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IN RICORDO DI AUGUSTO DAOLIO

 
 
 
 
 
 
 

PARIS MON AMOUR

 
 
 
 
 
 
 
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WEST LIFE

..hai preso le mie mani
hai toccato il mio cuore
mi hei sempre presente
vicino a me notte e giorno
attraverso tutte le difficoltà
ma vada come vada
spazzata via da un'onda di emozioni
sopraffatta dall'occhio della tempesta
e ogni volta che mi sorridi
faccio fatica a credere che
tu appartenga a me
questo amore è indistruttibile
è inequivocabile
e ogni volta che ti guardo negli occhi,
so perchè questo amore è intoccabile
sento che il mio cuore non può proprio negarlo
abbiamo riso insieme abbiamo pianto insieme
entrambi sappiamo che da qui ce la faremo
perche insieme siamo forti
le mie braccia sono il luogo a cui appartieni....ai abbracciato forte

...sono stato sfiorato dalle mani di un angelo
sono stato benedetto dal potere dell'amore
e ogni volta che sorridi
faccio fatica a credere che tu appartenga a me
questo amore è indistruttibile
tra fuoco e fiamme
quando arriverà la fine di tutto
il nostro amore continuerà ad esistere...

 

 

 
 
 
 
 
 
 

Messaggi di Aprile 2022

 

Giornata della danza

Post n°461 pubblicato il 29 Aprile 2022 da luc.conifru.nic
 

Un ricordo di Carla Fracci nella giornata della danza.

Il 27 maggio 2021 a Milano, il mondo perde la vera Diva della Danza. Aveva 84 anni. Con lei finisce una grande epoca di Danza indimenticabile.
Nella sua lunga carriera Carla ballò al fianco di grandi Etoile tra cui Erik Bruhn, Rudolf Nureyev e Mikhail Baryshnikov.

"Tutto il mondo della danza è debitore nei confronti di Carla Fracci. Da bambino ero incantato da lei, un punto di riferimento fondamentale. Mai avrei pensato di ballarci insieme".
Roberto Bolle

carla fracci

 

"Carla Fracci è più leggera dell'aria, più lieve di un sospiro"
E' una delle tante definizioni che la critica ha speso per definire una delle più grandi ballerine di questo secolo.
E' la ballerina classica italiana più nota al mondo.
Nella sua carriera ha danzato sui palchi più prestigiosi di tutto il mondo al fianco delle più prestigiose icone della Danza internazionale

 

Nata nel 1936 a Milano da una famiglia di umili origini, oggi Carla è nota per essere diventata una delle più grandi ballerine del 900.
Il "New York Times" l'ha definita Prima Ballerina assoluta.

Carla Fracci nasce a Milano il 20 agosto 1936.
Il padre fa il tranviere e ha la passione per il tango. La porta perciò spesso nelle balere a guardare ballare. Entra alla Scala per un caso fortuito: un amico di famiglia, professore d'orchestra del teatro milanese, suggerisce ai genitori di iscriverla alla scuola di ballo. Quando, piccolina e fragile, si presenta agli esami di ammissione, i commissari non la prendono molto in considerazione, ma il suo visino dolce suscita tenerezza in una maestra presente all'audizione e Carla viene ammessa. Si diploma alla Scala nel 1954 ed entra a far parte del Corpo di Ballo nel 1955.

Dopo il "passo d'addio" al termine della scuola, avviene il classico colpo di fortuna. Alla Scala si rappresenta "Cenerentola" e Violette Verdy, prima ballerina dell'Opéra di Parigi, rinuncia ad alcune recite. Carla viene chiamata in palcoscenico per provare la parte e viene scelta come sostituta. Il debutto trionfale avviene il 31 dicembre 1955. Da quel momento inizia la sua luminosa carriera.

Nel 1958 diviene prima ballerina della Scala e nello stesso anno avviene il grande incontro con il coreografo John Cranko che la vuole come Giulietta nella sua nuova versione di "Romeo e Giulietta" per la Fenice di Venezia. Successivamente, nel 1959, interpreta al Royal Festival Hall di Londra per la prima volta Giselle: personaggio con il quale la ballerina milanese si afferma in tutto il mondo. Segue un lungo elenco di eroine del balletto: Aurora, Gelsomina, Odile/Odette, Swanilda, magistralmente da lei interpretate e che, grazie alla sua straordinaria sensibilità, la consacrano come la ballerina-interprete per eccellenza.

Carla prosegue la sua formazione artistica partecipando a stage avanzati a Londra, Parigi e New York. Danza in Italia e all'estero con partner d'eccezione: Rudolph Nureyev, Milhorad Miskovich, Vladimir Vassiliev, e tanti tanti altri.

Carla si sposa nel 1962 con il regista Beppe Menegatti e, nel 1968, mette al mondo Francesco.
Nel 1974 comincia a danzare con l'American Ballet Theatre.
Diventa direttrice del Corpo di Ballo del San Carlo di Napoli nel 1988 e successivamente dell'Arena di Verona e del Teatro alla Scala.

