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Messaggi del 25/01/2019

Il thriller psicologico...

Post n°1856 pubblicato il 25 Gennaio 2019 da blogtecaolivelli

IL THRILLER PSICOLOGICO: LA GUIDA COMPLETA

Elvezio Sciallis| 3 ottobre 2018|

I migliori thriller psicologiciA prescindere dai gusti

personali, l'importanza della coppia sono:

L'amore bugiardo di Gillian Flynn + La ragazza del

treno di Paula Hawkins è incontestabile: il successo

di questi due romanzi ha dato nuova linfa vitale al

sottogenere del thriller psicologico, originando quel

che viene ormai comunemente definito come domestic

noir o domestic thriller.

Ma, come sottolineato, si tratta di una rinascita,

una rivitalizzazione di un sottogenere che ha radici

tanto solide quanto nobili e la cui origine si perde

in vari antenati, che precedono il thriller stesso.

A beneficio di tutti i nostri lettori, ma in particolare

pensando a quelli più giovani, che hanno magari

scoperto da poco questo sotto-genere e vogliono

esplorarne i confini, cercheremo di dare una

definizione di thriller psicologico, cercando anche

di segnare alcuni importanti momenti nella storia

del thriller psicologico, per poi passare in rassegna

alcuni dei migliori libri thriller psicologici.

Cos'è il thriller psicologico?

Non è semplice fornire una risposta breve e sbrigativa

alla domanda, anche perché questo sotto-genere

ha attraversato varie fasi ed evoluzioni nel corso

della sua storia.

Proviamo quindi un approccio diversificato, fornendo

più di una definizione, citando anche il parere di

scrittori, registi, critici ed esperti.

Il thriller psicologico è un sottogenere del thriller che,

su una trama nella quale accade qualche atto criminale,

pone l'accento sulle condizioni mentali dei personaggi,

sulle loro emozioni e possibili stati di follia, paura o

alterazione di qualche tipo. Oltre all'ovvia parentela

con il thriller, un altro genere vicino è quello "gotico",

con forte accento su un senso di percezione della

realtà che spesso non è affidabile né condiviso.

Spesso il punto di vista è quello di un/a protagonista

mentalmente non stabili e quindi un elemento che

caratterizza il thriller psicologico è il frequente

ricorso al cosiddetto "unreliable narrator", ovvero

un narratore inaffidabile.

Il termine è stato coniato da Wayne Clemens Booth,

un influente critico letterario, in Rhetoric of Fiction

(1961, arrivato in Italia come Retorica della narrativa

per La nuova Italia) e rappresenta un potente ed

efficace strumento narrativo a prescindere da come

viene impiegato.

Ci sono infatti esempi di narratori inaffidabili che in

ostanza si presentano come tali al lettore fin dalle

prime pagine, e dettano quindi un clima di sospetto,

paranoia e diffidenza lungo tutto il romanzo, e altri

narratori inaffidabili la cui natura viene rivelata man

mano, per accumulo di particolari, e portano quindi

spesso a un twist finale che ha di solito grande efficacia

e potenza.

Abbiamo esempi "alti" di narratore inaffidabile: se

rimaniamo nei confini italiani occorre citare lo Zeno

Cosini creato da Italo Svevo (La coscienza di Svevo, 1923),

mentre se valichiamo la frontiera ecco che miss Giddens

ne Il giro di vite di Henry James (1898) ne è ottimo esempio.

Volendo invece rimanere entro i generi letterari che

amiamo qui al Thriller Café, ecco che il dottor Sheppard

de L'assassinio di Roger Ackroyd di Agatha Christie

(The Murder of Roger Ackroyd, 1926, arrivato a noi

nel 1937 e conosciuto anche come Dalle nove alle dieci)

è uno dei più efficaci narratori inaffidabili nella storia del giallo.

Scomponendo nei suoi due elementi il termine che

stiamo analizzando, il quadro si arricchisce di ulteriori

particolari. Il romanzo psicologico, scopriamo, oltre

a focalizzarsi su motivazioni e pensieri dei protagonisti

più che sulle loro azioni o eventi esterni, ha di solito

un setting chiuso, domestico e contenuto. Ambienti i

nterni quindi, solitamente le case dei protagonisti

insieme a pochi altri luoghi comunque possibilmente

limitati e chiusi.

Il thriller ha a che fare con atti criminali che producono

eccitamento e suspense, con conseguente indagine

volta a identificare colpevoli e responsabilità.

Intrecciando queste due definizioni scopriamo che in

effetti si tratta di elementi presenti nel thriller psicologico.

Passando ai pareri di alcuni esperti, che si riferiscono

al mondo del cinema ma le cui considerazioni si

adattano perfettamente anche ai romanzi, scopriamo

che secondo il regista John Madden il thriller psicologico

si concentra sullo sviluppo dei personaggi, su conflitti

morali di difficile soluzione e paura e ansia che portano

i protagonisti a comportarsi in modo imprevedibile.

