Creato da Urbe_immortale il 11/09/2006
Blog dedicato all'A.S. Roma, la squadra della Capitale!

Lettera della squadra al Presidente Sensi

Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i  Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.

Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.

 

Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno

 

Coppia di Campioni!

 

Il Capitano e Capitan Futuro

 

Serie A: 18^ Giornata:

Chievo-Inter

Atalanta-Napoli

Bari-Udinese

Cagliari-Roma

Catania-Bologna

Lazio-Livorno

Parma-Juventus

Sampdoria-Palermo

Siena-Fiorentina

Milan-Genoa

 

Classifica:

  1. Inter   39
  2. Milan*   31
  3. Juventus   30
  4. Roma 28
  5. Parma   28
  6. Napoli   27
  7. Palermo   26
  8. Sampdoria   25
  9. Bari*   24
  10. Chievo   24
  11. Fiorentina*   24
  12. Genoa*   24
  13. Cagliari*   23
  14. Udinese*   18
  15. Livorno   18
  16. Bologna*   16
  17.    16
  18. Atalanta*   13
  19. Catania   12
  20. Siena   12

* una partita in meno

 

Marcatori Giallorossi in Campionato

9 reti: Totti.

4 reti: De Rossi.

3 reti: Vucinic.

2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.

1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.

 

Giudice Sportivo

Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:

€ 77.000,00

Squalificati per la prossima gara di campionato:

 

Espulsi nell'ultima partita:

 

5 ammonizioni.

De Rossi.

4 ammonizioni:

Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.

3 ammonizioni (in diffida):

Totti. 

2 ammonizioni:

Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.

1 ammonizione:

Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.

 

Prossime gare AS Roma

6 gennaio, 18^ giornata:

 -

9 gennaio, 19^ giornata:

 -

12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:

 -

 

Europa League

Sedicesimi di Finale:

Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)

Marcatori giallorossi in Europa League:

11 reti: Totti.

3 reti: Menez, Okaka, Cerci.

2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.

1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.

 

« La Roma non ha mai pianto

e mai non piangerà:

perché piange il debole,

i forti non piangono mai. »

Dino Viola

 

Immenso Capitano

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Rabona di Aquilani e gol del Capitano al Milan

Il fantastico gol del Capitano a Marassi

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CAPITAN FUTURO! D.D.R.!

 

    

 

 

 

 Francesco, Daniele e Simone

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    CAMPIONI DEL MONDO!

  

Vivi come se tu dovessi morire subito,

 pensa come se tu non dovessi morire mai.

 

Messaggi di Ottobre 2007

Spalletti: "Vucinic e Totti possono coesistere"

Post n°813 pubblicato il 31 Ottobre 2007 da Urbe_immortale

L'allenatore della Roma Luciano Spalletti dopo il 3-2 nel derby: "A decidere sono stati i gol". I giallorossi sono tornati al successo nella stracittadina. Senza il Capitano Francesco Totti, ma con Mirko Vucinic. Il pensiero di tutti va al giorno in cui il numero dieci tornerà, e, quindi, ai possibili problemi di coesistenza che si potrebbero creare con il montenegrino: "Vucinic e Totti possono convivere benissimo come hanno già fatto. Certo è che Vucinic può anche stare largo. Il discorso è che si può fare l'attaccante anche non stando fermi davanti alla porta".

Spalletti dice questo a ragion veduta: "Ho visto gli attaccanti della Lazio stasera, e loro partivano da molto lontano. Quindi non è detto che Totti debba arretrare per giocare con Vucinic, come non è detto che non possano coesistere. Possono stare bene in attacco contemporaneamente, basta che quando allunga uno accorci l'altro". In molti, però, dicono che Totti lo farebbe con uno sforzo: "Io faccio sempre quello che mi dicono i calciatori, ma se una volta io chiedo uno sforzo state sicuri che loro lo fanno".

Spalletti rende onore all'avversario sconfitto nel derby: "Stasera la differenza l'hanno fatta i gol. E' stata una gara equilibrata contro una squadra che sa chiudersi bene nella propria metà campo per poi ripartire. Noi siamo riusciti a segnare e abbiamo vinto. Ma in campo c'erano due squadre in campo che sanno dare confidenza alla palla, e anche la Lazio ha giocato una buonissima partita".

 
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La Roma rimonta e vince il derby 3-2!

Post n°812 pubblicato il 31 Ottobre 2007 da Urbe_immortale

Il derby finisce 3-2 per la Roma! 

Vantaggio laziale con Rocchi che servito in profondità prima brucia Mexes sullo scatto e poi batte Doni con un diagonale di sinistro. Immediata la reazione giallorossa con Vucinic che al 18' batte Ballotta (sotto porta di curva Nord) servito da Mancini dalla destra. Sempre il brasiliano al 41' fa 2-1 dopo una bella azione con Mexes. Nella ripresa al 55' Perrotta fa 3-1 servito da uno splendido assist di Vucinic. Bello anche il gesto del centrocampista che supera in pallonetto Ballotta. Al 69' Ledesma fa 3-2 su punizione, ma la Lazio non recupera più.

Così Totti a fine partita che ha seguito la partita dalla tribuna: "Purtroppo non ho potuto giocare, l'importante che la squadra abbia vinto questo grande derby. Quando torno? Non so, non adesso. Il ruolo? Starà a Spalletti decidere, se vorrà adattarmi dietro la punta va bene". Raggiante anche Mirko Vucinic, uomo partita Sky: "Il gol al derby è bellissimo, comunque l'importante era vincere. Non ho fatto solo vincere io i compagni nelle ultime partite, se non ci fossero stati i miei compagni, non avremmo potuto fare nulla. Quando rientra Totti dove gioco? Non so, starà al mister decidere".

La storia si ripete quindi! Francesco Totti, Capitano infortunato, deve seguire il derby dalla tribuna, ma come il 26 febbraio del 2006, la Roma obbliga la Lazio alla resa, stavolta per 3-2. Cinque gol con un finale da cardiopalma, in una gara mai scontata e che la Roma doveva e poteva chiudere prima, dilagando una volta arrivata sul 3-1. Una Roma che è partita da uno 0-1 al 12', per poi ribaltare il risultato già alla fine del primo tempo. Ma nella ripresa tutto sarebbe potuto succedere: Roma e Lazio hanno segnato ancora un gol per parte, con la Roma che poteva dilagare una volta sul 3-1 ma che invece falliva il poker e subiva il 3-2 su punizione di Ledesma. Il resto è un finale con un arrembaggio della Lazio da cardiopalmo, con quasi quattro minuti di recupero.

