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Messaggi del 25/01/2019
Post n°1856 pubblicato il 25 Gennaio 2019 da blogtecaolivelli
IL THRILLER PSICOLOGICO: LA GUIDA COMPLETA Elvezio Sciallis| 3 ottobre 2018| personali, l'importanza della coppia sono: L'amore bugiardo di Gillian Flynn + La ragazza del treno di Paula Hawkins è incontestabile: il successo di questi due romanzi ha dato nuova linfa vitale al sottogenere del thriller psicologico, originando quel che viene ormai comunemente definito come domestic noir o domestic thriller. Ma, come sottolineato, si tratta di una rinascita, una rivitalizzazione di un sottogenere che ha radici tanto solide quanto nobili e la cui origine si perde in vari antenati, che precedono il thriller stesso. A beneficio di tutti i nostri lettori, ma in particolare pensando a quelli più giovani, che hanno magari scoperto da poco questo sotto-genere e vogliono esplorarne i confini, cercheremo di dare una definizione di thriller psicologico, cercando anche di segnare alcuni importanti momenti nella storia del thriller psicologico, per poi passare in rassegna alcuni dei migliori libri thriller psicologici. Cos'è il thriller psicologico? Non è semplice fornire una risposta breve e sbrigativa alla domanda, anche perché questo sotto-genere ha attraversato varie fasi ed evoluzioni nel corso della sua storia. Proviamo quindi un approccio diversificato, fornendo più di una definizione, citando anche il parere di scrittori, registi, critici ed esperti. Il thriller psicologico è un sottogenere del thriller che, su una trama nella quale accade qualche atto criminale, pone l'accento sulle condizioni mentali dei personaggi, sulle loro emozioni e possibili stati di follia, paura o alterazione di qualche tipo. Oltre all'ovvia parentela con il thriller, un altro genere vicino è quello "gotico", con forte accento su un senso di percezione della realtà che spesso non è affidabile né condiviso. Spesso il punto di vista è quello di un/a protagonista mentalmente non stabili e quindi un elemento che caratterizza il thriller psicologico è il frequente ricorso al cosiddetto "unreliable narrator", ovvero un narratore inaffidabile. Il termine è stato coniato da Wayne Clemens Booth, un influente critico letterario, in Rhetoric of Fiction (1961, arrivato in Italia come Retorica della narrativa per La nuova Italia) e rappresenta un potente ed efficace strumento narrativo a prescindere da come viene impiegato. Ci sono infatti esempi di narratori inaffidabili che in ostanza si presentano come tali al lettore fin dalle prime pagine, e dettano quindi un clima di sospetto, paranoia e diffidenza lungo tutto il romanzo, e altri narratori inaffidabili la cui natura viene rivelata man mano, per accumulo di particolari, e portano quindi spesso a un twist finale che ha di solito grande efficacia e potenza. Abbiamo esempi "alti" di narratore inaffidabile: se rimaniamo nei confini italiani occorre citare lo Zeno Cosini creato da Italo Svevo (La coscienza di Svevo, 1923), mentre se valichiamo la frontiera ecco che miss Giddens ne Il giro di vite di Henry James (1898) ne è ottimo esempio. Volendo invece rimanere entro i generi letterari che amiamo qui al Thriller Café, ecco che il dottor Sheppard de L'assassinio di Roger Ackroyd di Agatha Christie (The Murder of Roger Ackroyd, 1926, arrivato a noi nel 1937 e conosciuto anche come Dalle nove alle dieci) è uno dei più efficaci narratori inaffidabili nella storia del giallo. Scomponendo nei suoi due elementi il termine che stiamo analizzando, il quadro si arricchisce di ulteriori particolari. Il romanzo psicologico, scopriamo, oltre a focalizzarsi su motivazioni e pensieri dei protagonisti più che sulle loro azioni o eventi esterni, ha di solito un setting chiuso, domestico e contenuto. Ambienti i nterni quindi, solitamente le case dei protagonisti insieme a pochi altri luoghi comunque possibilmente limitati e chiusi. Il thriller ha a che fare con atti criminali che producono eccitamento e suspense, con conseguente indagine volta a identificare colpevoli e responsabilità. Intrecciando queste due definizioni scopriamo che in effetti si tratta di elementi presenti nel thriller psicologico. Passando ai pareri di alcuni