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Creato da: karlotta_d il 02/10/2008
Gesù Unica fonte di Vita

 

 

GREGORIO

Post n°61 pubblicato il 24 Dicembre 2012 da karlotta_d

Oggi, nella citta' di Davide, e' nato per voi un Salvatore, che e' il Cristo, il Signore. (Luca 2:11)

 

 

In un piccolo villaggio viveva un vecchio calzolaio. Da tanti anni aggiustava le scarpe degli abitanti del paese. Egli lavorava sei giorni la settimana ma il settimo giorno chiudeva la sua piccola bottega ed andava nella chiesa sulla collina per pregare e ringraziare Dio. La domenica era per lui il giorno prediletto e il Signore il suo più caro amico... La moglie era morta e i suoi figli vivevano lontano con le loro famiglie. Purtroppo egli non poteva più lavorare come una volta, guadagnava di meno perciò spesso non poteva più comprare i viveri e persino la legna da ardere durante l’inverno. Era arrivato il Natale e la neve aveva coperto la strada ed i tetti delle case. Il pallido sole illuminava le finestre della chiesa sulla collina, facendole risplendere. Gli abitanti del paese si avviavano gioiosamente verso la chiesa. Soltanto il vecchio ciabattino, di nome Gregorio, quell'anno, rimaneva in casa e guardava dalla finestra la gente che passava frettolosamente. Alcune persone si fermavano per salutarlo: «Tu non vieni Gregorio?» Ma il vecchio scuoteva il capo con tristezza: «Non posso salire lassù, sono bloccato dai reumatismi». L'anziano rimaneva seduto ascoltando le campane della chiesa, mentre tendeva l'orecchio per udire i canti. Il suo decadimento fisico lo faceva sentire ancora più debole e vecchio. Gregorio si addormentò e in sogno gli apparve un angelo. La stanza si era illuminata ed era diventata calda: «Quali sono i tuoi desideri Gregorio?» Gli chiese l’angelo. IL calzolaio rispose «Ho un solo desiderio, visto che per il giorno di Natale non posso andare in chiesa, mi piacerebbe che Gesù venisse a trovarmi». L’angelo rispose:« Il tuo desiderio sarà esaudito». All’improvviso l’angelo scomparve. Il giorno di Natale il vecchio si svegliò presto, faceva tanto freddo si ricordò del sogno che aveva fatto durante la notte e con fiducia iniziò a preparare la casa per poter accogliere degnamente Gesù. Con tanta fatica pulì il pavimento, imbandì la tavola e riempì la stufa di legna da ardere. Decise di non accendere il fuoco e di non mangiare finché non fosse arrivato l’ospite d’onore. Nell’attesa si avvicinò alla finestra, aveva il presentimento che qualcuno stesse per arrivare. Il suo cuore batteva forte, ma vide che era soltanto un piccolo fanciullo, figlio di un uomo cieco. Gregorio pensò: «Purtroppo questo non è Gesù! » Mente il bimbo piangeva, il calzolaio aprì la finestra e gli chiese: «Perché piangi fanciullo?» Egli rispose: «Sento freddo ai piedi signor calzolaio, sto congelando» Allora il vecchio replicò: «Perché dunque cammini scalzo sulla neve?» Il bambino rispose: « Io devo portare la legna perché la mia famiglia deve scaldarsi, e non ho più le mie vecchie scarpe perché erano rotte e non mi stavano più». Il vecchio lo invitò ad entrare dicendogli: «Vieni dentro fanciullo, ti prendo la misura dei piedi, oggi sto aspettando un ospite, ma domani ti farò le scarpe. Soldi non portarne perché questo sarà il tuo regalo di Natale.» Il fanciullo dalla gioia corse sulla neve, dimenticandosi del freddo. Il sole era già alto in cielo, ma l’ospite non arrivava. Gregorio sentì dei passi. Osservò attentamente, e vide che era la vedova della casa vicina con un cestino in mano. La donna andava a chiedere cibo ai passanti. Quando giunse davanti alla casa di Gregorio, egli si ricordò che aveva le scarpe della donna già pronte. Perciò le disse: «Perché non viene a prendere le sue scarpe?» Ella rispose: «non posso pagare, a casa ho sei bambini da sfamare, se potete, vendetele pure a qualcun altro». Gregorio osservò tristemente che la donna aveva le scarpe rotte perciò le disse: «prendetele lo stesso, i soldi usateli pure per i vostri bambini, questo è il vostro regalo di Natale, e che il Signore benedica la vostra famiglia». La donna commossa baciò la mano del calzolaio, ringraziandolo per la sua bontà e ritornò a casa felice, per aver ricevuto del cibo, così anche i suoi bambini avrebbero trascorso un felice Natale. Arrivò la sera con il suo tramonto e il calzolaio pensò: «Ormai Egli non verrà più …
Dopo poco tempo il calzolaio vide passare un viandante affaticato, Gregorio gli chiese: «dove vai?». L'uomo rispose: «vado da mio figlio, che abita nel villaggio vicino che dista da qua 7 chilometri, ma io sono stanco, posso entrare da te?». Il ciabattino lo invitò dicendogli: «Vieni, entra pure, ne sarò molto lieto»
L'uomo si accomodò vicino alla stufa fredda :«Io volentieri accenderei il fuoco», disse il calzolaio «ma aspetto un ospite». Il viandante rispose: «Non fa niente in casa si sta meglio che fuori!». Gregorio si affacciò per un’ultima volta alla finestra, e pensò: «Egli non verrà più, il sogno mi ha ingannato ora accenderò il fuoco e darò da mangiare a questo passante». Presto l’ospite poté mangiare e riscaldarsi: «Gregorio ti ringrazio per la tua ospitalità, sei uno dei pochi che mi ha accolto così bene». Il calzolaio si coricò, ma sul cuore aveva un peso: «Perché non sei venuto Signore? Ti ho aspettato tutto il giorno». A queste parole la stanza s’illuminò e il calzolaio sentì una voce: «Io sono venuto oggi, e tu mi hai ospitato meglio di tutti». Gregorio sentì un canto salire in cielo: «Io ero il fanciullo con i piedi gelati, io ero la vedova che chiedeva cibo per la strada, io ero il passante infreddolito e affamato».