E se al grande schermo questo sotto-genere ha lasciato

progressivamente spazio a prodotti più ricchi d'azione

e con meno "riflessione", tali soluzioni funzionano

ancora alla grande sulla pagina.

Peter Hutchings rincara la dose e conferma l'importanza

di alcuni unti: per lui il sotto-genere è caratterizzato

da ambienti domestici e casalinghi e poca azione

in favore di una maggiore indagine sulle psicologie

dei principali personaggi, sottolineando come molto

spesso almeno uno di loro abbia problemi più o meno

gravi di percezione della realtà e di giudizio morale.

La tensione si costruisce lentamente per accumulo

di ambiguità, falsi ricordi, problemi con traumi passati

che vengono rivelati o scoperti lentamente, così da

arrivare al twist finale con la maggiore efficacia possibile.

Altri elementi e meccanismi narrativi che tendono

a essere usati con frequenza sono l'amnesia,

collegata a traumi ed eventi tragici nel passato,

naturalmente la doppia natura di alcuni dei personaggi,

con chi è percepito inizialmente come figura positiva

o come vittima che, a fine romanzo, si può rivelare

come negativo, assassino o pericoloso.

Di conseguenza, queste narrazioni sono di frequente

frutto dell'influenza della psicanalisi.

Oggigiorno, con l'avvento del domestic noir, questo

sotto-genere narrativo può essere percepito come

"dominato" dalle autrici, ma è una falsa percezione.

Da un lato il thriller psicologico è sempre stato

frequentato da grandi scrittrici, sia sufficiente

nominare regine del crimine quali PD James, Ruth

Rendell o Daphne du Maurier; d'altro canto non sono

mai mancati i bravi autori, molti dei quali andremo a

scoprirli nella sezione seguente, che riguarda quelli

che per noi sono fra i migliori thriller psicologici di sempre.

I migliori libri thriller psicologici

Ogni elenco, per sua natura, è parziale e destinato

a scontentare qualcuno: potete chiedere a cento

esperti o a cento lettori quali siano per loro i migliori

libri thriller psicologici di sempre e vi troverete di fronte

a cento elenchi diversi, che però condivideranno un

numero variabile di titoli.

Quello che a molti può sembrare difetto, per noi è

punto di forza: abbiamo radunato quelli che nella

nostra redazione sono stati identificati come i migliori

thriller psicologici e contiamo sul fatto che chi ci legge

non sarà d'accordo al 100% con noi.
Ci contiamo perché così potrà e vorrà aggiungere i

suoi romanzi del cuore, vuoi nei commenti al pezzo

vuoi in quelli sulla nostra pagina Facebook quando

linkeremo il post, così da espandere e completare

questa nostra lista.

E ora bando agli indugi, cominciamo ad avventurarci

nella lista dei migliori thriller psicologici, in ordine

strettamente cronologico, che tiene conto della prima

pubblicazione in lingua originale.

1938: Rebecca, la prima moglie di Daphne du Maurier

Portato ad ancora maggiore fama dalla trasposizione

cinematografica del 1940 di Alfred Hitchcock, che

vinse due premi oscar, Rebecca è thriller psicologico

allo stato dell'arte, che ha influenzato un esercito

di cloni ed eredi.

Quando una giovane dama di compagnia conosce

un ricco vedovo nella favolosa Montecarlo, sembra

una favola troppo bella per essere vera. I due si

sposano e anche la magione dove vanno a vivere,

a Manderley, in Cornovaglia, è splendida, sebbene

controllata da una governante un po' strana.

Purtroppo il luogo è dominato dall'oppressiva

memoria della prima moglie, Rebecca, e la giovane

cede giorno dopo giorno alla follia, fino a quando...

Daphne du Maurier è una maestra assoluta e,

sebbene nota e ben pubblicata anche in Italia,

meriterebbe comunque maggiore attenzione.

Sono molte le trasposizioni cinematografiche di

suoi romanzi, e oltre a questo titolo dobbiamo

ricordare almeno altri due grandi narrazioni di

tensione e delirio: Gli uccelli, di Alfred Hitchcock

e A Venezia... un dicembre rosso shocking di Nicolas Roeg.

1952: L'assassino che è in me di Jim Thompson

Uno degli indiscussi maestri del noir sforna quello

che per molti versi può essere considerato un vero

e proprio manuale del thriller psicologico.

Il protagonista è una persona della quale ognuno

dovrebbe potersi fidare, ovvero un vice sceriffo.

Lou Ford ha ventinove anni, una fidanzata e lavora

in una piccola città del Texas dove non accade molto.

Ma il suo aspetto e la sua vita, all'apparenza normali,

nascondono un doppione sadico e manipolatore, che

non esita di fronte a nulla e che è in grado di seminare

falsi indizi per deviare i sospetti, aiutato anche dal

suo mestiere.