esperti, che si riferiscono al mondo del cinema ma le cui considerazioni si adattano perfettamente anche ai romanzi, scopriamo che secondo il regista John Madden il thriller psicologico si concentra sullo sviluppo dei personaggi, su conflitti morali di difficile soluzione e paura e ansia che portano i protagonisti a comportarsi in modo imprevedibile. E se al grande schermo questo sotto-genere ha lasciato progressivamente spazio a prodotti più ricchi d'azione e con meno "riflessione", tali soluzioni funzionano ancora alla grande sulla pagina. Peter Hutchings rincara la dose e conferma l'importanza di alcuni unti: per lui il sotto-genere è caratterizzato da ambienti domestici e casalinghi e poca azione in favore di una maggiore indagine sulle psicologie dei principali personaggi, sottolineando come molto spesso almeno uno di loro abbia problemi più o meno gravi di percezione della realtà e di giudizio morale. La tensione si costruisce lentamente per accumulo di ambiguità, falsi ricordi, problemi con traumi passati che vengono rivelati o scoperti lentamente, così da arrivare al twist finale con la maggiore efficacia possibile. Altri elementi e meccanismi narrativi che tendono a essere usati con frequenza sono l'amnesia, collegata a traumi ed eventi tragici nel passato, naturalmente la doppia natura di alcuni dei personaggi, con chi è percepito inizialmente come figura positiva o come vittima che, a fine romanzo, si può rivelare come negativo, assassino o pericoloso. Di conseguenza, queste narrazioni sono di frequente frutto dell'influenza della psicanalisi. Oggigiorno, con l'avvento del domestic noir, questo sotto-genere narrativo può essere percepito come "dominato" dalle autrici, ma è una falsa percezione. Da un lato il thriller psicologico è sempre stato frequentato da grandi scrittrici, sia sufficiente nominare regine del crimine quali PD James, Ruth Rendell o Daphne du Maurier; d'altro canto non sono mai mancati i bravi autori, molti dei quali andremo a scoprirli nella sezione seguente, che riguarda quelli che per noi sono fra i migliori thriller psicologici di sempre. I migliori libri thriller psicologici Ogni elenco, per sua natura, è parziale e destinato a scontentare qualcuno: potete chiedere a cento esperti o a cento lettori quali siano per loro i migliori libri thriller psicologici di sempre e vi troverete di fronte a cento elenchi diversi, che però condivideranno un numero variabile di titoli. Quello che a molti può sembrare difetto, per noi è punto di forza: abbiamo radunato quelli che nella nostra redazione sono stati identificati come i migliori thriller psicologici e contiamo sul fatto che chi ci legge non sarà d'accordo al 100% con noi. suoi romanzi del cuore, vuoi nei commenti al pezzo vuoi in quelli sulla nostra pagina Facebook quando linkeremo il post, così da espandere e completare questa nostra lista. E ora bando agli indugi, cominciamo ad avventurarci nella lista dei migliori thriller psicologici, in ordine strettamente cronologico, che tiene conto della prima pubblicazione in lingua originale. 1938: Rebecca, la prima moglie di Daphne du Maurier Portato ad ancora maggiore fama dalla trasposizione cinematografica del 1940 di Alfred Hitchcock, che vinse due premi oscar, Rebecca è thriller psicologico allo stato dell'arte, che ha influenzato un esercito di cloni ed eredi. Quando una giovane dama di compagnia conosce un ricco vedovo nella favolosa Montecarlo, sembra una favola troppo bella per essere vera. I due si sposano e anche la magione dove vanno a vivere, a Manderley, in Cornovaglia, è splendida, sebbene controllata da una governante un po' strana. Purtroppo il luogo è dominato dall'oppressiva memoria della prima moglie, Rebecca, e la giovane cede giorno dopo giorno alla follia, fino a quando... Daphne du Maurier è una maestra assoluta e, sebbene nota e ben pubblicata anche in Italia, meriterebbe comunque maggiore attenzione. Sono molte le trasposizioni cinematografiche di suoi romanzi, e oltre a questo titolo dobbiamo ricordare almeno altri due grandi narrazioni di tensione e delirio: Gli uccelli, di Alfred Hitchcock e A Venezia... un dicembre rosso shocking di Nicolas Roeg. 1952: L'assassino che è in me di Jim Thompson Uno degli