Bruna Verdone

OGNUNO SI CIRCONDA DELLE PROPRIE PAROLE...

IL LIBRO DEL RISO E DELL'OBLIO

Di Milan Kundera

"Nell'era della grafia universale, scrivere libri assume un significato opposto: ognuno si circonda delle proprie parole come di un muro di specchi che non lascia filtrare alcuna voce dell'esterno."

Forse è davvero così. Chissà. Mi ricordo che, quando mia figlia, dopo solo un anno dall'operazione subita per un tumore al seno ha dovuto riprendere le pesanti cure di chemioterapia, io non ho potuto fare a meno di scrivere una specie di diario. Da quando ero adolescente non sentivo più quella esigenza. In quel contesto invece ho avuto un impulso prepotente di scrivere. Un luogo dove condividere ansie e paure lontano da tutti. Sola con le parole... "Nessuna voce dall'esterno", infatti, un muro mi divideva da tutti gli altri esseri umani. Io ero immersa nell'unica cosa che m'importava: che mia figlia vincesse la terribile guerra che per una seconda volta avrebbe dovuto affrontare. Non volevo trascinare nessuno dentro i miei spaventevoli abissi: solo le parole sulla carta conoscevano la verità: paure,incubi,speranze, tutto nero su bianco.