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Un blog creato da Kaos_101 il 23/10/2006

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Messaggi di Ottobre 2008

...calunnie...

Post n°266 pubblicato il 27 Ottobre 2008 da Kaos_101
 


...è il Barbiere di Siviglia di Rossini e Basilio canta:
“La calunnia è un venticello…”
 oggi, se già non ne fossi stato convinto di mio, ne ho ricevuto un’ulteriore conferma.
Il fatto:

Vado a pranzo con un’amica che bazzica, come me, ambienti BDSM.
Mentre siamo intenti ad addentare voracemente i nostri panini, mi dice:
Ah, quasi me ne scordavo…
Ieri parlavo con ***** e gli ho detto che oggi sarei venuta a pranzo con te e lui mi fa:
Oscuro…si lo conosco… una mia amica molto intima l’ha incontrato.
E’ avvocato e si chiama Fulvio vero?
No, non credo proprio sia avvocato e di comunque si chiama Luca.
No, no, ti sbagli, la mia amica è assolutamente affidabile e lo conosce bene se mi ha che si chima Fulvio ed è avvocato è certamente così
Anzi mi ha anche detto che è molto duro e violento.
Secondo me ti sbagli: lo conosco un poco, di certo si chiama Luca e non mi pare proprio il genere di persona che vorresti farmi credere sia:

Ovviamente abbiamo riso della supponenza un po’ fumosa di questo sicofante,  è purtroppo innegabile che la calunnia resti uno mal vezzo molto diffuso.
Non mi sto nemmeno a domandare quale sia il fine più o meno segreto che si prefigge chi propala notizie false e tendenziose su di me, quello che mi lascia sempre stupefatto, è la gratuità e la superficialità con cui queste “balle” vengono confezionate.
E’ davvero sconcertante, per non dire patetico, che qualcuno che vive nell’ombra della virtualità, si senta in diritto di pontificare e emettere sentenze su chi, come me, si muove alla luce del sole e non ha mai avuto alcuna difficoltà ad esporsi nel reale senza alcuna paura, perché, di certo, non mi vergogno di ciò che amo e di ciò che vivo.
Non bastasse questo ho un blog che può piacere o meno ma di certo è denso di fatti di vita vissuta tali da dipingere un quadro piuttosto chiaro di che tipo di persona io sia.
Ciò nonostante, o forse proprio per questo, con ricorrente frequenza, vengo informato di voci, vocine, vocette, messe in giro, guarda caso, sempre o quasi, da uomini e donne che non mi conoscono affatto, e che tendono a dare di me un’immagine del tutto diversa dalla realtà.
Devo dedurne che sono un rivale così temibile da dover essere "disinnescato” a tutti i costi…
Una volta si diceva: “molti nemici molto onore”; considerazione che potrebbe pure essere ancora attuale se solo si trattasse di individui dotati di una statura tale da poter essere considerati avversari.
In realtà, invece, si tratta solo di poveri vermicelli striscianti per contrastare i quali non vedo proprio alcun merito…sono solo dei fastidiosi inciampi sul mio cammino e come tali li ignoro con olimpica indifferenza…

 
 
 

Le mie cravatte...

Post n°265 pubblicato il 22 Ottobre 2008 da Kaos_101
 

...sono stato accusato di avere pessimi gusti in fatto di cravatte...

....così ho deciso di sottoporre al giudizio dell'inclito, una selezione delle mie cravatte più "ardite....

sono curioso di vedere l'esito di questo sondaggio....

votate, votate, votate                                           cravatta 1

                                                         cravavatta2

                                           cravatta 3

                                                    cravatta 4

                                             cravatta 5

                                           cravatta 6

                                          cravatta 7

    cravatta 8

                                                cravatta 9

                                        cravatta 10

                                            Ctavatta 11

                                            cravatta 12

                                             cravatta 13

                                          cravatta 14

                                             cravatta 15

                                    cravatta 16

                                     PER VOTARE


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La caccia...(epilogo)