I crimini si accumuleranno e, lentamente, il castello

di carte costruito da Ford comincerà a crollare, rivelando

tutta la sua morbosa follia. La scrittura potente e

suggestiva di Jim Thompson non ha perso un grammo

di potenza e questo titolo è imprescindibile per chi vuole

costruirsi una biblioteca del thriller psicologico.

1955: Il talento di Mr. Ripley di Patricia Highsmith

Non poteva certo mancare la regina del brivido,

con uno dei suoi migliori parti letterari. Il talento

di Mr. Ripley affascina e convince ancora adesso con

la vischiosa ragnatela di inganni e bugie che Ripley

tesse lungo tutto il romanzo, creando uno dei più

affascinanti e mesmerizzanti ritratti psicologici della

letteratura noir.

Il romanzo ha avuto ben quattro sequel: Il sepolto

vivo, L'amico americano, Il ragazzo di Tom Ripley e

Ripley sott'acqua, così come ha conosciuto una buona

trasposizione cinematografica nel 1999, per la regia

di Anthony Minghella, con un Matt Damon in ottima

forma nel ruolo di Ripley e Jude Law in quello di Dickie

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1959: Psycho di Robert Bloch

Non riusciremo mai a sottolineare a sufficienza

l'importanza di Psycho e, anche se dal punto di

vista dello stile ci sono molti romanzi in questa

lista che risaltano maggiormente, il romanzo di

Robert Bloch è unico per l'influenza che ha avuto

nel nostro immaginario.

Purtroppo, ma anche comprensibilmente, la fama

e l'importanza di questo capolavoro del thriller

psicologico scompaiono di fronte al film omonimo

diretto da Alfred Hitchcock un anno dopo l'uscita

del volume e pazienza, non possiamo far altro che

sperare che tante persone ancora in futuro,

affascinate dalle "imprese" di Anthony Perkins,

vogliano scoprire anche il romanzo che è alla base

di uno dei film più importanti della storia del cinema.

La trama? Non ci sembra il caso di parlarne: chi l'ha

già visto e/o letto sa tutto, i fortunati che ancora

devono scoprirlo è preferibile che rimangano totalmente

all'oscuro, così da poter essere sorpresi fino in fondo.

1987: Misery di Stephen King

Da un lato è un onore ospitare Misery di Stephen King

in questa lista perché si tratta di un thriller psicologico

ottimamente congegnato e gradevolmente diverso

da larga parte delle situazioni tipiche di questo genere.

D'altro canto è quasi imbarazzante parlarne, perché

è un romanzo arcinoto anche grazie all'omonimo film

del 1990 diretto da Rob Reiner e interpretato da

James Caan e Kathy Bates.

Un popolare autore di romanzi, noto per la serie di

Misery, ha un grave incidente automobilistico e viene

soccorso da una infermiera, grandissima fan del suo lavoro.

Quando però lei scoprirà che lo scrittore vuole porre

termine alla serie di Misery, lo terrà prigioniero, obbligando

a scrivere un nuovo romanzo avente come protagonista

la sua eroina.

Forte e morboso legame psicologico fra i due,

ambiente claustrofobico, considerazioni sulla scrittura

e sulla tossicodipendenza, Misery è uno dei migliori romanzi del Re.

1988: Il silenzio degli innocenti di Thomas Harris

Per certi a Il silenzio degli innocenti mancano alcun

elementi base del thriller psicologico, ma per altri

versi il rapporto fra Clarice Sterling e Hannibal Lecter

(senza dimenticare il "terzo incomodo", Jack Crawford)

è un capolavoro di psicologia ed è impossibile

sottovalutarne la potenza, così come è impossibile

trascurare la figura del serial killer che imperversa nella

vicenda, Buffalo Bill.

Come molti fra i migliori thriller psicologici,

Il silenzio degli innocenti è diventato anche un

ottimo film nel 1991. Diretta da un Jonathan Demme

in stato di grazia e superbamente interpretata da

Anthony Hopkins e Jodie Foster, la pellicola ha incassato

ben 5 premi Oscar, evento raro per film appartenenti

a questo sotto-genere.

 
 
 

"Farout"

Post n°1855 pubblicato il 25 Gennaio 2019 da blogtecaolivelli

Fonte: Le Scienze

Home Astronomia

Scoperto ‘Farout' il pianeta più lontano del Sistema Solare
ASTRONOMIA
Angelo Petrone 21:57 17 Dicembre 2018
2018 VG18, in gergo "Farout" è l'oggetto

più distante dal Sole mai scoperto.

Un pianeta che entra, a pieno diritto, nel

guinnes dei primati, come l'oggetto più

distante mai osservato nel nostro Sistema Solare.