Leggendo il Vangelo, di Matteo 25: 31-45 veniamo a sapere che il miglior modo per servire Gesù é amarlo servendo il prossimo. Perciò tutto ciò che facciamo nel suo nome è considerato fatto per Lui ... Perché ebbi fame e mi deste da mangiare; ebbi sete e mi deste da bere; fui straniero e mi accoglieste; fui nudo e mi vestiste; fui ammalato e mi visitaste; fui in prigione e veniste a trovarmi" Matteo 25:35-36

Trovata in giro per il web

 

 
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AMANDO I FIGLI .....

Post n°60 pubblicato il 22 Febbraio 2012 da karlotta_d

"I Figli non voi li crescete, ma essi crescono voi. Sono essi i vostri educatori, perché attendono che voi siate nel bene prima di imitarvi.

E quando dite: Daremo la vita a un figlio, sapete quale vita state dando? Non la loro, ma la vostra.

Se non avete compreso questo, meglio sarebbe serrare i fianchi e proseguire oltre.

E quando dite: I Figli sono la nostra croce, rallegratevi che essi vi abbiano inchiodato impedendovi di finire nel baratro.

Ed anche quando dite: I nostri Figli ci tolgono un mucchio di tempo, domandatevi se tutto quel tempo che vi viene tolto sarebbe impiegato meglio.  

Nella loro infanzia ascoltate i vostri Figli, perché sui loro visi è ancora impigliato qualche frammento del sorriso con cui li hanno rivestiti gli angeli.