Post n°264 pubblicato il 19 Ottobre 2008 da Kaos_101
 

Mercoledì mattina: mi sveglio di buon’ora elettrizzato dalla prospettiva di ciò che mi attende.
Mi faccio la doccia, mi rado e intanto penso a come vestirmi.
Alla fine decido che giacca e cravatta sono il modo migliore per passare inosservato.
Ho deciso lasciare l’auto in un parcheggio un po’ defilato: se la caccia avrà l’epilogo che spero preferisco condurre la mia preda in un luogo meno esposto a sguardi indiscreti.
Do un’ultima occhiata al sedile posteriore dove sono disposte in bell’ordine alcune fascette stringi cavo in plastica, un paio di metri di corda e un cappuccio di stoffa nera, se la mia preda mi seguirà sin qui ne avrò bisogno…
Scendo, chiudo l’auto e mi avvio con calma.
Riccardo è indaffarato a servire una cliente, lo aspetto pazientemente, tanto non ho fretta.
Dopo cinque minuti si libera.
Ciao Luca che piacere!
Che ci fai da queste parti?
Ciao Riccardo sto bene grazie. Bellissimo questo negozio, vedo che finalmente hai coronato il tuo sogno.
Si, in effetti, l’affitto è un po’ caro, ma si ripaga con la posizione, sono davvero soddisfatto.
Che posso fare per te?
Nulla di speciale, avrei bisogno di un piccolo favore
Ma certo dimmi pure.
Ecco, vedi, ho organizzato una specie di caccia al tesoro, un giochino un po’ cretino, ma insomma…
In poche parole avrei bisogno che tu mi conservassi questa scatola per un’oretta.
Poco prima di mezzogiorno dovrebbe arrivare una ragazza, chiedere di te e dirti se hai qualcosa per lei.
Capito perfettamente.
Gli occhi di Riccardo hanno una strana luce ironica, impossibile abbia capito, sicuramente dubita gli abbia detto tutto, ma non fa domande.
Anzi fammi un piacere ingentilisci la scatola con un fiore.
Non ti preoccupare
Mi dice sfilando un nastro di rafia da una matassa
Non ti farò fare brutta figura.
Sei sempre gentilissimo Riccardo. Cosa ti devo?
Ma piantala! Offrimi un caffè
Mi prende per un braccio, usciamo dal negozio e ci beviamo un ottimo caffè nel  bar di fronte.
Ora perdonami Riccardo, ma devo proprio scappare.
Buona giornata Luca a presto.
La mattina è calda, ma non torrida, controllo l’orologio: sono le 11, 45, mi avvio con calma verso la mia meta.
La sala centrale del caffè Pedrocchi ha tre accessi: dalla sala bianca, dalla sala verde e dalla strada.
Memore della sua minaccia: Ah quasi dimenticavo ... io gioco per vincere perciò aspettati colpi bassi,
entro dalla sala verde, attraverso il salone centrale ed esco velocemente dal lato opposto.
Il rapido sopralluogo mi rassicura: non c’è traccia di una donna con caratteristiche anche solo lontanamente analoghe a quelle della mia preda.
Rientro, mi siedo ad un tavolino a poca distanza dall’uscita che dà sulla strada e ordino un caffè.
Pago immediatamente per essere libero di muovermi a mio piacimento, mi nascondo dietro al giornale ed aspetto.
Le 12….niente.
12, 05…niente
Comincio a domandarmi se non sia stato vittima di una solenne presa in giro.
12,10 bip, bip….SMS: Scusa ho avuto problemi col parcheggio sono lì a minuti.
Mi rilasso, non mi sarebbe piaciuto aver organizzato tutto per nulla.
Dopo poco, finalmente, la vedo entrare.