Si tratta di 2018 VG18, in gergo "Farout",

un piccolo corpo celeste distante ben tre miliardi

e mezzo di chilometri da Plutone e 18 dalla

nostra posizione. La distanza che separa il Sole

a questo mondo sperduto nello spazio è pari a

cento volte lo spazio che c'è tra il nostro pianeta

e la nostra stella. Scoperto da un team di esperti

della Scott Shepard del Carnegie Institution for

Science, 2018 VG18 è stato avvistato dal telescopio

giapponese Subaru alle Hawaii.L'oggetto ha

caratteristiche ancora del tutto ignote, oltre a tanti

aspetti unici. L'orbita, ad esempio, è notevolmente

allungata, al pari degli altri oggetti transnettuniani;

una caratteristica che ha spinto numerosi esperti

di tutto il mondo ad ipotizzare la presenza di un

nono grande pianeta nell'area più esterna del

Sistema Solare. Il diametro di Farout è di circa 500 km,

impiega un millennio a completare un'orbita intorno

al Sole ed ha una caratteristica colorazione rosata

provocata dalla reazione del gas metano ghiacciato

ai raggi cosmici al quale è costantemente esposto,

per la mancanza della protezione del Sole

(anche Plutone, Sedna, Makemake e 2007 OR10 hanno

caratteristiche tonalità rosate per lo stesso motivo).

La scoperta conferma, ancora una volta, come l'area

esterna del Sistema Solare rappresenti un angolo

dello spazio ancora poco conosciuto e ricco di sorprese.

 
 
 

Act Space...

Post n°1854 pubblicato il 25 Gennaio 2019 da blogtecaolivelli

Fonte: Le Scienze

Home Astronomia
Act Space: la legge che regolarizza il mercato

delle materie prime spaziali
L'Act Space è la legge che regolarizzerà il mercato

delle materie prime dello Spazio: per il 2017

al via la corsa all'oro spaziale
ASTRONOMIA
Manuela De Quarto 16:18 8 Dicembre 2015
Act Space: ora si possono commerciare le materie

prime spaziali, al via la corsa all'oro. Negli Stati Uniti

viene approvata l'Act Space, una legge che autorizza

l'uso commerciale delle materie prime trovate nello

Spazio e sui vari corpi celesti certificati e riconosciuti

dalla Terra. Una nuova corsa all'oro del nuovo secolo,

una corsa all'oro spaziale che vede non pochi protagonisti;

proprio per questo gli Stati Uniti hanno voluto istituire

per primi una legge che regolarizzi il futuro mercato

delle materie prime spaziali, che promette di esplodere

nei prossimi anni. L'atto di legge prevede che si possano

usare per fini commerciali le materie prime spaziali

recuperate sulla Luna o su asteroidi riconosciuti, più di mille;

a condizione, però, che esse vengano vendute negli

stessi Stati Uniti o in Paesi alleati.

deep-space-industries

Act Space: la legge che regolarizza il mercato delle

materie prime spaziali

Questo regolamento è stato redatto in previsione

delle future missioni a scopi di esplorazione e recupero

materie prime ad opera, soprattutto, della Deep Space

Industries e della Planety Resources. Missioni che

partiranno tra il 2017 e il 2019 e che ritorneranno,

si spera, cariche di materie prime spaziali nel 2020.

Nei prossimi 15 anni è previsto che il mercato di

materie prime dello Spazio arrivi a 3.000 milioni di

dollari. Si apre una nuova era, la corsa all'oro

spaziale è iniziata, vengono addirittura preparate

leggi ad hoc, come la Act Space; chissà dove ci

porterà tutto questo.

 
 
 

D allo spazio profondo...

Post n°1853 pubblicato il 25 Gennaio 2019 da blogtecaolivelli

Fonte: Le Scienze.

I misteri degli stravaganti asteroidi Eufrosine

Sino ad ora oscuri e misteriosi, la NASA sta

indagando su questi oggetti potenzialmente

pericolosi per la Terra

ASTRONOMIA Renato Sansone 15:49 12 Agosto 2015

Sopra il piano del nostro sistema solare, nei

pressi del baratro cosmico ospitante la fascia

degli asteroidi, gli scienziati sono a conoscenza

della presenza di un gruppo stravagante di

rocce spaziali: gli asteroidi Eufrosine. Sino ad

ora oscuri e misteriosi, questi oggetti, il cui nome

deriva da una delle tre grazie nella mitologia

greca, cominciano ad essere oggetto di studio

da parte della NASA. Gli asteroidi Eufrosine

hanno un percorso orbitale insolito che sporge

ben al di sopra dell'eclittica, l'equatore del sistema

solare. La roccia principale, scoperta da James

Ferguson il 1º settembre 1854, vanta un diametro

di ben 255 chilometri, rendendola tra le più grandi

della fascia principale. Ora, un nuovo studio condotto

dal Jet Propulsion Laboratory a Pasadena, in California,

sta cercando di indagare sui misteri che aleggiano su

questi corpi potenzialmente pericolosi per il nostro pianeta.

