Creato da dolcesettembre.1 il 19/10/2010
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Alda Merini
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Messaggi di Ottobre 2018
La proposta è contenuta in una lettera aperta al ministro della Salute e prevede il divieto di pubblicità di prodotti destinati ai bambini sbilanciati dal punto di vista nutrizionale e di tassare del 20 per cento le bibite zuccherate con valori progressivi. Per esempio in Gran Bretagna, la tassa è di 18 pence al litro (0,20 euro) per bibite con un contenuto variabile da 5 a 8 grammi di zuccheri per 100 ml, mentre se il contenuto supera gli 8 grammi per 100 ml l’importo sale a 24 pence al litro (0,27 euro).Con gli introiti della sugar tax, circa 240 milioni di euro l’anno, si vogliono promuovere programmi di educazione alimentare e di avvio allo sport nelle scuole, sconti alle famiglie meno abbienti sul prezzo dei pasti distribuiti nelle mense, e messaggi promozionali in tv. La stessa Oms raccomanda ai governi di tassare i soft drink per combattere diabete e obesità, ricordando che un prelievo del 20 per cento ne riduce di un altrettanto 20 per cento il consumo. In molti Paesi del mondo la sugar tax è già realtà: oltre che nel Regno Unito, anche in Finlandia (dal 1940), Norvegia (1981), Ungheria (2011), Francia (2012), alcune città degli Stati Uniti (tra 2014 e 2016) e Messico (2014). In quest’ultimo caso, dopo due anni le famiglie più povere avevano limitato già del 11,7 per cento gli acquisti di bevande zuccherate, mentre il resto della popolazione del 7,6.
Anche se l’associazione dei produttori italiani (Assobibe) è convinta che le vendite subiranno dei cali, l’obiettivo della sugar tax non è tanto demonizzare l’industria dei soft drink ma spingerla a usare meno zuccheri. Secondo i dati più recenti dell’Osservatorio nazionale sulla salute, in Italia più di un terzo della popolazione adulta (il 35,3 per cento) è in sovrappeso e una persona su dieci è obesa (9,8 per cento). Ma i numeri più preoccupanti riguardano i bambini: tre su dieci hanno problemi di chili di troppo o di obesità, con prevalenze più alte al Sud e al Centro.
“L’eccesso di peso porta al non corretto funzionamento dell’insulina, l’ormone che regola la quantità di glucosio nel sangue evitando così il verificarsi del fenomeno della glicemia alta, e quindi la comparsa del diabete”, spiega Francesco Purrello, presidente della Società italiana di diabetologia. Nel nostro Paese tra la popolazione adulta la prevalenza di diabete è pari al 6,3 per cento e tra gli adulti obesi arriva al 15 per cento (rapporto Osservasalute 2017). “Il diabete è una malattia costosa – continua Purrello – perché un paziente costa 3mila euro all’anno al sistema sanitario, e una malattia mortale perché espone molto di più al rischio di ictus e infarti”. Walter Ricciardi, presidente dell’Iss, sostiene che “la sugar tax è una buona misura ma non risolverà il dramma dell’obesità se allo stesso tempo non si investirà sulla promozione di stili di vita sani nelle scuole, sui posti di lavoro e nelle strutture sanitarie”. Altrimenti, conclude Ricciardi, “le classi più disagiate per convenienza di prezzo al supermercato continueranno a scegliere il junk food”.
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Mentre il Polo Nord fa registrare uno dei picchi minimi dell’estensione dei ghiacciai nel mese di settembre e il Gruppo intergovernativo sul riscaldamento ambientale avverte sull’ormai imminente raggiungimento di un punto di rottura, una ricerca di scienziati russi porta alla luce una nuova scoperta nell’Artico. Lo scioglimento dei ghiacci potrebbe portare alla dispersione di materiale radioattivo nei mari, un ulteriore contributo umano alla contaminazione dell’ecosistema polare.
La ricerca sul ghiacciaio Nally – I risultati di un mese di navigazione e indagine nel mare di Kara, nel circolo polare russo, del vascello Akademik Msticlav Keldysh sono piuttosto chiari. Vi sono evidenti segnali che i ghiacciai dell’arcipelago di Novaya Zemlya, contenenti materiale radioattivo risalente all’epoca dell’Unione Sovietica, si stiano sciogliendo a causa del surriscaldamento globale. La Akademik Keldysh, in missione tra agosto e settembre per raccogliere campioni radioattivi nell’arcipelago “cimitero” dei test nucleari durante la Guerra Fredda, ha navigato fino al fronte odierno del ghiacciaio Nally, lo stesso che nel 2014 si allungava in mare per due chilometri in più rispetto la sua attuale estensione. Il ghiaccio si è sciolto e ora non si può sapere cosa ci abbia restituito.
“Alte concentrazioni di radioattività” – Mikhail Flint, il vice-direttore dell’Istituto Russo di Oceanologia a capo della missione, ha parlato di “grandi concentrazioni di radioattività” che sarebbero state trasportate dai venti provenienti da sud, sino al ghiacciaio Nally, nel corso degli anni. Laddove il ghiacciaio è in movimento – e dunque almeno in parte in scioglimento – i risultati parlano di “dosi che eccedono il doppio rispetto il livello di riferimento sull’isola”. Del resto, il Novaya Zemlya non è un arcipelago come altri. La Guerra Fredda ne ha segnato indelebilmente il suo passato e quello che sarà il suo futuro, ancora per molti decenni a venire.
L’arcipelago che fu poligono per i test nucleari – Infatti fino al 1990 fu utilizzato come poligono per decine di test nucleari. Fra questi anche quello della cosiddetta Bomba Zar, da 58 megatoni, il più grande dispositivo nucleare mai fatto esplodere, detonato qui il 30 ottobre 1961. L’onda d’urto generata avrebbe fatto il giro del mondo per ben tre volte. In realtà la nave scientifica era in missione per controllare i depositi di materiale radioattivo, di derivazione civile e militare, sui fondali del mare di Kara. Ad ovest dell’arcipelago infatti l’Unione Sovietica ha continuato a utilizzare per decenni queste acque, accumulandovi materiali esausti e combustibili di vario genere. Una pratica condivisa da molti Stati che hanno sviluppato un settore nucleare a scopo civile o militare.
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Donna
Mentre urli alla tua donna
sappi che c'è un uomo
che dedidera parlarle all'orecchio.
Mentre la umili,
insulti,sminuisci,
sappi che c'è un uomo
che la corteggia
e le ricorda
che è una gran donna.
Mentre la violenti,
sappi che c'è un uomo
che desidera
fare l'amore con lei.
Mentre la fai piangere,
sappi che c'è un uomo
che le ruba sorrisi.
VIVA LE DONNE
MERAVIGLIE DELL'UNIVERSO!!