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Un blog creato da Kaos_101 il 23/10/2006

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Messaggi del 03/02/2007

Visto da lei...

Post n°51 pubblicato il 03 Febbraio 2007 da Kaos_101
 

Doverosa premessa:  il tag una storia esemplare, è la cronaca di un amore, o di quello che io credevo tale, e che si è rivelato.... mah ancora non ho capito cosa sia stato.
I racconti a titolo "visto da lei" sono stati scritti dalla donna che mi aveva detto di voler condividere con me un pezzo di vita, poi...
Poi è successo qualcosa che l'ha fatta cambiare idea, ma cosa?
Di certo c'è che lei non è più con me, ma quello di cui ancora non riesco a capacitarmi  è il modo in cui ha deciso di chiudere

Buona lettura...

Quella sera

E’ il nostro primo vero appuntamento. Sono nervosa. E’ da quando mi sono svegliata che ci penso. Riempio la vasca di acqua calda e sali rilassanti, mi immergo e chiudo gli occhi. Cosa accadrà questa sera? Cosa dovrei indossare?Farà un sacco di chilometri per venire da me, di certo si aspetterà qualcosa. Faremo l’amore? Si, ne sono sicura. Io voglio farlo. Non importa dove. In macchina, in spiaggia, su un prato… so solo che ho bisogno di sentirlo addosso. Guardo l’orologio:sono solo le 2, mancano ancora sei ore. Non ce la faccio più ad aspettare. Esco dalla vasca, mi asciugo e automaticamente prendo del borotalco spargendolo sul corpo come d'abitudine. Forse dovrei usare della crema! Osservo le varie scatole sul marmo del bagno: regali inutili, mai usati... e se la mia pelle non fosse abbastanza morbida per lui? Se il mio corpo non dovesse piacergli? Quante paranoie mi sto facendo! In fondo mi ha gia visto. Mi guardo allo specchio con occhio critico ma la valutazione finale è sufficiente. Eccomi davanti all’armadio. Che ansia! Ma da quando mi faccio tutti ‘sti problemi per piacere ad un uomo? Indosso un intimo semplice: perizoma e reggiseno in pizzo bianco, nulla di provocante. Voglio che impari a conoscermi per come sono veramente. Mi infilo un paio di jeans e una maglietta. So che vorrebbe indossassi una gonna, ma non ce la faccio, mi sembrerebbe un invito spudorato. Le ore passano pigre, io divoro sigarette. Non tocco cibo dalla sera prima: troppo agitata. Dovrei truccarmi? Altro dilemma. Opto per la versione acqua e sapone, in fondo ha detto che la mia pelle gli piace così, chiara, dunque perché modificarla? Finalmente arriva la sera: sono le 8.Invio un sms per chiedergli dove si trova. Sono arrivato gia da venti minuti,ma tu fai pure con calma, sono io ad essere in anticipo. E’ gia qui! Un respiro profondo ed esco per andargli incontro. Salgo in macchina cercando di sembrare tranquilla. Accompagno il mio”ciao”ad un sorriso. “Buonasera”risponde prima di abbracciarmi. “Mi sei mancata” sussurra Sono felice, di nuovo felice dopo troppi giorni senza di lui. Decido sul momento di portarlo in un paesino pittoresco sulle rive del lago vicino. Durante il tragitto in macchina chiacchieriamo tranquilli e la tensione cala notevolmente. Mi piace davvero, sto bene con lui. Parcheggia, mi bacia dolcemente e scendiamo dalla macchina. Mi porge la mano ed io la prendo affiancandomi a lui. Camminiamo per le vie del paese, un po’ troppo affollate a dire il vero, speravo ci fosse meno gente. Pazienza. Il posto sembra piacergli. Ci sediamo su un muretto osservando il lago, mentre il sole tramonta. Siamo uno di fronte all’altra, ci baciamo tra un discorso e l’altro; ho voglia di raccontargli mille cose.. e lo faccio. Ancora troppa gente! Riprendiamo a camminare