indiscussi maestri del noir sforna quello che per molti versi può essere considerato un vero e proprio manuale del thriller psicologico. Il protagonista è una persona della quale ognuno dovrebbe potersi fidare, ovvero un vice sceriffo. Lou Ford ha ventinove anni, una fidanzata e lavora in una piccola città del Texas dove non accade molto. Ma il suo aspetto e la sua vita, all'apparenza normali, nascondono un doppione sadico e manipolatore, che non esita di fronte a nulla e che è in grado di seminare falsi indizi per deviare i sospetti, aiutato anche dal suo mestiere. I crimini si accumuleranno e, lentamente, il castello di carte costruito da Ford comincerà a crollare, rivelando tutta la sua morbosa follia. La scrittura potente e suggestiva di Jim Thompson non ha perso un grammo di potenza e questo titolo è imprescindibile per chi vuole costruirsi una biblioteca del thriller psicologico. 1955: Il talento di Mr. Ripley di Patricia Highsmith Non poteva certo mancare la regina del brivido, con uno dei suoi migliori parti letterari. Il talento di Mr. Ripley affascina e convince ancora adesso con la vischiosa ragnatela di inganni e bugie che Ripley tesse lungo tutto il romanzo, creando uno dei più affascinanti e mesmerizzanti ritratti psicologici della letteratura noir. Il romanzo ha avuto ben quattro sequel: Il sepolto vivo, L'amico americano, Il ragazzo di Tom Ripley e Ripley sott'acqua, così come ha conosciuto una buona trasposizione cinematografica nel 1999, per la regia di Anthony Minghella, con un Matt Damon in ottima forma nel ruolo di Ripley e Jude Law in quello di Dickie Cogli l'offerta su Amazon prima che termini! Con Prime spedizione gratuita e veloce. 1959: Psycho di Robert Bloch Non riusciremo mai a sottolineare a sufficienza l'importanza di Psycho e, anche se dal punto di vista dello stile ci sono molti romanzi in questa lista che risaltano maggiormente, il romanzo di Robert Bloch è unico per l'influenza che ha avuto nel nostro immaginario. Purtroppo, ma anche comprensibilmente, la fama e l'importanza di questo capolavoro del thriller psicologico scompaiono di fronte al film omonimo diretto da Alfred Hitchcock un anno dopo l'uscita del volume e pazienza, non possiamo far altro che sperare che tante persone ancora in futuro, affascinate dalle "imprese" di Anthony Perkins, vogliano scoprire anche il romanzo che è alla base di uno dei film più importanti della storia del cinema. La trama? Non ci sembra il caso di parlarne: chi l'ha già visto e/o letto sa tutto, i fortunati che ancora devono scoprirlo è preferibile che rimangano totalmente all'oscuro, così da poter essere sorpresi fino in fondo. 1987: Misery di Stephen King Da un lato è un onore ospitare Misery di Stephen King in questa lista perché si tratta di un thriller psicologico ottimamente congegnato e gradevolmente diverso da larga parte delle situazioni tipiche di questo genere. D'altro canto è quasi imbarazzante parlarne, perché è un romanzo arcinoto anche grazie all'omonimo film del 1990 diretto da Rob Reiner e interpretato da James Caan e Kathy Bates. Un popolare autore di romanzi, noto per la serie di Misery, ha un grave incidente automobilistico e viene soccorso da una infermiera, grandissima fan del suo lavoro. Quando però lei scoprirà che lo scrittore vuole porre termine alla serie di Misery, lo terrà prigioniero, obbligando a scrivere un nuovo romanzo avente come protagonista la sua eroina. Forte e morboso legame psicologico fra i due, ambiente claustrofobico, considerazioni sulla scrittura e sulla tossicodipendenza, Misery è uno dei migliori romanzi del Re. 1988: Il silenzio degli innocenti di Thomas Harris Per certi a Il silenzio degli innocenti mancano alcun elementi base del thriller psicologico, ma per altri versi il rapporto fra Clarice Sterling e Hannibal Lecter (senza dimenticare il "terzo incomodo", Jack Crawford) è un capolavoro di psicologia ed è impossibile sottovalutarne la potenza, così come è impossibile trascurare la figura del serial killer che imperversa nella vicenda, Buffalo Bill. Come molti fra i migliori thriller psicologici, Il silenzio degli innocenti è diventato anche un ottimo film nel 1991. Diretta da un Jonathan Demme in stato di grazia e superbamente interpretata da Anthony Hopkins e Jodie Foster, la pellicola ha incassato ben 5 premi Oscar, evento raro per film appartenenti a questo sotto-genere. |