Così, nella serata in cui tutte le squadre di vertice conquistano i tre punti, la Roma guadagna forse quelli più pesanti e significativi, vincendo uno dei derby più emozionanti degli ultimi anni.
Si parte nella cornice di un Olimpico meno stracolmo del solito, e la partenza a razzo della Lazio. Pandev e Rocchi fanno soffrire la difesa romanista ed è proprio la zampata dell'ex bomber dell'Empoli a gelarci. Sinistro velenoso in diagonale e palla nel sacco, con Mexes beffato. Ma chi pensa di assistere al replay della stracittadina del dicembre scorso sbaglia di grosso, perché la Roma reagisce eccome. Prima Vucinic si divora un gol quasi fatto, quando tutto solo in piena area spara addosso a Ballotta un pallone da spingere in porta. Ma il montenegrino, come a San Siro, trova il modo di farsi perdonare. Al minuto 19', dopo uno scambio stretto nell'area laziale infila alle spalle del portiere avversario con un tocco di sinistro in controtempo. E' il terzo gol in tre partite di Mirko. La Lazio accusa il colpo, perde gran parte della spavalderia di inizio gara ed è la Roma a impadronirsi del derby. Inevitabile così il nostro vantaggio: è il 42', l'ottimo Mancini di questa sera riceve da Mexes e fulmina l'incolpevole Ballotta con un destro a spiovere che si infila sotto la traversa.

E' un colpo micidiale, perché a inizio ripresa la Roma dilaga: sale in cattedra Perrotta, che prima sfiora il gol con un colpo di testa sotto misura, poi mette in rete chiudendo una manovra da urlo. Tonetto mette in mezzo, Vucinic inventa un assist con un tocco al volo di rovesciata per il centrocampista che supera Ballota con un pallonetto e deposita a porta vuota.

Ma il derby non sarebbe tale se non offrisse il più inatteso dei colpi di scena, che si materializza al 78' con la punizione a effetto di Ledesma che beffa l'impietrito Doni. Si rianima la Lazio spenta e imbarazzante, ma non tanto da completare la fanta rimonta: i formellesi combattono ma alla fine non creano grandi pericoli a Doni.
Festeggia la Roma insieme ai tifosi, compreso Totti in tribuna!

 
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Quando il derby era tutto esaurito

Post n°811 pubblicato il 31 Ottobre 2007 da Urbe_immortale

Ricordate le code interminabili ai botteghini, la ressa per i biglietti, l'Olimpico pieno come un uovo? Scene da derby di Roma, che a Roma non si vedono più. Già, perchè la sfida tra Roma e Lazio, a giudicare dal numero di tagliani venduti per l'incontro di stasera, sembra essere diventato un match di cartello qualunque. Non "La partita". Saranno soltanto 60.000 gli spettatori presenti nell'impianto romano per l'odierna stracittadina. Circa 43.000 i tifosi romanisti, 14.000 i cugini laziali. Di biglietti ne restano a disposizione ancora tanti, ed in buona parte verranno probabilmente venduti. Ma il tutto esaurito, stavolta, è meglio dimenticarselo.  Colpa del decreto Pisanu, che alla fine ha soltanto favorito Sky e Mediaset facendo passare la voglia di stadio alla gente, dell'aumento del costo della vita causato dal governo Prodi, che ha fatto sì che oggi tanta gente non si possa permettere di spender soldi per lo stadio, ed infine, del caro-biglietti.

 
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Mexes prova il cucchiaio. Totti spera per Lisbona

Post n°810 pubblicato il 31 Ottobre 2007 da Urbe_immortale

Lo si era già intuito nell'allenamento di lunedì che le possibilità di vedere Totti in campo per il derby erano minime. Puntualmente, ieri, è arrivata la conferma della sua assenza: prima dalla seduta, con il Capitano rimasto a fare fisioterapia; poi dall'elenco dei convocati, che non ha visto il suo nome nella lista dei 21 anti-Lazio. La contusione rimediata nell'incontro di Champions contro lo Sporting ancora non si è sgonfiata e finché ciò non accadrà non si potrà essere più precisi su quanto il numero 10 giallorosso dovrà restare ai box. A questo punto la speranza è di averlo per Lisbona. Graduali miglioramenti, invece, per Alberto Aquilani (che forse si rivedrà dopo la sosta del 18 novembre) e Rodrigo Taddei. Il brasiliano, in particolare, sta reagendo positivamente (ieri, nell'ultima seduta, ancora corsetta e lavoro con il pallone) e nei prossimi giorni sarà fondamentale la sua risposta agli aumenti dei carichi di lavoro. Pur mantenendo l'ottimismo, va comunque ricordato che l'infortunio patito dal brasiliano (lesione muscolare del secondo gemello mediale) richiede di solito due mesi di stop ed al momento sono passati solo un mese e pochi giorni da quello sfortunato Fiorentina-Roma.

A Trigoria, nell'ultimo allenamento prima della stracittadina, piccolo spavento per l'assenza di Vucinic, che si affacciava sul campo con un po' di ritardo avendo svolto le iniziali fasi dell'allenamento in palestra. I portieri, intanto, cominciavano degli esercizi specifici con Adriano Bonaiuti riguardanti appoggi di piede e parate basse. Il gruppo proseguiva a lavorare facendo dello skip (scattini), per poi passare ad un'esercitazione sul pressing e la circolazione della palla. Dopo una pausa, la seduta proseguiva con operazioni riguardanti l'inferiorità e la superiorità numerica. In pratica il gruppo era diviso in neri che avevano 10 uomini in campo ed arancioni che invece erano in 7 attivi più tre a fare stretching (situazione che poi verrà alternata nel corso del lavoro). Un'operazione che poi sfociava in una vera e propria partitella a parità numerica con Zotti (poi sostituito da Curci), Cicinho, Mexes, Kuffour, Cassetti, Brighi, De Rossi, Mancini, Pit, Vucinic ed Esposito per gli arancio e Doni, Panucci, Juan, Ferrari, Antunes, Barusso, Pizarro, Perrotta, Tonetto, Giuly ed il Primavera Unal per i neri.

Mentre andava in atto questa "sfida", sul campo B s'intravedeva Marco Andreolli che svolgeva una lieve corsetta, mentre a bordo campo Tonino Tempestilli si fermava a guardare la partitella. Simpatico un siparietto durante una pausa tra Mexes e Zotti, con il francese a provare un rigore a cucchiaio che beffava il portiere. Il match in famiglia finiva alle 11.50, ma Spalletti chiamava a sé Doni, De Rossi, Juan, Brighi, Pizarro, Ferrari, Mexes, Pit e Barusso catechizzandoli per una buona ventina di minuti su alcune questioni tattiche (conciliabolo che poi continuerà solo per Doni, Juan e Pit). Nell'altra porta, invece, Perrotta, Mancini, Antunes e Cicinho (il fluidificante solo di esterno destro) provavano dei tiri. Concluso il lavoro, la squadra lasciava Trigoria per tornarci di sera in ritiro per preparare al meglio la vigilia del derby.