Una gran massa di capelli mossi la gonna azzurra i gemellini bianchi i sandali sabbia….sì è lei….
Piego il giornale con calma, mi alzo ed esco prima che lei sia riuscita a perlustrare con lo sguardo tutta la sala.
La caccia è cominciata!
Mi sistemo all’angolo della piazzetta antistante il caffè e aspetto alcuni minuti per lasciarle il tempo di domandarsi se non sia stata lei vittima di uno scherzo.
Difatti dopo poco arriva il suo messaggio.
Io ci sono tu dove sei?
Esci e vai verso via San Fermo
Messaggio breve non è tempo di convenevoli.
Va bene.
La vedo uscire, me la lascio sfilare davanti e la osservo con attenzione.
E’ decisamente carina! La descrizione dell’abbigliamento non le rende onore: la gonna è piuttosto stretta e mette in risalto il sedere mentre la maglia aderente valorizza un seno impertinente.
Sorrido compiaciuto : la preda è adeguata al cacciatore.
Vai al Duca d’Aosta e aspetta nuovi ordini.
La seguo per un po’ per godermi il sottile piacere di osservarla senza che lei possa sospettare che lo sto facendo, poi la supero: non è difficile seguire una preda che sai già dove sta andando.
Entro nel negozio, mi faccio mostrare dal commesso una T-shirt e nel frattempo la studio attraverso la vetrina.
Si vede che è impaziente, si dondola sui tacchi, estrae un paio di volte il cellulare dalla borsa nella speranza di trovare istruzioni. Mi godo per qualche minuto la sua inquietudine, poi un nuovo messaggio
Entra dal fiorista, chiedi di Riccardo, e digli sono Elena dovrebbe esserci un pacchetto per me.
Solleva di scatto il telefono legge il messaggio si gira verso la vetrina e guarda all’interno come per capire chi sia ‘sto Riccardo.
Il commesso tenta in tutti i modi di riportare la mia attenzione sulla Fred Perry, lo liquido con un
“Non avrebbe qualcosa di meglio?”
Mentre il poveretto si aggira tra gli scaffali alla ricerca del “di meglio”, io mi godo la scena della mia preda che ritira il pacchetto impreziosito da un rosso cuore di anturium.
Esci ed entra all’OVS.
Obbedisce senza quasi pensarci, esce dal negozio attraversa la strada ed entra nel grande magazzino di fronte.
Ringrazio il commesso evidentemente seccato ed esco a mia volta.
Vai in un camerino apri la scatola poi mandami un SMS di conferma.
Pochi minuti e arriva la risposta.
Aperta che devo fare?
Puoi lasciare la scatola li dove sei.
Metti in borsa il foulard, poi vai in bagno indossa le palline e dammi conferma quando hai fatto.
Passano cinque minuti e non ricevo risposta.
Allora? Ancora lì?
Scusa ma non le ho mai usate non so come si mettano.
Usa un po’ di fantasia no? Almeno hai capito “dove” vanno messe?
Si si ho capito ma, come dire, non sono pronta.
Arrangiati! Aspetto la conferma.
Ancora un paio di minuti e poi…
Fatto! Ma che scomode!
Non ti preoccupare si adattano velocemente.
Adesso esci e vai da Coin.
La precedo per fare un ultimo sopralluogo
Salgo al secondo piano, reparto donna, e vado a controllare i box.
Sono le 12,40 il reparto è semideserto alcune signore curiosano tra gli espositori.
Entro nel corridoio dei camerini sono tutti vuoti.
C’è una piacevole penombra e mi lascio trasportare con la fantasia a ciò che accadrà tra pochi minuti.

