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"Ho sempre avuto un interesse per le farfalle e altre fugaci e caduche meraviglie, mentre non mi sono mai riuscite relazioni durature, solide e, per cosi' dire, sicure".

Hermann Hesse

 

 

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Le vicissitudini per la caldaia (parte prima).

Post n°55 pubblicato il 10 Novembre 2010 da arianna680
 

Peggio che ritrovarsi con l’autunno alle porte e la caldaia rotta, non c’è che ritrovarsi con l’autunno alle porte e la caldaia rotta IN BELGIO.

Quando, l’anno scorso, mio marito mi ha dato la ferale notizia, l’ho accolta con la stessa flemma e rassegnazione che da tempo mi contraddistinguono (soprattutto grazie al soggiorno qui).  Così, mi sono predisposta a chiamare un tecnico, all’apparenza con fiducia, ma nell’intimo profondamente convinta che sarebbe stato meglio tenersi la caldaia rotta. E siccome, a pensar male si fa peccato, ma molto spesso ci s’indovina…

*********

 Il giorno prefissato mi si presentano a casa ben due tecnici, la cui età sommata insieme fa a malapena la mia. Espongo il problema (l’acqua calda funziona, ma i radiatori no) e li conduco in bagno, dov’è installata la caldaia. Come il tecnico senior prova a togliere il coperchio, lo avverto che deve prima svitare la scatola dei fili elettrici lì accanto, altrimenti non viene. Dal coperchio esce una piuma, e lui la guarda con aria interrogativa. “Piccioni”, spiego. “Sono fuori”, preciso. “Ah, che schifo!”, urla lui, disgustato. “Io li odio! Pensi che tempo fa è venuto a trovarmi mio padre per un periodo… ha iniziato a dare da  mangiare ai piccioni, e loro si sono abituati. Ogni mattina ne arrivava uno alle 5 e incominciava a fare gruuu, gruuuu…Ahh, mi faceva impazzire! E allora…allora…non ho resistito più, ecco: l’ho ammazzato.”. Sguardo alla Hannibal Lecter.

Decido che è più prudente ritirarsi in cucina ma, dopo qualche minuto, lo vedo ricomparire.“Madame”, mi fa, evocandomi come al solito immagini di carrozze, parrucche, crinoline e relations dangereuses. “Madame, dov’è l’impianto idraulico?”. Glielo mostro. “C’est un baza r, ici”, è l’immediato commento, di fronte al groviglio di tubi e rubinetti. “Questo impianto non è a norma, lo sa?”. Mi stringo nelle spalle. Che vuoi che ne sappia, figliolo; la casa non è mia, e di tubi non ne capisco un tubo; se vuoi, ti posso spiegare cos’è una settima di dominante, ma di idraulica non me ne parlare proprio.

Sparisce di nuovo in bagno, ma dopo un po’ ritorna: “Madame”, chiede, con sguardo inquisitorio, “ da quant’è che non viene fatta la manutenzione alla caldaia?”.  “La manu…manute…ehm… veramente, pensavamo che fosse a carico della proprietaria, e ci chiedevamo proprio…”. “No, è a carico dell’inquilino”. “E va bene, allora la faccia”.

Dopo qualche minuto, dei rumori da tregenda mi fanno intuire che i lavori sono cominciati; mi rintano ancora di più in cucina, cercando di non pensare a come troverò il bagno e quante ore mi ci vorranno per renderlo di nuovo agibile.

Dopo un quarto d’ora di casino tipo scavi per la metropolitana, il killer di piccioni riemerge, con l’aria un po’ contrita. “Madame, la manutenzione l’abbiamo fatta, ma la caldaia ancora non funziona. C’è una riparazione da fare, deve chiamare un tecnico.”.

Cooosa? Ho capito bene?

Un tecnico? E tu cosa minchia sei, razza d’imbroglione inetto fancazzista di un belga?

 Questo, penso. Invece dico, amabilmente: “Ma è per questo che l’ho chiamata, scusi, per riparare il guasto. Non è in grado di farlo?”. “No, la caldaia è un modello vecchio, non la conosco. In più è Ariston, noi non trattiamo quella marca”. E me lo dici ora, brutto verme viscido figlio di una puzzola sifilitica? Questo, penso. Invece dico: “Avrebbe dovuto dirmelo subito, appena l’ha vista”. “Be’, ma ho fatto la manutenzione. Andava fatta comunque, no?”. “Sì, ma la caldaia ancora non va”. Si stringe nelle spalle. “E se viene il freddo all’improvviso, come facciamo?”. Altra alzata di spalle. Ormai è già entrato nella procedura belga: con uno sguardo che la mia amica S. tradurrebbe con un oxfordiano “Ti so’ nel cuore, ma ti vo’ nel culo” (o sbaglio? Perché S., oltre che a Oxford, aveva studiato anche a Livorno…), l’amico degli animali mi ripete di rivolgermi ad un tecnico Ariston e si immerge a capofitto nell’unica operazione in cui i belgi sono maestri: la compilazione della ricevuta.

Consuntivo della giornata: meno 110 euro.

E la caldaia ancora non va.

 
 
 
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Un blog di: arianna680
Data di creazione: 21/12/2009
 

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