I primi dati dimostrano che le interazioni gravitazionali

con Saturno potrebbero plasmare le rispettive orbite,

spingendo alcuni dei più grandi frammenti nello

spazio adiacente alla Terra.

I misteri degli stravaganti asteroidi Eufrosine

I misteri degli stravaganti asteroidi Eufrosine

Attraverso il telescopio NEOWISE, che opera

nella porzione infrarossa dello spettro con una

maggiore accuratezza rispetto ai telescopi nel 

visibile, gli scienziati del JPL sono stati in grado

di misurare le loro dimensioni e la quantità di

energia solare che essi riflettono. I 1400

asteroidi si sono rivelati grandi e scuri, con

orbite molto inclinate ed ellittiche.

"Attualmente - si legge nello studio condotto

da Joseph Masiero - esistono più di 700.000

corpi asteroidali attualmente conosciuti nella fascia

compresa tra Marte e Giove, ma solo alcuni

appartengono ad una regione estremamente unica".

Una migliore comprensione delle origini e dei

comportamenti di questi oggetti darà ai ricercatori

un quadro più chiaro sugli asteroidi in genere, in

particolare su quelli potenzialmente pericolosi per

la Terra. Tali studi, all'apparenza privi di significato,

rappresentano una grande occasione per il futuro

dell'umanità.

 
 
 

La Scoperta di Nazca..

Post n°1852 pubblicato il 25 Gennaio 2019 da blogtecaolivelli

Fonte: Le Scienze

Nazca: il misterioso disegno rinvenuto dagli studiosi

Molti dubbi e poche certezze sul nuovo disegno

rinvenuto a Nazca. Potrebbe rappresentare

un antico percorso rituale.

ATTUALITÀ Angelo Petrone 17:30 5 Maggio 2016

Cosa rappresenta questo disegno tra le linee di Nazca?

Una rappresentazione che, per ora, non ha una

spiegazione quella presente tra le località di Nazca

 e Palpa, in Perù. Le linee compongono quello che

sembrerebbe un animale con caratteristiche che,

però, sembrano davvero anormali. Il pelo maculato,

ma soprattutto il numero del tutto anormale di

zampe sono gli elementi che hanno  lasciato molti

dubbi. A scoprire il disegno è stato un team di

archeologi giapponesi che ha analizzato un'area

non lontana dal famoso sito archeologico.

Ma una differenza sostanziale divide questa

rappresentazione dai classici disegni. Se le altre

linee rappresentano animali reali come scimmie,

pesci, condor, alligatori ed altri esseri viventi,

questo sembrerebbe del tutto inventato.

nazca disegno

Ma le differenze non si fermano qui.

Se la datazione dei disegni di Nazca è collocabile

tra il primo ed il sesto secolo d.C., il disegno appena

scoperto apparirebbe molto più antico,

probabilmente di oltre duemilacinquecento anni fa.

Sono oltre ottocento i disegni rinvenuti sull'Altopiano

di Nazca, una vasta area desertica a sud del Perù.

La realizzazione delle figure si deve allo spostamento

delle pietre contenenti l'ossido di ferro con la

realizzazione di un contrasto con il resto del

terreno, di colorazione più scura.

 
 
 

La colonizzazione di altri pianeti.

Post n°1851 pubblicato il 25 Gennaio 2019 da blogtecaolivelli

Fonte: Le Scienze

Miniere sugli asteroidi: il futuro dell'esplorazione

spaziale è lo sfruttamento delle risorse?

Ecco come gli asteroidi potrebbero trasformarsi

nelle miniere del futuro grazie ai rarissimi

minerali contenuti.

TECNOLOGIA Angelo Petrone 14:18 20 Giugno 2017

La colonizzazione dei pianeti del Sistema Solare

potrebbe partire davvero quando l'uomo sarà in

grado di sfruttare economicamente le risorse che

lo spazio propone in quantità. E' il caso degli 

asteroidi che potrebbero essere le miniere del

futuro per le Agenzie spaziali. Secondo Martin Elvis,

astrofisico di Harvard , all'International Symposium

on Space Technology and Science, l'avvio dello

sfruttamento sugli asteroidi sarebbe in grado di

stimolare la crescita dell'economia spaziale, oberata

da costi spesso insostenibili. Una nuova frontiera

per l'esplorazione del cosmo potrebbe aprirsi nel

caso in cui i viaggi fossero in grado di garantire

un determinato "tornaconto". Sono davvero tanti

i minerali preziosi, spesso difficilmente estraibili

sulla Terra, contenuti negli asteroidi.

Uno dei problemi che si pone all'estrazione mineraria

spaziale è, però, la scelta degli oggetti sui quali

valga la pena dare il via all'estrazione. Insomma

uno scoglio importante, ma che potrebbe essere

superato grazie al contributo degli esperti.

Miniere sugli asteroidi: il futuro dell'esplorazione

spaziale è lo sfruttamento delle risorse?