Post n°1855 pubblicato il 25 Gennaio 2019 da blogtecaolivelli
Fonte: Le Scienze Home Astronomia Scoperto ‘Farout' il pianeta più lontano del Sistema Solare più distante dal Sole mai scoperto. Un pianeta che entra, a pieno diritto, nel guinnes dei primati, come l'oggetto più distante mai osservato nel nostro Sistema Solare. Si tratta di 2018 VG18, in gergo "Farout", un piccolo corpo celeste distante ben tre miliardi e mezzo di chilometri da Plutone e 18 dalla nostra posizione. La distanza che separa il Sole a questo mondo sperduto nello spazio è pari a cento volte lo spazio che c'è tra il nostro pianeta e la nostra stella. Scoperto da un team di esperti della Scott Shepard del Carnegie Institution for Science, 2018 VG18 è stato avvistato dal telescopio giapponese Subaru alle Hawaii.L'oggetto ha caratteristiche ancora del tutto ignote, oltre a tanti aspetti unici. L'orbita, ad esempio, è notevolmente allungata, al pari degli altri oggetti transnettuniani; una caratteristica che ha spinto numerosi esperti di tutto il mondo ad ipotizzare la presenza di un nono grande pianeta nell'area più esterna del Sistema Solare. Il diametro di Farout è di circa 500 km, impiega un millennio a completare un'orbita intorno al Sole ed ha una caratteristica colorazione rosata provocata dalla reazione del gas metano ghiacciato ai raggi cosmici al quale è costantemente esposto, per la mancanza della protezione del Sole (anche Plutone, Sedna, Makemake e 2007 OR10 hanno caratteristiche tonalità rosate per lo stesso motivo). La scoperta conferma, ancora una volta, come l'area esterna del Sistema Solare rappresenti un angolo dello spazio ancora poco conosciuto e ricco di sorprese. |
Post n°1854 pubblicato il 25 Gennaio 2019 da blogtecaolivelli
Fonte: Le Scienze Home Astronomia delle materie prime spaziali delle materie prime dello Spazio: per il 2017 al via la corsa all'oro spaziale prime spaziali, al via la corsa all'oro. Negli Stati Uniti viene approvata l'Act Space, una legge che autorizza l'uso commerciale delle materie prime trovate nello Spazio e sui vari corpi celesti certificati e riconosciuti dalla Terra. Una nuova corsa all'oro del nuovo secolo, una corsa all'oro spaziale che vede non pochi protagonisti; proprio per questo gli Stati Uniti hanno voluto istituire per primi una legge che regolarizzi il futuro mercato delle materie prime spaziali, che promette di esplodere nei prossimi anni. L'atto di legge prevede che si possano usare per fini commerciali le materie prime spaziali recuperate sulla Luna o su asteroidi riconosciuti, più di mille; a condizione, però, che esse vengano vendute negli stessi Stati Uniti o in Paesi alleati. deep-space-industries Act Space: la legge che regolarizza il mercato delle materie prime spaziali Questo regolamento è stato redatto in previsione delle future missioni a scopi di esplorazione e recupero materie prime ad opera, soprattutto, della Deep Space Industries e della Planety Resources. Missioni che partiranno tra il 2017 e il 2019 e che ritorneranno, si spera, cariche di materie prime spaziali nel 2020. Nei prossimi 15 anni è previsto che il mercato di materie prime dello Spazio arrivi a 3.000 milioni di dollari. Si apre una nuova era, la corsa all'oro spaziale è iniziata, vengono addirittura preparate leggi ad hoc, come la Act Space; chissà dove ci porterà tutto questo. |
Post n°1853 pubblicato il 25 Gennaio 2019 da blogtecaolivelli
Fonte: Le Scienze. I misteri degli stravaganti asteroidi Eufrosine Sino ad ora oscuri e misteriosi, la NASA sta indagando su questi oggetti potenzialmente pericolosi per la Terra ASTRONOMIA Renato Sansone 15:49 12 Agosto 2015 Sopra il piano del nostro sistema solare, nei pressi del baratro cosmico ospitante la fascia degli asteroidi, gli scienziati sono a conoscenza della presenza di un gruppo stravagante di rocce spaziali: gli asteroidi Eufrosine. Sino ad ora oscuri e misteriosi, questi oggetti, il cui nome deriva da una delle tre grazie nella mitologia greca, cominciano ad essere oggetto di studio da parte della NASA. Gli asteroidi Eufrosine hanno un percorso orbitale