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Messaggi del 06/06/2020

L'Italiano come lingua veicolare globale..

Post n°3020 pubblicato il 06 Giugno 2020 da blogtecaolivelli

Nella lunga attività della realizzazione del presente blog, ci si è

spesso accorti che oltre ai problemi dell'ambiente, le scoperte

delle scienze e dell'astronomia, nonchè dell'archeologia, del Covid19,

della pandemia, dei problemi della gioventù moderna e del vivere

odierno, ci sono dei fatti linguistici annosi che sarebbe ottima 

cosa non trascurare: già circa quarant'anni fa si parlava della spari-

zione dei dialetti italiani locali a causa della televisione e della scolariz-

zazione obbligatoria e quindi dello studio e dell'insegnamento dell'italiano

come lingua madre e a livello standard, un'ottima cosa se ci si ricorda che

tutto ciò ha contribuito a creare una sorta di unità linguistica nazionale ma 

che oggi l'Italiano rischia di essere soppiantato sempre di più dall'uso

corrente della lingua inglese nella comunicazione locale, nazionale,

europea e globale e quindi ciò richiede di prendere delle posizioni ben

precise per la conservazione e l'uso della nostra lingua non solo a livello

nazionale ed europeo ma globale, perchè si deve usare l'inglese e non 

l'italiano per la comunicazione veicolare globale?

E perchè non si deve fare uno sforzo per valorizzare il nostro patrimonio

culturale e linguistico locale, regionale ed insieme nazionale a livello globale?

Al fine di promuovere la conservazione e la diffusione dell'Italiano come

lingua veicolare globale, blogteca comincerà a fare un ripasso di grammatica

e di sintassi italiane.

 
 
 

L'uso delle bucce degli agrumi

Post n°3019 pubblicato il 06 Giugno 2020 da blogtecaolivelli

Articolo di Blogteca...

E' risaputo che le bucce degli agrumi di ogni genere sono dei preziosi alleati

per la realizzazione pratica di liquori assolutamente tradizionali, fuori commercio

che ci aiutano a conservare intatti i sapori, le forme ed i colori della nostra 

tradizione gastronomica italiana che possono aiutarci a creare dei brand

assolutamente originali e senza rivali stranieri per creare o ri-creare le nostre

nicchie commerciali di esportazione.

Le bucce degli agrumi sono anche degli alleati preziosi per la creazione di dolci

da forno o da pasticceria, accompagnati dai liquori preparati con i medesimi 

ingredienti, al fine di creare dei dessert e degli aperitivi assolutamente originali

ma- questo il segreto- essi devono essere realizzati con degli agrumi rigidamente

bio e le confezioni devono riportare la dicitura: bucce edibili per non incorrere

nei rischi di immettere sul mercato o solo di consumare prodotti con gli

ingredienti-base avvelenati.

Sarebbe così possibile offrire dolci alle noci con drink di nocino, un liquore

tradizionale unico, gustoso e raffinato, per palati che gradiscono i sapori

nuovi e raffinati.

Si coglie ancora l'occasione per ricordare che il plurale di buccia è bucce

 
 
 

Le ultime novità sugli agrumi

Post n°3018 pubblicato il 06 Giugno 2020 da blogtecaolivelli

Fonte: articolo riportato dall'Internet

Una migliore tecnologia per

estrarre i flavonoidi degli

agrumi

Fonte: Cnr-Ismn© Foodcollection/Agf Lo studio, condotto da un team di ricerca del

Consiglio nazionale delle ricerche (Ibe, Ismn), è pubblicato su "Processes".

Se saranno confermate le indagini preliminari sul ruolo di tali molecole

contro il Covid-19, la metodologia per cavitazione idrodinamica sviluppata dal

Cnr potrebbe renderle disponibili su vasta scala

Uno studio coordinato da ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche del

HCT-Agrifood Laboratory dell'Istituto per la bioeconomia (Cnr-Ibe) e dell'Istituto

per lo studio dei materiali nanostrutturati (Cnr-Ismn) - dal titolo "Review of

Evidence Available on Hesperidin-Rich Products as Potential Tools against

Covid-19 and Hydrodynamic Cavitation-Based Extraction as a Method of Increasing

Their Production"-

pubblicato dalla rivista Processes, oltre a passare in rassegna gli studi sul ruolo dei

flavonoidi presenti nelle bucce degli agrumi rispetto all'insorgenza dell'infezione

causata dal virus Sars-Cov-2 e delle sovra-reazioni del sistema immunitario, propone

un metodo per la produzione su vasta scala di estratti liquidi e compresse ricche in

esperidina, naringina e altri flavonoidi e oli essenziali degli agrumi.

"Le virtù delle bucce degli agrumi erano già emerse con le esperienze di estrazione

a cavitazione idrodinamica da cui abbiamo ottenuto estratti ricchi di flavonoidi, oli

essenziali e pectina", afferma Francesco Meneguzzo del Cnr-Ibe, primo autore dello

studio.

"Liofilizzando la pectina, si è poi scoperto che vi si concentra la maggior parte dei

composti bioattivi, ottenendo una polvere con notevoli effetti antiossidanti, antibatterici

e priva di tossicità".

La cavitazione è una tecnica di formazione, accrescimento e implosione di bolle di vapore

in un liquido a temperature inferiori rispetto al punto di ebollizione, che genera microambient

i caratterizzati da temperature locali elevatissime e intense onde di pressione e getti idraulici,

"capaci di intensificare una serie di processi fisici, chimici e biochimici in modo efficiente e

'verde'.

