motociclista Marco Lucchinelli 
  • il calciatore Davide Bassi 
Politici
  • l'ex sindaco Varese Antoni 
  • il senatore Egidio Banti 
  • l'ex ministro Giorgio Bogi 
  • l'ex sindaco Agostino Bronzi 
  • l'ex sindaco Raffaele De Nobili 
  • l'ex sindaco di Milano Marco Formentini 
  • l'onorevole Luigi Grillo 
  • l'onorevole Sergio Olivieri 
  • il sindaco Giorgio Pagano 
  • l'ex sindaco Osvaldo Prosperi 
  • l'ex sindaco Carlo Alberto Federici 

Con sincera gratitudine, Alfredo Fiorani.

http://www.egm.it/it/laspezia

 
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Vietato ai minori

Post n°9 pubblicato il 11 Gennaio 2008 da alfredofiorani
 
Foto di alfredofiorani

Nel suo romanzo-saggio Vietato ai minori (1975), l’autrice ricuce i vari suoi appunti e le relazioni che hanno accompagnato la sua esperienza per diciotto anni presso il tribunale dei minori dell’Aquila e di Roma come giudice onorario.

Straordinariamente attuale è il suo intervento in un atto giudiziario del quale riportiamo un significativo stralcio.


IDG-STOP / 13.75.02173
bonanni laudomia
le pubblicazioni oscene. i giuochi e i fumetti
Giorn. Italia, 1975, fasc. 169 (29 luglio), pag. 3
D51711 (offese al pudore e all' onore sessuale: pubblicazioni e spettacoli osceni)


l' a. rileva che ai bambini e' spesso vietato giuocare negli spazi comuni adiacenti alle abitazioni, mentre non sono affatto vietati i fumetti. e purtroppo circolano moltissimi albi di fumetti con illustrazioni oscene, che passano come pubblicazioni per ragazzi. l' a. lamenta che i ragazzini possano acqistare fumetti di violenza e di erotismo e poi farne essi stessicommercio, senza che alcuno giudichi quale sia il limite oltre cui comincia l' osceno, per i piccoli e per gli altri.

 
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Stefano D'Arrigo

Post n°8 pubblicato il 10 Gennaio 2008 da alfredofiorani
 
Tag: Poesia

 

QUANDO CON MITE

Quando con mite fragore di tuono
dal mare arriva primavera
e il cuore si fa di cera,
miele di dolce frastuono
di migrazioni di pesci e d’uccelli,
il vostro nome ha rapido suono
di pinne e d’ali e noi fra quelli
vi immaginiamo, perché è vero
che anche la vostra meta è un mistero.
dalla raccolta "Codice siciliano", 1978
 
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I labirinti di Joyce

Post n°7 pubblicato il 10 Gennaio 2008 da alfredofiorani
 
Tag: Libri

Il racconto, da cui trae il titolo la raccolta di opere inedite a firma di Alfredo Fiorani, è ambientato in una Dublino "immersa nell’aria ancora umida di giugno", nel centenario della nascita di James Joyce.

Federico, giovane professore universitario, "arrivò alla stazione con in corpo una felicità trasgressiva tanto diversa da quella che gli avevano procurato le sue evasioni mentali, a cui da ragazzo, dopo la morte del fratello, s’aggrappava per contrastare l’atteggiamento protettivo ed irremovibile dei genitori" [...]

Preleva gratuitamente il racconto in formato pdf direttamente dal sito dell'Autore

 
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Premio Teramo

Post n°6 pubblicato il 10 Gennaio 2008 da alfredofiorani
 

Vincitori e Giuria dell'anno: 1995

Premio «Teramo» di lire 6.000.000 del Comune di Teramo
Paolo Barbaro
, di Venezia
Con gli occhi bianchi e neri

Segnalati: Domenico Casa, Roberto Curatolo, Michela Turra, Turi Vasile, Fiora Vincenti, Sandro Zanotto

