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La più grande poesia italiana di tutti i tempi

Post n°18 pubblicato il 14 Febbraio 2010 da amuletolibero

E' moltissimo che non scrivo, quasi un mese, e scelgo un giorno particolare, per fare quasi un gioco.
Nel giorno di SAN VALENTINO e nella settimana della finale del programma televisivo "Il più grande" che ha decretato personaggio italiano più grande della storia Leonardo Da Vinci, con ancor meno credibilità della trasmissione di Rai 2 sceglierò la poesia d'amore italiana della storia. Breve accenno alla citata trasmissione, che ha fatto vedere a qualche italiano, almeno spero, quanti grandissimi italiani ci siano stati, seppure dal punto di vista della costruzione non sia stata ben fatta, lo ha affermato anche il conduttore Francesco Facchinetti. A metà fra un gioco ed un programma serio, non è mai andato nettamente in una o nell'altra direzione, contrapponendo icone e uomini, personaggi della storia e contemporanei. Ha visto la forza dei fans di Laura Pausini che le hanno permesso di raggiungere il sesto posto, di entrare nei primi sei, umile e a disagio al vedere il suo nome accanto dei più grandi italiani. Alla fine c'erano Giuseppe Verdi e Leonardo Da Vinci.
Ma torniamo al MIO (con moltissima umiltà) gioco di oggi, scegliere la più bella poesia d'amore italiana. Compito arduo, molto arduo, per il quale preciso subito le regole. Si prende un libro di poesie italiane d'amore, il che semplifica molto il compito ed addossa all'autore del libro stesso la responsabilità della prima scrematura. Nel mio caso il "colpevole" è Gianni Rizzoni, che ha curato il libro "AMORE E' UN FUOCO, Poesie italiane d'amore e di passione" edito da Metamorfosi editore, gennaio 2010. Il curatore nella sua premessa spiega come le sue scelte siano state arbitrarie ed egli abbia dato molto spazio a Petrarca che ritiene "il vero poeta europeo dell'amore". Potrei rifare il gioco con altri libri di poesie o di poesie d'amore che ho, e se mi divertirà lo rifarò.
Prese per buone comunque le scelte di Rizzoni, in un tranquillo pomeriggio di febbraio, con la pancia piena per un bel pranzo della domenica insieme ai miei genitori ed ancora il sapore del caffé nel palato, in una stanza un po' freddina, ho preso in mano questo libro. Il testo, voglio precisarlo, mi è stato regalato dalla mia dolce fidanzata stamattina proprio in occasione di San Valentino, e faccio questo gioco esattamente fra lo scambio dei regali di stamattina a colazione e la serata che passeremo a cena in un ristorante con menù apposito per l'occasione. Con questo animo e questa situazione psico fisica comunque ho letto il libro, inserendo dei foglietti in corrispondenza delle poesie che mi colpivano di più, scegliendo in genere poesie non troppo complesse, che non descrivessero amori finiti, e quasi sempre tralasciando le poesie scritte da autrici donne, seppur bellissime, a volte facendomi influenzare dal nome dell'autore. Alla fine i foglietti erano 11, leggendole ancora una volta ne ho tolte 2, ed ora provo a creare degli "scontri fra poesie" per decretare, in questo giochino surreale, la più bella poesia. All'inizio riporto solo gli autori, poi quando diminuiscono anche i titoli.
Prima fase: scontri a terzine di poesie con eliminazione di una delle 3
Poesie 1-4-7, di Chiaro Davanzati, Francesco Petrarca e Vittorio Alfieri
Eliminata la poesia di Chiaro Davanzati (Va, mio sonetto...)
Poesie 2-5-8, di Guido Guinizelli, Michelangelo Buonarroti e Ippolito Nievo
Eliminata la poesia di Ippolito Nievo (Oggi non vana immagine), scelta molto difficile
Poesie 3-6-9, di Dante Alighieri, Torquato Tasso e Sibilla Aleramo
Eliminata la poesia di Sibilla Aleramo (Nome non ha), unica autrice donna nelle 9
 
