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Un blog creato da bieabiee il 23/02/2006

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mettere le ali alla mente...e'cio'che libera l'essere umano..dalle catene della vita

 
 

 

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io e le mie Paure

Post n°304 pubblicato il 14 Luglio 2009 da bieabiee

Non ho mai preteso di sconfiggere tutte le mie paure,

non sarebbe umano.

Ma pretendo da me stessa,almeno di provarci

me lo devo.

Ed infatti,sono ancora qua',

e cosa piu' importante

cammino a testa alta

dinnanzi a me.

 
 
 

campanellini

Post n°303 pubblicato il 07 Luglio 2009 da bieabiee
Foto di bieabiee

  Ho spalancato e fermato le finestre,
c'e' un vento meravigliosamente dolce,che solo le serate genovesi riescono a regalarmi,
entra il soffio e gioca con la moltitudine di campanellini   sparsi per tutta casa,
un suono rilassante,
che bella sensazione di calma ^_^ di tranquillita',
la stessa che ho io dentro.

Oggi e'il tuo compleanno (40!!!!) ... ma e'proprio vero ,
il regalo piu'bello e'toccato a me...
 e sei tu.

Ti voglio bene





 
 
 

manuale del guerriero della luce (prologo)

Post n°302 pubblicato il 03 Giugno 2009 da bieabiee

Nella spiaggia a est del paese c'è un'isola sulla quale sorge un gigantesco tempio con tante campane," disse la donna.
Il bambino notò che lei indossava strani abiti e che un velo le copriva i capelli. Non l'aveva mai vista prima.
"Hai mai visto questo tempio?" gli domandò lei. "Vai fin laggiù e dimmi cosa ne pensi."
Affascinato dalla bellezza della donna, il bambino si recò nel luogoindicato. Si sedette sulla spiaggia e guardò l'orizzonte, ma non videnull'altro se non quello che era solito vedere: il cielo azzurro el'oceano.
Deluso, si avviò verso un gruppo di case abitate da pescatori e domandò loro di un'isola con un tempio.
"Sì, c'era, ma tanto tempo fa, quando qui vivevano i miei bisnonni,"disse un vecchio pescatore. "Poi ci fu un terremoto, e l'isolasprofondò nel mare. Eppure, anche se non possiamo più vedere l'isola,riusciamo ancora a sentire le campane del suo tempio, quando il mare lefa ondeggiare, laggiù sul fondo."
Il bambino ritornò alla spiaggia, e aspettò di udire lecampane. Vi passò tutto il pomeriggio, ma riuscì a sentire soltanto ilrumore delle onde e le strida dei gabbiani.
Quando giunse la sera, i suoi genitori andarono a prenderlo. Ilmattino dopo, il bambino tornò alla spiaggia. Non poteva credere cheuna donna così bella potesse raccontare delle bugie. Se un giorno leifosse tornata, avrebbe potuto dirle di non avere visto l'isola, ma diavere udito le campane del tempio, che rintoccavano per il movimentodell'acqua.
Così trascorsero alcuni mesi. La donna non tornò, e ilragazzino la dimenticò. Adesso era intenzionato a scoprire le ricchezzee i tesori del tempio sommerso. Se avesse udito le campane, avrebbepotuto localizzarlo e recuperare il tesoro nascosto.
Ormai non lo interessavano più né la scuola né la combriccoladi amici. Si tramutò nel divertimento preferito degli altri bambini,che solevano dire: "Lui non è più come noi. Preferisce starsene aguardare il mare, perché ha paura di perdere quando giochiamo.
E, vedendo il bambino seduto in riva al mare, tutti ridevano.