insolito che sporge ben al di sopra dell'eclittica, l'equatore del sistema solare. La roccia principale, scoperta da James Ferguson il 1º settembre 1854, vanta un diametro di ben 255 chilometri, rendendola tra le più grandi della fascia principale. Ora, un nuovo studio condotto dal Jet Propulsion Laboratory a Pasadena, in California, sta cercando di indagare sui misteri che aleggiano su questi corpi potenzialmente pericolosi per il nostro pianeta. I primi dati dimostrano che le interazioni gravitazionali con Saturno potrebbero plasmare le rispettive orbite, spingendo alcuni dei più grandi frammenti nello spazio adiacente alla Terra. I misteri degli stravaganti asteroidi Eufrosine Attraverso il telescopio NEOWISE, che opera nella porzione infrarossa dello spettro con una maggiore accuratezza rispetto ai telescopi nel visibile, gli scienziati del JPL sono stati in grado di misurare le loro dimensioni e la quantità di energia solare che essi riflettono. I 1400 asteroidi si sono rivelati grandi e scuri, con orbite molto inclinate ed ellittiche. "Attualmente - si legge nello studio condotto da Joseph Masiero - esistono più di 700.000 corpi asteroidali attualmente conosciuti nella fascia compresa tra Marte e Giove, ma solo alcuni appartengono ad una regione estremamente unica". Una migliore comprensione delle origini e dei comportamenti di questi oggetti darà ai ricercatori un quadro più chiaro sugli asteroidi in genere, in particolare su quelli potenzialmente pericolosi per la Terra. Tali studi, all'apparenza privi di significato, rappresentano una grande occasione per il futuro dell'umanità. |
Post n°1852 pubblicato il 25 Gennaio 2019 da blogtecaolivelli
Fonte: Le Scienze Nazca: il misterioso disegno rinvenuto dagli studiosi Molti dubbi e poche certezze sul nuovo disegno rinvenuto a Nazca. Potrebbe rappresentare un antico percorso rituale. ATTUALITÀ Angelo Petrone 17:30 5 Maggio 2016 Cosa rappresenta questo disegno tra le linee di Nazca? Una rappresentazione che, per ora, non ha una spiegazione quella presente tra le località di Nazca e Palpa, in Perù. Le linee compongono quello che sembrerebbe un animale con caratteristiche che, però, sembrano davvero anormali. Il pelo maculato, ma soprattutto il numero del tutto anormale di zampe sono gli elementi che hanno lasciato molti dubbi. A scoprire il disegno è stato un team di archeologi giapponesi che ha analizzato un'area non lontana dal famoso sito archeologico. Ma una differenza sostanziale divide questa rappresentazione dai classici disegni. Se le altre linee rappresentano animali reali come scimmie, pesci, condor, alligatori ed altri esseri viventi, questo sembrerebbe del tutto inventato. Ma le differenze non si fermano qui. Se la datazione dei disegni di Nazca è collocabile tra il primo ed il sesto secolo d.C., il disegno appena scoperto apparirebbe molto più antico, probabilmente di oltre duemilacinquecento anni fa. Sono oltre ottocento i disegni rinvenuti sull'Altopiano di Nazca, una vasta area desertica a sud del Perù. La realizzazione delle figure si deve allo spostamento delle pietre contenenti l'ossido di ferro con la realizzazione di un contrasto con il resto del terreno, di colorazione più scura. |
Post n°1851 pubblicato il 25 Gennaio 2019 da blogtecaolivelli
Fonte: Le Scienze Miniere sugli asteroidi: il futuro dell'esplorazione spaziale è lo sfruttamento delle risorse? Ecco come gli asteroidi potrebbero trasformarsi nelle miniere del futuro grazie ai rarissimi minerali contenuti. TECNOLOGIA Angelo Petrone 14:18 20 Giugno 2017 La colonizzazione dei pianeti del Sistema Solare potrebbe partire davvero quando l'uomo sarà in grado di sfruttare economicamente le risorse che lo spazio propone in quantità. E' il caso degli asteroidi che potrebbero essere le miniere del futuro per le Agenzie spaziali. Secondo Martin Elvis, astrofisico di Harvard , all'International Symposium on Space Technology and Science, l'avvio dello sfruttamento sugli asteroidi sarebbe in grado di stimolare la crescita dell'economia spaziale, oberata da costi spesso insostenibili. Una nuova frontiera per l'esplorazione del cosmo potrebbe aprirsi nel caso in cui i viaggi fossero in grado di garantire un determinato "tornaconto". Sono davvero