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Campioni del mondo! - parte II

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Soddisfatti di non vedere scene violente, ci avviciniamo all’imbocco del Piazzale sul lato ovest, e veniamo presto smentiti dal solito gruppo di folli che fermano le auto per danneggiarle e scuoterle… Preferiamo non vedere più quella scena che conosciamo bene, e ci dirigiamo verso un chioschetto per bere un po’. Ma il chioschetto espone in bella vista il cartello: “Finito tutto” e il nostro sguardo si sposta sulla macchinetta per granite ancora piena.

“Due granite alla menta” fa Bergamotto.
“Vi avverto, è menta allungata con acqua fresca, ormai!”. Fa niente. L’importante è bere. Il problema è che l’acqua non è nemmeno lontanamente fresca. E’ piscio, ormai. 

Attraversiamo la strada e andiamo verso il chioschetto di fronte perché abbiamo ancora sete. Ma anche loro hanno finito tutto, e Bergamotto riesce a recuperare a prezzo stracciato un Chinotto e una Schweppes, fredde, perlomeno. 

A un tratto mi volto spaventata perché ho sentito casino. Vedo un’auto rossa che accelera all’improvviso finendo a lato della strada, accanto al chioschetto, mettendo sotto uno con un cappello tricolore con le punte e i campanellini che era lì tranquillo. Il tipo finisce a terra, l’auto si rimette in moto e sterza bruscamente verso la strada, sgommando. Il tipo col cappello non si è fatto niente, per fortuna, solo un po’ spaventato, ma in questo momento chi passerà dei guai è il tipo dell’auto rossa, che ora viene inseguita da una mandria di festeggianti violenti e inferociti. 

Mi spiego subito la situazione: stessa storia dell’altra sera, il tipo con l’auto passa e gliela battono, gliela scuotono. Esagerano. Il tipo dell’auto s’incazza. Protesta. Qualcuno mi dice che l’abbiano anche preso a schiaffi. Ma hanno trovato una testa calda peggio di loro, e il tipo dell’auto accelera all’improvviso investendo un po’ di persone e attirandosi ancora di più l’ira furiosa dei tipi violenti che gli hanno scosso e percosso l’auto, che ora lo rincorrono e dopo un metro e mezzo lo raggiungono e gli si chiudono intorno. Continuano peggio di prima a battergli l’auto; gli hanno perfino staccato la targa posteriore e chissà quanti altri danni gli avranno fatto. 

Io mi trovo proprio là, dietro a tutti, quando all’improvviso sento venirmi addosso tutti, e gomitate e spintoni e di colpo…. l’auto rossa, a un millimetro dai miei piedi!!!!! La testa calda nell’auto rossa si è voluto vendicare ingranando all’improvviso la retromarcia a tutta velocità, e io per un pelo non sono stata messa sotto!!!! Qualcuno è stato preso in pieno, però. E ora, bianco cadaverico in volto, prova a riprendersi dallo spavento e gli offrono un bicchiere d’acqua. 

Sento di nuovo gomitate e spintoni e gente che mi scaraventa all’aria: i tipi violenti e furiosi sono diventati ancora più furiosi dopo questa mossa di “sopravvivenza” dell’autista e ora impugnano delle mazze e corrono verso l’auto rossa per distruggerla… Iniziano a batterla furiosamente…. Io svicolo via: la situazione si fa veramente grave, meglio darsela a gambe o qui ci rimango secca! 

Ho perso Bergamotto. Ma ora è meglio trarsi in salvo, lo cercherò poi.
Mi metto a lato della strada, un po’ distante dal gruppo inferocito e con gli occhi cerco il crestino con la maglia nera. Eccolo… è sbucato ora dalla folla: mi guarda e vedo che tira giù le spalle in un sospiro di sollievo.
“Ti ho cercata sotto alla macchina!” mi fa “Mi sono abbassato, ho guardato sotto e ho visto che non c’eri, poi ho fatto tre volte il giro dell’auto!!!”
Scoppio a ridere. Ma la mia è solo una risatina, perché stavo davvero per essere investita. 

Non facciamo in tempo a rilassarci un po’ che di nuovo veniamo travolti e scaraventati lontano: cosa succede???? Non lo so, ma inizio a correre, come tutti gli altri… “Dammi la mano! Dammi la mano!” mi urla Bergamotto. Corro con lui per diversi metri, poi mi volto indietro e vedo la polizia coi caschi e gli scudi che distribuisce manganellate a tutti… Il tafferuglio si è dileguato, ma noi ci allontaniamo uguale. 

La festa è finita di nuovo in violenza. Bergamotto finisce di bere la sua Schweppes mentre torniamo allo scooter. Per fortuna c’è ancora chi festeggia allegramente e pacificamente. Sorrido ancora per la gioia, anche se mi dispiace che finisca così tutte le volte perché c’è gente che non sa divertirsi se non con la violenza. 

Salgo sullo scooter dietro a Bergamotto, ci siamo dati mille baci oggi. L’aria fresca mi scivola addosso e accresce il mio benessere. E mi accorgo ancora una volta, sorpresa, che con lui sto davvero bene. E la cosa mi sconvolge, perché sento di volergli già un gran bene, e la cosa mi fa paura. 

Mi passa un motivo per la testa e lo canticchio sotto voce: “Sono tre giorni che/ camminiamo tre metri sopra il cielo…”.