                              **********************************
...immagino la scena come fosse un film.
Ecco la preda apparire dalla  scala mobile, si guarda attorno come fosse la prima volta che mette piede in quel posto e, in effetti, lo stato d’animo che la pervade è assolutamente incongruo con quel luogo solitamente così banale e rassicurante.
Individua i camerini ne trova uno vuoto e vi entra.
Sono nel terzo camerino da destra!
Bene bendati col foulard che ti ho dato, sfilati gli slip e aspettami con le mani posate contro la parete
Ovviamnete non può sapere che sono già lì da qualche minuto, l’ho vista arrivare, ho seguito i suoi movimenti, mi sono accertato che andasse dove volevo io.
Adesso è ora di farle sentire cosa vuol dire appartenere, di come ci si senta preda.
Entro nel camerino senza dire una parola, chiudo con lo scrocco la porta.
La guardo: è di spalle il bacino leggermente sporto indietro per evitare la piccola panca che corre lungo la parete e dove fanno bella mostra di sè le mutandine di microfibra bianche, le braccia tese in avanti i palmi contro il muro, ansima leggermente.
Apri le gambe.
Lo dico dolcemente quasi sussurrandoglielo all’orecchio.
Sembra come colpita da una frustata, insacca la testa tra le spalle e allontana di qualche centimetro i piedi.
Aprile bene!
Questa volta il tono è secco e perentorio e la sua reazione è conseguente: divarica le gambe per quanto le concede la gonna stretta.
Bene, ora verifichiamo se hai obbedito al mio ordine e come hai indossato il mio regalo.
La mia mano scivola all’interno della sua coscia e risale lentamente.
La sento fremere mentre supero il pizzo dell’autoreggente e incontro la sua morbida pelle.
Mi fermo qualche secondo in quello spazio già proibito ma non ancora osceno, la sfioro, disegno arabeschi con le mia dita, la sento sobbalzare sotto quel tocco leggero.
Allora? Come ci si sente ad essere qui a mia disposizione?
Non lo so, non capisco, ho paura, forse mi piace, non so.
Beh sarebbe davvero crudele lasciarti con un simile dubbio
La mia mano sale con decisione fino a raggiungere il suo sesso.
La sua prima reazione è di divincolarsi, di sfuggire a quel contatto.
Stai ferma!
Si blocca, per un attimo si irrigidisce  poi, come vinta, si rilassa un poco.
La frugo senza delicatezza: è bagnatissima. Gioco con le labbra, le titillo il clitoride, la sento tremare,e inarcare la schiena per aprirsi maggiormente.
Infilo l’indice nell’anello di plastica che pende tra le sue cosce e tiro leggermente.
Sento la resistenza che oppongono le palline a quel tentativo di estrarle, tiro fino quasi a farle uscire poi interrompo la trazione e lascio che vengano nuovamente risucchiate dentro di lei.
Ripeto il giochino più e più volte: geme, è evidente che le piace.
Bene a quanto vedo gradisci questa situazione, vero?.
Proseguiamo?
S..si, credo di si.
Bene allora conta fino a dieci togliti la benda dagli occhi infilati gli slip in bocca e raggiungimi al parcheggio di piazzale Boschetti il resto di questa esperienza lo vivremo in privato.
Lei fa un cenno con la testa senza proferire verbo.
Esco dal camerino e mi allontano velocemente in direzione del parcheggio.
Mentre cammino non so resistere al piacere di sentire il suo odore forte e sensuale che mi è rimasto sulle dita.
L’auto è sul fondo del parcheggio, un po’ isolata dalle altre, facilmente individuabile.
Le mando un messaggio
Entra dal varco pedonale, costeggia il muro e vai fino in fondo al parcheggio Audi A6 blu scuro. Dimmi quando ci sei.
La vedo arrivare, cammina lentamente, forse le palline le danno ancora fastidio, continua a guardarsi attorno come per scoprire dove mi sia nascosto, ma lo fa quasi per dovere, si capisce che si sta completamente calando nella parte.
Individua la macchina, si ferma e, prima che possa scrivere il messaggio, aziono il telecomando e le invio il mio.
Entra in macchina, nel sedile posteriore c’è un cappuccio nero, infilalo sto arrivando.
Aspetto che esegua, poi raggiungo l’auto, salgo, chiudo la portiera e…
Benvenuta nel mio territorio preda…ora sei davvero mia….

