Creato da ballolentodelcuore il 26/02/2008

ballo lento

il mio ballo

 

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Post N°143

Post n°143 pubblicato il 12 Marzo 2009 da ballolentodelcuore

io e te

Non leggo ciò che ho scrivo. Tranne pochi giorni fa.
Poi ricordo i tempi di quando, questo piccolo mondo, era rimasto in balia delle onde del suo mare e io, comandante in prua, mi rinchiusi nell’abitacolo con una torcia, piccola dorata, mentre fuori imperversava la tempesta e le finestre si bagnavano nella notte, acqua di mare e pioggia pioggia e acqua di mare, nulla di definito.
Non riuscivo più ad aprire una pagina, qui , ma ogni giorno immancabilmente, lasciavo un segno nel mio computer, un appunto nel mio cellulare, una frase scritta di getto sulla mia agenda. Quanto sale, nelle parole. Così tanta che anche se tu non eri più presente in questo mondo, eri in ogni dove, intorno la mia vita. Così l’ho dovuto fare, ancora. Ho riaperto le porte per farvi entrare tutta l’acqua che intanto s’era insinuata nelle fessure, bastarde finte innocenti.
E ho scritto una lettera, lunghissima. Era il 17 giugno 2008. Svuotavo così computer, agenda, cellulare di ogni traccia sublime, di te.
Pochi giorni fa, sono ripassata sul passato. E mi accorgo che ciò che ho solo ipotizzato, ad un tratto s’è avverato.
Stai soccombendo a scelte che ti appartengono a metà, e forse meno della metà, amore mio.
Non puoi decidere cosa vuoi fare di un figlio quando è una donna che lo porta in grembo e non te.
Forse quel bambino non lo vedrai mai, e quella è la donna che ti ha voluto? Quella è la donna che ti ha chiesto e chiesto continuamente, fino ad appropriarsi di casa tua? È lei, che neanche conosce le tue debolezze e di certo non può accettarle, perché non accetta te? È lei… che usa un bambino non nato per ricattarti sui tuoi doveri che ti prenderesti come padre e convivente, anche se non in Chiesa?
Non oso immaginare cosa tu stia passando perché un tempo, lo passai anche io. Il tempo che tu non capisti. Il tempo che tu non mi desti.
Un tempo di scelte diverse, che come le tue, non erano facili da prendere e dove la mia mano, era solo una delle tante impronte che avrebbero avuto la meglio sulla mia vita.

Eppure, oggi più che mai, sono convinta che sei mio.
Perché non tarderà quella mattina in cui svegliandoti, non ti forgerai più delle convinzioni che porti addosso e marchiato del mio nome, vedrai solo il tuo futuro.
Ti sono entrata dentro, e non te l’aspettavi.
La paura è lontananza ed essa, è la tua unica arma.
Ma io sono così, meravigliosa. In tutto quello che ti ho dato, in ogni cosa io sono. La tempesta è entrata nella barca, e ha preso anche te. Non ti lascerò affondare nell’abisso, con te approderò in un’isola, il giorno che invece di buttare fuori acqua da una nave che cade a picco, mi chiederai di farti vedere il mare da una spiaggia d’amore. Non affannarti a trovare qualcosa che lontano da me, sarebbe solo la brutta copia di ciò che puoi trovare solo qui.
Nessuno ti conosce meglio di me.
Nessuno ti accetta più di me.
Nessuno ti ha mai aspettato, quanto me.
Nessuno ti ama, come me.
Oggi più che mai, so che TU,  sei l’Altra Parte di me.

 

 

Se non riesco a lottare contro qualcosa,
non mi resta che lottare per averla.
tua Bally

 
Rispondi al commento:
attimidifelicita
attimidifelicita il 18/03/09 alle 12:21 via WEB
Ciao Ballina bella, anche se sono impantanata col lavoro dalla mattina alla sera, il tempo per un salutino speciale per te lo trovo sempre. Come va? Io sono distrutta, uffa, come vorrei essere su una calda spiaggia tropicale a crogiolarmi al sole! Utopia, pura utopia! E che noia però! Baciottoli … tua Anto
 
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SE MI UCCIDI, TI UCCIDO

"Quell'uomo aveva ucciso la cosa che amava,
E pertanto doveva morire.

Eppure ogni uomo uccide la cosa che ama,
Che questo lo sentano tutti:
Chi lo fa con uno sguardo amaro,
E chi con una lusinga,
Il codardo con un bacio,
Il coraggioso con la spada

Chi uccide il suo amore da giovane,
E chi lo uccide da vecchio;
Chi lo strangola con le mani della lussuria,
Chi con le mani dell'oro:
I più pietosi usano un coltello, perché
I morti si freddano così presto.

C'è chi ama troppo poco, chi troppo a lungo,
C'è chi vende e c'è chi compra;
Chi compie l'atto con molte lacrime,
E chi senza un sospiro:
Perché tutti uccidono la cosa che amano,
Anche se dopo non tutti muoiono."

Ballata del Carcere di Reading - Oscar Wilde

 
 

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