Premio di lire 3.000.000 dell’Amministrazione Provinciale di Teramo, “riservato comunque ad uno scrittore abruzzese, alla memoria di Mario Pomilio
Alfredo Fiorani
, de L’Aquila
Whiteside: vincente

Segnalati: Maria Rosato Veleno, Rita Zuccarini

Premio di lire 2.000.000 della Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo, “riservato ad uno scrittore giovane o esordiente, di età non superiore ai 30 anni, alla memoria di Giacomo Debenedetti
Giacomo Iozzia
, di Modica (Ragusa)
Aprile

Segnalati: Emiliano Dominici, Cristian Pompetti

Concorrenti: n. 485

Commissione Giudicatrice: Michele Prisco (Presidente), Attilio Da­nese, Gina Lagorio, Renato Minore, Raffaele Nigro, Giu­sep­pe Pontiggia (Segretario: Nicola De Fabritiis)

 
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Sulla strada - postato da DuMas

Post n°5 pubblicato il 09 Gennaio 2008 da alfredofiorani
 
Tag: Autori

Le uniche persone per me sono i matti, quelli che non sbadigliano mai, che non usano mai un luogo comune, ma bruciano, bruciano come candele romane, gialle e favolose che esplodono come ragni fra le stelle. 

On the road
Jack Kerouac

 
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Alfredo Fiorani: intervistato da Abruzzo Cultura

Post n°4 pubblicato il 08 Gennaio 2008 da alfredofiorani
 
Foto di alfredofiorani

Partiamo da lontano, dalle sue prime letture. Quali ricordi, quali suggestioni, quali emozioni affiorano volgendo lo sguardo a ritroso?

La suggestione che permane, ripensando a quegli anni, è la sensazione di compagnia e d’evasione che quelle lontane letture suscitavano in me. Una “uscita” dal mondo per mano dei personaggi che via via incontravo nelle storie: un’immedesimazione totale tanto quanto mi accadeva nell’assistere ad un film. Ad osservare quel tempo con occhio psicanalitico ne deduco che la realtà che mi circondava non fosse del tutto soddisfacente

Di quelle letture, quali l’hanno accompagnata negli anni? Quali sono, voglio dire, quelle che più hanno attecchito in lei?

Credo, senza esagerare, che tutte le letture abbiano lasciato il segno. Per un verso o per l’altro me le ritrovo nella mente al punto da non distinguere a volte se talune sensazioni, atmosfere o quant’altro le abbia vissute realmente oppure raccolte dai libri

Ma qual è il rapporto tra lettura e scrittura? In prima battuta la domanda sembrerà banale, ma mi è capitato di ascoltare pareri singolari, talvolta: lei che mi dice?

Strettissimo. Quasi a percepire in certe circostanze, riallacciandomi alla domanda precedente, l’impressione di stare rivisitando un “luogo”, di rivivere qualcosa che ho già vissuto. Del resto, tutto - o quasi - è stato scritto, ma ciò che contraddistingue un autore dall’altro è il modo nuovo di riproporre un concetto, una storia. Flannery O’Connor affermava che forse non c’è niente di nuovo da dire, ma c’è sempre un modo nuovo per dirlo

Adesso parliamo della scrittura. Qual è stato il passaggio, o il processo, che l’ha portata dalla pagina letta a quella scritta?

E’ stato un passaggio naturale. Non ricordo d’essermi posto il problema. Una volta apprese dalla lettura le modalità per architettare una storia e avendo scoperto che la lettura dava piacere, ho stabilito che quella della scrittura era il modo a me più congeniale di dare piacere o comunque di segnalare la mia esistenza. Gabriel Garcia Marquez affermò che scriveva per essere amato

Per lei scrivere cosa significa?

Tuttavia, la scrittura per me è comunicazione di sé e, ampliando il discorso, della propria visione dell’esistenza che, in ragione della sua complessità, richiede un continuo processo d’avvicinamento, di studio allo scopo di chiarirla agli altri, ma anche a se stessi. Se così non fosse, si scriverebbe un solo libro

Come vive il tempo (le ore, i minuti) della scrittura?