Font: Nanalyze

Alcuni asteroidi, ad esempio, potrebbero essere

usati come fonte di acqua, magari realizzando dei

rifornimenti per le astronavi in viaggio mentre altri 

asteroidi potrebbero trasformarsi in riserve

preziosissime di platino e di palladio.

E' importante tenere presente che numerosi 

minerali sul nostro pianeta, legandosi ad elementi

chimici molto pesanti, sono stati spinti nelle

estreme profondità della Terra, tanto da renderne

impossibile l'estrazione. Gli impatti continui a cui

sono sottoposti i detriti spaziali, invece, potrebbero

aver portato in superficie questi preziosissimi 

materiali tanto da renderne l'estrazione

molto agevole. 

 
 
 

Grandi scoperte scientifiche...

Post n°1850 pubblicato il 25 Gennaio 2019 da blogtecaolivelli

Fonte: le Scienze

Siberia: uno strano animale nella profonda

miniera di UdačnyjScoperta sensazionale in

Russia dove è stato ritrovata una piccola

mummia risalente a milioni di anni fa.

AMBIENTE Angelo Petrone 14:31 19 Agosto 2016

Un animale dalle caratteristiche inedite

quella scoperta a Udačnyj nella sterminata

regione della Yacuzia, in Siberia.

La scoperta è stata realizzata dai minatori

nella più grande miniera del mondo, uno

scavo dalle profondità record realizzato

per l'estrazione di minerali contenenti

diamanti. Quando i minatori hanno portato

alla luce l'animale mummificato, hanno

pensato immediatamente ad una strana

specie di dinosauro. Una teoria che dovrà

essere esaminata dagli esperti della città

di Yakutsk nella quale è stata trasportata

la mummia.

aniamle

Siberia: uno strano animale nella profonda

miniera di Udačnyj Fonte: The Siberian Times

Sono tante le ipotesi che fino ad ora si sono

susseguite: in molti pensano che possa trattarsi

di un mammifero carnivoro, una sorta di piccolo

orso che milioni di anni fa popolava l'area.

Le sabbie diamantifere nelle quali è stato rinvenuto

l'animale risalgono, infatti, ad un periodo compreso

tra i 252 ed i 62 milioni di anni fa.

E' dagli anni sessanta che nell'area continua

l'estrazione di diamanti: un'attività che ha portato

al rinvenimento di oltre trecento tonnellate di

minerali con all'interno le pietre preziose.

La minierà subì un ulteriore ampliamento negli

anni settanta con l'esplosione di una bomba

atomica a 98 metri dalla superficie.

 
 
 

Gli squali di 400 anni (udite, udite!!)

Post n°1849 pubblicato il 25 Gennaio 2019 da blogtecaolivelli

Fonte: Le Scienze

Squali di 400 anni scoperti in Groenlandia:

una scoperta sensazionaleScoperti squali

dalla longevità incredibile. Sono i vertebrati

che vivono più a lungo in assoluto.

AMBIENTE Angelo Petrone 18:00 12 Agosto 2016

Alcuni di loro sono nati quando in Italia

imperversava la peste descritte da Manzoni

o mentre la Francia e la Spagna si fronteggiavano

nella Guerra dei Trentanni. Si tratta degli squali 

avvistati in Groenlandia, una specie scoperta dal

alcuni studiosi dell'Università di Copenhagen ed

n grado di aggiudicarsi il titolo di vertebrati più

longevi in assoluto. La diffusione del Somniosus

microcephalussi sviluppa in una vasta area che

abbraccia i mari del nord dell'Oceano Atlantico

risultando, così, anche la specie di squali che vive

più a nord in assoluto.

squali

Squali di 400 anni scoperti in Groenlandia: una

scoperta sensazionale Fonte: Julius Nielsen

E' di cinque metri la lunghezza che, al massimo,

possono raggiungere gli esemplari di questa

specie in grado di crescere, nei secoli, con una

velocità davvero lenta: di circa un centimetro all'anno.

Sono necessari ben centocinquanta anni a questi 

animali per raggiungere la fase di maturità sessuale.

Le poche caratteristiche note degli squali Somniosus

microcephalus sono state descritte in un articolo

pubblicato sulla rivista Science nel quale gli studiosi

hanno spiegato come per risalire alla loro età sia

stata utilizzata la tecnica del radiocarbonio.

 
 
 

Le ultime scoperte scientifiche....

Post n°1848 pubblicato il 25 Gennaio 2019 da blogtecaolivelli

 

 

Natura, scoperta una rarissima specie di

vipera italianaVipera Walser: la nuova specie

di rettile scoperta nella provincia di Biella.

Un esemplare a rischio di estinzione.