 
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De Silvestri destinato a fare il salto dall'altra parte del Tevere.

Post n°809 pubblicato il 31 Ottobre 2007 da Urbe_immortale

C'è un romano romanista che gioca nella Lazio, e questo per i biancazzurri ormai è un'abitudine, visto che hanno avuto anche Liverani (che il 17 giugno 2001 festeggiava a Testaccio con tanto di bandierone giallorosso) ed Angelo Peruzzi.

Lui è Lorenzo De Silvestri, diciannovenne di Monteverde, ed è uno dei pochi prodotti ottimi lanciati dal vivaio della Lazio. Generalmente infatti, i calciatori di talento che i formellesi hanno tra le mani se li lasciano scappare: con De Silvestri giocava anche Russotto, probabilmente il diciannovenne più forte d'Italia, ma il Baggio del Quarticciolo non finì neppure gli Allievi Nazionali della Lazio, preferendo andarsene al Bellinzona per sei mesi, prima di mettersi in vendita al miglior offerente. Adesso gioca nel Treviso, nell'under 21, e i grandi club sono pronti a darsi battaglia per lui.

De Silvestri ha fatto una scelta diversa: poteva andarsene in Inghilterra, all'Arsenal, o al Real Madrid in Spagna, ma ha preferito rimanere nella sua città, pur giocando nella Lazio e non nella sua squadra del cuore, cioè la Roma. La Roma nel 2005 ha rinunciato a lui, per una questione di correttezza: a Trigoria fecero sapere che se il giocatore interessava poteva mettersi d'accordo con il Bellinzona, andare lì per sei mesi, il tempo di liberarsi dal vincolo giovanile con la società biancoceleste, per poi tornare nella capitale, dall'altra parte del Tevere. Alla Roma interessava, ma Bruno Conti non accettò: aveva appena perso De Martino proprio con quella triangolazione con la Svizzera, e non volle fare lo stesso sgarbo alla Lazio. Tanto c'è ancora tempo: il contratto di De Silvestri scadrà a giugno, lui non vorrebbe rinnovare se solo c'è una possibilità di finire alla Roma, ed infatti a gennaio sarà libero di trattare con chi vuole. Anche perchè la Roma, prima o poi avrà la necessità di trovare un erede di Panucci ed in lui Bruno Conti vede l'erede di Christian.

 
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Petruzzi: "Io e Totti, quante notte insonni"

Post n°808 pubblicato il 31 Ottobre 2007 da Urbe_immortale

«Totti a parte avevo difficoltà a schierare i romani nei derby. Troppo tesi, impossibile giocare una buona partita nelle loro condizioni». Parola di Zdenek Zeman che tra qui romani metteva a anche Fabio Petruzzi.

Fabio che rispondi al tuo ex allenatore?
«Davvero ha detto così? Non lo so se veramente rendevo meno. Quello che è certo è che lo sentivo veramente tanto».
Raccontaci.
«Per me è sempre stata una partita particolare. Sono nato e cresciuto romanista, da quando ero bambino il derby era l'appuntamento più importante. Figuratevi quando mi sono trovato a giocarlo in Serie A e con la maglia della Roma».
Come fu la tua prima volta?
«Non è stato l'esordio in campionato, ma poco ci manca. Sì perché io feci i primi minuti con i grandi nell'88-89, era l'anno di Radice, dieci minuti contro l'Inter poi andai 2 anni a Caserta, tornai l'anno di Boskov, ma poi ripartii per Udine. In pratica la mia prima stagione fu quella di Mazzone e il derby arrivò dopo poche giornate. Quasi un esordio, appunto».
E che esordio!
«Già, fu il derby del 3-0. Mi ricordo perfettamente tutta la vigilia, il ritiro del sabato. E poi il giorno della partita, di solito si giocava in notturna, e allora c'era il pranzo e poi il riposo... ma chi riposava...».
Un'attesa che si ripeteva uguale ogni anno.
«Sì, perché in teoria la formazione veniva data poco prima della partita, ma in realtà chi giocava lo sapevi già prima. Dopo il pranzo della domenica ci ritrovavamo sempre io, Gigi (Di Biagio), Francesco (Totti) e Vincent (Candela). Il nervosismo saliva, arrivavamo dopo la merenda e dovevamo cominciare a prepararci. Noi eravamo così sudati per la tensione che finiva sempre che dovevamo farci una doccia».
Ma in quelle ore voi quattro cosa vi dicevate? Cercavate di tranquillizzarvi o di caricarvi?
«Un po' tutte e due. Ma cosa ci dicevamo non si po' ripetere».
Petruzzi, Di Biagio e Totti, tre romani. Ma Candela?
«Vincent era sempre con noi. E' stato tanti anni alla Roma, era romano di adozione e la sentiva tanto la partita».
E la sera prima? Rizzitelli ha detto che faceve le nottate al biliardo per provare a rilassarsi e dormire.
«Sì sì, giocavamo a biliardo, ma c'erano in continuazione battute sul derby, si finiva sempre a parlare della partita, della partita, e ancora della partita».
Avevate un rituale di preparazione?
«Ognuno ha il suo, le sue abitudini. Io salivo sempre sul pullman accanto a Di Biagio. Poi passavi per Roma, vedevi i tifosi e ti saliva la carica. Quando poi arrivavi allo stadio e andavi sotto la Sud che due ore prima della partita era già piena... è inutile che te lo dico. L'adrenalina era a mille».
Quindi forse Zeman ha ragione a dire che rendevi meno per la tensione?
«No lo so se rendevo meno, nel derby del 3-0 ad esempio non è stato così. In fin dei conti uno dei miei pregi è sempre stato quello di non sentire la pressione. Ma il derby era un'altra cosa».
Una partita imprevedibile.
«Vero. Ti faccio ancora l'esempio di quello del 3-0. Loro erano favoritissimi. Ricordo che in settimana avevano fatto il gioco delle figurine, confrontando i giocatori ruolo per ruolo. E dicevano tutti che avrebbero vinto loro 11-0. Ma non è stato così».
E il derby di oggi?
«Questa Roma è bellissima, sta giocando bene. Ma anche la Lazio. Mi auguro che vada come deve andare».
Totti non ci sarà.
«Se non è della partita è perché proprio non ce la fa. Lui avrebbe giocato anche con una gamba. Ma c'è Vucinic, speriamo che ci pensi lui».

 
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Mazzone: "Daniè, nun rifà er cucchiaio!"