tanti i minerali preziosi, spesso difficilmente estraibili sulla Terra, contenuti negli asteroidi. Uno dei problemi che si pone all'estrazione mineraria spaziale è, però, la scelta degli oggetti sui quali valga la pena dare il via all'estrazione. Insomma uno scoglio importante, ma che potrebbe essere superato grazie al contributo degli esperti. Miniere sugli asteroidi: il futuro dell'esplorazione spaziale è lo sfruttamento delle risorse? Font: Nanalyze Alcuni asteroidi, ad esempio, potrebbero essere usati come fonte di acqua, magari realizzando dei rifornimenti per le astronavi in viaggio mentre altri asteroidi potrebbero trasformarsi in riserve preziosissime di platino e di palladio. E' importante tenere presente che numerosi minerali sul nostro pianeta, legandosi ad elementi chimici molto pesanti, sono stati spinti nelle estreme profondità della Terra, tanto da renderne impossibile l'estrazione. Gli impatti continui a cui sono sottoposti i detriti spaziali, invece, potrebbero aver portato in superficie questi preziosissimi materiali tanto da renderne l'estrazione molto agevole. |
Post n°1850 pubblicato il 25 Gennaio 2019 da blogtecaolivelli
Fonte: le Scienze Siberia: uno strano animale nella profonda miniera di UdačnyjScoperta sensazionale in Russia dove è stato ritrovata una piccola mummia risalente a milioni di anni fa. AMBIENTE Angelo Petrone 14:31 19 Agosto 2016 Un animale dalle caratteristiche inedite quella scoperta a Udačnyj nella sterminata regione della Yacuzia, in Siberia. La scoperta è stata realizzata dai minatori nella più grande miniera del mondo, uno scavo dalle profondità record realizzato per l'estrazione di minerali contenenti diamanti. Quando i minatori hanno portato alla luce l'animale mummificato, hanno pensato immediatamente ad una strana specie di dinosauro. Una teoria che dovrà essere esaminata dagli esperti della città di Yakutsk nella quale è stata trasportata la mummia. Siberia: uno strano animale nella profonda miniera di Udačnyj Fonte: The Siberian Times Sono tante le ipotesi che fino ad ora si sono susseguite: in molti pensano che possa trattarsi di un mammifero carnivoro, una sorta di piccolo orso che milioni di anni fa popolava l'area. Le sabbie diamantifere nelle quali è stato rinvenuto l'animale risalgono, infatti, ad un periodo compreso tra i 252 ed i 62 milioni di anni fa. E' dagli anni sessanta che nell'area continua l'estrazione di diamanti: un'attività che ha portato al rinvenimento di oltre trecento tonnellate di minerali con all'interno le pietre preziose. La minierà subì un ulteriore ampliamento negli anni settanta con l'esplosione di una bomba atomica a 98 metri dalla superficie. |
Post n°1849 pubblicato il 25 Gennaio 2019 da blogtecaolivelli
Fonte: Le Scienze Squali di 400 anni scoperti in Groenlandia: una scoperta sensazionaleScoperti squali dalla longevità incredibile. Sono i vertebrati che vivono più a lungo in assoluto. AMBIENTE Angelo Petrone 18:00 12 Agosto 2016 Alcuni di loro sono nati quando in Italia imperversava la peste descritte da Manzoni o mentre la Francia e la Spagna si fronteggiavano nella Guerra dei Trentanni. Si tratta degli squali avvistati in Groenlandia, una specie scoperta dal alcuni studiosi dell'Università di Copenhagen ed n grado di aggiudicarsi il titolo di vertebrati più longevi in assoluto. La diffusione del Somniosus microcephalussi sviluppa in una vasta area che abbraccia i mari del nord dell'Oceano Atlantico risultando, così, anche la specie di squali che vive più a nord in assoluto. Squali di 400 anni scoperti in Groenlandia: una scoperta sensazionale Fonte: Julius Nielsen E' di cinque metri la lunghezza che, al massimo, possono raggiungere gli esemplari di questa specie in grado di crescere, nei secoli, con una velocità davvero lenta: di circa un centimetro all'anno. Sono necessari ben centocinquanta anni a questi animali per raggiungere la fase di maturità sessuale. Le poche caratteristiche note degli squali Somniosus microcephalus sono state descritte in un articolo pubblicato sulla rivista Science nel quale gli studiosi hanno spiegato come per risalire alla loro età sia stata utilizzata la tecnica del radiocarbonio. |
Post n°1848 pubblicato il 25 Gennaio 2019 da blogtecaolivelli