Seconda fase
A questo punto restano 6 poesie, grandi nomi e bellissimi testi, mi sembra irrispettoso fare degli scontri e quindi, confidando sulla capacità della giuria cioé di me stesso di tenerne nella mente 6 testi contemporaneamente, le elimino in successione.
Guido Guinizzelli - Lo vostro bel saluto
Dante Alighieri - Noi leggevamo un giorno per diletto
Francesco Petrarca - Benedetto sia 'l giorno, 'l mese et 'l anno
Michelangelo Buonarroti - Chi è quel che per forza a te mi mena
Torquato Tasso - Dolcemente dormiva la mia Clori
Vittorio Alfieri - D'io t'amo? oh donna!...
Eliminata l'ultima poesia, non penso di poter scegliere come poesia più bella un testo che pone dei dubbi, non è cosi solare e positiva come altre.
 
La scelta è difficile, le rileggo tutte e 5 ed in realtà le più belle si fanno strada dentro me, o meglio le meno belle spariscono dalla mia mente, sono meno solari, lo so, sono un'anima semplice, amo la scrittura complessa quando guardiamo ai racconti, e poi devo cercare di semplificare quel che ho scritto, ma quando leggo una poesia voglio leggere il sole, voglio che l'amore mi trafigga senza percorrere strade complesse.
Guido Guinizzelli - Lo vostro bel saluto
Dante Alighieri - Noi leggevamo un giorno per diletto
Francesco Petrarca - Benedetto sia 'l giorno, 'l mese et 'l anno
Michelangelo Buonarroti - Chi è quel che per forza a te mi mena
Torquato Tasso - Dolcemente dormiva la mia Clori
Tolgo la poesia di Guido Guinizzelli, per il linguaggio meno attuale e per l'ultima terzina, meno comprensibile ed immediata.
 
Dante Alighieri - Noi leggevamo un giorno per diletto
Francesco Petrarca - Benedetto sia 'l giorno, 'l mese et 'l anno
Michelangelo Buonarroti - Chi è quel che per forza a te mi mena
Torquato Tasso - Dolcemente dormiva la mia Clori
Che autori che mi sono rimasti, mi inchino su questo freddo pavimento solo per l'ardua scelta, forse mi son fatto influenzare dai nomi, ma sono tutte e 4 molto belle. Fra queste tolgo quella di Michelangelo, che scopro grande poeta.
 
Dante Alighieri - Noi leggevamo un giorno per diletto
Francesco Petrarca - Benedetto sia 'l giorno, 'l mese et 'l anno
Torquato Tasso - Dolcemente dormiva la mia Clori
Per una scelta ancora una volta stilistica a questo punto tolgo l'autore preferito dal curatore del libro che ho in mano, ovvero il Petrarca, mi riprometto di leggere meglio i suoi testi
 
Dante Alighieri - Noi leggevamo un giorno per diletto
Torquato Tasso - Dolcemente dormiva la mia Clori
A questo punto mi arrendo, lo so ad un passo dal risultato, ma sono le due poesie che da quando erano 6 erano nella mia mente.
 
Noi leggiavamo un giorno per diletto 
di Lancialotto come amor lo strinse; 
soli eravamo e sanza alcun sospetto. 
       Per più fiate li occhi ci sospinse 
quella lettura, e scolorocci il viso; 
ma solo un punto fu quel che ci vinse. 
       Quando leggemmo il disiato riso 
esser basciato da cotanto amante, 
questi, che mai da me non fia diviso, 
      la bocca mi basciò tutto tremante. 
Galeotto fu ’l libro e chi lo scrisse: 
quel giorno più non vi leggemmo avante». 
 
Dante, Inferno, canto V, versi 127-138
 
 
 
Dolcemente dormiva la mia Clori
e intorn'al suo bel volto
givan scherzand'i pargolett'amori.
Mirav'io da me tolto,
con gran diletto lei,
quando dir mi sentei: stolto, che fai?
tempo perduto non s'acquista mai.
Allor io mi chinai così pian piano
e baciandole il viso,
provai quanta dolcezz'ha il paradiso.

Torquato Tasso
 
Buon San Valentino

 
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