Post n°807 pubblicato il 31 Ottobre 2007 da Urbe_immortale

«Nun rifà er cucchiaio! Già c'è Totti che non mi fa guardare i rigori quando li calcia perché temo che ci provi, adesso ci si mette pure lui…». C'è una preghiera speciale per Daniele De Rossi, da parte di un pezzo di storia della Roma, Carletto Mazzone, intervenuto ai microfoni di Teleradiostereo. «Daniele è un grande campione, però basta col cucchiaio, anche perché non ce la faccio a vederlo, me devo girà». Con tutto che probabilmente adesso, se venisse assegnato un rigore in assenza di Totti, sul dischetto si presenterebbe Pizarro, e non De Rossi. «Il derby non è mai una partita semplice, anche se l'avversario sembra a un passo dal baratro - prosegue l'allenatore del tre a zero Balbo-Cappioli-Fonseca - mi aspetto una Roma determinata, perché ha i mezzi per battere la Lazio. Con tutto che bisogna fare attenzione, perché sono un'ottima squadra con un ottimo allenatore. La stracittadina è una gara che non fa testo, sfugge da qualsiasi logica, per questo i ragazzi di Spalletti devono metterci ancora più attenzione, il tasso tecnico conta fino a un certo punto. Il derby del 3-0 fa scuola: venivamo da settimane in cui la Lazio sembrava dovesse sbranarci, non perché si comportassero male Zeman e i suoi giocatori, ma per una campagna stampa che ci dava per spacciati prima di scendere in campo. Ecco perché reagimmo con quella splendida vittoria, con grinta e voglia di dimostrare che non eravamo la vittima predestinata. Quella corsa sotto la Sud mi ha caratterizzato, ma Mazzone deve passare anche per l'uomo di sport che è sempre stato, e per questo il principale auspicio è che venga vissuto il derby come una giornata di sport, perché se ci fossero incidenti perderebbero sia romanisti sia laziali a prescindere dal risultato del campo. Ai tifosi dico ‘state bonì, comportatevi in modo degno, civile, ve lo dice Mazzone che da ragazzino si legava ai gol di Da Costa nei derby».

 
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De Rossi, l'ultimo romano in campo

Post n°806 pubblicato il 31 Ottobre 2007 da Urbe_immortale

«Sono due anni che non vinciamo un derby, credo sia ora di cominciare». Daniele De Rossi ha lanciato la sfida. Vuole battere la Lazio e farlo da protagonista assoluto, magari con un gol. Fino ad oggi non c'è riuscito, strano per lui che nella sua breve carriera ha sempre lasciato un segno fulmineo in qualsiasi sua "prima volta". Con la Roma, con la Nazionale, e anche nelle stracittadine. Il suo esordio nel derby fu nell'andata della stagione 2003-2004, l'ultima di Capello, quello del colpo di tacco di Mancini. Danielino, che allora aveva appena 20 anni, entrò proprio due minuti dopo quella rete, al posto di Cassano. Giusto il tempo per festeggiare il raddoppio di Emerson e una squadra che viaggiava a ritmo di record. Per bissare quel successo De Rossi ha dovuto aspettare un altro record, quello delle undici vittorie consecutive in campionato. Ancora un due a zero contraddistinto in campo dal gol di un altro prodotto del vivaio giallorosso, Aquilani, ma soprattutto dall'assenza dell'uomo simbolo di questa squadra, Francesco Totti. Il Capitano si era da pochi giorni fracassato la caviglia sinistra e aveva deciso di essere comunque protagonista di quella serata. Prima lì a soffrire a bordo campo accanto a Bruno Conti, poi a festeggiare con il bandierone in mano senza curarsi di una gamba ingessata.

Stasera, come allora, Francesco non ci sarà. A togliergli il derby è stata l'altra caviglia colpita contro lo Sporting. Niente di paragonabile con quel terribile "crac", ma quanto basta per fargli alzare bandiera bianca. Sarà nuovamente accanto alla squadra per incitarla, ma stavolta si siederà in tribuna. E allora, senza il Capitano, senza il recordman di presenze nelle stracittadine, toccherà a De Rossi dare quel qualcosa in più che solo un romano è capace di andare a scovare tra le sue risorse. Rispetto a Totti Danielino di derby ne ha giocati molti meno, "solo" sette, questo sarà l'ottavo. Un bilancio, il suo, in equilibrio: due vittorie, due sconfitte e tre pareggi. Troppo poco per uno come lui nato per vincere. E allora chissà, magari quel rigore sbagliato a San Siro è stato un segno. Forse quel gol se lo è tenuto per un'occasione più importante. «Se segno impazzisco» ha detto Mirko Vucinic, immaginarsi cosa potrebbe fare lui che la Roma ce l'ha dentro da quando è nato. Stasera poi avrà anche uno stimolo in più, quello di essere l'unico romano in campo in casa giallorossa. Dall'altra parte ci dovrebbe essere De Silvestri, romano anche lui solo che il giocatore della Lazio è romanista "fracico"!

Sarà Daniele a guidare un derby raramente così poco "autoctono" da molto tempo a questa parte. Dal 2000-2001, anno dello scudetto, in poi, questo peso è toccato quasi sempre a Totti. Il giorno dell'autogol di Negro c'era Franceco in campo, Rinaldi in panchina e dall'altra parte Nesta. Lo stesso avvenne nel 2-2 del ritorno con l'aggiunta di Bonanni seduto accanto a Capello. L'anno successivo i romani in campo furono tre sia all'andata (2-0) sia al ritorno (1-5): i soliti Totti e Nesta, più Liverani (altro romanista che giocava nella Lazio!). Nel 2002-2003, il capitano laziale preferì lasciare per andare al Milan e così in campo andò solo Totti, con Liverani in panca. Si toccò lì il numero minimo di ragazzi della Capitale in campo, poi si cominciò a risalire: grazie alla Roma. Nell'andata 2004-2005 si raggiunse quota sette: Totti, De Rossi, Aquilani e Corvia da una parte, Liverani, Muzzi e Di Canio dall'altra. Al ritorno furono cinque, nel 2005-2006 invece 5 all'andata e 5 al ritorno, lo scorso anno due e due (sempre Totti e De Rossi). Ora, dopo tre anni la Roma torna ad avere un solo romano in campo ma non sarà Totti, bensì il suo erede designato. Capitan Futuro, Capitan Presente, chiamiatelo come volete. Forse semplicemente Daniele De Rossi, quello al quale, dopo un rigore sbagliato, bastano un paio di secondi per tornare a ringhiare sull'avversario. Quello che dopo il derby dell'undicesima vittoria consecutiva aveva aggiunto un meno davanti al suo numero di maglia. Sedici, come punti di distacco che la Lazio aveva da noi a seguito di quella sconfitta. Quello che è sempre il primo ad abbracciare il compagno che ha segnato, anche se sta dall'altra parte del campo, quello che prende a sberle tutti per festeggiare. Daniele De Rossi, appunto, quello che: «Siamo superiori, è ora di ricominciare a vincere!»

 
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A Pisa, ancora un Super-Cerci!