Con dedizione monastica. Un rito che si perpetua giorno dopo giorno. Un impegno totalizzante, imprescindibile. Un continuo guardare fuori e dentro se stessi. Vivo la vita scrivendo. D’altronde, citando Pirandello, la vita o la si vive o la si scrive

Quando scrive è metodico?

Non in forme maniacali o nevrotiche

Lei ha esordito con i racconti “La 13° ora cessò il vento delle campane”. Racconti, appunto: cos’è un racconto?

Il racconto, il racconto breve intendo, è la forma letteraria più difficile. Metaforicamente parlando, è un colpo di fucile: secco, preciso, dritto al bersaglio. Gli scrittori di racconti, quelli veri, sono dei cecchini. La capacità di scrivere un racconto è un dono. Non s’impara: o ce l’hai o non ce l’hai. Nella brevità balistica si concentrano tutte le espressioni letterarie. Basta un non nulla, la più semplice distrazione, un errato calcolo sulla distanza o sul vento, un’indecisione sul grilletto che l’obiettivo inevitabilmente verrà mancato

Oggi, quando pensa a quel libro, cosa sente?

Il tempo che è trascorso. Col senno di poi, è un libro che non ripubblicherei. Voglio dire che se tornassi indietro, sarei più cauto, cercherei di maturare qualche esperienza in più, farei di tutto per tenere a bada la smania di far sentire la mia voce

Dopo i racconti, un romanzo: “Il fiume e le stelle”. Replico la domanda di prima: cos’è un romanzo?

Anche per “Il fiume e le stelle” vale quanto ho detto poc’anzi. Più che un romanzo è un lungo racconto. In verità, anche in questo caso, una pubblicazione dettata dalla frenesia di comunicare al mondo la mia esistenza. Mi sono fatto travolgere, comportandomi press’a poco come un naufrago su di un’isola che affida al mare messaggi in bottiglia nella speranza che qualche nave di transito ne raccogliesse almeno una. Mi domando: sto ancora su quell’isola? Venendo alla definizione di come intendo il romanzo, le rispondo come avrebbe risposto Raffaele La Capria: è la capacità di fissare l’atmosfera di un momento storico, un tratto di vita personale o che riguardi un’intera società con tutto quanto in esso vi è contenuto. Il romanzo diventa, dunque, l’unico strumento per andare oltre il visibile

Poi sono arrivate le poesie di “Rimestando”, con prefazione di Walter Mauro. Come convivono – o coabitano – in lei la prosa e la poesia?

La raccolta di poesie “Rimestando” segna una svolta nella mia attività letteraria. Innanzitutto perché iniziai ad adottare con quella plaquette un nuovo pseudonimo. Fu un po’ come ricominciare daccapo. Un “inizio” che coincideva con la presa di coscienza che la scrittura avrebbe segnato definitivamente la mia vita a prescindere dal successo editoriale o dal favore della critica. Mi sentivo anima e corpo uno scrittore. Per quanto concerne la poesia, il rapporto con essa è saltuario, ma non occasionale. Intendo dire che la poesia rappresenta una sorta di discesa nella psiche, allorquando le questioni più intime e sofferte richiedono una più adeguata capacità rappresentativa ed espressiva che solo il verso riesce a soddisfare

Ma la scrittura, la scrittura in quanto atto, è una? Oppure esistono diverse scritture? Mi spiego: la scrittura è un’unità proteiforme (racconto, romanzo, verso) o una sommatoria di parti differenti?

E’ la sommatoria di parti differenti. L’una, la poesia, si occupa del “dentro”; l’altra, la prosa, del “fuori”, benché conservino il tratto comune della tensione e dell’impianto narrativo

Da poco è apparso per Manni il suo nuovo romanzo, “All'amore il tempo”. Mi racconta com’è nato?