Nessun'altra tecnologia consente di estrarre, in appena 10 minuti e 120 litri di sola acqua,

fino al 60% dei flavonoidi presenti in 42 kg di bucce di arancia e di concentrarli stabilmente

sulla pectina", prosegue Meneguzzo.

"La pubblicazione su "Processes" offre poi una review degli studi indirizzati verso

l'individuazione di composti bioattivi naturali con proprietà preventive o terapeutiche,

in base al presupposto che la risposta del sistema immunitario individuale sia efficace

contro l'insorgenza e il progresso di Covid-19.

A partire dai modelli computazionali teorici, che indicano in particolare il flavonoide

esperidina come una delle molecole con maggior affinità di legame con i recettori di Sars-

Cov-2 presso le cellule epiteliali polmonari, e il flavonoide naringina come una tra le

molecole più efficaci nella regolazione delle risposte del sistema immunitario, sono ora

in fase di avvio anche studi in vitro e clinici, per verificarne l'effettiva capacità terapeutica

e preventiva", osserva Federica Zabini di Cnr-Ibe.

"Se tali studi in vitro e clinici confermassero il valore in tal senso dei flavonoidi concentrati

nelle bucce degli agrumi, il Cnr dispone di una tecnologia efficace ed efficiente per la loro

estrazione già sperimentata con l'estrazione di composti bioattivi dalle bucce di arancio e

limone e saremo pronti a offrire tale competenza per sviluppare sistemi di produzione di

estratti liquidi o compresse di pectina su vasta scala.

Un altro vantaggio importante è riuscire a coniugare naturalmente i flavonoidi alla pectina,

che consente una superiore biodisponibilità dei flavonoidi stessi".

 
 
 

L'autostrada degli insetti..

Post n°3017 pubblicato il 06 Giugno 2020 da blogtecaolivelli

Fonte: articolo riportato dall'Internet

AL VIA IL PRIMO PROGETTO A OSLO.

L'autostrada degli insettiFoto: kesipun/fotolia.com

Gianluca Grossi

GIANLUCA GROSSI29 MAG 2015

E'uno dei principali problemi di natura ecologica:

la frammentazione del territorio.

Le conseguenze sono molteplici ma riguardano soprattutto le

specie animali abituate a vivere in ampi spazi e oggi costrette

all'interno di habitat insufficienti alle loro esigenze.

Il fenomeno è associato agli animali di grossa taglia, come i felini

o in canidi, tuttavia, con le metropoli sempre più vaste, sta coinvolgendo

anche piccole specie insospettabili come gli insetti.

La frammentazione del territorio impedisce agli esapodi di muoversi

liberamente e per quelli che vivono in città la situazione è ancora più

difficile.

Ecco perché ci si sta muovendo per cercare di arginare il problema.

Uno dei progetti più interessanti è stato varato da poco a Oslo, in Norvegia;

dove i rappresentanti della Oslo Garden Society hanno creato la "prima

autostrada al mondo per gli insetti". 

Di cosa si tratta? Di un lungo percorso floreale che consente agli esapodi

di volare di fiore in fiore, anche se tutt'intorno domina il grigiore della

città e gli scarichi delle automobili.

Coinvolti nell'iniziativa enti, organizzazioni e cittadini comuni. 

In pratica ogni 250 metri sono stati installati dei "punti ristoro" per gli insetti,

vasi di fiori e piante posizionati su balconi, davanzali, finestre, così da

soddisfare in modo adeguato le esigenze degli animali che affidano al nettare

la loro esistenza.

Ma è un progetto che porterebbe benefici anche alle piante, che senza insetti

subirebbero un drastico calo: le cosiddette piante entomofile si riproducono

infatti grazie agli insetti che svolazzano di stame in stame, favorendo l'incontro

fra i singoli apparati riproduttivi.

L'attenzione è rivolta soprattutto agli imenotteri, il raggruppamento tassonomico

che comprende api, bombi e calabroni.

«Con questa strategia offriamo a questo delicato gruppo animale la possibilità

di vincere lo stress cittadino, fornendogli in pratica cibo quotidiano», racconta

Tonje Waaktaar, responsabile della Oslo Garden Society.

Sono specie che in certe zone urbane muoiono letteralmente di fame; un grave

pericolo per gli animali, per i raccolti e indirettamente per l'uomo.

Ormai non è più un mistero che molti imenotteri rischiano di sparire per sempre.

Problema riscontrabile soprattutto in Usa e in Europa.

Dalle nostre parti il 9,2% delle api è sull'orlo dell'estinzione e il 5,2% è prossimo

ad aggiungersi alla "lista rossa" dell'International Union for Conservation of Nature.

E sono dati sicuramente in difetto perché molte specie non sono mai state studiate

approfonditamente.

I bombi, inoltre, sono molto suscettibili ai cambiamenti climatici, e risentono

pesantemente delle estati sempre più calde e dei lunghi periodi di siccità.

La città non gli è certo di aiuto, per questo motivo è necessario valutare la

possibilità di creare in ogni grossa metropoli una o più "autostrade per gli insetti".

Non si tratta di riportare previsioni catastrofiste, ma è vero che la qualità della

nostra vita dipende strettamente dall'attività degli insetti impollinatori.

Non l'ha detto Einstein (come in molti credono), ma la tesi è del tutto verosimile:

se dovessero scomparire le api, gli uomini avrebbero i giorni contati.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
RIPRODUZIONE CONSENTITA CON LINK A ORIGINALE

E CITAZIONE FONTE: RIVISTANATURA.COM

 
 
 

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