parliamone

Una notizia inattesa...............

perchè non esiste un manuale sul come fare a dare certe notizie.

la settimana scorsa, dopo un ritardo di qualche giorno faccio il primo test di gravidanza, uno di quelli che si comprano in farmacia e... dopo aver passato i 7 minuti più lunghi della mia vita, ecco che fa capolino la seconda striscia, per quanto leggera, ma è presente.

Non ne sono convinta, sento la ginecologa e mi dice di rifare il test fra due giorni. Nel frattempo nella tua mente si accavallano mille pensieri dubbi e paure, ma nello stesso sei felice, un sogno si sta realizzando. E proprio così dentro di te si trova una nuova vita.

Giusto per sicurezza vai a fare anche il test in ospedale, quello che ti toglie in ogni dubbio.

Nel frattempo hai messo al corrente il tuo ragazzo del fatto che stai facendo il test, ma lui ti dice che tanto è impossibile, che abbiamo fatto attenzione, in cuor tuo vorresti dirgli: tesoro ne ho già fatti 2 ed entrambi sono risultati positivi, ma ti tieni tutto dentro, meglio tacere ed aspettare…

La mattinata è interminabile, per fortuna il lavoro di aiuta ad ingannare l’attesa, ed ecco che finalmente ti colleghi al sito, digiti lo User e la Password che ti hanno dato e il cuore ti va a mille, non riesci quasi più a respirare: POSITIVO.

Sei felice e spaventata allo stesso tempo, ora come faccio a dargli la notizia, visto che lui continua ad insistere per saperlo subito, tu prendi tempo ti inventi scuse e ti arrampichi sui vetri, vuoi vederlo e quando sarà lì con te glielo puoi dire, al telefono no, certe notizie non si devono dare per telefono, sono speciali, devi guardare la persona che ami negli occhi.

E’ arrivato ora continua a chiedere e tu… messa alle strette devi parlare, i film mentali che ti eri fatta il portarlo a comprare un paio di scarpine da neonato per dirglielo saltano lui insiste e tu devi parlare.

La sua reazione ti lascia un po’ stupita, perplessa, ma sai che da una parte tocca il cielo con dito mentre dall’altra ha paura, tu hai avuto ben 3 giorni per preparati, lui solo qualche minuto.

Siamo entrambi felici, ma spaventati e mille dubbi ti invadono, intanto tu sei lì che aspetti un suo abbraccio un suo bacio, una sua parola, ma da lui arrivano solo cose razionali, pratiche e tu lì ti senti in colpa, sei felice per la nuova vita che è dentro di te, perché lui non riesce a godersi questo momento e mettere da parte quella maledetta razionalità?

E un dubbio si insinua nella tua mente: lui avrà pensato che vuoi incastrarlo? che sei rimasta incinta per mettergli "il cappio al collo"? guardi lui come si comporta le sue razioni e questo dubbio ti lacera la mente, ma non gli dici niente te lo tiene per te. Ed intanto pensi che era meglio non dirgli nulla tenerti tutto per te fino alla prima visita con la dott.ssa.

Nel frattempo le ore passano e tu stai male, hai dei dolori molti forti all’addome, ti senti male e finchè i dolori non diventano insopportabili non dici quasi nulla, dentro di te la paura fa da padrone.

Dopo aver atteso un’eternità in pronto soccorso il medico ti dice che molto probabilmente hai avuto un aborto interno. Ecco la tua paura si sta concretizzando, ma comunque ci sono altri esami da fare nei giorni successivi per avvalorare la diagnosi. Ed intanto nello stesso giorno sei passata dalle stelle alle stalle, ti auguri e speri che non sia così, non deve essere vero, non può essere vero.

Fai il primo esame e… sai che non va tanto bene, perché ti sei documentata, ma nel frattempo aspetti di fare il secondo esame, anche se i dolori diventano ogni giorni più intensi. Ti fanno una seconda visita e lì ecco la seconda doccia fredda: signorina si vede la camera ma non l’embrione, purtroppo non ci sono molte speranze aspettiamo il secondo esame e poi vedremo di programmare il raschiamento.

Queste parole ti uccidono, hai voglia di urlare e gridare alla dott.ssa che non è vero che si sta sbagliando, non può succedere a te non deve succedere, dentro di te ti senti morire, ma ti aggrappi alla speranza che quel benedetto esame che devi fare tra 4 giorni possa andare bene.

L’attesa è la parte più brutta i giorni sembrano anni, le ore mesi e i minuti giorni, ma quando arriva lunedì, da una parte vorresti che fosse domani dall’altra vorresti che non arrivasse mai.

Nel frattempo dentro di te ti senti in colpa per non essere stata in grado di saper proteggere chi hai dentro, chi già così piccolo avevo bisogno del tuo aiuto e tu non hai saputo darglielo e proteggerlo come meritava, e ti senti morire:

E nel mentre speri che l’esame vada bene, come fai a far capire al tuo compagno cosa provi, lui sta male ci soffre, anche per lui forse si sta per cancellare un sogno, ma lui non può sapere, non può immaginare quello che tu hai dentro, visto che sei tu la responsabile, è il tuo corpo e non il suo che sta rifiutando quel piccolo esserino.

E finalmente è lunedì e… non importa l’esito dell’esame, hai cominciato ad avere delle perdite di sangue, tu sai cosa vuol dire, ma ti dici “no, non può essere sono io che ho sbagliato a vedere”, pensi che stai sognando e invece no, è tutto vero, e quando arriva il risultato dell’esame, ti crolla definitivamente il mondo addosso.

Ti senti sconfitta, una nullità avevi una cosa bella dentro di te e non l’hai saputa tenere, il tuo corpo ha detto NO.

Ora devi dire al tuo compagno che non sarà più papà, che il suo sogno si è infranto, che sei stata tu ad uccidere quel sogno, quella speranza, come l’hai ucciso a tutte le persone che erano contente per il nuovo arrivo.

Ma perché la vita deve essere così crudele, avevi una cosa bella e l’hai buttata via, a nulla è servito stare a riposo, non stancarsi. Ti senti sconfitta delusa tradita e morta dentro, non ti importa più di nulla vorresti solo scomparire con il tuo bimbo mai nato, fare patti con il diavolo perché te lo renda e invece non è possibile.

Tutti ti dicono che devi voltare pagina ed andare avanti, ma non ci riesci, hai solo voglia di urlare e piangere, vorresti fare a cazzotti con il mondo intero, ma non puoi non ti devi mostrare debole, devi far vedere che va tutto bene , che non ci sono problemi, continui ad andare al lavoro come se nulla fosse successo, perché tanto la vita continua, anche senza di lui.

Ora ripensi a quando quel 10 maggio hai dato la notizia al tuo compagno e rimpiagi di averlo fatto, era meglio non dire nulla ed aspettare almeno non gli avresti dato un dolore, una delusione, non gli avresti dato altri pensieri, altri grattacapi.

E’ vero che la vita continua, ma tu non hai voglia di continuare....

Ti è passata la voglia di alzarti al mattino, di mangiare, di dormire, di respirare, di ridere....