AMBIENTE Angelo Petrone 19:37 27 Giugno 2016

Una scoperta davvero straordinaria quella

realizzata dagli esperti erpetologi del Muse

di Trento insieme ad un'equipe di studiosi

stranieri. Si tratta del rinvenimento di una 

vipera mai osservata prima d'ora e con alcune

caratteristiche davvero uniche. Ma anche la

diffusione, davvero limitata, della specie

animale appare un elemento fuori dal normale.

Solo una piccola area, non lontana da Biella,

ospita la particolare specie di rettile che non è

stata osservata, invece, in altre zone.

Proprio per la ristretta diffusione l'animale è ora

conosciuto come "Vipera Walser" in onore al popolo

che vive in questa particolare zona.

vipera italiana 1

Natura, scoperta una rarissima specie di vipera italiana

Ma è l'estrema somiglianza con una particolare

specie di vipera del Caucaso ad incuriosire gli

esperti. Si chiama Vipera kaznakovi e rappresenta,

ad ora, la parente più vicina alla vipera del

Piemonte orientale. Proprio da questa specie di

rettile potrebbe derivare l'animale scoperto nel

Nord Italia; una parentela forse risalente all'era

glaciale. Gli esperti, che hanno pubblicato la ricerca

sul Journal of Zoological Systematics and Evolutionary

Research, hanno classificato, fin da subito, la specie

di vipera come tra quelle a rischio di estinzione.

ANGELO PETRONE

ARTNatura: scoperto uno squalo bioluminescente a largo delle HawaiiNatura: scoperto uno squalo bioluminescente a largo delle Hawaii

  • Fusione stelle di neutroni: l'incredibile quantità di oro e platino prodotta
 
 
 

Le ultime novità sui buchi neri...

Post n°1847 pubblicato il 25 Gennaio 2019 da blogtecaolivelli

Fonte: Le Scienze

Home Astronomia

Scoperto il più grande buco nero della galassia, attualmente

sta mangiando una stella limitrofaE' stato individuato un

enorme buco nero, il più grande della nostra galassia, mentre

stava nutrendosi di una stella

ASTRONOMIA Redazione 19:12 26 Giugno 2015

Nel corso degli ultimi giorni, grazie ad enti ufficiali e ai privati,

sono state effettuate diverse rilevazioni e scoperte nello spazio.

Una delle più importanti è stata quella della piramide sul pianeta

nano Cerere ad opera della Sonda Dawn, e proprio mentre

sui nostri cieli si sta consumando un'avvincente congiunzione 

tra Luna, Giove e Venere, l'Istituto Nazionale di Astrofisica

(INAF) rende noto della scoperta del più grande buco nero mai

individuato nella nostra galassia, la Via Lattea. 

Scoperto il più grande buco nero della galassia, attualmente sta mangiando una stella limitrofa

Scoperto il più grande buco nero della galassia, attualmente

sta mangiando una stella limitrofa

A diffondere le prime immagini e notizie relative a questo

enorme buco nero sono stati dei Telegrammi Astronomici (Atel),

ossia la rete di passaparola tra astronomi più famosa del mondo.

Si tratta di un immenso buco nero, dal nome provvisorio di

GS2023+338, la cui massa è dieci volte più grande di quella del

Sole, e dalla piccola stella V404 Cygni, che in questi giorni è

sotto l'attacco del buco nero. Piccola postilla: la stella è stata

scoperta 25 anni fa dal satellite giapponese Ginga, ma poi si

è "spenta" e non si è più vista fino a questa settimana, a causa

delle emissioni molto forti dovute alla presenza di questo buco

nero. Si tratta di un vero e proprio super-buco nero, osservato

grazie allo strumento Ibis sul satellite Integral dell'ESA, l'Agenzia

Spaziale Europea, che è stato in grado di rilevare i raggi gamma nei

pressi del buco nero. Ora andranno effettuate delle rilevazioni più

accurate, ma è anche probabile che la coppia composta dal buco

nero e dalla stella Cygni sia addirittura l'oggetto cosmico più

brillante mai osservato nel cosmo, perfino 50 volte più brillante

della nebulosa del Granchio. 

 
 
 

La dieta dei primi agricoltori del Neolitico....

Post n°1846 pubblicato il 25 Gennaio 2019 da blogtecaolivelli

Fonte: Le Scienze

04 ottobre 2018

La dieta dei primi agricoltori del Neolitico

La dieta dei primi agricoltori del Neolitico

Cereali, legumi e carne ma anche prodotti

caseari. Era questa la dieta dei primi agricoltori

che vissero in Anatolia nel sesto millennio avanti

Cristo, svelata grazie a sofisticate tecniche di

analisi molecolare sui resti di cibo rimasti nel

vasellame ritrovato nel sito archeologico di

Çatalhöyük, in Turchia.

Çatalhöyük, nell'Anatolia centrale, in Turchia,

è un importante insediamento preistorico, abitato

tra il 7100 a.C. e il 5600 a.C. dalle prime

popolazioni di agricoltori del continente.