per vie trasversali e ci ritroviamo su una stradina che costeggia il lago… non ci sono mai stata, ma poco importa adesso. Passiamo sotto una breve galleria scavata nella roccia e all’uscita ci sediamo su dei gradini. Sembra che qui non ci sia nessuno: finalmente soli! Lo abbraccio, gli sfioro il collo col naso, lo respiro, lo bacio. Avevo bisogno di quest’intimità.S ento le sue mani che scorrono sul mio corpo, sfiorando, stringendo.. E’ tra le mie gambe, risale lento arrivando al sesso. Stringe,forte. Chiudo gli occhi aggrappandomi alla sua maglia, ma tengo le gambe aperte. Mi piace quello che sento, mi piace sentirmi sua. Mi slaccia i pantaloni ed infila deciso la mano tra le cosce iniziando a muovere le dita stimolando ulteriormente i miei sensi gia in subbuglio. Poggio la mano sopra i jeans,in corrispondenza della sua, la spingo cercando un contatto più profondo,cosa che non avviene.“Comincia a piovere..sarà meglio andare” “Certo”rispondo alzandomi. Riallaccio i pantaloni mentre gli sorrido. Lo precedo salendo i due gradini che mi separano dalla stradina sterrata mentre domando dove gli piacerebbe andare. In un bar? O magari hai fame, vorresti… Mi afferra facendomi voltare e bruscamente mi spinge al muro. Rimango a bocca aperta, non ho neppure il tempo di capire che succede. Ho le mani bloccate dalla sua, sopra di me, schiacciate alla parete, l’altra è gia nei miei pantaloni. Lo osservo un istante, cerco i suoi occhi ma appena li incontro abbasso lo sguardo. Sa che sono eccitata e si diverte a guardare il mio imbarazzo. Non vorrei esserlo ...non così tanto! Passa con un dito a sfiorare i miei umori e torna a carezzare il sesso.Vorrei chiederglielo. Vorrei pregarlo di farmi sentire le sue dita, di prendermi, ma non riesco a dire una parola. Maledetto orgoglio!
Arriva gente... Mi lascia libera. Mi ricompongo. A pochi passi c’è la galleria attraversata poco prima, entriamo per ripararci dalla pioggia. Si appoggia al muro e mi strige a se, abbracciandomi da dietro. Un gruppetto di ragazzi ci passa davanti, indifferente, continuando a parlare, mentre mi tolgo del muschio rimasto tra i capelli. Si allontanano, siamo di nuovo soli, nell’ombra della sera. Il corpo si scioglie ad ogni suo tocco. Razionalizzare? Penso sorridendo. No, con lui non è possibile. Il mio seno è tra le sue mani. Poggio la nuca al suo petto,carezzandogli le gambe, dietro di me, indecisa sul da farsi. Vorrei toccarlo. Lo faccio, delicata. E’ eccitato e questo mi rassicura: avevo bisogno di sentirlo. Dimmi cosa vuoi.S ono confusa ...cosa vuole sentirsi dire? Credevo fosse ovvio il mio desiderio …il nostro desiderio! Non rispondo sperando possa capire dal quel silenzio l’imbarazzo per la domanda. La mano torna a stringere tra le gambe, il cuore accelera improvviso.Che cosa vuoi? Ripete esigendo una risposta. Io ...voglio fare l’amore con te. Ecco,l’ho detto, tutto d’un fiato! Ma adesso... perché non risponde? Perché non dice che mi vuole anche lui? Pochi secondi che durano una vita. Avvicina le labbra al mio orecchio. Non ti scoperò questa sera! Sgrano gli occhi. Come no? Per fortuna lo penso soltanto. Ma allora... tutti quei discorsi, tutti i desideri che diceva d’avere... o forse sono io.,. forse non sono abbastanza per lui. Avrò deluso le sue aspettative? Avrei dovuto comportarmi diversamente? Mi abbraccia adesso.Voglio qualcosa di meglio per noi. Non voglio che la nostra prima volta sia così, con qualcuno che potrebbe interromperci e rovinare qualcosa di speciale. Ho voglia di te, ma non lo faremo questa sera. Stretta tra le sue braccia