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Teatro... teatro... teatro...
Post n°1569 pubblicato il 16 Novembre 2007 da n.cave
Il vecchio gruppo del laboratorio per adulti dell'anno scorso è cresciuto, in questo periodo in cui non ci siamo visti. Prima avevano paura di andare in scena. Ora vorrebbere solo andare in scena. Il fatto è anche quello che evidentemente dal corso avevano anche altre aspettative. Ma io sono molto didattico e certosino nel mio lavoro e conduco così i miei corsi per adulti. Si deve imparare e non perdere tempo. La cosa mi lascia confuso. Da una parte, ho avuto la favolosa richiesta e disponibilità di persone per fare spettacoli. Dall'altra, ciò segnerebbe un ritorno all'amatorialità più completa. Come dovrei comportarmi? Di fatto, quando fai questo mestiere e non riesci a lavorare, la sofferenza è molta. Il lavoro a scuola cerca mi aiuta a riempire i vuoti. Ma il fatto è che non faccio spettacoli. Io sono un regista, un attore, professionalmente preparato e qualificato e invece vendo fiori al cimitero. Quale migliore occasione, ora che ho 30 anni, che nulla è come prima e nulla tornerà indietro, di avere un gruppo di persone che vogliono te come regista? Però, come tornare al teatro? Esiste davvero un teatro più vero di un altro? In questo sono sempre, fino ad oggi, stato molto selettivo e severe. Il teatro è un lavoro, una aurea professione altamente specializzata. Il teatro è dei professionisti. Ma alla fine questo pensare mi ha portato a non fare più niente. Accettare questo nuovo percorso sarebbe un tornare indietro, ossia l'ultimo passo prima della fine definitiva di una mia carriera già di per sé miserrima, o no? Non so che rispondere. Sono molto confuso. © 2000 Immagine protetta da copyright. Vietati l’utilizzo e la riproduzione non autorizzati. Logo Comp. Teatrale Ass. Cult. La Macchina Infernale Teatro Anche perché poi alla fine, la possibilità di fare quello spettacolo tutto spesato è andata in merda... sigh... |
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