Natura, scoperta una rarissima specie di vipera italianaVipera Walser: la nuova specie di rettile scoperta nella provincia di Biella. Un esemplare a rischio di estinzione. AMBIENTE Angelo Petrone 19:37 27 Giugno 2016 Una scoperta davvero straordinaria quella realizzata dagli esperti erpetologi del Muse di Trento insieme ad un'equipe di studiosi stranieri. Si tratta del rinvenimento di una vipera mai osservata prima d'ora e con alcune caratteristiche davvero uniche. Ma anche la diffusione, davvero limitata, della specie animale appare un elemento fuori dal normale. Solo una piccola area, non lontana da Biella, ospita la particolare specie di rettile che non è stata osservata, invece, in altre zone. Proprio per la ristretta diffusione l'animale è ora conosciuto come "Vipera Walser" in onore al popolo che vive in questa particolare zona. Natura, scoperta una rarissima specie di vipera italiana Ma è l'estrema somiglianza con una particolare specie di vipera del Caucaso ad incuriosire gli esperti. Si chiama Vipera kaznakovi e rappresenta, ad ora, la parente più vicina alla vipera del Piemonte orientale. Proprio da questa specie di rettile potrebbe derivare l'animale scoperto nel Nord Italia; una parentela forse risalente all'era glaciale. Gli esperti, che hanno pubblicato la ricerca sul Journal of Zoological Systematics and Evolutionary Research, hanno classificato, fin da subito, la specie di vipera come tra quelle a rischio di estinzione. ARTNatura: scoperto uno squalo bioluminescente a largo delle Hawaii |
Post n°1847 pubblicato il 25 Gennaio 2019 da blogtecaolivelli
Fonte: Le Scienze Scoperto il più grande buco nero della galassia, attualmente sta mangiando una stella limitrofaE' stato individuato un enorme buco nero, il più grande della nostra galassia, mentre stava nutrendosi di una stella ASTRONOMIA Redazione 19:12 26 Giugno 2015 Nel corso degli ultimi giorni, grazie ad enti ufficiali e ai privati, sono state effettuate diverse rilevazioni e scoperte nello spazio. Una delle più importanti è stata quella della piramide sul pianeta nano Cerere ad opera della Sonda Dawn, e proprio mentre sui nostri cieli si sta consumando un'avvincente congiunzione tra Luna, Giove e Venere, l'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) rende noto della scoperta del più grande buco nero mai individuato nella nostra galassia, la Via Lattea. Scoperto il più grande buco nero della galassia, attualmente sta mangiando una stella limitrofa A diffondere le prime immagini e notizie relative a questo enorme buco nero sono stati dei Telegrammi Astronomici (Atel), ossia la rete di passaparola tra astronomi più famosa del mondo. Si tratta di un immenso buco nero, dal nome provvisorio di GS2023+338, la cui massa è dieci volte più grande di quella del Sole, e dalla piccola stella V404 Cygni, che in questi giorni è sotto l'attacco del buco nero. Piccola postilla: la stella è stata scoperta 25 anni fa dal satellite giapponese Ginga, ma poi si è "spenta" e non si è più vista fino a questa settimana, a causa delle emissioni molto forti dovute alla presenza di questo buco nero. Si tratta di un vero e proprio super-buco nero, osservato grazie allo strumento Ibis sul satellite Integral dell'ESA, l'Agenzia Spaziale Europea, che è stato in grado di rilevare i raggi gamma nei pressi del buco nero. Ora andranno effettuate delle rilevazioni più accurate, ma è anche probabile che la coppia composta dal buco nero e dalla stella Cygni sia addirittura l'oggetto cosmico più brillante mai osservato nel cosmo, perfino 50 volte più brillante della nebulosa del Granchio. |
Post n°1846 pubblicato il 25 Gennaio 2019 da blogtecaolivelli