Post n°805 pubblicato il 30 Ottobre 2007 da Urbe_immortale

Ancora una fantastica prestazione del nostro Alessio Cerci, in prestito al Pisa ed in rampa di lancio per il suo rientro a Roma a fine stagione.

Il Pisa, nella 12^ giornata della Serie B, ha pareggiato per 3-3 all'Arena garibaldi chiuso in parità all'Arena Garibaldi contro il Modena, dopo una incredibile partita con dove i canarini erano andati in in vantaggio al 22° con Bruno. Un gol che ha scatenato la reazione dei padroni di casa, che agguantavano il pareggio con il nostro Alessietto Cerci e quindi passavano in vantaggio con Castillo. Il Modena non cedeva e pareggiava di nuovo con uno scatenato Bruno al 54°, e tre minuti dopo i toscani si riportavano avanti grazie alla seconda rete personale di Alessietto Cerci!

A tre minuti dalla fine arrivava poi il pari beffa del Modena, ancora Bruno che fissa il risultato sul 3-3.

 
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Mondiali 2014 in Brasile

Post n°804 pubblicato il 30 Ottobre 2007 da Urbe_immortale

L'ultima volta accadde nel 1950. Anno nefasto, perché in quell'edizione il Brasile nella partita decisiva del girone finale fu battuto dall'Uruguay di Schiaffino 2-1. Al Maracanà di Rio de Janeiro c'erano almeno 170 mila persone. Sconfitta bruciante che scatenò una serie di suicidi, così drammatica da far proclamare il lutto nazionale. Ma si riscattò ben presto la formidabile Seleçao, capace di conquistare ben 5 mondiali fuori casa. Ora la grande rivincita viene servita su un vassoio d'argento dalla Fifa che dopo la riunione del comitato esecutivo ha deciso di assegnare al Brasile l'organizzazione del Mondiale 2014.

UNANIMITA' - Il Brasile diventerà così il quinto Paese ad aver ospitato due edizioni dei Mondiali dopo Messico (1970 e 1986), Francia (1938 e 1998), Germania ovest/Germania (1974 e 2006) e Italia (1934 e 1990). La procedura del voto era stata concepita per una competizione tra più candidature, ma l'unica altra candidata del Sudamerica, la Colombia, si era ritirata subito. L'esito è stato annunciato dal presidente della Fifa, Joseph Blatter: "L'esecutivo - ha dichiarato il massimo dirigente - ha deciso all'unanimità di assegnare al Brasile non solo il diritto, ma anche la responsabilità, di organizzare i Mondiali del 2014".

L'ORGOGLIO DI LULA - Subito dopo l'annuncio Blatter ha consegnato al presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, una riproduzione della coppa del Mondo. "La responsabilità di organizzare i Mondiali ricade sulla nazione - ha detto Lula -. Proveremo al mondo che abbiamo un'economia solida e stabile". A Zurigo Lula è stato accompagnato, per la presentazione svoltasi stamattina, dal presidente della federazione Ricardo Teixeira, dal ministro dello sport, Orlando Silva, da Romario e dal commissario tecnico della Sele çao Carlos Dunga.
LA MECCA - Il Mondiale torna a casa, ovvero in Brasile. Anzi, per Michel Platini è il calcio che va in "pellegrinaggio alla Mecca, o a Santiago di Compostela, o a Gerusalemme", cioè nei suoi luoghi sacri. Il presidente dell'Uefa, membro dell'esecutivo Fifa, ha espresso tutta la sua soddisfazione per una scelta scontata, vista la candidatura unica, ma comunque emozionante. "Il Brasile è il Paese che ha regalato più di tutti qualcosa al calcio - ha detto Platini -. È la più grande nazione di calcio al mondo, ha vinto il maggior numero di mondiali, ha regalato il maggior numero di talenti".
 
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Post N° 803

Post n°803 pubblicato il 30 Ottobre 2007 da Urbe_immortale

 
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Aria di derby...

Post n°802 pubblicato il 30 Ottobre 2007 da Urbe_immortale

Puntata speciale, ieri sera, del programma di Sky Sport 1 "Guarda che Lupa". All'interno del contenitore interamente dedicato alla Roma, interviste a De Rossi, Cassetti, Taddei, Vucinic, Del Vecchio e Manuela Arcuri.

LE DICHIARAZIONI DI DE ROSSI
"Siamo una squadra molto forte, secondo me siamo superiori alla Lazio. Ma non è da presuntuosi dirlo. Negli ultimi derby non abbiamo avuto la fortuna e la bravura di vincere. La Lazio è cresciuta tantissimo, sia come organico che come società. Sono due anni che non vinciamo il derby e penso che sia ora di ricominciare a vincerlo".

LE DICHIARAZIONI DI VUCINIC
Dopo i gol al Milan e allo Sporting Lisbona ti sei accorto di essere diventato un idolo per i tifosi della Roma?

"Sì ho letto qualche titolo, però rimango sempre lo stesso e cerco di dare tutto quello che posso come ho sempre cercato di fare".
Qual è stato l’allenatore più importante per te in carriera?
"Sicuramente Zeman, perché con lui ho segnato 19 gol in un anno. Dopo quella stagione tutti mi hanno notato".
Delio Rossi ha detto che sei il più grande giocatore che abbia mai allenato
"Come si vede in campo, è un grande allenatore. E’ soprattutto un grande uomo che ai tempi del Lecce mi ha fatto crescere molto".
Ti aspettavi che si buttasse nella fontana?
"No, però l’ha fatto"
Lo farai anche tu in caso di gol?
"No, l’unica cosa che farà è impazzire di gioia"
Che cos’è il derby per te?
"E’ una cosa molto importante. Solo la parola dice tutto. I tifosi romanisti sanno come sono quindi è ancora più importante. E’ molto sentito qui a Roma, speriamo di ottenere la vittoria".
Il 7-1 di Manchester?
"E’ stata una brutta sconfitta che ancora mi fa male. Speriamo che quando verranno qui all’Olimpico, riusciremo a vendicarci".
Ci racconti come è nato quel bellissimo gol contro lo Sporting?
"Mi è venuto spontaneo. Ho dribblato il difensore e poi è andato tutto a mio favore".
Nell’esultanza, De Rossi ha anche un po’ esagerato...
"Sì... mi ha dato una sberla... Ringrazio tutti i miei compagni e la società che nei momenti difficili mi sono stati vicini".
Quel gol contro lo Sporting assomiglia molto ad un altro che hai segnato al Parma quando giocavi con il Lecce...
"Sì, in quell’occasione ho scartato un difensore, mi sono trovato davanti a Frey, l’ho superato e ho segnato".
Che ricordo hai di quel Lecce-Lazio 5-3 in cui hai segnato tre gol?
"Ho un ricordo bellissimo perché in tribuna c’erano mio fratello e mio padre. I primi due gol li ho dedicati a loro, mentre in occasione del terzo, sono andato davanti ad una telecamera e ho fatto la dedica a mia madre".
Nel primo di quei tre gol, c’è stato un lancio di Cassetti...
"Sì, ha fatto un bel lancio. Anche lui mi ha dato tanto consigli, come Tonetto. Mi hanno aiutato entrambi".
Tonetto ha detto: "Vucinic mi ricorda Van Basten"...
"Max esagera sempre...".