Nel tenerli per mano, non date loro fretta, ma camminate al loro passo, perché vogliono guarirvi dal vostro correre.

Non fate ad essi doni, ma donate voi stessi. I doni sono il vostro alibi per non regalare voi a loro.

Consegnatevi nelle loro mani, perché hanno quella saggezza che voi perdeste.

Chiamateli per nome, ed essi chiameranno il bimbo in voi, quello che da soli non riuscivate a rianimare, e lo faranno giocare nel giardino della Vita.  

E nella loro adolescenza ascoltate i vostri Figli. Gran parte del muro che in quei giorni spesso vi oppongono non l’hanno costruito coi loro mattoni ma coi vostri.

Non chiedete ad essi cose che già voi non fate. Se siete saggi, vi basterà essere voi stessi.

Ma se non lo siete, non saturateli di limiti senza indicare loro le mete, bensì mostrate di queste la bellezza, e otterrete di più che non mostrando i pericoli di eventuali abissi.

Non affliggetevi se educandoli alle regole essi non le rispetteranno. In realtà tremerebbero di paura se tali regole non vi fossero.

Le loro trasgressioni sono per collaudarne la veridicità. Altre volte per reclamare invece il vostro rimprovero, a testimonianza del vostro amore per loro. Se vi feriranno è perché avete porto loro la vostra vulnerabilità. O perché avete dato senza insegnare a dare.

Talvolta sbattendo la porta vi lasceranno, ma anche se li vedete partire, le navi con cui salpano hanno stive colme dei doni consegnati dalle vostre parole buone. E alla prima tempesta vi si rifugeranno.

Voi siete i seminatori dei loro campi, non i raccoglitori delle loro messi. E la vostra missione consiste nel donare sempre, anche quando la lama della loro libertà vi taglierà le mani.

Nella loro giovinezza, infine, ascoltate i vostri Figli. Con stupore scorgerete che vi hanno superato, che la loro nave ha oltrepassato tutti i primi scogli, ed ora non ha che davanti lo scoglio più pericoloso: voi. Saranno infatti chiamati lungo vie di realizzazione che voi non conoscete, e ciecamente sbarrerete loro le strade.

Ma alla pianta è dato di generare, e non di contenere ciò che genera. Ritenete i vostri progetti più grandi dei progetti che ha la Vita? Non tratteneteli, dunque. Avete donato loro la vostra vita: ora riprendetevela, donando loro di rinunciare a trattenerli.

Sgombrate il vostro cuore da ogni brama di ricevere, perché se il vostro flauto non è cavo, la rinnovata melodia della Vita non potrà attraversarlo.

Se vivrete questa perfetta donazione, saprete amarli nel loro nuovo aspetto, e allora, siano essi Figli del vostro stesso sangue, o siano essi Figli scelti dal cuore, avrete compiuto il terzo passo della vostra crescita.

Potrete così udire le note universali trapassarvi dentro, e capirete che attraverso di voi la Vita ha composto un nuovo canto".

da Il Profeta del Vento, di Stefano Biavaschi


 

Salve amici,ho  trovato sul web queste belle parole, belle perché le trovo sagge e vere … in esse  ritrovo il mio pensiero, il mio sentire ,le sento come se fossero scritte da me . Spesso, i figli dicono “ non ti ho chiesto io di nascere “ …  E’ vero i figli, non ci hanno chiesto di esser messi al mondo,  li abbiamo desiderati  ed attesi  come il completamento del nostro essere .. del nostro amore di coppia … sono un dono meraviglioso è questo, infatti sono, un dono di Dio. Vorrei che riflettessimo sul profondo significato di ogni singola frase. Siamo noi genitori a dar loro il DNA  della loro struttura fisica ...  ma imprimiamo loro anche quello caratteriale .. ogni giorno,col nostro esempio di vita, con le nostre parole inculchiamo loro un insieme di dati che li accompagnerà lungo il cammino della loro vita ...