Stabilire come nasce un romanzo è sempre complicato nel senso che spesso mi è capitato di architettare una storia la cui idea iniziale risaliva ad anni ed anni addietro. Non scartata, ma semplicemente accantonata o perché non ancora matura oppure per far posto ad urgenze insorte nel frattempo di tale forza da soppiantare tutto il resto. Evidentemente, intorno alla nuova idea si erano create delle condizioni ideali, un terreno fertile da favorirne la crescita. Intorno “All’amore il tempo” ruotavano già da un po’ l’idea del dolore, di certe amarezze della vita, dell’impotenza di fronteggiare le avversità, le debolezze della psiche, l’umiliazione dell’intelligenza. Così ho ritenuto che a rappresentarle nel loro insieme il sentimento dell’amore fosse il più adatto. In esso si manifesta il meglio o il peggio dell’uomo in una combinazione talvolta inestricabile, incomprensibile, inqualificabile, terribile; il terreno di scontro prediletto tra la ragione e la follia, tra il percepibile e gli inafferrabili quid dell’esistenza di ciascuno di noi

Nel titolo sono contenute due parole universali, “amore” e “tempo”: come incidono l’uno e l’altro nel suo rapporto con la realtà?

La mia vita è stata attraversata da diverse esperienze sentimentali che hanno inciso il mio “tempo” condizionandolo e, conseguentemente, condizionando tutto quanto in esso vi era compreso. Non esiste legame più stretto tra l’amore e il tempo. L’uno in funzione dell’altro in un gioco strambo d’alternanze, di sudditanze reciproche, di dilatazioni o compressioni presenti nel divenire di un rapporto sentimentale

Oltre all’amore e al tempo c’è il dolore…

E’ vero, c’è il dolore. Per questa ragione il romanzo non è esattamente un romanzo d’amore, semmai è la metafora di transiti dolorosi che ci investono umiliandoci e ossessionandoci. Allora, s’impone il ricorso a tutte le nostre risorse, fisiche e psicologiche, per non rimanere schiacciati, per trovare una via di salvezza

Tra i suoi precedenti romanzi ci sono anche “L’incantatrice orientale” e “La memoria impura”. Se lei dovesse sintetizzarli (so di chiederle qualcosa di difficile) in una formula, cosa direbbe?

L’incantatrice orientale”, nel ristretto ambito di un circo, è la rappresentazione allegorica dell’essere umano con i propri limiti, debolezze, aspirazioni, ideali. Quanto a “La memoria impura”, lo ritengo un romanzo “religioso”. Non può non definirsi tale, essendo intriso di ammissioni di colpa, di richiesta di perdono, di confessioni, di propositi al cambiamento, di pentimento. E’ Caino che vuole liberarsi di Caino

Che rapporto c’è tra questi due libri e “All’amore il tempo”? Anche – o soprattutto – per quanto concerne le differenze…

Permane un malessere più o meno sotterraneo, più o meno dichiarato che riguardi il singolo o la piccola comunità del "Circo Internazionale Arrabbal"

Ma lei crede che i suoi libri l’abbiano cambiata?

Io sono i miei libri. Se i miei libri tentano di scandagliare i sentimenti più oscuri e riposti dell’animo umano ed essendo io un essere umano, per la proprietà transitiva, io sono i miei libri

Qual è il suo rapporto con la lingua?

E’ un rapporto di profondo rispetto

Come è cambiato, di libro in libro, questo rapporto?

Non è mai cambiato. Anzi, si è rinsaldato nel tempo

In un racconto o in un romanzo dà maggiore attenzione allo stile o alla trama?

L’attenzione è per entrambi. Ciò che ritengo importantissimo è che lo stile si fonda con la storia. Realtà romanzate differenti non si possono proporre con lo stesso stile, ovvero ogni storia ha il suo stile

E che rapporto sviluppa con i suoi personaggi?

Pensandoci, credo che siano burattini del mio piccolo teatro, perché sono sempre io a governarli, a tirarli per i fili. Agiscono secondo la mia volontà. Ogni scrittore non coltiva forse, sotto sotto, l’idea d’onnipotenza?

Come nasce un personaggio di un suo libro?