LE DICHIARAZIONI DI CASSETTI
Sul derby...

"Sarà un derby molto diverso da quello dello scorso anno. Sarà con una Roma vittoriosa. La vittoria della Lazio nella passata stagione, sicuramente ci ha fatto male. E’ stata inaspettata. Noi venivamo da un periodo buono. Loro erano in difficoltà. La voglia di rivincita è tanta".
I gol di Vucinic?
"Me li aspettavo. So quali sono le sue caratteristiche. So le giocate che può fare. La rete che ha fatto contro lo Sporting, mi ricorda quella che segnò al Parma ai tempi del Lecce. E’ stato un gol straordinario. Mirko ha potenzialità enormi".
Si è parlato in estate di un tuo possibile passaggio alla Lazio...
"Non potrebbe accadere, perché, per come sono fatto, una volta approdato alla Roma, è impossibile che finire sull’altra sponda".
Delio Rossi e Spalletti...
"Quando ero al Lecce giocava con il 4-3-3, qui ha cercato di adattarsi alle caratteristiche dei suoi giocatori. Spalletti è fedele al suo modulo. Hanno un modo di giocare diverso, ma si assomigliano molto come allenatori. Lavorano molto sul campo durante la settimana"
Con la maglia del Lecce hai raggiunto la Nazionale...
"L’esperienza in Nazionale è stata bellissima, anche perché sono stato il primo giocatore del Lecce ad arrivare in azzurro. E' il traguardo più ambito per un calciatore. Non è detto, però, che si venga chiamati automaticamente se fa bene con il club".

LE DICHIARAZIONI DI TADDEI
"Undici vittorie consecutive. Undici come il numero della maglia. Emozioni che non si scordano mai. Il 31 ottobre, anche nella notte di Halloween, non abbiate pauraNon vedo l’ora di tornare a giocare. Ma la Roma è forte con o senza di me. Un saluto affettuoso a tutti i tifosi della Roma... Andiamo belli... Daje Roma...".

LE DICHIARAZIONI DI DEL VECCHIO
"Il derby del 4-1? E’ stato un derby particolare. Dopo mezz’ora li abbiamo annichiliti. Non ci potevo credere, dopo trenta minuti di gioco eravamo già 4-0. E’ stato importante anche il derby con l’autogol di Negro. Ci ha fatto un bel favore... Eravamo arrivati un po’ tesi a quella partita. In dieci anni di esperienza qui a Roma, i derby mi hanno lasciato un grande ricordo".

LE DICHIARAZIONI DI MANUELA ARCURI
"Il derby inizia dalla mattina. Anzi dal giorno prima, con tutti gli amici laziali che mi scrivono i messaggini. Sono tifosa della Roma dall’età di 15 anni. Il mio primo fidanzatino era laziale. Mi portò allo stadio a vedere un derby. Da quel giorno tifai Roma. La seguo abbastanza, impegni permettendo. Ragazzi, mi raccomando: concentrati e massimo impegno! Vinceremo!".

 
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Spalletti non crede ad una Lazio in crisi

Post n°801 pubblicato il 30 Ottobre 2007 da Urbe_immortale

La conferenza stampa di Luciano Spalletti, allenatore della Roma, a Trigoria. Il tecnico giallorosso anticipa il derby con la Lazio, in programma domani sera allo stadio Olimpico alle 20.30.

