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Un blog creato da Sabri1973 il 18/02/2012

Pensieri cangianti

Scrivere è spogliarsi di fronte a qualcuno, lasciarsi guardare così, nudi e in piedi, pieni di difetti di carne. (G .Carcasi)

 
 

 

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Post n°116 pubblicato il 26 Novembre 2012 da Sabri1973

Camminando sotto una pioggia di foglie dorate

penso alla delicatezza che può esserci anche nel cadere...

 

E penso che potrebbe anche essere facile ,

smettere di rimanere aggrappati a ciò che non può tenerci per più di una stagione

che è possibile rimanere sospesi,

senza che la paura del vuoto sottostante,ci faccia precipitare prima del tempo

e che quando arriva il momento,sia naturale lasciarsi andare

passando dal cielo alla terra...e dalla terra al cielo

mentre l'anima sospinta dal vento -respiro vitale-

lascia tracce di se ovunque ,conquistandosi l'eternità.

 

Raccolgo una di quelle foglie

e non ci vedo un senso di morte

ma soltanto la bellezza di una trasformazione .

 

La porto a casa con me

la metto tra le pagine di un libro..  

Ora giace in un letto di parole

ha fermato il tempo,è diventata un ricordo...

 

 

 

 

 
 
 

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Post n°115 pubblicato il 12 Novembre 2012 da Sabri1973

Il mio cercarti

il tuo cercarmi

è la ricerca di ciò che non può essere trovato.

Solo l'impossibile vale lo sforzo.

[....]

Non so se quello che sento

è una risposta o un' eco.

Ma non importa.

Questo viaggio si deve fare. 

 

(Jeanette Winterson)

 

 

 
 
 

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Post n°114 pubblicato il 09 Novembre 2012 da Sabri1973

A volte è proprio come essere divisa in mille pezzi di un puzzle e non trovarne uno solo che combaci con l'altro .

E tutto è fatica,

restare sparpagliata e frammentaria

come sforzarsi di incastrarsi senza poter mai aderire veramente.

 E il tassello più difficile da accostare ..è quello del cuore

che si schiaccia ..si allarga

cambia sempre forma

e mai riesce a trovare il suo congiungimento perfetto.

Mi stringo fra le braccia per cercare di tenermi tutta

per sentirmi dentro il corpo...

ma avrei anche bisogno di uno specchio di anima e carne,

che mi mostri che sono davvero io

quella che sento. 

 

 

 

 

 

 

Il mio corpo in realtà è sempre altrove.

E' legato a tutti gli altrove del mondo.

E,a dire il vero,è altrove solo nel mondo.

Perchè è intorno ad esso che le cose si dispongono,

è rispetto a esso,come rispetto a un sovrano,

che ci sono un sopra,un sotto

una destra ,una sinistra

un avanti,un dietro,un vicino,un lontano.

Il corpo è il punto zero del mondo,

là dove i percorsi e gli spazi si incrociano.

Il corpo non è da nessuna parte.

L'amore,come lo specchio e come la morte,

placa l'utopia del tuo corpo,

la fa tacere

la calma

la ripone come in una scatola

la chiude

la sigilla.

E' per questo che è così vicino all'illusione dello specchio

e alla minaccia della morte.

E se nonostante sia circondato da queste due pericolose figure,

ci piace tanto fare l'amore,

è perchè nell'amore

il corpo è 

qui.

 

(Michel Foucault)

 
 
 

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Post n°113 pubblicato il 04 Novembre 2012 da Sabri1973

E' impossibile non sentirsi soli su questa terra,

dove le persone che si riconoscono vicine interiormente,

sono anche quelle che si allontanano con la paura che quella profonda similitudine produce,

e che resteranno per sempre a guardarsi a distanza,sapendo che bastava un attimo,

ma quell'attimo voleva dire anche la perdita del controllo di se stessi,

e non hanno voluto correre questo rischio necessario.

 

E dove ci sono persone che sanno risvegliare in altre ,ciò che le riconduce al centro della propria anima ,

ma una volta che sono lì dentro,sono nuovamente sole,

perchè tutto quello che sgorga dall'anima non può incontrare altrettanto accoglimento,

ed è come ritrovarsi un infinito che si protende dal corpo,

che non ha una destinazione,ma che non può più nemmeno ritornare a giacere nel buio.

 

Dove quelle che si regalano un sorriso nei momenti in cui la tristezza scende,

non sono le stesse in grado di darsi la felicità...

e quelle che si abbracciano nel letto prima di dormire,

fanno sogni su due pianeti eternamente distanti...