I miei personaggi sono presi dalla realtà e poi vengono plasmati e diretti sulla pagina. In fondo, io sono il burattinaio-regista

Lei è anche saggista. Ricordo un suo saggio, “La tela di Penelope”, sulla scrittura femminile. Ma quindi c’è una scrittura maschile e una femminile…

Più che di scrittura parlerei di sensibilità, di punti di vista, di capacità psicanalitiche differenti. Non potrebbe essere diversamente. Le donne sono più attente ai dettagli, a certi temi che le riguardano in particolare, ma da qui a distinguere la scrittura in femminile e maschile ce ne passa

Restiamo in argomento: sta per uscire, o forse è uscito, un suo libro su Laudomia Bonanni. Scrittrice abruzzese, ma soprattutto scrittrice. Cosa ama della Bonanni?

La capacità inequivocabile di sintesi, la bellezza dei personaggi resi sempre funzionali e vitali al racconto, il governo delle parole e il dominio della frase poi rendono la struttura narrativa un edificio perfetto da sentirsi partecipi della narrazione, come se il lettore fosse testimone dello svolgersi dei fatti

Laudomia Bonanni è a suo modo una grande dimenticata. Mi cita altri scrittori, anche non abruzzesi, che ritiene meriterebbero maggiore attenzione?

Tra gli scrittori abruzzesi mi viene subito da pensare a Luciano Ricci, mentre al di fuori dell’Abruzzo a Stefano D’Arrigo e a Francesco Biamonti

Ultima domanda: lei è nato a La Spezia e vive in Abruzzo. Qual è il rapporto che ha con questa terra?

Oramai posso considerarmi definitivamente abruzzese, benché la prima aria che si è respirata resta dentro, a sorreggere una vaga, impalpabile nostalgia. L’aria e la luce compresa tra Portovenere e Lerici non è che si dimentichi tanto facilmente. In ogni caso, l’Abruzzo dal lato paesaggistico è un angolo di paradiso. Uno dei pochi in Italia che può definirsi ancora incontaminato, fuori dalle piste carovaniere del turismo di massa. Qualcuno non è contento di questo, comprensibile. Ma io spero, egoisticamente, che l’isolamento duri a lungo, che si conservino le rupi prima di spianarle per farne un immenso, chiassoso divertimentificio

 
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Adelfina Cardarelli - L'ora delle ombre

Post n°3 pubblicato il 08 Gennaio 2008 da alfredofiorani
 
Tag: Poesia
Foto di alfredofiorani

A DIO

Saldami al Tuo riflesso
E dal sole nascente scioglimi
Quando
Nell'ora febbrile
Il mio canto storna
Insieme a virgole di luce
Nell'universo bruno

 
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Derive

Post n°2 pubblicato il 07 Gennaio 2008 da alfredofiorani
 
Tag: Poesia

da: Incredulo canto solitario

1

Al silenzio sciupa le piume un tarlo,
insonni fantasie divorano
Ismahel in barca al ricordo
nudo marinaio pellegrino
verso Berlino Budapest
Barcellona Tangeri?
No - verso i santuari di Maria.
Batte i muschiati fiordi il mare
remo sulle rotte della notte
allora prodiga vagina d'amore.
Ancora di preghiere è ora

Ascolta:

«Oh Madre notte che nascondi
e mi nascondi fa' ritrovare
alle mie orecchie occhi e labbra
i suoni i colori i sapori suoi
le serene vesti marine
le celesti sfumature supine»

Ma tu mi ascolti?

 
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In libreria

All'amore il tempo
Romanzo

Manni Editore, San Cesario, 2007

Laudomia Bonanni.
Il solipsismo di genere femminile

Saggio
Edizioni Noubs, Chieti, 2007

 

Omaggio Video

Omaggio Video
a Laudomia Bonanni
da un'idea di
P. Tocci
direzione e montaggio di
C. Nannicola

http://www.archive.org./details/
ComeSeIlFioreNascesseDallaPietra

 

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