Derby senza Totti non convocato, ma con Vucinic. Quanto perde la Roma senza il capitano?
Purtroppo dobbiamo fare a meno del nostro capitano. Ieri eravamo più fiduciosi, pensavamo di lavorare solo con l'impatto del pallone e invece oggi gli fa male il piede anche quando cammina. Fa parte di una grande squadra, fare a meno di un fuoriclasse come Francesco. Mirko sta bene, è un pochettino affaticato dopo due partite ravvicinate dove ha speso molto, ma la cosa è gestibile. Lui sarà a disposizione.
Si fida della crisi della Lazio?
L'ho vista giocare bene la Lazio. Non ha avuto quell'equilibrio che ha contraddistinto la stagione dello scorso anno, ma ha giocato da par suo. Non ha avuto fortuna, però quella di Rossi resta una squadra tosta e scorbutica.
La coppia Tonetto Cassetti, ha ridato equilibrio alla fascia sinistra? E' riproponobile?
Sì, ha ridato equilibrio, ma è sempre in funzione del momento degli altri calciatori. Questa rosa si può utilizzare in più modi, anche Cicinho si può mettere davanti un terzino destro.
Qual è l'elemento della Roma che non abbiamo visto in questa stagione?
Il fatto di non credere nei festeggiamenti, di non credere di aver messo a posto tutto dopo due risultati positivi. Continuiamo a prendere in considerazione il pensiero che ci sono cose ancora da migliorare. Ogni volta che l'abbiamo fatto, la squadra ha saputo sviluppare quello che vuole contro qualsiasi avversario.
La differenza tra voi e la Lazio?
In una partita come questa, non c'è nessuna differenza. Il derby trasmette sensazioni particolari.
E' sempre favorita la squadra disperata. In questo caso la Lazio.
Ti mette in condizione di fare bene e di mettere a posto le situazioni negative.
Quanto mancherà Totti alla Roma?
Francesco è il tipo di calciatore che riesce a dare un'impennata alla partita. A dare l'imprevedibilità che cambia lo sviluppo di una gara. Pochi come lui riescono a fare questo. Però la Roma ha altre personalità e altri giocatori che possono arrivare in fondo. Anche senza Francesco. Abbiamo ambizioni importanti, altrimenti si resta dei "mezzettoni".
Come vive il derby?
La vivo in funzione di come la vivono i nostri tifosi. Dal punto di vista tecnico, vale tre punti e può essere recuperata. Ma si subisce la particolarità che viene determinata dal nostro ambiente. Per questo sarebbe importante vincere. Io sono felice quando i nostri tifosi gioiscono. Che legano la vita personale al risultato di una partita di calcio.
Cosa dirà alla squadra?
Bisogna far notare ai giocatori che la Lazio andrà a fare una partita di orgoglio e che noi potremmo ammorbidirci.
Polemica Napoli-Juventus. Il fatto che si sbagli in tutte le direzioni, è una garanzia per il Campionato?
Gli errori ci stanno, sono frutto di un calcio veloce. E di conseguenza i direttori di gara possono sbagliare di più. Dobbiamo andare avanti, fiduciosi. Non credo ai complotti, qualche volta queste decisioni dovrebbero essere accettate. 
Vucinic può essere l'arma in più del derby?
Io credo sia la squadra a mettere un calciatore nelle condizioni ideale di giocare. Però Mirko ha fatto bene nelle ultime due partite, facendo due bellissimi gol.
Cosa pensa della squalifica a Zalayeta?
Sono giuste le squalifiche ai simulatori, in questo caso bisogna starci attenti: Zalayeta cerca di saltare il portiere.
Sulla moviola in campo che pensa?
Non sono d'accordo. Ci possono essere situazioni di gioco finite in cui non si può tornare indietro. Ad esempio, il fuorigioco che ci è stato fischiato contro a Firenze. Le decisioni vanno accettate. Sui rigori, sui fuorigioco e in tutte le fasi di sviluppo di gioco. Si farebbe più confusione.
Domenica abbiamo visto un grande Cicinho a Milano. E' possibile vedere Panucci basso e Cicinho alto?
E' possibile tutto. Ci ha giocato Cassetti avanti che dal punto di vista fisico è più potente. Può essere tutto. Anche se sono convinto che il brasiliano renda più partendo basso.
Un pensiero sull'intercettazione che riguarda Rossi e Lotito?
Io non entro nel merito, è fuori di dubbio che lui sia una persona per bene.
Non è sacrificato Perrotta quando gioca Vucinic?
Secondo me no. Forse con Francesco, per caratteristiche, può sposarsi meglio attaccando la profondità. Con Mirko di meno che a volte lo fa da solo. Ma sono dettagli che i ragazzi sanno sistemare da soli.
Un Cicinho in queste condizioni, le dà un imbarazzo ulteriore nel scegliere la formazione titolare?
I quattro esterni stanno tutti bene e possono giocare. Domenica sono entrati subito nella gara, come comportamenti e come intensità. Hanno preso subito possesso dell'andamento della gara, domani farò di tutto per scegliere al meglio.
E' corretto dire che la Lazio vi ha imbrigliato meglio degli altri?
Loro hanno più densità in mezzo al campo. E devi aprire gli spazi giocando sulle fasce. Lo scorso anno facemmo bene nella prima parte, poi il gol di Ledesma ci ha scombinato i piani. In quel caso le partite sentite, ti possono penalizzare.
Ha pensato che l'ultimo derby la Roma l'ha vinto senza Totti?
Non ci faccio caso a queste statistiche, conta quello che farà la squadra.
Eppure c'è chi ci fa caso alla scaramanzia.
Per me poco. A me è bastato vedere i miei in faccia oggi nello spogliatoio e la loro voglia di vittoria.
In caso di rigore, chi lo andrà a battere?
Si fa la conta... Scherzi a parte, ci sono sempre quei cinque o sei che lo possono tirare, poi si deciderà sul momento.
Stasera restate in ritiro?
Per me è sempre uguale. Ho saputo da Scaglia che tutti hanno aderito, è una cosa spontanea.
Nella Lazio mancherà Mauri. Quanto peserà questa assenza?
A noi manca Totti, a loro manca Mauri. Ognuno ha i suoi assenti. La Lazio numericamente ha una buonissima rosa, un po' di difficoltà ce l'hanno per le doppie partite settimanali. E' troppa l'importanza che si dà al risultato e i calciatori ne subiscono il peso.
Non crede che Vucinic da prima punta possa rendere al meglio?
Come prima punta può dare qualcosa di più nell'imprevidibilità e nella fantasia, ma lui contro lo Sporting ha segnato un grande gol da punta esterna. Lui sa fare tutti e due i ruoli, in futuro ne riparleremo.
Chi sarà il capitano domani?
Ci devo pensare bene. Mi sembra a trabocchetto la domanda... Ci sarà un solo romano in campo? Non ho lavorato all'anagrafe, non lo so.
Vi ha fatto piacere la visita di Morales, presidente della Bolivia?
Ci ha fatto piacere. Soprattutto è un uomo di sport, lui è convinto che molto del sociale possa passare attraverso le situazioni di sport. E lui conosce molte cose di noi, perché apprezza il calcio.
Che cosa vi siete detti?
Ci siamo scambiati delle maglie. Lui ci ha dato quelle della Nazionale, noi gli abbiamo date quella della Roma di Totti. Lui conosceva bene Francesco.
Brighi si fa sempre trovare pronto. Meriterebbe di più?
E' un ragazzo eccezionale, è un ragazzo serissimo. Poi quelli che ho scelto da far giocare titolari, mi danno tanto, ma lui meriterebbe di giocare di più. Ha un grande impatto nella partita, come anche Giuly

 
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Ufficiale: Totti salta il derby

Post n°800 pubblicato il 30 Ottobre 2007 da Urbe_immortale

Come avevo ampiamente previsto e scritto nel post di ieri pomeriggio delle ore 17, il capitano non ce la fà per il derby. Ieri mattina avevo parlato con un amico giornalista de Il Romanista, e mi diceva della situazione di Francesco e che rischiava di saltare non solo il derby, ma anche Empoli.

Purtroppo è così, ed infatti Francesco non figura nella lista dei 21 convocati per il derby di domani sera.

Ecco la lista dei 21 convocati di Luciano Spalletti per il derby di domani sera in programma all'Olimpico alle 20.30. All'appello del tecnico toscano, manca Francesco Totti. Il Capitano non ce l'ha fatta a recuperare dall'infortunio alla caviglia destra, subito durante Roma-Sporting Lisbona di Champions League.

ANTUNES Gabriel
BARUSSO Ahmed
BERTAGNOLI Julio Sergio
BRIGHI Matteo
CASSETTI Marco
CURCI Gianluca
CICINHO
DE ROSSI Daniele
ESPOSITO Mauro
FERRARI Matteo
GIULY Ludovic
JUAN
MANCINI Alessandro
MARANGON Alexander
MEXES Philippe
PANUCCI Christian
PERROTTA Simone
PIT Adrian
PIZARRO David
TONETTO Max
VUCINIC Mirko

 
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Allenamento: Totti non c'è, Vucinic si.

Post n°799 pubblicato il 30 Ottobre 2007 da Urbe_immortale

Allenamento di rifinitura oggi a Trigoria per la Roma, in vista del derby di domani con la Lazio. Nella prima parte della seduta, Francesco Totti non è sceso in campo. Le buone notizie arrivano invece da Mirko Vucinic. Il montenegrino, dopo aver saltato la fase di riscaldamento in campo, si è unito al gruppo per svolgere esercitazioni sul possesso palla e sarà quindi a disposizione per domani.

