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« 15 LuglioRun baby »

Nico

Post n°119 pubblicato il 19 Luglio 2011 da Nuovinizi

Nonno Domenico, Nico per tutti noi, ha 93 anni, 94 a Novembre, ma non li vedrà.
Ieri sera ha avuto un infarto, ora è su un letto d’ospedale, in rianimazione. Dicono che è dura che se la cavi, che ci vorrebbe un intervento o un miracolo. E per fortuna pare che non opereranno, troppo alti i rischi.
Un anno fa Nonna Anna lo lasciava solo e lui, dopo 60 anni insieme si era seduto a tavola dicendo “ e ora speriamo tocchi a me”, e in quel speriamo c’era tutta la sua stanchezza, una vita passata tra Guerre, sanatorio e tribolazioni quotidiane, con tre figlie da sfamare e una famiglia numerosa da gestire.
Un uomo duro Nico, poco incline alla dolcezza, un nonno che non ci ha mai preso in braccio, poche coccole, pochi vizi, un uomo coriaceo fuori e forse anche dentro, temprato dalla sofferenza e da un carattere che ritrovo ogni giorno di più in mia madre, orgoglioso, testardo, egoista.
Non ho grandi ricordi con lui, il mio faro era sua moglie, la mia Nonna adorata, ma  credo che lui, attraverso i gesti di lei, ci abbia donato molto, a modo suo.
Se ne sta andando ma è ancora lucido, quando mi ha visto arrivare mi ha preso con forza la mano e mi ha detto "forse mi salvano ma secondo te ne vale pena?" Urca nonno che domande…
Avrei voluto fermare uno dei medici che passavano indaffarati per chiedergli di lasciarlo andare, è stanco il nonno e credo che sia doveroso rispettare il suo desiderio di non accanimento su di lui, “ho vissuto tanto Chiara e una cosa ho imparato nulla è più importante della mamma e della salute”. Chissà perché proprio a me è venuto a dire certe cose, lui della separazione e dei successivi problemi non sa nulla, ma forse è vero che i vecchi, come i bambini sanno molto più di quel che crediamo, forse gli anziani perdendo la capacità di leggere con gli occhi imparano a leggere col cuore, forse Nico non è poi così duro come ho sempre creduto, forse qualche bella storia me la poteva raccontare anche lui.
Nel letto di fianco c’era un ragazzo giovane, avrà avuto la mia età, che ci fa un trentenne in rianimazone cardiologica?
Ti ho salutato Nonno, ora puoi andare sereno, tranquillo, dico io a tutti che sei stanco.

 
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Commenti al Post:
Bluemonet1977
Bluemonet1977 il 20/07/11 alle 15:37 via WEB
E' venuto a dirle a te, perchè ti conosce. Perchè ha imparato a farlo, proprio quando tu non guardavi. O forse una persona da lassù lo ha guidato e gli ha detto come fare. Lo ha consigliato come è successo per 60 anni. Con il tempo son diventato bravo a capire le persone al volo. Mi basta parlarci un attimo, guardarli negli occhi e ascoltare. Una mia amica prendendomi in giro dice che le ricordo una sorta di Mentalist de no'altri, ma un figlio unico abituato a cambiare casa spesso da piccolo, imparaa a badare a se stesso, passare ore ed ore vagabondando con il cane, imparando quasi a scrivere da solo, leggendo. Pura introspezione che diviene "formante". Parlo pochissimo di me. E forse proprio per questo le persone si fidano. E mi raccontano segreti indicibili. Goccia a Goccia..."viviamo così, mondi sommersi tutti da scoprire"...come fare a cancellare 60 insieme...gioie, dolori, litigi...stiamo parlando di 60 anni, non giorni, settimane o mesi. Dal tramonto all'alba ed ancora insieme fino alla sera. Senza idealismo, ma con tanto, tantissimo dannato impegno. E rudezza a volte. Hai colto nel segno. Spesso abbiam bisogno di aver accanto una persona speciale per ricordarci l'impo Tua nonna erano le sue parole, le sue carezze, il suo modo di "aprirsi al mondo". Lei possedeva le chiavi di suo marito. Quelle storie che scintillavano dai suoi occhi e che spesso non trovavano corpo e fiato. Lui è sereno. Magari si recrimina tanti momenti, e timidezze e asperità che non è riuscito a superare. Nessuno è perfetto e la nostra storia riscritta con il senno di poi diventerebbe troppo facile e scontata. Nonostante tutto. Ha vissuto la sua vita, ha avuto la fortuna di aver accanto il suo grande amore. Questa consapevolezza rende la coscienza cristallina. E l'anima purificata pronta a quel "passaggio". Inteso come precarietà temporale e come momento di attraversamento. A ricordarci che la forza di quella mortale immortalità sta proprio nell'Amore. Ciao Nico. Non hai bisogno di aggiungere Nulla. Fa buon viaggio, ci son braccia di Donna che da un anno aspettano il tuo ritorno a Casa.
(Rispondi)
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