Dal 1995 al 1997 dirige il corpo di ballo dell'Arena di Verona. Dal 1994 è membro dell'Accademia di Belle Arti di Brera. Dal 1995 è anche presidente di Altritalia Ambiente, associazione ambientalista.

2002: Una vera e propria sfida quella di Carla Fracci, che ha vestito in quella stagione i panni maschili di Amleto sul palcoscenico del Teatro dell'Opera a Roma, in un balletto ispirato all'omonimo dramma shakespeariano. Carla interpreta un ruolo maschile, unica donna attorniata da una compagnia di uomini.

Oggi è la direttrice del Corpo di Ballo dell'Opera di Roma.
Riceve, nel corso della sua carriera, numerosi premi internazionali e viene insignita del titolo di Cavaliere, Commendatore e Grand'Ufficiale della Repubblica Italiana.

Carla Fracci, la piccolina che non sarebbe mai potuta diventare una ballerina, con il suo spiccato spirito di sacrificio, è diventata un "mito" della danza: un esempio per tutti i giovani allievi.

- Scrisse di lei il grande poeta Eugenio Montale:
" Carla Fracci è Giulietta...Carla, eterna fanciulla danzante ".

- Una riflessione di Carla Fracci sulla sua vita di ballerina:
" Nel nostro lavoro bisogna essere sempre "nuovi" e pronti a rimettersi in discussione: io ho danzato centinaia di spettacoli, ho consumato migliaia di scarpine da ballo, ho percorso chilometri e chilometri sul legno del palcoscenico, ho viaggiato moltissimo, ma ogni volta, per me, è quasi "un debutto". Anche nel mondo del balletto ci sono momenti di crisi; c'è chi litiga, chi è geloso, chi fa i capricci: ma questa forma d'arte è così esigente che sul palcoscenico si dimentica tutto.
Una ballerina deve pensare a se stessa, a quello che deve fare, a non sbagliare mai; deve seguire la musica, ricordare, esprimere.
Ho danzato con i più grandi ballerini ed è superfluo dire che avere un buon partner ti aiuta moltissimo. Dà sicurezza. E moltiplica le possibilità di realizzare uno spettacolo di qualità.
So di essere diventata un simbolo per tanta gente, occupo nel cuore di molti un posto che non avrei mai pensato di occupare e la popolarità mi ha dato tanti vantaggi. Le sale dei teatri agli spettacoli di balletto sono ancora zeppe di gente. Si dice - e io lo credo - che io e altri come me abbiamo aperto la strada a quelli che avanzano insieme a noi. "

RICONOSCIMENTI ARTISTICI
1985: Gargano
1985: Paul Harris, dal Rotary International
1988: Exploit
1989: Nijinsky
1989: Montecatini Terme
1991: Premio dalla Fondazione Strawinsky-Diaghilev di New York
1991: Premio Cultura dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri
1992: Grosso per la danza, Lodi
1992: Donna Dieci e lode, Milano
1993: Premio dalla Fondazione Strawinsky-Diaghilev di New York
1995: Carlo Alberto Cappelli international prize
1995: Premio per la donna dell'anno
1996: Maschera d'oro
1997: Giuseppina Stepponi
2003: Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana

 

Carla Fracci targa a Milano
A Milano è stata installata una targa alla memoria di CARLA FRACCI in via Tommei (quartiere Calvairate) vicino a dove è nata e cresciuta. All'inaugurazione erano presenti il sindaco Beppe Sala e il marito Beppe Menegatti. Dal 1° novembre 2021, la Fracci verrà tumulata al Famedio del Cimitero Monumentale (luogo di riposo delle grandi celebrità milanesi).


Carla Fracci e suo padre
Figlia di tramviere, Carla emerse da una famiglia di umili origini.
Più di volta Carla raccontò con orgoglio di come il suo papà suonava il campanello del tram passando davanti alle sale prove della Scala.
Proprio per questo, il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha chiesto all'ATM, gestione del trasporto pubblico milanese, la creazione di un TRAM BIANCO sulla linea 1 per omaggiare la memoria della Fracci.
La scelta non è a caso: il bianco era il colore con cui si vestiva quasi sempre l'Etoile, il tram della la linea 1 è quella che passa davanti al Teatro alla Scala e che guidava suo padre.

Carla Fracci: simbolo di Milano

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

Il 25 Aprile torna in piazza: “Reggio esempio di coraggio”.