Ora i ricercatori del Max-Planck-Institut, della

Freie Universität di Berlino e dell'Università di

York hanno analizzato il vasellame scoperto

nel sito e sono riusciti a ricostruire a grandi

linee la dieta dei suoi abitanti: come si legge 

su "Nature Communication" era a base di

cereali, legumi, prodotti caseari e carne.

La dieta dei primi agricoltori del Neolitico

Frammenti di vasellame analizzati nello studio

(Credit: Ingmar Franz; Hendy et al. 2018.)

I frammenti di terracotta studiati provengono

dalla parte ovest del sito archeologico, e sono

datati 5900-5800 anni prima di Cristo, quindi

all'ultimo periodo della sua occupazione.

Gli autori hanno analizzato in particolare i residui

calcificati all'interno di ciotole e vasi con una

tecnica d'identificazione delle molecole chiamata

proteomica shotgun, che ha permesso di distinguere

i diversi tipi di proteine che erano contenute nei cibi.

È così emerso per esempio che i prodotti caseari

derivavano dal latte di ovini, caprini e anche di bovini.

I resti di cibo di origine animale non derivati dal

latte hanno la stessa origine, con l'aggiunta di cervi.

Nel caso dei cibi di orgine vegetale, vi erano cereali

come orzo e frumento, e legumi come piselli e veccie

(simili alle fave).

Ad attirare le attenzioni dei ricercatori è stato in

particolare un vaso in cui erano presenti solo tracce

di proteine che si trovano solo nel siero (la componente

liquida) del latte. "Ciò è particolarmente interessante

perché indica che gli antichi occupanti del sito probabilmente

usavano metodi di produzione casearia per separare

la cagliata e il siero dal latte fresco, e che avevano

un contenitore speciale dove tenere in seguito il siero", 

ha dichiarato Jessica Hendy, ricercatrice del Max-Planck

-Institut e coautrice dello studio. "L'ulteriore ipotesi è

che usassero il siero per altri scopi dopo che la cagliata

era stata separata".

La dieta dei primi agricoltori del Neolitico

Il sito di Çatalhöyük (Credit: Jason Quinlan)

Questi risultati dimostrerebbero quindi che in

questa regione le popolazioni lavoravano il latte

già nel VI millennio a.C., utilizzando quello di

varie specie animali.

Tuttavia, a causa dei limiti metodologici della

tecnica di analisi utilizzata, queste scoperte non

coprono l'intera dieta degli antichi agricoltori, che

probabilmente era ancora più ampia. Gli approcci

proteomici "shotgun" utilizzati dai ricercatori, infatti,

sono fortemente dipendenti dai database delle

sequenze di riferimento e molte specie vegetali

non sono presenti, o solo limitatamente, nei database

disponibili. "Un aspetto importante del lavoro futuro

dovrà essere l'espansione di questi database con più

sequenze di riferimento" ha concluso Hendy.

 
 
 

Lo zucchero spaziale (quello che si mette nel caffè

Post n°1845 pubblicato il 25 Gennaio 2019 da blogtecaolivelli

Home Astronomia

Zucchero nello spazio: la scoperta della Nasa

ASTRONOMIA Angelo Petrone 13:58 29 Dicembre 2018

Gli esperti hanno creato in laboratorio le

condizioni dello spazio interstellare verificando

la possibilità che si generi il 2-deossiribosio,

ovvero lo zucchero.

Un sapore dolce potrebbe caratterizzare parte

del cosmo. A renderlo noto è una ricerca della

Nasa che ribalta l'immagine che abbiamo dello 

spazio come vuoto cosmico. In questo enorme

spazio possono crearsi tutte le componenti

essenziali per la nascita di molecole complesse,

come lo zucchero; una sostanza alla base della

chimica della vita. Naturalmente nessun astronauta

è andato nel cosmo a caccia della sostanza bianca.

La scoperta è, infatti, il frutto di una serie di

sperimentazioni create nel laboratorio di Astrochimica

all'Ames research center della NASA.

Zucchero nello spazio: la scoperta della Nasa

 

In laboratorio gli esperti hanno riprodotto le

condizioni dello spazio interstellare ricreando il 

vuoto ed inserendo gli elementi più comuni del

cosmo come l'idrogeno, il carbonio, il metanolo.

Si tratta di sostanze che, in determinate condizioni,

possono combinarsi dando origine a nuove molecole.

Abbassando la temperatura dell'involucro a 262 gradi

sotto zero, quella media dello spazio, gli scienziati

hanno mischiato il vapore acqueo, frutto della

combinazione dell'idrogeno e l'ossigeno, con il metanolo

su un substrato di alluminio. La sostanza è stata poi

irradiata dai raggi ultravioletti, per simulare il

bombardamento delle radiazioni stellari. 

Il risultato è lo zucchero, di diversi tipi, tra cui il 2-

deossiribosio, una componente fondamentale del

nostro Dna.

 
 
 

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