alienata

La questione delle famigerate “vignette”, che sta infuocando gli animi in Italia e nel mondo, mi ricorda una vicenda tragicamente simile, che ancora mi fa sorridere, ma badate bene, il mio è un ghigno d’orrore.

Ieri sera al telegiornale parlavano di “sventati attacchi terroristici”, alla basilica di  S. Petronio a Bologna e alla Metropolitana di Milano, previsti per il periodo pre-elettorale (chissà come mai?!?!).
Bhe, la metropolitana di Milano, purtroppo, è uno dei luoghi che più di altri è soggetto a questo rischio, d’altronde lo scopo dei terroristi è di fare il maggior numero di vittime, no?
A questo punto voi vi chiederete: “ma allora che centra la chiesa di P.za Maggiore a Bologna?”
Bhe, vista la crisi di fede italiana, sicuramente quell’obiettivo non è stato scelto per il numero delle possibili vittime, ma per un altro “grottesco” motivo. Forse non tutti ricordano la questione dell’affresco “blasfemo” di Bologna, ma è storia antica, in questi giorni la vicenda è soltanto riaffiorata.
Vi racconterò in poche righe l’aneddoto che vi sto accennando...
Nel 2002, ad Agosto mi pare, quattro signori arabi e un italiano (un baffuto ovviamente) furono fermati a Bologna, città dove risiedo da ormai 5 anni, furono fermati all’interno della bellissima Basilica di S. Petronio, indubbiamente una delle chiese più belle e suggestive d’Italia.
Bhe, sapete perché furono fermati?
Perché stavano, a detta degli inquirenti, facendo un “sopralluogo”.
Già allora si pensò che potessero essere dei probabili terroristi, che stavano facendo una visita preliminare alla Basilica per raccogliere elementi utili ad un possibile attentato, infatti, il fantastico gruppetto multi etnico stava riprendendo con una video camera dipinti ed affreschi della chiesa. Tra questi l’incriminato affresco quattrocentesco di Giovanni da Modena che illustra una scena del XXVIII canto dell'Inferno di Dante, in cui Maometto è dannato tra gli idolatri.
Adesso posso anche capire che dei musulmani si possano offendere davanti all'affresco del 1415, infatti, Maometto appare nudo, mentre viene straziato da dei demoni, questa rappresentazione è stata giudicata "blasfema e oscena” dall’'Unione Musulmani d'Italia ", ma da qui a chiederne la rimozione ce ne passa di strada! Dopo le “lamentele” furono presi provvedimenti immediati: la cappella che ospita la rappresentazione è stata chiusa con una cancellata ed è stata oscurata alla vista dei fedeli. Chi vuole godere dell’affresco può inserire 0,20€ nella macchinetta che lo illumina per3 minuti.
Non è sufficiente?
No, non lo è!
Direte voi: “Ma come, ci chiedono di rimuovere un affresco del 1415 da una nostra chiesa?”
Sì, lo chiedono eccome! Ma non lo chiedono solo i Musulmani…
E qui viene il bello…
Bhe Ridete pure!
Perché nel 2002 (e non mi stupirei di trovarli anche oggi) Bologna era assediata da banchetti improvvisati: un tavolino da pick nick e due cassette della frutta in terra, per una raccolta firme promossa dagli studenti dell’Alma Mater Studiorum di Bologna, la crème dell’università più antica d’Italia riunita per uno scopo nobile e significativo... "Rimuovere da una chiesa italiana un affresco del 1415!"
VIVA LA CULTURA!
Se questi giovani rappresentano il nostro futuro c’è da dire che siamo in buone mani! 
Quando mi fermarono rimasi quasi allibita… Non volevo crederci!
Da quando in qua i musulmani possono venire a dirci cosa possiamo avere nelle nostre chiese?
Si offendono?
Ma perché entrano nei nostri luoghi di culto?
Quello è un affresco del XV secolo non è un murales di un punk-a-bestia!
E se ci chiedessero di togliere anche le croci dagli altari perché li offendono?Suvvia non scherziamo!Comunque la mia reazione di fronte ai barbuti giovinastri fu di dir loro di raccogliere anche delle altre firme, due petizioni:
- La prima per l’affresco offensivo,
- La seconda per bruciare la Divina Commedia e lanciare una “Fatwa” alla memoria di Dante Alighieri, bisogna eliminare subito l’opera Dantesca dai programmi scolastici! Mi sembra il minimo, visto che l’affresco è stato tratto dalla Divina Commedia! Non vorrete mica offenderli anche con un “libro”?
Suvvia usciamo tutti in piazza e bruciamo, in un gran falò, le milioni di copie della Divina Commedia per rispetto ai nostri amati fratelli musulmani!
Io rispetto le religioni altrui, ma non accetto che vengano a dirci cosa possiamo aver rappresentato sui muri delle nostre chiese! Sbaglio? Sono intollerante?
Amen!
Comunque non credo… io nei paesi arabi ci sono stata parecchie volte e vi posso assicurare che noi nei loro luoghi di culto non possiamo nemmeno metterci il naso… le donne poi…
Quindi più che intolleranza la mia è una presa di coscienza. La nostra cultura deve essere rispettata almeno come noi rispettiamo la loro!

