ElettriKaMente

TUTTO DIPENDE DA COSA SIGNIFICA BLOG!

Capita di leggere, in giro per il web, una serie di consigli e imboccate al fine di ottenere la formula più giusta per realizzare un blog degno di considerazione e ad altissima visibilità.

Sembrerebbe importante, infatti, in questo mondo tra l'essere e il nulla, ottenere il massimo share digitale ed extra digitale.

E così...popolari vogliono essere, tra i compagni di classe e gli amici vacanzieri, gli adolescenti spauriti, ancora in disperata ricerca di un autore che dipinga loro un ruolo prêt-à-porter (ma non necessariamente "confortable" à porter) da abbinare con la carta d'identità e la patente.

Ed autorevoli, influenti ed accreditati vogliono essere gli adulti, i dirigenti e responsabili aziendali.

Very important people: potenti, prestigiosi e invidiati vogliono, poi, essere i personaggi pubblici. Della politica, dello spettacolo, della cultura o dell'arte, poco importa.

Celebrità è l'imperativo per il quale pretendono obbedienza.

Sono stati incoronati dalla folla delle umane vanità e da quella medesima folla vogliono essere riconosciuti.

E tutti desiderano con ogni percezione sensoriale la spasmodica visibilità e la considerazione (la stima, invece, anche no...non sembra poi così richiesta) su ogni sfumatura di social.

Così, anche per i blog diventa, ad un tratto, urgente l'esigenza di rispondere ai criteri di congruenza (e no, non quelli geometrici, magari...!) ma di fama e risonanza.

Ma il punto è, che m'importa di sapere se così e così dev'essere un blog per essere leggibile al mondo?

Molto schiettamente, che m'importa di sapere quali siano le indicazioni a cui conformarsi per essere più seguiti...e, soprattutto, perchè desiderare di essere seguiti dal "mondo" di cui sopra?

E se la risposta fosse un: anche no, grazie?

Voglio dire, non è forse meglio un "non per tutti" o, meglio ancora, un "chissenefrega dei molti"?

L’essenziale è esserci, al limite, per qualcuno.

Per quelli che hanno materia per capire, volontà di ascoltare, desideri da condividere e magari anche un po’ di abilità per farlo…

Un'amica (http://gold.libero.it/MISTEROPAGANO/13471317.html) con i suoi post mi ha indotto a molti interrogativi e così mi sono chiesta perchè, davvero, non vengano costruiti molti altarini votivi nel web per ringraziare il miracolo di uno spazio regalato e offerto per distribuire nulla al gusto di ciarpame.

E, attenzione, per cortesia, non mi riferisco alla qualità stilistica, artistica e nemmeno della qualità degli argomenti, quelle le lascio giudicare tutte ai critici preposti e pagati o, al limite, allo spirito d’osservazione o ad un minimo, se pervenuta, coscienza valutativa personale; parlavo, invece, della risolutezza di costruire articoli solo attraverso le critiche verso terzi e, talvolta, imbastite da imposizioni e decreti normativi, di fatto, poi avulsi…

L'aspetto del mio blog ha un fondo nero con colori fluo gialli, arancio e verdi ed i caratteri sono lilla, di piuttosto difficile lettura, lo so. Ma tant'è.

Essendo la mia labirintica casetta digitale, la dipingo come mi piace.

E a chi mi domanda il perché...rispondo "perché tutto dipende da che cosa significa blog!"

Non sempre, infatti, vuol essere un sito finalizzato ad una comunicazione di vasta portata.

Sicuramente per forma e identità e' simile alle testate giornalistiche e, molte volte (anche suo malgrado) per la scelta e l'espressione dei contenuti testuali, grafici o mediali si può tranquillamente sovrapporre, confondere o in tutto sostituire ad esse; ma non per questo deve obbligatoriamente averne un'identica prospettiva.

Il blog può sicuramente essere un atto onanistico esibizionista come, altrettanto, essere una calcolata ricerca di consenso, guadagno, notorietà ed affermazione; ma il punto è che, comunque, che lo si voglia onestamente riconoscere o meno, può essere anche altro.

Può anche essere, pensate un po', una piccola rivista personale senza aspettativa.

Perchè, fondamentalmente, per qualcuno il non aspettarsi nulla è una fonte preziosa.

Addirittura, forse, la matrice stessa di ogni libertà...

L'immagine del post è di Catrin Welz-Stein