Benché non riuscisse a sentire le campane del tempio, il bambinoapprendeva ogni giorno cose diverse. Si accorse che, dopo avereascoltato a lungo il rumore delle onde, lo sciabordio non lo distraevapiù. Passò qualche tempo, e si abituò anche alle strida dei gabbiani,al ronzio delle api, al vento che sibilava tra le palme.
Sei mesi dopo l'incontro con la donna, il bambino era ormaicapace di non lasciarsi distrarre da nessun rumore. Ma le campane deltempio sommerso non le aveva ancora udite.
Alcuni pescatori andavano a parlare con lui, e insistevano. "Noi le abbiamo sentite!" dicevano.
Ma il ragazzino continuava a non sentirle.
Qualche tempo dopo, i pescatori cambiarono tono: "Sei troppoconcentrato sul suono delle campane laggiù. Lascia perdere, e torna agiocare con i tuoi amici. Forse soltanto i pescatori riescono asentirle."
Dopo quasi un anno, il bambino si disse: "Forse hanno ragioneloro. E'meglio crescere, diventare pescatore e tornare tutte le mattinesu questa spiaggia, perché ho cominciato ad amarla." E pensò anche:"Forse è soltanto una leggenda. Con il terremoto le campane si sonospaccate e non rintoccheranno mai più."
Quel pomeriggio decise di tornare a casa.
Si avvicinò aloceano, per congedarsi. Guardò ancora una volta lo spettacolo dellaNatura, e allora, siccome non era più concentrato sulle campane, potésorridere al canto dei gabbiani, al rumore del mare, al vento chesibilava tra le palme. Sentì in lontananza la voce dei suoi amici chegiocavano, e si rallegrò al pensiero che ben presto sarebbe tornato aigiochi dell'infanzia.
Il bambino era contento. E, come soltanto un bambino sa fare,ringraziò di essere vivo. Sapeva di non avere perduto il proprio tempo,poiché aveva appreso a contemplare e a rispettare la Natura.
A quel punto, sentendo il mare, i gabbiani, il vento, le fogliedelle palme e le voci degli amici che giocavano, udì anche la primacampana.
E un'altra.
E poi un'altra ancora, finché tutte le campane del tempio sommerso rintoccarono, riempiendolo di gioia.
Anni dopo, ormai adulto, ritornò al paese e alla spiaggiadell'infanzia. Non voleva più recuperare alcun tesoro in fondo al mare:forse era stato solo un frutto della sua fantasia, forse non aveva maiudito le campane sommerse in quel lontano pomeriggio della suainfanzia. Decise comunque di passeggiare sulla spiaggia, per ascoltareil rumore del vento e le strida dei gabbiani.
Fu profondamente sorpreso nel vedere, seduta sulla sabbia, la donna che gli aveva parlato dell'isola con il tempio.
"Che cosa fai qui?" le domandò.
"Aspettavo te," rispose lei.
Lui notò che, sebbene fossero passati tanti anni, la donna aveva ancoralo stesso aspetto: il velo che le copriva i capelli non sembravaaffatto sgualcito dal tempo.
Lei gli porse un quaderno azzurro, con le pagine bianche.
"Scrivi: 'Un guerriero della luce presta attenzione agli occhi di unbambino. Perché quegli occhi sanno vedere il mondo senza amarezza.Quando desidera sapere se chi sta al suo fianco è degno di fiducia,cerca di vedere la maniera in cui lo guarda un bambino."
"Che cos'è un guerriero della luce?"
"Credo che tu losappia," rispose lei, sorridendo. "E'colui che è capace di comprendereil miracolo della vita, di lottare fino alla fine per qualcosa in cuicrede, e di sentire allora le campane che il mare fa rintoccare nel suoletto."
Lui non si era mai ritenuto un guerriero della luce. La donnaparve indovinare il suo pensiero: "Di questo sono capaci tutti. Enessuno ritiene di essere un guerriero della luce, benché in effetti losia."
Lui guardò le pagine del quaderno. La donna sorrise di nuovo
"Scrivi," disse lei infine.


(Paulo Coelho)

 
 
 

..............

Post n°301 pubblicato il 28 Maggio 2009 da bieabiee

 
 
 

ma,dove sono stasera?

Post n°300 pubblicato il 18 Maggio 2009 da bieabiee

e..bella domanda,mica la so'la risposta.
Sono lontana,se chiudo gli occhi vedo una spiaggia di sabbia color ocra,con i riflessi del tramonto sull'indaco,c'e' un'unica palma,ferma ed immobile,e'strana questa totale assenza di vento,sembra che il tempo si sia fermato,non sento nessun odore,su'quella spiaggia so'che io ci sono,ma,non riesco a vedermi,so'che c'e' il mare,ma dovunque mi giro non lo trovo,eppure e'una spiaggia.
Sono nel posto sbagliato? ho e'tutta e sola mera fantasia? ma sono sveglia o sto'dormendo?Non lo so'proprio,ora comunque sono stanca,apro gli occhi e mi addormento.

 
 
 
 

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