Nella Bibbia in Deuteronomio 6: 5 è così scritto:"Tu amerai dunque il SIGNORE, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l' anima tua e con tutte le tue forze.
 Questi comandamenti, che oggi ti do, ti staranno nel cuore; li inculcherai ai tuoi figli, ne parlerai quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. " I bambini ci osservano e assimilano molto più di quanto immaginiamo, e imparano molto dalla nostra coerenza .. non possiamo pretendere nei nostri figli ( ne in alcun essere umano ) la perfezione che noi non abbiamo o la sincerità se ci vedono mentire.......e questo certamente ha valore per ogni area della nostra vita... Non voglio certo insegnare a nessuno, p solo una mia riflessione che ho voluto condividere ... un abbraccio, cari amici e visitatori. vi auguro sereni pensieri e tanta gioia nel cuore!

Carla Davì

 

 
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OLTRE I LIMITI .......

Post n°59 pubblicato il 10 Gennaio 2012 da karlotta_d

 

Meraviglioso e incoraggiante video ; meravigliosi i protagonisti,meravigliosa la loro determinazione e forza d'animo ... mi sovviene alla mente il verso della parola scritto in Filippesi 4:13 " Io posso ogni cosa in Colui che mi fortifica" questi eroici uomini lo hanno appieno realizzato .... Dio li continui a benedire
Che ognuno di noi, vedendoli,possa riflettere ... abbiamo tanti e tanti motiv
i per non lasciarci abbattere nelle circostanze avverse ... questi uomini ne sono un grande esempio ... chi più di loro avrebbe potuto rinunciare a vivere ..chi più di loro avrebbe potuto cadere nella depressione ed apatia ...chi più di loro avrebbe potuto maledire la vita ... ma. si sono dati da fare, si sono rimboccati le maniche ... hanno conquistato ogni giorno ed ogni momento la dignità per vivere una vita coraggiosa e d'incoraggiamento, facciamoci animo e non arrendiamoci ..Gesù è per noi un rifugio ed una forte rocca ..coraggio, andiamo avanti di fede in fede, speranza contro ogni speranza ..proseguiamo di valore in valore verso la meta ...sapendo che con Gesù " siamo più che vincitori in Colui che ci fortifica " ( Romani8:37)E tutto quello, che in minima o grande parte possiamo fare,per noi stessi e per ogni singolo essere umano, per aiutare a vivere una qualità di vita migliore ...facciamolo senza lesinare e senza sottovalutare nulla ..neanche il più piccolo ma sincero sorriso d'amore e solidarietà ... un sorriso dal cuore amici ..... Dio ci benedica !


 
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LE PAROLE NELLE MANI .....

Post n°58 pubblicato il 10 Dicembre 2011 da karlotta_d

 

 

Lo guardo, alto e distinto,  avrà circa 78 anni , sono tanti e sembrano gravare tutti sulle sue spalle ... con  gesti  lenti e attenti  sfoglia le pagine dell'innario,  alla ricerca del cantico annunciato.

 Le sue mani sono ossute e le dita lunghe e affusolate ,certo,  non abituate al lavoro manuale ..forse un pianista ... uno scrittore, un chirurgo ?  Non lo so ... Quelle sue mani ... mi hanno colpito,  sembrano voler raccontare le mille ore di pena e di dolore,  tanto le nocche sono prominenti  e  quasi nodose  ... comunque mani curate.

