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Pensieri di Luce, Nuvole d'Ombra e Realtà dall'Universo

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« TempestaIl peloso »

Guerra, nessun vincitore

Post n°87 pubblicato il 17 Novembre 2015 da anthos13
 

Non esistono vincitori, ne vinti in una guerra,

solo umani uniti in un unico dolore

e il vuoto di entrambi

nell’attimo in cui il ‘nulla’ s’impadronisce di loro.

Se da una parte la morte fisica non mi stupisce,

ora mi sorprendo a riflettere su quella dello spirito.

Esiste la vita oltre la vita?

Chi siamo noi umani:

“esseri immortali o pietre filosofali”?

Rigetto la domanda

poiché ora non oso individuare

il nesso tra un corpicino dilaniato

e un terrorista sfigurato.

Chi è più stupito:

“un bambino innocente

con un corpicino reso imperfetto,

o un kamikaze, imprigionato sin dall’infanzia,

dai signori della poltiglia”?

Da essere umano non posso giudicare,

eppure sento, che prima di perseguire

dovremmo attrezzarci sul senso della vita

adeguata a ogni abitante della Terra.

Non ci appartengono i pascoli e neppure i capitali,

sulla Terra siamo tutti ospiti di passaggio,

per questo dovremmo adeguarci alle sue leggi,

non alle nostre diatribe.

Noi terrestri

abbiamo la necessità di cibarci dell’energia altrui

per comprendere il dolore arrecato.

La vita è energia circolare

e nessuno apre le porte del proprio cuore

senza aver provato almeno una volta il dolore causato

o quel senso di vuoto che attanaglia chiunque

o quel misto d’insoddisfazione

e d’impotenza dinanzi alla realtà

di quell’unico Inno, in grado di farci comprendere

il valore della vita e di ognuno di noi.

Nessuno si sofferma sul senso del sigillo finale,

quando cala il sipario.

Nella quotidianità siamo troppo impegnati

nella farneticazione intellettiva

e quando la ‘notte’ ci sorprende, non siamo preparati.

Tanto capita solo agli altri il dolore,

quello che ti spacca il cuore,

quello che ti fa piagnucolare per un nano secondo,

l’emoticon simultanea in diretta tv, poi di nuovo il ‘nulla’.

Ecco in realtà, quanto ci rattrista una guerra lontana.

E’ un attentato alla nostra porta,

ciò che ci sveglia, ciò che ci spaventa,

non la guerra altrui.

E’ la paura del diverso, che ci fa sbarellare,

o il senso della vita, che ancora ci sfugge?

Per questo è solo ascoltando il Silenzio,

che riesco a trovare risposte che possano

calmierare la mia inquietudine umana.

 

 

 
 
 
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