Fonte: Le Scienze 04 ottobre 2018 La dieta dei primi agricoltori del Neolitico Cereali, legumi e carne ma anche prodotti caseari. Era questa la dieta dei primi agricoltori che vissero in Anatolia nel sesto millennio avanti Cristo, svelata grazie a sofisticate tecniche di analisi molecolare sui resti di cibo rimasti nel vasellame ritrovato nel sito archeologico di Çatalhöyük, in Turchia. Çatalhöyük, nell'Anatolia centrale, in Turchia, è un importante insediamento preistorico, abitato tra il 7100 a.C. e il 5600 a.C. dalle prime popolazioni di agricoltori del continente. Ora i ricercatori del Max-Planck-Institut, della Freie Universität di Berlino e dell'Università di York hanno analizzato il vasellame scoperto nel sito e sono riusciti a ricostruire a grandi linee la dieta dei suoi abitanti: come si legge su "Nature Communication" era a base di cereali, legumi, prodotti caseari e carne. Frammenti di vasellame analizzati nello studio (Credit: Ingmar Franz; Hendy et al. 2018.) I frammenti di terracotta studiati provengono dalla parte ovest del sito archeologico, e sono datati 5900-5800 anni prima di Cristo, quindi all'ultimo periodo della sua occupazione. Gli autori hanno analizzato in particolare i residui calcificati all'interno di ciotole e vasi con una tecnica d'identificazione delle molecole chiamata proteomica shotgun, che ha permesso di distinguere i diversi tipi di proteine che erano contenute nei cibi. derivavano dal latte di ovini, caprini e anche di bovini. I resti di cibo di origine animale non derivati dal latte hanno la stessa origine, con l'aggiunta di cervi. Nel caso dei cibi di orgine vegetale, vi erano cereali come orzo e frumento, e legumi come piselli e veccie (simili alle fave). particolare un vaso in cui erano presenti solo tracce di proteine che si trovano solo nel siero (la componente liquida) del latte. "Ciò è particolarmente interessante perché indica che gli antichi occupanti del sito probabilmente usavano metodi di produzione casearia per separare la cagliata e il siero dal latte fresco, e che avevano un contenitore speciale dove tenere in seguito il siero", ha dichiarato Jessica Hendy, ricercatrice del Max-Planck -Institut e coautrice dello studio. "L'ulteriore ipotesi è che usassero il siero per altri scopi dopo che la cagliata era stata separata". Il sito di Çatalhöyük (Credit: Jason Quinlan) Questi risultati dimostrerebbero quindi che in questa regione le popolazioni lavoravano il latte già nel VI millennio a.C., utilizzando quello di varie specie animali. tecnica di analisi utilizzata, queste scoperte non coprono l'intera dieta degli antichi agricoltori, che probabilmente era ancora più ampia. Gli approcci proteomici "shotgun" utilizzati dai ricercatori, infatti, sono fortemente dipendenti dai database delle sequenze di riferimento e molte specie vegetali non sono presenti, o solo limitatamente, nei database disponibili. "Un aspetto importante del lavoro futuro dovrà essere l'espansione di questi database con più sequenze di riferimento" ha concluso Hendy. |
Post n°1845 pubblicato il 25 Gennaio 2019 da blogtecaolivelli
Zucchero nello spazio: la scoperta della Nasa ASTRONOMIA Angelo Petrone 13:58 29 Dicembre 2018 Gli esperti hanno creato in laboratorio le condizioni dello spazio interstellare verificando la possibilità che si generi il 2-deossiribosio, ovvero lo zucchero. Un sapore dolce potrebbe caratterizzare parte del cosmo. A renderlo noto è una ricerca della Nasa che ribalta l'immagine che abbiamo dello spazio come vuoto cosmico. In questo enorme spazio possono crearsi tutte le componenti essenziali per la nascita di molecole complesse, come lo zucchero; una sostanza alla base della chimica della vita. Naturalmente nessun astronauta è andato nel cosmo a caccia della sostanza bianca. La scoperta è, infatti, il frutto di una serie di sperimentazioni create nel laboratorio di Astrochimica all'Ames research center della NASA. Zucchero nello spazio: la scoperta della Nasa
In laboratorio gli esperti hanno riprodotto le condizioni dello spazio interstellare ricreando il vuoto ed inserendo gli elementi più comuni del cosmo come l'idrogeno, il carbonio, il metanolo. Si tratta di sostanze che, in determinate condizioni, possono combinarsi dando origine a nuove molecole. Abbassando la temperatura dell'involucro a 262 gradi sotto zero, quella media dello spazio, gli scienziati hanno mischiato il vapore acqueo, frutto della combinazione dell'idrogeno e l'ossigeno, con il metanolo su un substrato di alluminio. La sostanza è stata poi irradiata dai raggi ultravioletti, per simulare il bombardamento delle radiazioni stellari. Il risultato è lo zucchero, di diversi tipi, tra cui il 2- deossiribosio, una componente fondamentale del nostro Dna. |
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