Post n°460 pubblicato il 26 Aprile 2022 da luc.conifru.nic
 

Il ministro della Giustizia Cartabia questa mattina in città per le celebrazioni istituzionali della Festa della Liberazione. Una manifestazione molto partecipata e con inevitabili riferimenti al conflitto in Ucraina

REGGIO EMILIA - "Per me è un vero onore e un motivo di vera commozione essere stata invitata a celebrare la memoria della nostra liberazione a Reggio Emilia, per il ruolo che questa terra ebbe per la storia dell'intero Paese e per il tributo di vite che questa terra pagò per la libertà".
Il ministro della Giustizia Marta Cartabia ospite d'eccezione a Reggio per le celebrazioni del 25 aprile. La Guardasigilli ha tenuto l'intervento conclusivo, dal palco di Piazza Martiri del 7 Luglio, richiamando in più passaggi il contributo fornito dal territorio reggiano nella lotta di Liberazione. Quando ha citato il sacrificio dei fratelli Cervi e di Quarto Camurri, è partito un applauso spontaneo dalla piazza.

 

25 aprile

La manifestazione si era aperta con la messa nella Basilica della Ghiara, poi il corteo verso Piazza Martiri con la deposizione delle corone ai momumenti ai Caduti della Resistenza e di tutte le guerre.
Il presidente provinciale dell'Anpi Ermete Fiaccadori, nell'esaltare il valore del 25 aprile, ha colto l'occasione per un richiamo alla pace cnel conflitto in corso in Ucraina.
Il valore particolare di questo 25 aprile, tornato in presenza dopo i due anni di stop imposti dalla pandemia e contrassegnato dalla preoccupazione per la guerra in atto, è stato sottolineato dal sindaco Luca Vecchi: "Da un lato si torna in piazza, ma questo 25 aprile fa anche i conti con il ritorno della guerra in Europa, in Ucraina. C'è un dovere morale di mettere in relazione la resistenza di allora con la resistenza ucraina.

La cerimonia è stata accompagnata, oltre che dalle note della Filarmonica Città del Tricolore, anche da letture di testi e poesia sulla Resistenza e la pace a cura della giornalista e scrittrice Ritanna Armeni.

 

 

La festa della Liberazione: in 15mila a Casa Cervi.

Un 25 aprile di nuovo in presenza. La solidarietà al popolo ucraino tema ricorrente negli interventi dal palco. Don Luigi Ciotti, tra gli ospiti principali, critico sull'aumento delle spese militari: "Drenano risorse alla lotta contro la povertà"

GATTATICO (Reggio Emilia) - "Bella ciao", cantata in coro ad alta voce, scandita dal battito delle mani. Dopo due edizioni organizzate a distanza a causa del covid, Casa Cervi e l'area verde attorno, sono tornate teatro di una affollata Festa di Liberazione. Oltre quindicimila i partecipanti secondo gli organizzatori.

"Siamo strafortunati ad essere qua in pace e per questo abbiamo gli occhi aperti sul mondo, non possiamo che sentirci stretti in un abbraccio resistente ai popoli che resistono alle prepotenze: l'Ucraina, il Myanmar, il popolo curdo, il Saharawi, ce n'è un'infinità, hanno bisogno della nostra Resistenza. Dove sono la politica, l'Onu, la diplomazia. E dove sono gli stati, così potenti e prepotenti se si parla di finanza mentre spariscono quando è ora di salvare delle vite?", ha domandato la presidente dell'Istituto Cervi, Albertina Soliani, nel suo messaggio di saluto che ha dato il via agli interventi dal palco, presentati dalla nostra Susanna Ferrari."E' un dovere esserci, in una giornata che mai avremmo pensato di vivere con quello che sta accadendo nella nostra contemporaneità", le parole del presidente della Regione Stefano Bonaccini. "Di tanta gente così ce n'era bisogno. Facciamo bene a stare dove si celebra il 25 aprile, dove si ricorda il valore della Resistenza, soprattutto gli ideali che l'hanno mossa: libertà, pace e democrazia".

Tra gli ospiti principali della giornata Don Luigi Ciotti, entusiasta di tornare ai Campirossi di Gattatico, per gridare come il ruolo delle resistenze di oggi sia quello di denunciare le scelte che impongono genuflessione alla povera gente.

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

Buona Pasqua

Post n°459 pubblicato il 17 Aprile 2022 da luc.conifru.nic
 

buona Pasqua

 
 
 
 
 
 
 
 
 

finestra

Vilma (gallovil), Massimiliano Gentile e i nostri cari guidano i nostri passi dalla finestra dell'universo.

 
 
 
 
 
 
 

PREGHIERA PER IL NUOVO ANNO

 

Quando ho paura
inghiottita dalla notte scura,
vedo la tua luce
il tuo volto che riluce.

Quando perdo la speranza
sento la tua voce in danza,
che mi indica la via
e sostiene l'anima mia.

Quando non vedo coi miei occhi
tu li apri e il cuore tocchi,
la tua strada è sempre là
per chi cerca la verità.

Quando guardo le mie mani
vuote senza domani,
trovo la tua forza infinita il futuro oltre la vita

Tu ci sei non mi abbandoni
sono io che non vedo i tuoi doni,
donami Signore il coraggio
di portarti nel cuore in questo viaggio.

Manuela

 

 
 
 
 
 

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