                            **********************************
...bip bip il segnale del SMS in arrivo mi riporta alla realtà.
Sono davanti a Coin tempo scaduto gioco finito!
Leggo e rileggo il messaggio: purtroppo non dà adito a interpretazioni di sorta.
Scendo, la trovo davanti all’entrata, mi avvicino, mi guarda pensosa, poi si illumina.
Ah sei tu!
Ti avevo notato al Pedrocchi, ma sei uscito così velocemente che ho pensato di essermi sbagliata.
Comunque il giochino mi è piaciuto; adesso però andiamo in un bar queste palline sono scomodissime non vedo l’ora di togliermele…

 

 
 
 

...la caccia... I° parte

Post n°263 pubblicato il 18 Ottobre 2008 da Kaos_101
 

Tempo fa ho pubblicato un racconto "Città Mercato" che parla di una mia fantasia ricorrente.
Quello che leggerete ora è il massimo che sia mai riuscito a realizzare.
Buona lettura...

Finalmente ci siamo!

Dopo anni che cerco la mia preda questa volta, forse, l’ho trovata!
Sono settimane che ne parliamo, che cerco di invogliarla a partecipare alla caccia.
Come chiunque altro ho anch’io le mie fantasie irrealizzate, tra le quali una in particolare che non perdo occasione per tentare di concretizzare.
Mica ho capito di che si tratta, sai…
Beh provo a spiegarti
Hai mai letto “La settima vittima” di Shekley?
No cos’è?
E’ un vecchio racconto di fantascienza da cui negli anni sessanta hanno tratto anche un film con Ursula Andress e Marcello Mastroianni.
Mai sentito.
Poco male per il film che non valeva un gran che a differenza del racconto che è davvero speciale.
In estrema sintesi Sheckley ipotizza che in un futuro piuttosto prossimo l’umanità riuscirà a raggiungere  una sorta di pacificazione globale: niente più guerre, niente delinquenza, niente violenza per le strade.
In questa società perfetta esiste un sistema per canalizzare e dare sfogo alla naturale aggressività umana: “La caccia”.
Si tratta di una specie di reality show, trasmesso in mondovisione 24 ore su 24, nel quale i partecipanti, si danno la caccia, diventando altenativamente vittime e carnefici.
Il meccanismo è piuttosto semplice: all’atto dell’iscrizione ti viene assegnata una vittima e alcuni elementi per rintracciarla. Contemporaneamente alla vittima viene notificata la sua condizione di preda,ma senza fornirle alcuna informazione sul cacciatore.
La caccia dura una settimana e può avere differenti epiloghi:
Il cacciatore uccide la vittima passa di livello: nella prossima caccia sarà preda.
Il cacciatore non riesce ad uccidere la vittima nel tempo stabilito: la vittima torna cacciatore, mentre lui rimane vittima non salendo di livello.
La vittima uccide il cacciatore: passa di livello e torna ad essere carnefice ad  un livello superiore.
Dopo sette uccisioni si esce dal gioco e si diventa degli eroi.
Va da sé che pochissimi arrivano alla settima uccisione
Capito.
E il tuo sogno è di trovare qualcuno da uccidere?
Meno male che rimane una fantasia irrealizzata!
Ma no sciocchina, che hai capito?
Quello che mi attrae del gioco è la caccia mica l’uccisione.
Beh immaginavo che tu non andassi in giro a raccontare che vuoi uccidere la gente.
Non capisco però come immagini di condurre il gioco
La prima condizione, ovviamente, è che i due avversari non si conoscano e che ignorino l’aspetto fisico l’uno dell’altro.
Il gioco si svolge in un grande centro commerciale o in qualsiasi altro luogo affollato trasformando quello spazio circoscritto nel terreno di caccia.
Inutile negare che non ho trovato una sola donna disposta ad accettare le condizioni del gioco.
Non è affatto facile convincere qualcuno che non ti ha mai visto, nemmeno in foto, ad accettare una simile sfida.
Si ma, in concreto, come si svolgerebbe la partita?
Ho elaborato due modalità: una vanilla e una BDSM
In quella vanilla i due giocatori cercano per un tempo definito: chi individua prima l’altra ha vinto.
Essendo una sfida ci vuole un premio: mi sembrerebbe adeguato che il vincitore avesse sua disposizione lo sconfitto per…diciamo il resto della giornata.
Carino… l’altra invece?
Nel secondo caso io sono il cacciatore e tu la preda. Mi fornisci una serie di elementi che mi consentano di  individuarti mentre tu continuerai a non sapere di me  nulla più di quanto già conosci..
Non essendoci la necessità di individuarti le modalità del gioco saranno differeni: riceverai una serie di ordini via SMS che dovrai eseguire.
Se non esegui un ordine io sparisco
Se non mi individui entro il tempo massimo io sparisco
Se sbagli persona io sparisco
E per sparire intendo che non saprai mai chi io sia.
Se invece dovessi scoprirmi potrai decidere se continuare a vedermi o meno.
Mi pare un epilogo molto crudele non lo accetterei mai.
Beh questa è la formulazione di massima, sono sempre disponibile a qualche concessione.
Tipo?
Dimmi tu cosa non ti va e negoziamo.
Va bene! Allora per prima cosa niente centro commerciale li detesto!
Non ci sono difficoltà, vorrà dire che giocheremo nell’area pedonale del centro storico di Padova.
Poi voglio che mi prometti che comunque vada a finire ci vedremo.
Anche questa è una richiesta accettabile.
Poi?
Nient’altro direi,  non mi pare ci siano altre condizioni: ah sì il vestito lo decido io inutile che mi ordini di mettere cose che non ho.
Va bene diciamo che mi proporrai delle mises e io sceglierò quella che gradisco maggiormente.
Si mi pare accettabile va bene così.
Ottimo ! Allora quando di fa?
Piano, piano, ho detto che la sfida mi piace, mica che l’accetterò di sicuro.
Facciamo così dammi una settimana per pensarci e poi ti do la risposta definitiva.
Ottimo! Aspetto tue notizie.