Lentamente, con delicatezza, gira i fogli ...ecco, ha trovato il cantico richiesto ... con l'indice ne scorre il testo; le tocca, quasi a voler lasciare che  quietamente  le parole gli scendano nel cuore,  come piccole gocce  d'olio a lenire  e distendere le rughe del  cuore ... . Già, le ferite del cuore ... chi non ne ha ... tutti ne abbiamo e ne soffriamo ..ma in quest'uomo, seduto davanti al mio banco, sembra  la pesantezza della vita gli sia scritta sulla pelle. Leggermente gobbo e magro magro ,il viso scarno e lo sguardo sereno di chi al dolore è abituato,  inesorabilmente gli è compagno di sempre ... vorrei sorridergli ,stringere fra le mie, quella mano ...vorrei chiedergli, cos'è  quel dolore antico che gli oscura ii giorni segnandoli  uno ad uno , come se fossero un di più da non voler vivere . Distolgo gli occhi e cerco di deviare il mio pensiero , il suo dolore è troppo e lo sento dentro al cuore ... un attimo dura la mia distrazione ... e il mio sguardo torna a lui ... silenziosamente innalzo una preghiera :" Signore Gesù, io non so nulla ..ma Tu si ... io non vedo e non capisco,ma Signore tu sai  e puoi, guarisci e consola il suo cuore " Apro gli occhi, sembra quasi avermi ascoltato , il suo viso è rivolto verso  di me ... gli sorrido dolcemente , mi mostra la sua Bibbia,come a voler dire ... " tutto il senso della mia vita è qui, ogni risposta ogni forza ,l'ho trovata in Lui" gli sorrido e nel mio cuore ringrazio Dio, perché Lui sa aver cura di ognuno di noi,in maniera a volte imperscrutabile ma profonda e vera  e non c'è mai nessun dolore e nessuna vera  " tempesta" che Egli non sappia placare ...

E' stata una bella domenica ... sono uscita dal locale di culto ,respirando profondamente l'aria fredda di questo mese di Dicembre e nel cuore un verso della Parola che dice "Poiché Io, l'Eterno, il tuo DIO, ti prendo per la mano destra e ti dico: "Non temere, Io ti aiuto". ( isaia 41:13)

Grazie  Gesù !

Carla Davì

 

 

 
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NON E' MAI TROPPO TARDI ........