E.

...Sono una malata di mente!
Voi direte che lo sapevate già, ma sono MOLTO PIU' malata di mente
di quanto si possa supporre!
Ieri mi hanno comunicato in modo casuale che, a 50 mt. in linea d'aria dal
nostro punto vendita, apriranno una nuova agenzia della nostra più feroce concorrente!Ebbene, ho avuto gli incubi tutta la notte:

Durante questi sogni angoscianti le nostre vendite precipitavano (vanto ed orgoglio di tutta l'azienda) ed io mandavo un curriculum vitae al competitor dove mi assumevano a progetto o partita IVA! Il mio capo (quello con cui vado più o meno d'accordo, non l'altro che odio) si arrabbiava per il tradimento, io piangevo e disastri vari...

Secondo voi ho bisogno di un'analista?

"Il mare d'inverno
è solo un film in bianco e nero visto alla TV.
E verso l'interno
qualche nuvola dal cielo che si butta giù.
Sabbia bagnata,
una lettera che il vento sta portando via.
Punti invisibili rincorsi dai cani,
stanche parabole di vecchi gabbiani,
e io che rimango qui sola
a cercare un caffè."
(Enrico Ruggeri - Il mare d'inverno)

Il mare parlava, io lo ascoltavo.
Il mare mormorava una storia antica, dove le emozioni erano vita.
Lo ascoltavo rapita, guardando le onde che lambivano i ciottoli neri, giochi di luce e di colori, musica di acqua e di pietre che rotolano sul fondo del mare.

Io non lo sapevo, ma ogni giorno, al tramonto, quella canzone veniva ripetuta; era così da sempre, secoli, millenni, ere.
Io non lo potevo sapere, semplicemente perché non ero ancora nata.
Però, quel giorno di fine inverno, al tramonto, accovacciata sulla spiaggia, ascoltavo e capivo perchè "Il mare canta la nostra vita!"

Non ero sola.
Con me c’era la mia unica amica, quasi una madre, una figlia, un amore.
La sua presenza era confortante, per quello mi rannicchiai vicino a lei.
Ascoltammo insieme il canto del mare.
In silenzio.
Gli occhi chiusi.
L’odore frizzante del mare si mischiava al suo profumo caldo e intenso, profumo che per me era sinonimo di sicurezza.
Lei era triste lo sapevo, capisco subito quando il suo umore cambia, lo capisco dai suoi occhi, dai suoi silenzi.
Mi guardò, appoggiò la sua mano calda sul mio fianco, mi accarezzò lievemente e mi sorrise.
  -  “lo senti anche tu vero?”
Io avrei voluto risponderle, ma come sempre mi mancarono le parole.
La guardai e le dissi pensando:
  -  “Sì lo sento, e sta cantando per te, per noi!”

E’ strano come a volte si possa comunicare con un tocco, una carezza, un bacio, un sorriso.
E’ strano come a volte con qualcuno (non con tutti) si riesca a parlare la stessa lingua, anche se uno dei due non riesce ad esprimersi a parole.
Le mie "non" parole le vengono sussurrate dal mare,
le sue a volte si perdono nel vento,
quando grida al mondo che nessuno la capisce,
forse non sa che io la comprendo come fosse una parte di me.

Improvvisamente si alzò (anche io balzai in piedi),
la tristezza era scomparsa, il mare le fa sempre quest’effetto (o forse è anche merito mio?).
Prese un bastone, liscio e bianco, lavorato dal mare, me lo tirò sulla riva…
Io corsi a recuperarlo e glielo riportai scodinzolando…
Che bello vederla ridere!

S.