 
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Totti: "Al 60% non ce la faccio"

Post n°798 pubblicato il 30 Ottobre 2007 da Urbe_immortale

"Al 60% non ce la faccio a recuperare". Francesco Totti non si fa troppe illusioni in vista del derby di domani sera all'Olimpico. Il Capitano ieri a ripreso a correre, ma ancora non riesce a toccare il pallone. Il dolore non passa, al 99% non ci sarà. "Se non ce la facessi - scrive il numero dieci al Corriere dello Sport - ci pensa Vucinic. Comunque, con o senza di me, daremo tutto contro la Lazio. Sarà una battaglia".

 
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Totti in campo a Trigoria, prova il recupero

Post n°797 pubblicato il 29 Ottobre 2007 da Urbe_immortale

Un po' di corsa sul campo "B", tanto basta per lasciare un po' di speranze ai tifosi romanisti di vedere Francesco Totti in campo mercoledì sera nel derby. Il capitano ci prova e nella seconda parte della sedutra d'allenamento di oggi ha testato le condizioni della sua caviglia, quella dolorante per la botta rimediata contro lo Sporting. Ma le possibilità che giochi contro la Lazio non sono moltissime.

Tenta il recupero anche Rodrigo Taddei che è stato il primo ad apparire a Trigoria, alle 10.45 in punto. Giri di corsa e stratching per ritrovare la condizione che aveva fino all'infortunio rimediato contro la Fiorentina.

Molti di quelli che hanno battuto il Milan sono rimasti in palestra, gli altri hanno fatto torello, stratching ed esercizi tattici in fase di superiorità numerica.

Pensiero ed impressione personale: il Capitano salta il derby e pure Empoli, rientrando a Lisbona... vedremo, ma la botta è stata veramente forte.

 
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Il sig. Rossi ed il macellaretto di Testaccio...

Post n°796 pubblicato il 29 Ottobre 2007 da Urbe_immortale

Obiettivamente il Milan battuto ieri sul proprio campo, sembrava una sorta di Villa Arzilla e questa volta è capitato anche a noi di giocare contro una squadra di morti, ed il Milan di oggi questo è. Ovvio che oggi non è possibile fare nessuna critica e neanche mi passa per la testa criticare, anche se a Capitan futuro vien da dirgli: "Daniè, fallo pe’ noi, sfonnala quella porta con quelle “mine” che solo tu sai tira'!"

Chiusa quindi la parentesi romanista, si può andare a di disquisire su due fatterelli marginali della settimana.

Il primo è la telefonata di Lotito a Rossi o viceversa. Lotito è quello che è, non è un personaggio che tende a nascondere tendenze e manie ed è uno che predica bene e razzola male. Da Rossi invece non se lo aspettava nessuno. Con quella faccia perbene perennemente corrucciata in una smorfia da ulceroso, il trainer dei cugini aveva dato sempre l’impressione di essere uomo di sport fuori dai magheggi. Scoprirlo intento a chiedere “ammorbidimenti” lascia perplessi e delusi perché significa che nel mondo del pallone neanche quelli che sembrano “normali” poi alla fine lo sono fino in fondo.

La seconda riflessione invece riguarda il processo di beatificazione della vecchia baldracca del calcio italiano che, anche se penalizzata da situazioni oggettive e immeritate, ha avuto grande risalto mediatico. Ieri sera alla Domenica Sportiva sembrava di essere tornati ai tempi della buonanima di Mazzocchi&Company quando la DS sembrava Juve Channel. Alla Juventus, che per bocca del "macellaretto de Testaccio" avrebbe pagato anche troppo il pegno (con due scudetti revocati e una retrocessione), vogliamo ricordare che, per quello che ha fatto, avrebbe dovuto essere cancellata dalla storia del calcio italiano. In un paese normale. Che non è questo. Chi, come noi romanisti, ne ha subite di cotte e di crude dal mondo arbitrale, sa che quelli che c’erano prima, anche se corrotti e collusi, erano i migliori. Oggi sono rimasti arbitri giovani vagamente allo sbaraglio che fanno della loro modestia professionale il paravento dietro il quale spesso si celano torti e sviste marchiane.
Nessun complotto contro questo o contro quello quindi. Succede quello che succede in molti altri paesi “normali” dove arbitri, come giocatori e allenatori, beccano toppe clamorose. Bergonzi non era in malafede sabato sera al San Paolo, ma semplicemente un incompetente mandato allo sbaraglio da Collina, che ha fatto danni alla Juve proprio come la sera del 26 settembre fece danni a noi a Firenze. Certo, si potrebbe tranquillamente vagheggiare di complotti e situazioni a rischio, ma la verità invece è un'altra, dolorosa ma ineluttabile. Il pallone si è sgonfiato da un pezzo e l’aria fresca che si cerca di soffiarci dentro scappa da tutti i buchi.

Mercoledì il derby. Siccome la situazione complessiva è pericolosa, sommessamente ricordiamo che noi nun c’avemo parenti.

Asfartamoli!!!

 
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Del Vecchio: "Vucinic come me"

Post n°795 pubblicato il 29 Ottobre 2007 da Urbe_immortale

"Mi ha fatto piacere per Mirko. E' bravo anche come persona: umile, simpatico, socievole. Sono contento che viva questo momento, dopo un periodo non proprio bellissimo". A parlare è Marco Del Vecchio, l'uomo derby, che ieri si è visto Milan-Roma in televisione.

"Ogni giocatore ha le sue caratteristiche. Certo, fisicamente io e Mirko ci assomigliamo. Forse anche nel modo di giocare. Anche io ho cominciato come esterno sinistro. I gol sono tutti belli, di testa, di  piede. Quelli a Nesta avevano un sapore diverso perché erano nei derby! Questa è una partita a sé, imprevedibile. Le due squadre se la giocano sempre alla pari , indipendentemente dalle potenzialità. La Lazio si presenterà all'Olimpico caricatissima. La Roma? Sta giocando il calcio migliore d'Italia. Speriamo bene".

 
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C'è il derby, ma pochi laziali

Post n°794 pubblicato il 29 Ottobre 2007 da Urbe_immortale

E ora il derby. Attualmente, sono circa 58mila gli spettatori che si sono assicurati un posto per Roma-Lazio. Restano ancora quattordicimila biglietti. Oltre agli abbonati romanisti (poco più di 27mila) ed esauriti già nel primo giorno di vendita, il 25 ottobre, i tagliandi di Distinti sud e Tevere laterale sud, ormai restano solo poche migliaia di biglietti tra Tevere centrale e laterale nord e Monte Mario. Ci saranno i romanisti quindi, non i laziali, o almeno saranno quattro gatti. Per ora i tifosi biancazzurri hanno comprato solo poco più della metà dei biglietti messi a disposizione dalla Roma per Curva e Distinti nord. Circa, undicimila dei ventimila posti che contano i due settori. Se l'Olimpico non dovesse registrare mercoledì il tutto esaurito, la "colpa" non sarà certo dei romanisti. Qualcuno avvisi i laziali che mercoledì sera c'è il derby!

 
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