 

 

 

 

 

Sono la donna più stanca del mondo.

Sono stanca quando mi alzo.

Vivere richiede uno sforzo che non posso affrontare.

Per favore,dammi quel libro.

Ho bisogno di mettere sulla testa qualcosa,

pesante come un libro.

Devo sempre sistemare i piedi sotto i cuscini

per essere in grado di stare sulla terra.

Altrimenti mi sento andar via,

andar via a una tremenda velocità,

grazie alla mia levità.

[...]

Non dire niente,

so che mi capisci

e la tua comprensione mi fa paura.

Ho una grande paura di trovare un'altra persona simile a me,

eppure desidero trovarla.

Sono assolutamente sola,

ma temo che il mio isolamento venga interrotto 

e di non poter più governare il mio universo. 

Mi terrorizza la tua comprensione,

quella che ti consente di penetrare nel mio mondo,

perchè allora sarei manifesta

e dovrei dividere il mio regno con te.

[....]

Conosco soltanto la paura,è vero,

una paura tale da soffocarmi,

da lasciarmi stupefatta e senza fiato,

come se mi mancasse l'aria,

e a volte non riesco nemmeno a sentire,

divento improvvisamente sorda al mondo.

Batto i piedi e non sento niente.

Grido e non sento nemmeno il mio grido.

E altre volte,

quando giaccio nel mio letto,

la paura mi artiglia di nuovo,

un grande terrore del silenzio

e di ciò che da questo silenzio può nascere contro di me

e battere alle pareti delle mie tempie,

una paura che aumenta e mi soffoca.

Batto sui muri,

sul pavimento per cacciare via il silenzio.

[......]

 

Quando mi siedo davanti allo specchio rido a me stessa.

Spazzolo i miei capelli.

Ci sono un paio di occhi ,

due lunghe trecce,

due piedi.

Li guardo come dei dadi in una scatola 

e mi chiedo se,scuotendoli,potrebbero balzare fuori

e diventare ME.

Non posso dire come tutti questi pezzi separati possano essere ME.

Io non esisto.

Non sono un corpo.

Quando stringo la mano a qualcuno 

mi sembra che costui sia molto lontano,

in un'altra stanza,

e che la mia mano sia nell'altra stanza.

[.....]

 

Quando mio fratello sedeva al sole 

e l'ombra del suo viso si disegnava sullo schienale della sedia,

io baciavo quell'ombra.

Baciavo la sua ombra e quel bacio non lo toccava,

quel bacio si perdeva nell'aria e si confondeva con l'ombra.

Il nostro reciproco amore

è come il bacio di una lunga ombra,

senza alcuna speranza di realtà.

[....]

Se soltanto potessimo fuggire tutti da questa casa dell'incesto,

dove negli altri,amiamo solo noi stessi...

 

(Anais Nin)

 
 
 

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Post n°112 pubblicato il 01 Novembre 2012 da Sabri1973

E non smette di piovere.

La pioggia scende

e non lava via niente..

anzi,

fa risaltare. 

E c'è chi la usa per confondere uno stato d'animo

o per prolungare l'attesa di non si sa che cosa...

mentre c'è chi le va semplicemente incontro

per sentirla entrare fin dentro le ossa

e farsi interamente lacrima.

La sento penetrare nella testa 

sotto forma di ricordi consumati 

che rilasciano una immagine primitiva e fredda.

Vorrei spogliarmi

e nello stesso tempo impregnarmi

di questi pensieri bagnati..

asciugarli con un sorriso inventato

ma subito dopo tornare a tuffarmici dentro

trascinata da una inarrestabile corrente. 

Sogno un caldo tepore,

ma poi non so assorbirlo...

non so capirlo. 

E abbraccio il freddo

perchè illusione di futuro calore..

 

 

 

 

 

Il mondo è troppo piccolo.

Sono stanca di suonare la chitarra

di lavorare a maglia

di camminare e allevare bambini.

Gli uomini sono piccoli

e le passioni durano poco.

Divento furiosa davanti alle scale

davanti alle porte

davanti alle pareti

furiosa davanti alla vita di ogni giorno

che interferisce con la continuità dell'estasi.

Ma c'è un martirio della tensione,

della febbre,

del vivere continuamente come il firmamento,

in totale movimento e splendore.

Nessuno ha mai visto le stelle stancarsi o offuscarsi.

Le stelle non dormono mai.

 

(Anais Nin)


 
 
 
 
 
 
 

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