In realtà sono molto scettico perché fin qui ci si arriva abbastanza facilmente è il passo successivo che si è finora rivelato sempre troppo impervio per chiunque.
Il lunedì dopo, invece, puntualissima, ricevo la sua mail:

Ciao Luca,
la domenica era talmente torrida che sono tornata la mattina. Anche perché mi sono presa il mal di gola ... sempre a causa del torrido.
Allora, ecco la scelta di "costumi" low profile che ti propongo. - Gonna di lino bianca, taglio a tulipano, lunghezza ... appena sotto al ginocchio con maglietta bianca e infradito bianchi bassi. Biancheria: perizoma e reggiseno bianco. La gonna è leggera e anche un po’ trasparente perciò la biancheria sarà ... zen, nel senso che non avrà fronzoli o ricami - Gonna di lino nera lunga fino ai piedi e maglietta nera con infradito bassi neri e biancheria in tulle grigio scuro o in microfibra nera. - Gonna in fresco di lana azzurra al ginocchio e gemellini bianchi abbinabile a scarpe con tacco colore sabbia o a sandali con tacco bianchi. Le calze sono consigliate, meglio tinta sabbia. Biancheria bianca. Propongo Maison LaPerla in tulle ricamato.
Certo la scelta dovrà rispettare anche le condizioni meteorologiche.
Nel caso ci fossero problemi con la scelta della biancheria, sappi che io indosso solo biancheria dai colori classici perciò bianca, nera, blu e grigia. Niente rosso o giallo o verde germoglio :-)))
Gli accessori li decido io in relazione al vestito e alla scarpa.
Ora, come sono io e come riconoscermi. Ovviamente sapere come sono vestita ti aiuterà molto. Io comunque sono alta 165, capelli castani lunghi fino a sotto le scapole, taglio del viso tondo, regolare, occhi verdi Sono magra. Non so ancora se i capelli saranno lisci o ricci ... vedrò il giorno stesso e te lo comunicherò
via sms. Se hai preferenze fammelo sapere.
Luogo e durata del gioco: io ripropongo il Pedrocchi alle 12 di mercoledì, sala principale. Quanto durerà? Mah ... mai giocato prima ... direi 30 minuti ... non so ... giusto per evitare di annoiarsi (e io mi annoio in fretta).
Adesso aspetto qualche indizio su di te che non mi faccia partire troppo
svantaggiata.
Ah quasi dimenticavo ... io gioco per vincere perciò aspettati colpi bassi :-)))
Se vuoi sapere dell'altro fammi un cenno.
Baci
Elena
Se vinco io ..... mmmmm ... vediamo ..... cosa potrei volere ..... io voglio
un elicottero!
Se vinco io mi dovrai regalare un elicottero ... facciamo .... un 6 posti.
Lo trovo corretto da parte mia e non particolarmente esoso.
Non sarai mica tirchio vero? Eddaìììì che scherzo.
Anch'io avrò vinto comunque. Avrò assaggiato che cosa significa essere di un Padrone e avrò vissuto un'emozione intensa.
Mi basta.
In bocca al lupo ... vinca il migliore o, come succede nella vita, quello che ha più fortuna!!!Baci
La preda.

Rileggo più volte il messaggio con un misto di incredulità e di gioia poi, realizzato che non sto sognando, mi rendo conto che ho meno di due giorni per organizzare tutto.
Delimito mentalmente l’area e preparo la scaletta del programma.
Per prima cosa devo procurarmi alcuni oggetti e poi fare dei sopralluoghi.

