Drôle de Belgique

Il cielo sopra Bruxelles

 

AREA PERSONALE

 

 

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

"Ho sempre avuto un interesse per le farfalle e altre fugaci e caduche meraviglie, mentre non mi sono mai riuscite relazioni durature, solide e, per cosi' dire, sicure".

Hermann Hesse

 

 

« Rimorchiata “à la belge”Tv italiana vs tv straniera »

Just another ordinary day

Post n°62 pubblicato il 09 Febbraio 2011 da arianna680
 
Tag: No tag
Foto di arianna680

Nel mio profilo c’è scritto che odio guidare, ma forse ancora di più odio alzarmi presto. Sono serotina, sono il tipo che a mezzanotte potrebbe sgangherare il mondo, ma alle 7 di mattina non sa nemmeno come si chiama. Ho avuto fortuna, ho sempre lavorato di pomeriggio e sera (quando ho lavorato), finché la nascita dell’infante mi ha strappato brutalmente alla mia vita bohemien e mi ha inserito nell’ingranaggio dei comuni mortali. Dunque il risveglio tipo di Arianna adesso è il seguente:

Ore 7.00: suona il mio fantastico videotelefoninosvegliafotocameraradioMP3 che fa tutto tranne il caffè. Con un ditino sfioro sul touch screen “posponi”, termine così brutto che già mi rovina la giornata. Mi alzo, accendo il riscaldamento e torno a letto. Come, non c’è il timer? Certo che c’è. Ma per programmarlo ti tocca studiare come per una tesi di laurea, e l’Arianna si sa che è tecnolesa. Dunque, mi rimetto a letto e aspetto che le stalattiti di ghiaccio formatesi durante la notte si sciolgano.

 7.15: risuona la sveglia, e stavolta strofino il dito su “stop”. Rimango lì a cogitare per un tempo variabile tra i 2 e i 10 minuti, per poi fare "sproing" fuori dal letto esclamando “Cazzo, è tardi”. Vado a svegliare l’infante che, avendo preso dal padre, per fortuna, si alza senza tante storie.

7.20 – 7.25: piazzo l’infante davanti a “Mr Bean cartoon” con MEZZA fetta di pane e Nutella in mano. Gli caccio nello zaino un brik di latte al cacao che berrà con (puah, che abbinamenti da Ikea) la focaccina salata che gli comprerò al forno.

7.30: salgo in camera a vestirmi, facendo cucù dalle scale ogni trenta secondi per urlargli: “MANGIA!”.

7.40: scendo con i suoi vestiti. La mezza fetta di pane è intonsa, o appena morsicata. Incomincio a smoccolare, non già perché l’infante è magro come un uscio, ma perché penso che io, non un misero tozzo di pane, ma una baguette intera con la Nutella, la manderei giù come un Actifed e, come sempre, in questo stupido mondo non c’è giustizia. Tra un moccolo e l’altro lo vesto, mentre lui con notevole abilità da giocoliere si arrabatta a mangiare, passando la fetta da una mano all’altra.

7.48: Mr Bean finisce e noi, salvo complicazioni, siamo pronti per uscire. Fin qui la tabella di marcia è precisa, da qui in poi i tempi sono variabili perché:

a) non trovo le chiavi;

b) piove, e non trovo l’ombrello;

c) sulla macchina c’è un crostone di ghiaccio che viene via solo dopo cinque minuti a forza di moccoli, riscaldamento a manetta, spruzzi d’acqua e raschiate selvagge ai vetri con tutti gli oggetti che mi capitano;

d) a +b, a+c.

Notare che la scuola è a 500 metri, sarebbe molto meglio andare a piedi ma, NO. Perché l’infante, più selettivo e rompicoglioni di un panda, si nutre esclusivamente di focaccia (noi la chiamiamo schiaccia), che va rigorosamente comprata fresca ogni mattina. Quindi è d’obbligo la tappa al forno; e il forno, naturalmente, è lontano. La durata della sosta -schiaccia è variabile, dipende dalla quantità di pensionati in giro e dalla loro intenzione o no di sfamare tutto il paese.

8.00- 8.02: deposito l’infante a scuola, provando lancinanti sensi di colpa per ogni singolo secondo di ritardo. Ché lo so che siamo in Italia, e c’è qualcuno che accompagna con calma la prole anche alle 8.10 – 8 e un quarto, ma non dimenticate che io ho subito la contaminazione belga per cinque anni, e per disintossicarsi ci vuole ben più di una doccia da "silkwood".

8.05: rientro a casa. Teoricamente non ho più una mazza da fare fino alle 13, e potrei anche tornare a letto. Ma, tra il freddo, gli smoccolii e le corse, naturalmente mi è passato il sonno, e così faccio colazione e do inizio alla mia ordinaria giornata di desperate housewife.

Che non sto a descrivere, posso solo dirvi che è eccitante come quella di un pesce rosso in una boccia di vetro.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

INFO


Un blog di: arianna680
Data di creazione: 21/12/2009
 

« VOTRE FRIGO EST PLUS REMPLI QUE VOTRE VIE ! »

(su un marciapiede di Bruxelles)

 

ULTIME VISITE AL BLOG

m12ps12Cherryslelyravcassetta2BrezzadilunaLaFormaDellAnimaormaliberaarianna680luky93000dolcesettembre.1saturno.leoFantasietuesenzanick.1cammillottofelicefilippi
 

ULTIMI COMMENTI

Buone feste
Inviato da: elyrav
il 20/12/2021 alle 08:15
 
Buona Pasqua
Inviato da: elyrav
il 02/04/2021 alle 18:42
 
Ciaoooo
Inviato da: elyrav
il 08/01/2021 alle 08:15
 
Buon Natale
Inviato da: elyrav
il 23/12/2020 alle 10:12
 
Buon fine settimana
Inviato da: elyrav
il 23/10/2020 alle 07:56
 
 

 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
 

 

gaufres%20ex31

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963