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« Messaggio #112 | IL PRANZO E' SERVITO » |
Nodi al pettineQualcosa nella notte dev’essersi guastato, ..fulminato. ..Come se una saetta, nel temporale, avesse colpito qualche centro nevralgico del cervello... procurando sinistri scossoni al dormiente subconscio, intento a lenire i tumulti del giorno, in balìa dell’ennesima notte disturbata dall’eco dei pensieri diurni .... Di fatto questa mattina, al suono della sveglia, un’incredibile non voglia mi ha colpita di botto come un pugno in faccia,...schiacciondomi sul materasso, vincendomi ogni forza di reazione.. Forse il peso delle poche ore dormite male,.. anche a causa del fatto di essermi dilungata al computer... - lo so che poi mi fa passare le ore nel letto a sbatacchiarmi di qua e di là - .... O, forse, il peso delle tensioni e del nervosismo che, di questi tempi, sul lavoro e a casa, mi attanagliano l’esistenza, ..così avvinghiati come palle ai piedi alle faticose ore di questi giorni,.... che passano tutti così drammaticamente uguali .... .... Forse, più semplicemente, era arrivato il momento di dire STOP .....
... Ho ripuntato la sveglia due ore piu in là, ..momento in cui avrei avvisato della mia assenza al lavoro, ...e ho dormito le ore più profonde di tutto l’intero sonno della notte appena svanita... Il senso di colpa sarebbe arrivato dopo ... quando al telefono avrei dovuto biascicare la più credibile e meno inflazionata scusa buona dell’ultima ora ... scomodamente frettolosa come la pillola del giorno dopo ... (non che ne abbia mai presa una...se è per questo...) ... .... Non è stata poi così dura .... Alla fine il mio dovere è quello di avvisare... mica quello di scendere nei dettagli ... Non sto bene e basta .... In fondo è anche la verità! .... Per essere malati non bisogna per forza avere la febbre o agonizzare in un angolo di letto .... ho il mal di vivere ... e non c’è un termometro che lo dimostri ... ma la non voglia di alzarmi per venire lì penso basti ... Ed è anche colpa vostra ... che ci avete messo del vostro .... che mi avete esaurita, ... in tutti i sensi. ..... mi avete succhiato energia come avide sanguisughe e adesso son cazzi, perchè .... è finito il sangue! ... Per cui sapete che c’è? ... Che adesso che sono sveglia mi alzo e vado dal medico... mi vede così di rado... che sarà felice di avere l’onore di farmi un certificato ... non vale la pena che ci vada di mezzo un giorno di ferie! ... Vi ho già regalato interi fine settimana fatta di compiti a casa senza voto! ... ma tutto cambia, come dice qualcuno ..... E avevo ragione! Al medico è bastato guardarmi per volermene dare addirittura due, di giorni... Ho rifiutato... promettendogli però che, se c’avessi ripensato, non avrei esitato a chiamarlo. .... In effetti,poi, nel tempo, maturavo lentamente l’idea che un altro giorno di decompressione non mi avrebbe fatto male .... Non devo esser messa bene .....è la seconda persona a cui basta uno sguardo per capire che sono a pezzi .... Prima quell’altro, adesso lui .... E pensare che sorrido sempre, ... Milano a parte. ..... Pensavo fosse un abile trucco ... convincente quanto strati di correttore e pennellate d’ombretto rosa cicca a profusione,che non uso - oltretutto - ...E invece pare di no .... sembra non basti a tutti.... Mi ha accompagnato alla porta rinnovando l’invito di pensare alla proposta e, salutandomi, mi ha augurato d’inciampare presto in una copiosa pioggia di carezze .... quello di cui secondo lui ho bisogno.... Quattro pedalate e mi sono nuovamente infilata nel pigiama..... D’altronde son malata...ho il certificato! E poi è arrivato Lui .... consanguineo richiamo ai lamenti di un’anima in pena .... L’ho visto dalla finestra, al suono del campanello ... tra i fiori e la ringhiera del balcone ... I suoi calzoncini militari sbucavano dietro la ruota della sua bici. ...Non era ancora sul pianerottolo che stavo già iniziando a piangere ....... Deve avergli raccontato tutto Lei .... Lei sa senz’altro più di lui....di questa mattina e di tutto il resto .... Ho sfogato tutto l’amaro affanno vissuto in quest’ultimo mese di lavoro... tutte cose a lui già note dai racconti che gli riporta Lei ma che ha ascoltato di nuovo, come fosse la prima volta ... Ho visto nel suo volto abbronzato il sincero dispiacere. ... e la sua commovente preoccupazione non si nascondeva nemmeno dietro quella rilassata espressione da giornate serene, ...fatte di ore distese su soleggiate pagine di libri letti nella beatitudine di una solitaria spiaggia di fiume... E poi, ostinato, ha cercato, ancora una volta,..-l’ultima ... per ora- ..di vincermi invano con l’intelligente inganno da sottile oratore, quando siamo finiti a parlare del nostro ultimo incontro... quando, domandandomi perchè non fossi andata a parlarne con lui, cercava di discolpare il suo orgoglioso silenzio contrapposto al mio, in questo gioco al non cedere in cui ci siamo logorati per giorni interi ..... Ma, alla fine, quando son riuscita a fargli capire quello di cui avevo veramente bisogno, ho visto le lacrime salirgli agli occhi ... Se n’è andato lasciandomi il segno di una carezza, divenuta abbraccio ... che ,dall’alto della sua fragile timidezza mascherata da severo cinismo, chissà quanto gli è costato! . . Poi ho chiamato il medico
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