Il giorno dopo faccio un salto in centro per verificare la praticabilità del mio progetto.
Scopro subito che le cose non sono così semplici come credevo.
Ho bisogno di un camerino di prova ragionevolmente protetto da occhi indiscreti.
E’ sorprendente scoprire come anche situazioni così banali come le aree destinate alle prove dei grandi magazzini rispondano a logiche che nessun profano si sognerebbe di considerare.
In questa mia breve ricerca mi rendo conto che tali spazi sono sempre realizzati in modo tale da essere sotto il controllo visivo delle cassiere dei singoli reparti.
Provo alla Rinascente. Niente da fare i camerini sono due a due, ricavati in una nicchia immediatamente alle spalle delle casse.
UPIM e OVS: peggio che andar di notte; la privacy è assicurata, si fa per dire, da una sorta di gazebo di stoffa addossato alla parete del negozio chiuso da una tenda che lascia scoperte le gambe fino a ben oltre il ginocchio.
COIN: finalmente trovo quello che sto cercando. Qui i box sono protetti da una specie di corridoio chiuso, sono ampi hanno la porta di legno tipo saloon che scende fio a 50 cm da terra e soprattutto hanno uno scrocco interno che permette di chiudersi dentro.
Annoto mentalmente la posizione della cassiera di controllo : è a una trentina di metri,  nell’angolo della sala e con un’occhiata può prendere d’infilata il corridoio, ma è abbastanza lontana da non rappresentare un reale intralcio ai miei progetti.
Adesso mi ci vuole un punto d’appoggio dove possa ritirare il pacchetto che ho progettato di farle trovare.
Esamino mentalmente alcune possibilità.
Lasciarlo su una sedi al Pedrocchi?  C’è sempre il pericolo che non lo trovi o che qualcuno, magari un cameriere, lo prenda prima di lei.
Chiedere ad un avventore di consegnarglielo? Simpatico ma di difficile realizzazione.
Lasciarlo in qualche negozio all’intorno? Fattibile, ma che gli racconto?
Alla fine mi ricordo di Riccardo. Si è perfetto!
Riccardo è il titolare di un piccolo ma raffinato negozio di fiori  che occupa un paio di vetrine del “Duca d’Aosta”, uno dei più esclusivi negozi di abbigliamento del centro.
Conosco Riccardo da diversi anni, è stato lui l’artefice del giardino pensile gioia ed orgoglio della terrazza di casa mia e, nonostante siano passati alcuni anni, abbiamo mantenuto ottimi rapporti.
Risolto anche questo secondo problema non mi resta che procurarmi  alcuni oggetti che utilizzerò durante il gioco, anzi per meglio dire, che utilizzerà la preda: una coppia di palline cinesi e un foulard di seta pesante, infine faccio un salto in cartoleria dove trovo una bella scatola a forma di bauletto con chiusura in cui riporre il tutto.
Sono soddisfatto di come sta procedendo la preparazione della caccia.
Non mi resta che verificare i tempi.
Ripasso mentalmente il percorso. Se non capitano contrattempi dovrebbe arrivare da COIN in circa 15/20 minuti abbondantemente in anticipo sui 30 minuti che mi ha accordato.
Tanto, sogghigno tra me e me, dopo COIN o salta tutto o il tempo non avrà più alcuna importanza.
 

Il giorno dopo
le mando una mail

Carissima preda, come sovente capita  nella vita viene sempre il momento in cui..
Anche per noi questo momento è arrivato.
Domattina alle dodici sarò al Pedrocchi ad aspettarti e ti assicuro che ci sarò, ma dubito che riuscirai ad individuarmi.
Credo sia inutile invitarti alla correttezza perché confido che tu abbia capito che un gioco del genere ha senso se giocato bene, in caso contrario meglio lasciar perdere.
Ho deciso per la terza mise, per cui mi aspetto di vederti comparire con  la tua gonna di fresco di lana azzurra e i gemellini bianchi.
per quanto riguarda le scarpe indosserai quelle col tacco più alto, mentre ti lascio completa autonomia per l’intimo (valuterò il tuo gusto a tempo debito).
Per quanto riguarda le calze, puoi indossare ciò che vuoi con l’unica preclusione per i collant: autoreggenti o reggicalze per me pari son.
Ti ricordo che dovrai eseguire gli ordini che riceverai via SMS che sei libera di dire di no quando vuoi ma che quel no interromperà definitivamente il gioco.
A domani dunque

Buona caccia.

...segue

 
 
 

...ti riconoscerò...

Post n°262 pubblicato il 14 Ottobre 2008 da Kaos_101
 
Tag: Poesie

Ti riconoscerò, ne sono certo
Non serviranno parole

Me lo dirà il tuo reclinare il capo
Il lampo sciabolante del tuo sguardo
Il sorriso che regali a un bimbo

Ti riconoscerò, ne sono certo
Non serviranno parole

Conosco il tuo odore
Il rumore del tuo passo
L’argento della tua risata

Ti riconoscerò, ne sono certo
Non serviranno parole

Colmerai lo spazio tra le mie braccia
avrai già pronta una domanda
per ogni mia risposta

Ti riconoscerò, ne sono certo
Non serviranno parole

Da sempre ti aspetto
Da sempre ti ritrovo
ogni giorno al di là dello specchio

 
 
 
 

AVVERTENZA

Questo blog non
rappresenta
una testata
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viene aggiornato
senza alcuna
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Non può pertanto
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n. 62 del 7.03.2001
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