Post n°57 pubblicato il 03 Giugno 2011 da karlotta_d

“ Non è mai troppo tardi “

Ieri sera,ho visto un film s’intitolava “ Non è mai troppo tardi” … raccontava la storia di due uomini, uno molto ricco e l’altro un semplice operaio … si erano trovati, alle soglie della vecchiaia ricoverati entrambi nella stessa stanzad’ospedale. La diagnosi infausta e definitiva, concedeva loro non più di sei mesi di vita a causa delle metastasi avanzate ormai in atto da tempo. Due uomini socialmente diversi per interessi e tipologia di vita tra innumerevoli sofferenze e momenti di grande sconforto, si trovano a diventare amici, accomunati dalla  stessa sintomatologia della malattia e dagli effetti della chemioterapia. Potevano capirsi e comprendere gli stati d’animo l’unodell’altro …  Così, dopo una vita spesa lavorando decisero  di realizzare delle cose ,prima di dover morire , progetti e sogni ,aspirazioni che erano rimasti chiusi nel cassetto ed a cui avevano dovuto rinunciare. L’uomo ricco mise a disposizione tutti i soldi che aveva accumulato sino ad allora, e per qualche mese viaggiarono visitando paesi stupendi, mangiando nei migliori ristoranti e non privandosi di nulla … osarono fare le cose più impavide e pericolose, incuranti del rischio per la loro vita, finché un giorno, riflettendo sul senso della vita e della morte si posero la stessa  domanda che si ponevano gli antichi religiosi,dei popoli africani. Due cose erano chieste dall’angelo della morte prima di decidere sul destino dell’uomo per l’eternità: - Hai trovato la gioia nella tua vita ed hai, a tua volta, dato gioia con la tua vita agli altri? – Cercare risposte valide a queste domande,li portò  ad una attenta ed onesta riflessione, compresero che erano altre le cose importanti da fare, prima di morire, quali riappacificarsi coi  propri nemici perdonandoli;  ricercare la presenza di Dio; amare e dare il meglio di se stessi agli altri. Certo ,nessuno deve aspettare o sperare d’essere un malato terminale, per porsi qualche domanda sul vero senso della vita  per riscoprirne il valore . " Qual è il senso della vita"?  Un argomento profondo e delicato ...estremamente delicato.  E' un bel quesito, c’ invita alla riflessione e all'introspezione, credo che ognuno leggendola  non possa fare a meno  di porsi delle domande ... il senso della vita, per me,è  la coerenza nei  valori che professiamo per  viverli sino in fondo, a costo a volte di grosse rinunce... Il senso della vita per l'uomo è la risposta al pensiero dell'eternità che Dio ha messo nel cuore di ogni uomo in Ecclesiaste cap.3 al verso 11 sta scritto:" Dio ha fatto ogni cosa bella al suo tempo: Egli ha perfino messo nei  loro cuori il pensiero dell'eternità, sebbene l'uomo non possa comprendere dal principio alla fine l'opera che Dio ha fatta" ... è questo pensiero, che fa chiedere ad ogni uomo " qual è il senso della vita" della nostra vita ... la ricerca della sola risposta Vera e Giusta,che solo può calmare l' inquietudine del cuore ... ci riconduce a Dio nostro creatore ... ogni cosa,in Lui è perfetta armonia ...ogni cosa trova spiegazione nell'immensa sua saggezza e misericordia... ogni cosa in Lui ha equilibrio e risposta ..poiché creati da Lui non avremo pace nel cuore se non riconciliati con Lui per mezzo di Gesù;  per tornare a suo tempo a Lui giustificati per fede dal sacrificio del suo Figliolo Gesù! Come leggiamo in Romani capitolo5:1 ” Giustificati dunque per fede abbiamo pace con Dio, per mezzo di Gesù Cristo, Nostro Signore “. Il senso  della Vita,  è per me Vivere in coerenza con Colui che ha generato la mia vita ed ha dato la sua Nobile Vita per me... “ Che giova all’uomo se guadagna tutto il mondo e perde l’anima sua? Infatti che darebbe l’uomo in cambio della sua anima? ” (Marco 8:36-37)  Ecco,il vero senso della vita è viverla con Dio … questo certo è il mio pensiero realizzato alla luce della Parola di Dio, vissuto nell’ esperienza quotidiana  con Lui . La nostra vita terrena è per un tempo, che per quanto lungo possa essere o sembrare, nella Parola di Dio,viene paragonato ad un fiore “ I giorni dell’uomo son come l’erba; egli fiorisce come i fiori dei campi; se lo raggiunge un colpo di vento esso non esiste più e non si riconosce più il luogo dov’era” ( Salmo 103:15-16 ) mentre il NuovoTestamento paragona la vita dell’uomo ,su questa terra al “vapore”; “ Mentre non sapete quel che avverrà domani!Che cos’è la vita vostra? Poiché siete un vapore che appare per un po’ di tempo e poi svanisce “ ( Giacomo 4:14) Teniamo in stima e abbiamo cura del consiglio che ci viene  dalla Parola di Dio … perché è scritto: “Prendete a cuore tutte le parole che oggi pronunzio solennemente davanti a voi. Le prescriverete ai vostri figli, affinché abbiano cura di mettere in pratica tutte le parole di questa legge. Poiché questa non è una parola senza valore per voi, ma è la vostra vita; e per questa parola prolungherete i vostri giorni nel paese che entrate ad occupare, passando il Giordano.”( Deuteronomio 32:46-47)

 C’èpiù gioia nel vivere la nostra vita come un dono di se stessi agli altri che cercando di essere il centro della vita e dell’attenzione  degli altri … non è mai troppo tardi per cominciare a vivere la nostra vita in Colui che E’ e che dà un vero senso alla vita ! Dio ci benedica e ci guidi lungo l’Unica Via,Verità e Vita … Cristo Gesù

Un saluto a tutti ...Carla

 

 
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