non so se essere incazzata o intenerita da quelle parole che, invero, mai mi sarei aspettata. Hai ragione. Il mio tono non è troppo convinto, ma spero non se ne accorga. Capisco cosa vuole dire e glie ne sono grata, ma allora perché mi ha eccitato fino ad ora? Se fossimo andati in un locale a chiacchierare sarebbe stato tutto molto più semplice. Lo sai che ti desidero, vero? Annuisco. Mento. Mi accendo una sigaretta, sono nervosa. Siedo a terra guardando la pioggia. Prende posto accanto a me. Chiacchieriamo amabilmente, ridiamo. E se fosse sincero? Se volesse davvero qualcosa di speciale per noi? Le mie labbra sono ancora incollate alle sue e i pensieri svaniscono velocemente in quel bacio carico di passione. Sfioro il suo corpo, ovunque,lo desidero ancora, come e più di prima e, da quel che sento, anche lui sembra avere le medesime voglie, ma non oso andare oltre. Gli sono di fronte, mi stringe a se con un braccio, poggio il capo alla sua spalla: non so che fare. Hai voglia, vero piccola troia? Mi irrigidisco. Non sono abituata a sentirmi dire certe cose, neppure in momenti d’intimità.“No” Nego l’evidenza, senza guardarlo. Rafforza la presa attorno alla vita. No? Sulla tua fronte c’è scritto ”fottimi” da quando siamo usciti!T ento di arretrare, quella frase mi turba più di quanto avrei potuto immaginare, ma non riesco a liberarmi dal suo abbraccio.“Non aver paura delle parole,t esoro ”sussurra. Lo osservo,imbarazzata. Mi bacia. Toccami, mi piace sentire le tue mani addosso. Mi inginocchio al suo fianco, sollevandogli la maglietta, esplorando quel corpo ancora sconosciuto. Nonostante il suo rifiuto, nonostante le sue parole forti, nonostante tutto... sono incredibilmente eccitata. Bacio il suo petto, lascio che la lingua scorra morbida sulla pelle calda. Mi slaccia i pantaloni e li fa scivolare a terra. Risale carezzandomi le gambe, arrivando a sfiorare gli slip umidi. Li scosta. Lo sento sul mio sesso, la mano è calda, grande: quanto l’ho desiderato! Entra in me con un dito, lentamente. Mi tremano le braccia ed i miei sospiri riempiono l’aria. China su di lui ne bacio avida i pantaloni, ma non oso slacciarli: lo fa lui per me, mostrandomi il suo sesso turgido che immediatamente prendo tra le labbra. Gemiti soffocati si confondono al rumore della pioggia, il corpo si muove assecondando il suo ritmo, spingendosi a lui, cercandolo sempre più. Non riesco a pensare, preda di un piacere atteso all’infinito e del mio orgasmo che non tarda ad arrivare. Vorrei riuscire a dargli lo stesso piacere che mi ha appena donato, ma solleva il mio capo e mi accoglie in un abbraccio dolce. Rimaniamo ad accarezzarci a lungo, parlando,beandoci di quella serata, di quella notte che tante emozioni ha portato. E’ tardi ormai, ora di rincasare, anche se la pioggia non accenna a diminuire. Usciamo dal nostro ”rifugio” e in men che non si dica siamo fradici, ma tenendoci la mano, passeggiamo tranquilli per il paese deserto. Non riusciamo a smettere di sorriderci, di guardarci, noncuranti di ciò che ci circonda. Nient’altro può avere rilevanza in quel momento: esistiamo solo noi... ed è meraviglioso! Eccoci alla macchina. Mi fa salire e mi porge qualcosa con cui asciugarmi. Con una mano carezza i miei capelli, la prendo nella mia, la avvicino alla bocca e, senza riflettere, dischiudo le labbra a baciarne il dorso. Rimane immobile, mi lascia fare mentre con la lingua ne percorro ogni centimetro. Io sono sua. Non perché lui lo vuole, ma perché tutti e due lo desideriamo.

 
 
 
 

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